AhJah Inserito: 30 ottobre 2005 Segnala Share Inserito: 30 ottobre 2005 Ciao a tutti,premetto che ho spulciato tutti i post che potessero avere anche una minima attinenza con la questione, non mi sono limitato ad un "cerca".Vi illustro la questione.Ho appena comprato casa (costruita negli anni 60), il vecchio proprietario ha disdetto la fornitura del gas (pare che non fosse possibile subentrare, secondo gli operatori dell'azienda che eroga il gas), sono andato quindi nei loro uffici per stipulare un nuovo contratto e mi hanno informato che la stipula richiede la presentazione di una dichiarazione di conformità dell'impianto a valle del contatore (tubi e dispositivi vari). Nulla di sorprendente. Quello che mi lascia perplesso è che:1) volente o nolente a me serve l'acqua calda (ogni tanto una doccia me la faccio) quindi dovrò interpellare un impiantista per una verifica ed eventuale adeguamento, al fine di ottenere questa dichiarazione e stipulare il contratto. Dovrò pagargli un tot, non so ancora quanto. Pagare questo tot, a chi compete? A me che ho acquistato casa "nello stato di fatto e di diritto in cui si trova" o al vecchio proprietario che ha garantito la casa priva di vizi (evizione) ? La mancanza della dichiarazione di conformità, o peggio la NON conformità, è o non è un vizio, visto che così come stanno le cose non posso avere il gas?2) in particolare, l'obbligo di avere un impianto conforme entro il termine del 31/12/98 (46/90 + proroga) incombe sul proprietario a tale data, non alla data in cui decide di vendere la casa, giusto? In altre parole, il fatto che lui non abbia conformato l'impianto alla legge entro il termine è senza dubbio una sua inadempienza? La legge fa riferimento agli "impianti realizzati alla data della presente legge", il che secondo me vuol dire che la legge si applica a tutti gli impianti esistenti a quella data, non a quelli realizzati da quella data in avanti.3) nel mese di gennaio 1999 è stata installata una caldaia "turbo" (immagino sia gergale per indicare una caldaia stagna) che è stata poi manutenuta annualmente con relativa specifica dichiarazione di conformità (l'ultima è di maggio 2005). In effetti ha i rubinetti del gas e dell'acqua nelle immediate vicinanze, i tubi per l'aria esterna e di scarico correttamente installati etc. Ma come si può dichiarare conforme una caldaia se il resto dell'impianto tra la caldaia stessa e il contatore non è a sua volta provvisto di dichiarazione di conformità? Non c'è qualcosa che stona?Abbiate pazienza per la lunghezza del post (che peraltro poteva essere anche più lungo se la dichiarazione la voleva anche l'ENEL...), ma ieri sera ho fatto 2 ore di discussioni senza giungere ad un accordo, e prima di intraprendere azioni legali mi piacerebbe conoscere qualche esperienza analoga oltre che ovviamente i vostri qualificati pareri.Naturalmente posso fornire ulteriori chiarimenti.Grazie fin d'ora,Leo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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