Solare termico: nel mio caso il gioco non vale la candela. Ho ragione?

[flat_eric]

Buongiorno a tutti

apro questa discussione per condividere una serie di valutazioni di natura economica che mi hanno (quasi) portato a decidere che, contrariamente a quanto pensavo fino a poco tempo fa, nel mio caso specifico non ho convenienza ad installare un pannello solare termico. Questa discussione non vuole in nessun modo affrontare il tema in termini generali, credo che ognuno debba fare i conti per il proprio caso specifico. Mi servirebbe solo una mano per capire se i miei ragionamenti sono corretti o sto sottovalutando/dimenticando qualcosa.

 

Per contestualizzare: ho già scritto in queste settimane altre discussioni su altri sotto-forum chiedendo pareri, ma la situazione è sempre la stessa e proverò a sintetizzarla.

 

Sto ristrutturando una villetta singola in provincia di Palermo, località balneare. Fino ad oggi l'ho usata solo per le vacanze estive (3 mesi in totale, i più caldi). Credo che anche dopo la ristrutturazione farò lo stesso ma non escludo, in un futuro non troppo lontano, di trasferirmi a viverci anche d'inverno. E perciò sto approfittando della ristrutturazione (abbastanza profonda) per predisporre gli impianti ad evolversi per un uso invernale. Da subito installerò un impianto di riscaldamento semplice con caldaia a metano (che visto il tipo di impianto e che non usufruirò dell'ecobonus, essendo una nuova installazione, potrebbe non essere necessariamente a condensazione) e radiatori ; la caldaia riscalderà anche l'ACS. Per raffrescare split singoli. Niente di trascendentale insomma. Il tutto predisposto per trasformare in futuro la centrale termica in elettrica e per installare sul tetto pannelli FV e solare termico. Oggi non c'è nè riscaldamento nè raffrescamento e l'ACS viene riscaldata con uno scaldabagno elettrico. Il mio nucleo familiare è composto da 4 persone ma in estate questa casa è un porto di mare...

 

Ma mi conviene installare da subito il solare termico? Ecco i conti che ho fatto, cercando di semplificare al massimo laddove possibile.

 

Osservando i consumi elettrici ho visto che nei mesi estivi in cui siamo lì consumiamo mediamente 350KWh elettrici al mese in più rispetto a quando non ci siamo. Prendendo dalle bollette tutti i costi che dipendono direttamente dai KWh consumati ho visto che nella media dei 2 anni 2022 e 2023 questi si traducono in circa 110€ al mese. Questo vuol dire che mediamente in 3 mesi pieni consumiamo in media 1.050KWh che costano circa 330€. Naturalmente l'energia spesa dallo scaldabagno per riscaldare l'ACS sarà solo una parte di questi 1.050KWh, perché ci sono tanti altri consumi energivori, i classici: lavatrice, lavastoviglie, stirate e phon, per non parlare di tutta l'illuminazione esterna e le pompe di servizio idrico. 

 

Ma semplificando all'osso (e forse è una semplificazione molto forte) supponiamo che il 50% di quella energia e costi siano dovuti allo scaldabagno (secondo me è molta meno); quindi supponiamo che io oggi spenda mediamente in estate 840KWh (che si traducono in 165€) per riscaldare l'ACS.

 

Ora io non lo so se quando riscalderò l'ACS con la caldaia, a parità di calore richiesto, questo costo aumenterà o diminuirà. Ma voglio mettermi nel caso (realistico? pessimista?) che riscaldandola col gas il costo aumenti del 50%, portandosi dunque a 250€ per i soli mesi estivi. E supponiamo anche che, con la casa bella nuova e ristrutturata, noi cominciamo a passarci di tanto in tanto dei weekend anche nei mesi non solo estivi. Semplificando anche in questo caso supponiamo che per i rimanenti 9 mesi consumiamo più o meno la metà dell'energia per riscaldare l'ACS quando nei 3 mesi estivi in cui ci stiamo ogni giorno, quindi altri 125€. Siamo arrivati ad un totale di spesa stimata per riscaldare l'ACS con la caldaia a metano di 325€/anno, alle tariffe medie degli ultimi 2 anni.

 

Mi è stata proposta l'installazione di un kit solare termico da 300lt della Solahart ad un costo di 4.500€ su cui potrei avere la detrazione del 65%, quindi al netto della detrazione, in 5 anni mi pare, costerebbe alla fine circa 2.000€. Il kit propostomi ha una resistenza interna che sopperisce nei giorni più freddi (per quanti ne esistano nella mia zona climatica); dunque un pò di energia elettrica la si consumerebbe comunque, ma facciamo che la trascuriamo.

 

Insomma escludendo i costi di manutenzione ordinaria, i rischi di guasto eccetera, il tempo di rientro dell'investimento sarebbe di 2.000/325=6.15 anni. Dando per scontato che i conti e le stime che io ho fatto siano corretti.

 

Ha senso investire una cifra che si ripaga in circa 6.15 anni, considerando l'obsolescenza, le manutenzioni, i guasti e tutto il resto?

 

Qualche consiglio?
Grazie a tutti

[Dumah Brazorf]

Secondo me no per il semplice motivo che starebbe a bollire per nulla la maggior parte dell'anno. 

Poi quando ci andrai a vivere definitivamente con una pompa di calore fai tutto. Fai portare una linea elettrica dedicata bella carrozzata in cucina per i fornelli ad induzione.

Comunque col metano spendi molto meno per scaldare l'acs che usando una resistenza eh.

Modificato: 24 gennaio da Dumah Brazorf

[flat_eric]

Sto facendo realizzare le seguenti predisposizioni (non linea elettrica ma solo corrugato e posto disponibile sui quadri) per: piano a induzione, fotovoltaico/accumulo, wallbox, pompa di calore.

 

E si, starebbe per la maggiorparte del tempo a bollire o comunque a non funzionare, e questo aumenta i rischi di guasti e costi di manutenzione.

 

E si, riscaldare col metano la sola ACS che mi serve al momento piuttosto che tenere sempre in caldo il contenuto dello scaldabagno già di principio dovrebbe costare meno. Senza considerare tutti gli altri aspetti, tipo: costa più 1 J di gas o 1 J di elettricità?