BRUNO_regg Inserito: 5 gennaio 2006 Segnala Share Inserito: 5 gennaio 2006 Buongiorno a tutti,l'azienda per cui lavoro costruisce macchine per imbottigliamento rotative per riempimento acqua e bevande.Ora, un potenziale cliente ha chiesto un preventivo per l'eventuale fornitura di una macchina per riempire prodotti alcolici e ha chiesto le apparecchiature elettriche a norme ATEX.Ho cercato nel forum, e ho trovato varie notizie inerenti alla normativa; avrei bisogno pero' di un "infarinatura" per capire meglio certi passaggi:- Prima di tutto, l'azienda puo' certificare la macchina come ATEX o deve appoggiarsi ad un ente certificatore?- Esiste una lista delle aziende abilitate alla valutazione dei rischi, consulenza e eventuale certificazione ATEX?- Esistono collettori rotanti elettrici marcati ATEX?Un grazie in anticipo a chi mi puo' aiutare. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Gianmario Pedrani Inserita: 5 gennaio 2006 Segnala Share Inserita: 5 gennaio 2006 Atex e' un po generico... ti devono dare anche il tipo di area che viene classificata, ed la t che e' la temperatura massima ammissibile per ogni componente... io ti posso dire come ci comportiamo noi.Di solito compriamo tutte le apparecchiature richiedento la classificazione atex con area e temperatura... il problema piu' grosso lo trovi nel quadro elettrico, in quanto ho metti un qe antidefragrante, oppure metti il qe in una zona sicura. ma molte volte il qe deve essere a bordo macchina e quindi noi ci affidiamo a una azienda che ci fornisce un qe in pressione di aria, e ci certifica.. tutti i suoi componenti... una volta fatto l'impianto facciamo una valutazione dei rischi ed una autocertificazione che dichiara che l'impianto e messo a regola d'arte secondo normative atex e depositiamo la nostra autocertificazione......comunque esistono anche enti esterni che possono fare questo... il grosso proplema come sempre sono i costi, e noterai che lo stesso strumento che di solito usi, se lo chiedi atex costa 10 volte di piu' questo aumento di prezzo e' dovuto sostanzialmente alla quantita' di carta che devi chiedere come certificzioni......ciaoooooooooooo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Jakala Inserita: 10 gennaio 2006 Segnala Share Inserita: 10 gennaio 2006 (modificato) Prima di tutto, l'azienda puo' certificare la macchina come ATEX o deve appoggiarsi ad un ente certificatore?Enti certificatori che sono riconosciuti dalla UE, un tempo era solo il CESI attualmente c'è ne sono parecchie.Anche la mia azienda lo fa, anche se non è il mio campo, al limite se vuoi via PM ti do il contatto interno.Ti consiglio per chiarirti le idee di cercare sul sito dell'unione europea le guide in pdf sulle due normative Atex, sono molto chiare e ti permettono di valutare che fare.Il link è guida Modificato: 10 gennaio 2006 da Jakala Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
serafinof Inserita: 11 gennaio 2006 Segnala Share Inserita: 11 gennaio 2006 io direi che hai 2 strade :1-se decidi di produrre macchine che possano operare in ambienti potenzialmente esplosivi, devi decidere tu che categoria di macchine produrre, perchè incide fortemente sui costi.sappi che la scelta della categoria ti limiterà nell'offerta al mercato2-se decidi di produrre macchine atex solo dietro precise richieste del cliente, allora devi tu stesso insieme al cliente quale sia la categoria più indicata.ricorda che, lavorando in atmosfera esplosiva sei obbligato alla marcatura atex, anche se non richiesto dal cliente stesso.esiste una categoria (la più infima) che non necessita dell'intervento di un ON.Nel tuo caso credo che servirà.Gli ON non possono fare consulenza (se sono seri) e quindi molto spesso sono loro a dirti tacitamente a chi rivolgerti per aiutarti ed aiutare loro ad accellerare la pratica (tu costi paghi a prodotto e non per il tempo che loro ci impiegano).Spesso fanno anche sconti se ti presenti con una persona di cui si fidano.A me li fanno di solito, quando presento un cliente.senza impegno, se credi, alcuni suggerimenti e nomi di on te li posso dare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
BRUNO_regg Inserita: 12 gennaio 2006 Autore Segnala Share Inserita: 12 gennaio 2006 Grazie a tutti per le delucidazioni.Ciao Bruno Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bulargio Inserita: 4 febbraio 2006 Segnala Share Inserita: 4 febbraio 2006 Ciao Bruno io lavoro e vendo componenti Atex se ti può interessare allego i cenni della normativa.Ciao Giancarlo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Suppalele Inserita: 10 maggio 2006 Segnala Share Inserita: 10 maggio 2006 Saluti a tutti, vorrei aggiungermi alla discussione.In merito alla progettazione ATEX di una intera macchina (per gli impianti elettrici non ho problemi), non ho capito bene una cosa: Pedrani parla in generale di autocertificazione, Serafinof di limiti minimi per l'ON.Quale dei due? Quali sono su citati limiti?Un mio cliente dovrebbe fare l'offerta per una macchina ATEX zona 1 gas (una macchinetta), pero' non saprei cosa consigliargli per il discorso della certificazione della macchina in toto. Non credo basti semplicemente usare apparecchiature gia' certificate (motori, apparecchi elettrici, valvole.. anche le coclee?).Grazie a chi vorra' rispondermi.Lele Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
emanuele.croci Inserita: 10 maggio 2006 Segnala Share Inserita: 10 maggio 2006 Ciao,il mio dubbio è che si debba certificare ogni potenziale sorgente di innesco, cioè ogni cosa che possa generare scintille, scaldare o scaricare energia elettrostatica....ad esempio la Festo certifica i cilindri pneumatici, i regolatori di flusso, ecc.... oppure il fornitore di ventilatori dice che ci vuole non solo il motore ma pure la girante certificata.Tubazioni, valvole, farfalle, riduttori? ogni parte in movimento? ogni oggetto di plastica?......Francamente la cosa disorienta parecchio anche me.Si accettano consigli!Ciao, Emanuele Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Jakala Inserita: 13 maggio 2006 Segnala Share Inserita: 13 maggio 2006 Rispondo un po' in ordine sparso:In merito alla progettazione ATEX di una intera macchina (per gli impianti elettrici non ho problemi), non ho capito bene una cosa: Pedrani parla in generale di autocertificazione, Serafinof di limiti minimi per l'ON.Ha ragione Serafinof le macchine devono avere la certificazione obbligatoria di prodotto, certificazione rilasciata da un ON.Penso che Pedroni parlasse di autocertificazione in merito alla dichiarazione di conformità per avere installato componenti Atex in un impianto elettrico (sono due cose ben distinte impianto e macchina).Se non si riferisce a questo beh...direi che sbagliano.Un mio cliente dovrebbe fare l'offerta per una macchina ATEX zona 1 gas (una macchinetta), pero' non saprei cosa consigliargli per il discorso della certificazione della macchina in toto.Se è una nuova macchina non basta usare componenti certificati Atex per "acquisire" la certificazione Atex ovviamente, ho dato un link con la guida dacci un occhiata ti darà una visione del quadro normativo e delle prove che deve superare.emanuele.croci+-->CITAZIONE(emanuele.croci)Tieni presente che ci possono essere cariche elettrostatiche che si creano su oggetti in movimento che possono innescare lo scoppio. Di solito chi classifica a casaccio usando i programmi software si dimentica di considerare i rischi legati alla ventilazione visto che anche sulle pale dell'aereazione si possono creare miscele potenzialmente esplosive e quindi i normali ventilatori non vanno bene.Se il fornitore di ventilatori ti chiede se vuoi anche la girante certificata forse un po' di ragione potrebbe avercela, quindi la domanda è: avete classificato anche la zona all'interno del tubo di aspirazione? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
cippy82 Inserita: 9 agosto 2006 Segnala Share Inserita: 9 agosto 2006 Premetto che non sono molto ferrato nel materia e sto cominciando ora ad addentrarmi nella questione. Ho letto a grandi linee la normativa ma una cosa che non riesco proprio a capire è se sia possibile, una volta compiute tutte le prove del caso, dichiarare apponendo anche la sigla che il prodotto da noi realizzato rispetta la normativa Atex oppure se per fare questo bisogna appogiarsi obbligatoriamente ad un qualche organo a cui presentare la relativa documentazione. Noi siamo una ditta che produciamo compressori per il gas metano e normalmente apponiamo sul nostre macchine la certificazione Ped CE100.Ringrazio chiunque voglia rispondermi anche sono disperato e qualunque consiglio e ben accetto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Jakala Inserita: 9 agosto 2006 Segnala Share Inserita: 9 agosto 2006 La certificazione Atex deve passare per degli enti.Se vai sul sito dell'unione europea ci sono due manuali scaricabili che spiegano meglio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
serafinof Inserita: 9 agosto 2006 Segnala Share Inserita: 9 agosto 2006 A BIG CONFUSION ABOUT ATEXintanto esistono due aspetti differenti regolamentati da due distinte direttive che sono la 94/ e la 99/92.La prima è quella legata ai costruttori, la seconda agli utilizzatori.La prima (94/9) distingue i prodotti in due macro-categorie, che alla brutta possiamo semplificare in apparecchiature destinate ad essere usate in lavori nelle miniere e simile (cat I) e non (Cat II).Se per la cat.I non si sfugge agli ON, per la Cat II esiste una classe minima che non necessita del ricorso ad un ON ma solo del classico CE in "autocertificazione".Problema : come interagiscono le due direttive? Ad esempio nel caso in cui una commessa speciale preveda l'uso di una strumentazione in ambiente classificato. La classificazione è a carico del committente.Come si comporta colui che realizza macchine che per loro natura producono atmosfera esplosiva (es. lavapezzi con solventi idrocarburati)?Valuta il modus operandi della macchina, ed in particolare se l'atmosfera esplosiva è estesa ben oltre il volume della sistema stesso.L'esempio delle cabine di verniciatura mi sembra corretto : sono una scatola con delle aperture in cui la zona esplosiva è massimamente contenuta nella scatola salvo limitate fuoriuscite nei pressi delle aperture, in condizioni di normale funzionamento.L'interno della cabina è a carico del costruttore che deve prevedere componenti idonei.Analogamente le aree di cui sopra.Rimane fondamentale il concetto di funzionamento corretto o meglio di mantenere l'apparecchiatura in tale stato. Ci viene incontro la 94/9 che ricorda come i sistemi di controllo, misura , monitoraggio etc siano componenti e quindi da marcare ATEX come descritto nella direttiva stessa.Brutalizzo : il ventilatore che garantisce la circolazione d'aria sufficinete ad impedire la concenrazione pericolosa deve essere garantito contro il primo o contro il secondo guasto a seconda dei casi.siccome l'argomento è lungo, alla prossima Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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