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PLC Forum


Regolatore di tensione AC


MarcoBg70

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Ciao, ho questo regolatore di tensione AC da 6000W, lo vorrei usare per testare dei carichi salendo gradualmente (in teoria dovrebbe regolare da circa 10Vac fino a 230Vac).

Ho visto degli schemi in rete ma non mi sono chiare alcune cose:

-all'entrata IN è indifferente se gli arriva la fase o il neutro vero?

-ha un morsetto 'com', che come si vede dal lato sotto della scheda non ha nessun collegamento con altri punti del circuito. A cosa servirebbe?

-per sicurezza, visto i contatti a vista, metterò questo regolatore in una scatola di plastica, lasciando fuori solo la manopola del potenziometro, e sulla scatola stessa metterò una presa per la 230 di entrata, e una presa per l'out dove poi collegare il carico da testare. Secondo voi, sarebbe utile predisporre anche qualche altra sicurezza, ad esempio un fusibile ecc?.

Grazie

 

Reg.thumb.jpg.f9f40a5d9757aee49dc31de451341e48.jpg

 

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il com non serve a nulla, hanno usato una basetta con una morsettiera che probabilmente usano anche per altri apparecchi.

 

io non mi intendo molto di elettronica ma a logica direi che deve lavorare sulla fase per regolare la tensione.

 

 

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Livio Orsini
1 ora fa, MarcoBg70 ha scritto:

all'entrata IN è indifferente se gli arriva la fase o il neutro vero?

 

No è meglio collegare la fase.

Il morsetto COM non è collegato internamente, serve come morsetto d'appoggio. Ci colleghi l'ingresso el'uscita del neutro.

1 ora fa, MarcoBg70 ha scritto:

per sicurezza, visto i contatti a vista, metterò questo regolatore in una scatola di plastica,

 

Una volta che hai richiuso la scotola in contatti dei morsetti sono IP20, ovvero sono protetti da contatti accidentali. Richiudere il tutto in una scatola di plastica rischi di farlo surriscaldare, perchè verrebbe a mancare il ricambio termico assicurato dal contenitore metallico.

Potresti mettere un fusibile in serie alla fase di alimentazione. Certo che la sicurezza delle cineserie è solo una speranza vana.😟

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Una nota. Essendo un regolatore a parzializzazione di fase, lui tosa l'onda che invece di essere una mezza sinusoide sarà accorciata dal regolatore. Quindi, viene modificata la forma d'onda, e di conseguenza il valore efficace, ma l'ampiezza totale rimane invariata.

Quindi va bene per carichi resistivi, ma occhio a carichi per esempio non lineari, o fortemente reattivi.

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Livio Orsini
25 minuti fa, Ctec ha scritto:

Quindi va bene per carichi resistivi, ma occhio a carichi per esempio non lineari, o fortemente reattivi.

 

Sicuramente non può e non deve essere usato come fosse un variac (traformatore variabile).

 

Si può usare come regolatore di velocità di un motore a spazzole purchè sia per 230V di alimentazione, oppure per regolare la velocità di un motoventilatore sempre se previsto per alimentazione a 230V

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Grazie a tutti, ammetto che non volendo spendere tanto per un variac (per ora, è in lista in futuro...), ho preso a pochi euro questo regolatore cinese, giusto per quelle poche volte che potrebbe servirmi una AC regolabile, solo per qualche test su qualche elettroutensile AC.

Non avevo pensato che in out avesse un'onda diversa. Appena riesco la verifico con l'oscilloscopio giusto per capire.

Quindi direi che per il mio scopo, ho buttato una manciata di euro inutilmente, ottimo!

Ma giusto per capire, con carichi resistivi che tipologia potrei quindi testare? Ad esempio una stufetta elettrica? Ma soprattutto cosa non potrei testare? (giusto qualche esempio).

Il fusibile sulla F l'avevo già preventivato, vedrò di capire da quanti A. Per la morsettiera,

si diciamo che ha quello sportellino arancio che si richiude, ma la parte di contatto resta 'accessibile' alle mani. Avevo pensato al calore, calcolando il notevole dissipatore di alluminio (in pratica tutto il telaio della scheda...).

Grazie

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3 ore fa, MarcoBg70 ha scritto:

da 6000W

Se quello tiene 6000 W , io sono un fotomodello , smetto di occuparmi  di elettricità,  e vado a sfilare sulle passerelle della moda. 

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11 minuti fa, luigi69 ha scritto:

Se quello tiene 6000 W..

6000W li tiene, visto che il triac è da 25A, il problema è che dura il  tempo che un bego resiste nel becco di una gallina😆 

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Inserita: (modificato)

Anche le saldature del triac sono di livello...

Comunque lo userei per potenze MOLTO inferiori. Anzi gli metto un fusibile da 15A.

Modificato: da MarcoBg70
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Livio Orsini
14 minuti fa, MarcoBg70 ha scritto:

Le specifiche sono quelle; c'è anche il modello da 10000W

 

Per le cineserie da pochi spiccioli le specifiche tecniche, spesso e volentieri, sono solo dati di fantasia.😁

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Inserita: (modificato)
29 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Per le cineserie da pochi spiccioli le specifiche tecniche, spesso e volentieri, sono solo dati di fantasia.😁

Anche perchè spesso non si spiega come certe schede possano costare una miseria...

Detto questo, questo venditore cinese (ma credo sia una piccola azienda che fa schede di tutti i tipi a basso costo), per RINGRAZIARMI di avergli comprato questo regolatore cinese, ha aggiunto nel pacco un paio di regali non richiesti. Ci ho messo qualche ora a capire a cosa servissero queste schede usb... 😀

 

Usb.jpg.1f706e6914f5705740494e8b903ae192.jpg

Modificato: da MarcoBg70
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Perchè non dovrebbe tenere 6 kW ? ha un ottimo dissipatore, si dovrebbero solo sistemare le saldature a modo.

Cosa credete di trovare in quelli europei, ce n'ho uno sottomano da 1.5Kw e ha solo una lastrina di alluminio di un paio di cm.

Quello che manca lì e' una bobina di soppressione dei disturbi, ma in cina pare che non hanno una normativa per le EMI.

Modificato: da NovellinoXX
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33 minuti fa, NovellinoXX ha scritto:

ma in cina pare che non hanno una normativa per le EMI.

C'è, se i tuoi prodotti non hanno il marchio CQC, non li vendi.

 

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Devo dire che la parte di dissipazione è notevole. Per le saldature, solo quella del triac è penosa (tra l'altro l'inclinazione dello stesso detrmina l'altezza di montaggio della scheda).

Per il filtro disturbi, quello al massimo sarà nel carico, no?

 

Modificato: da MarcoBg70
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1 ora fa, MarcoBg70 ha scritto:

Per il filtro disturbi, quello al massimo sarà nel carico, no?

Compra questo sotto, lo metti in ingresso e sei a posto. C'e' anche il fusibile di protezione.

image.png.b418d4a66ea1665d5951924a0d5311be.png

Modificato: da NovellinoXX
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3 ore fa, MarcoBg70 ha scritto:

Le specifiche sono quelle;

Anche il Titanic era inaffondabile , poi.....

 

 

Modificato: da luigi69
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Luigi, come già detto l'ho preso per utilizzarlo per potenze molto inferiori.

Grazie Novellino, se lo terrò aggiungerò anche il filtro.

Ma come hanno detto sopra, l'onda in out non è quella che mi sarei aspettato; la devo ancora verificare, aggiungerò l'immagine del segnale.

Io da quanto avevo letto, pareva che l'Ac di uscita avesse solo una piccola parte di componente DC, ma non che non fosse utilizzabile per testare

vari carichi.

Grazie

 

 

 

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Livio Orsini
10 ore fa, MarcoBg70 ha scritto:

l'onda in out non è quella che mi sarei aspettato; la devo ancora verificare,

 

Non serve controllarla all'oscilloscopio. E insita nella teoria del funzionamentodi questi regolatori. Comunque in rete trovi la teoria del funzionamento completa degli oscillogrammi della tensione parzializzata dal triac.

Se proprio vuoi vedere la forma d'onda sul triac, presta molta attenzione a come colleghi l'oscilloscopio ed alla massima tensione che accetta la sonda.

Se il tuo oscilloscopio è connesso alla terra quando colleghi il coccodrillo di massa al "com" rischi, se non è il neutro, di far intervenire le protezioni magnetotermiche differenziali del tuo impianto elettrico, oltre ad avere un tentativo di saldatura del coccodrillo con il morsetto.

Inoltre tieni presente che la tensione di picco sarà comunque di circa 325V nominali e potresti danneggiare la sonda ed anche l'ingresso del canale verticale dell'oscilloscopio.

 

Comunque questo documento di PLCForum, by Mirco Ceronti, spiega bene il funzionamento e ti da anche le forme d'onda.

Modificato: da Livio Orsini
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Grazie Livio per il pdf, lo leggerò attentamente.

Il segnale l'ho misurato con l'oscilloscopio, ho l'apposita sonda differenziale.

Alcune considerazioni: come carico ho usato una lampadina ad incandescenza da 25W.

Il regolatore ha un'uscita di 2v al minimo, ma usabile parte da circa 12v, poi cresce in modo regolare fino a circa quella di rete.

Sul telaio, con uscita a circa 235v ho misurato 28 volt... (onestamente non ho capito da dove possa essere trasmessa).

Nell'immagine si vede nella parte superiore l'onda a circa 100vac sul multimetro (sull'oscilloscopio si vede l'ampiezza dell'onda uguale a quella con tensione di rete) e

indica una rms superiore a quella del multimetro. L'immagine sotto è con out al massimo, qui i dati coincidono col multimetro (l'onda si avvicina già meglio a quella

di rete).

A questo punto dovrò capire quale uso potrò farne per test di tensione alternata crescente (mi viene da pensare poca roba..).

 

out25w.thumb.jpg.cb2514d4155273a448bc05392c9755f4.jpg

 

Modificato: da MarcoBg70
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Livio Orsini
44 minuti fa, MarcoBg70 ha scritto:

ndica una rms superiore a quella del multimetro

 

Dipende cosa misura il multimetro e cosa misura l'oscilloscopio. Suppongo che uno dia semplicemente l'indicazione della tensione efficace, mentre l'altro dia il valore veramente efficace, ovvero quello indicato True RMS.

Il valore efficace è quel valore di tensione alternata che, applicato ad una resistenza, produce il medeismo efetto termico di una tensione continua. In pratica è come se avessi un rettangolo avente base pari al periodo della tensione (20ms nel caso di tensione di rete monofase), ed altezza il valore efficace di questa tensione periodica. Il calcolo del vero valore efficace non è altro che il calcolo dell'area della forma d'onda.

Ad esempio se misuri 100 Veff, significa che avrai uan sinusoide con 141Vp; ma se la tensione non è sinusoidale la tensione di picco dsarà maggiore.

L'ultimo oscillogramma rappresenta una tensione quasi sinusoidale, quindi le due misure

Se leggi attentamente il documento che ti ho segnalato, lo capirai meglio.

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Grazie Livio, leggerò meglio il pdf. Si sapevo che è la somma dell'area rappresentata nel segnale, devo però rispolverare queste nozioni. Infatti se guardo l'onda misurata in ingresso (quella di rete insomma), l'oscilloscopio riportava una rms di 237v, contro i 239 di quella nell'out del triac (insomma 2v mancanti, che si vedono appunto nell'onda).

Di certo con questo triac, anche a tensione rilevata dal multimetro molto minore a quella di rete, il valore Pk resta comunque di 325 (a me di più, ho la tensione di rete quasi a 240).

E questi picchi evidentemente sarebbero dannosi se dovessi testare un dispositivo che richieda ad esempio una AC di soli 60v.

Comunque è stato interessante vedere il carico resistivo (lampadina nel mio caso), innescare il filamento poco a poco.

Ciao.

 

 

 

Modificato: da MarcoBg70
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Livio Orsini
1 ora fa, MarcoBg70 ha scritto:

Comunque è stato interessante vedere il carico resistivo (lampadina nel mio caso), innescare il filamento poco a poco.

 

55 anni facevo una prova simile alla sera. Ero sposato da poco ed avevo raggiunto un compromesso con mia moglie: mi lasciava 1/3 del tavolo di cucina per fare i miei accrocchi. QUella sera avevo accrochiato, con componenti saldati alla "gatto selvaggio" un regolatore di luminosità. Come strumenti disponevo solo di 2 tester ICE; ne avevo collegato 1 come voltmetro in parallelo alla lampadina e l'altro come amperometro in serie alla stessa. Poi avevo scoperto che, se regolavo il potenziometro per il minimo la lampadina rimaneva spenta, come doveva essere, ma se avvicinavo il palmo della mano al circuito la lampada si accendeva. Era l'effetto capacitivo della mia mano che riusciva a far innescare il triac.

Per fare il "ganasa" con mia moglie richiamai la sua attenzione per mostrargli la "magia". Solo che, invvertitamente, inciampai con la mano nelpuntale di uno dei due tester provcando un bel corto circuito.

Intervenne lo sganciatore magnetico del contatore e piombammo nel buio completo! Fortunatamente il contatore era nell'ingresso, quindi facile da riaggiungere e riarmare l'automatico.

Però da quella sera mia moglie mi diffidò dal ripetere simili esperimenti alla sera.

Modificato: da Livio Orsini
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Nel mio messaggio precedente, ho scritto al contrario: il giusto sarebbe che la rms rilevata dall'oscilloscopio è di 2v maggiore nella tensione di rete in ingresso (onda più regolare/piena), e di 2v in meno sull'output del triac (onda leggermente anomala).

Bel racconto Livio, tutti noi potremmo raccontare episodi simili, soprattutto parti di tavolo 'accapparrati' per la nostra passione 🙂

Nel mio test di questo regolatore, ho visto che il filamento iniziava a dare i primi segnali di incandescenza a circa 15v se non sbaglio (del multimetro).

Interessante il discorso del palmo della mano, proverò!

Grazie.

 

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