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verifiche impianto elettrico


sardic

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saluti a tutti....

oggi ho fatto delle verifiche sulle una presa a casa dei miei genitori e ho notato che nonostante il mgt-d premendo il pulsante scatti immediatamente, con lo strumento ( pry cam home, plug e master), ottengo questi valori

- resistenza anello di guasto a terra 16,53 ohm

- corrente di intervento 1210,37 mA

- tempo di intervento 20.00 ms. 

Sperando che lo strumento funzioni correttamente, devo cambiare il mgt-d (25A , 0,03A, ac) o le cause possono essere altre?

ho fatto le verifiche su altre 2 prese diverse e i valori del tempo di intervento sono rimasti identici (20,00 ms). Della resistenza di terra (12,29 ohm, 13,27 ohm). Corrente di intervento (957,24 mA, 647,97 mA) 

grazie

 

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NovellinoXX

Il differenziale non limita la corrente verso terra.

Il differenziale garantisce che quando rileva una corrente verso terra superiore a 0,03A, il circuito viene interrotto entro  20ms.

Da studi fatti, hanno stabilito che il corpo umano non subisce danni entro 20ms, ma la corrente la senti eccome!  

 

Modificato: da NovellinoXX
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Livio Orsini
56 minuti fa, NovellinoXX ha scritto:

Da studi fatti, hanno stabilito che il corpo umano non subisce danni entro 20ms,

 

Ahimè non è sempre vero; dipende dalle condizioni di salute del corpo e dalle condizioni di contatto.

Statisticamente con correnti <=30mA, oltre lo 80% dei casi si risolve senza gravi conseguenze permanenti.

Un'astuta campagna pubblicitaria dell'azienda che circa 50 anni fa lanciò sul mercato l'interruttore differenziale, prima che diventasse obbligo di legge, impose il nome "salvavita", ma questa funzionalità è tutt'altro che garantita.

 

1 ora fa, sardic ha scritto:

Corrente di intervento (957,24 mA, 647,97 mA) 

 

Questo dato è sicuramente inappropriato!

Ci sono solo 2 possibilità:

  1. La misura non è corretta
  2. L'interruttore differenziale non è funzionante!

Con quei valori di corrente altro che salva vita! Si risciano seri problemi di ustioni e tetanizzazione irreversibile, se non adirittura la morte!

 

Se vuoi fare una verifica seria, della corrente di intervento, collega un reostato con in serie un mAmperometro, tra fase e terra; scendendo lentamente con il valore di resistenza, quindi aumentando la corrente circolante, leggi a quale valore di corrente si ha l'interruzione del circuito per apertura dell'interruttore differenziale.

 

Con tensione nominale di 230V, il valore di resistenza che causa l'intervento è pari a 7666,66 ohm; considerando che la tensione può scendere, per effetto delle tolleranze ammesse, sino a 207V, con un resistore del valore di 6900 ohm si dovrà avere sempre l'intervento dell'interruttore differenziale. Il resistore deve essere in grado di dissipare una potenza di 10W almeno.

Modificato: da Livio Orsini
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ilsolitario

Non conosco l'attrezzatura da te usata però se in media uno strumento come può essere fluke, asita oppure ht tanto per citarne alcuni  costano 8 volte di più un motivo ci sarà..  Tornando a noi che tipologia di MTD hai verificato? AC, un tipo A oppure un F? 

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50 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Con tensione nominale di 230V, il valore di resistenza che causa l'intervento è pari a 7666,66 ohm; considerando che la tensione può scendere, per effetto delle tolleranze ammesse, sino a 207V, con un resistore del valore di 6900 ohm si dovrà avere sempre l'intervento dell'interruttore differenziale. Il resistore deve essere in grado di dissipare una potenza di 10W almeno.

non capisco il senso di questa affermazione...

 

la resistenza massima, che un dispersore può avere, è data (in ambiente ordinario) da 50/Id, dove id è la corrente del differenziale maggiore che si ha nell'impianto

se si utilizzano differenziali da 30mA il dispersore di terra non potrà mai eccedere i 1667 ohm

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Carlo Albinoni

La corrente differenziale di intervento (es tra 15 e 30 mA) si rileva applicando una corrente differenziale lentamente crescente.

Il tempo di intervento (es max 300 ms) si misura applicando a gradino la corrente differenziale.

Secondo me si è fatto confusione tra i due tipi di prova.

 

I valori e i tempi di intervento degli interruttori differenziali sono stabiliti nella corrispondenti norme.

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Livio Orsini
10 minuti fa, click0 ha scritto:

non capisco il senso di questa affermazione...

 

 

E chiaro che proprio non hai capito.😀

Dovresti rileggere con calma e attenzione il mio scritto, così ti accorgerai che non c'è alcun riferimento alla resistenza di terra.😁

Stavo spiegando come verificare l'intervento dell'interruttore differenziale, visto che l'autore della discussione dubita della funzionalità del medesimo.

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Dando per scontato che l'interruttore deve intervenire entro i 30 mA. Se non sto facendo confusione, anche con questi valori i rischi sono bassi. Nel senso che con una corrente massima di

1210,37 mA, e con una resistenza di terra di 16,53 ohm, in caso di guasto verso terra, vengo attraversato da una tensione di circa 20 volt.

Ovviamente cambio subito il salvavita

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30 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Dovresti rileggere con calma e attenzione il mio scritto, così ti accorgerai che non c'è alcun riferimento alla resistenza di terra.😁

Stavo spiegando come verificare l'intervento dell'interruttore differenziale, visto che l'autore della discussione dubita della funzionalità del medesimo.

se affermi

1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

collega un reostato con in serie un mAmperometro, tra fase e terra; scendendo lentamente con il valore di resistenza, quindi aumentando la corrente circolante, leggi a quale valore di corrente si ha l'interruzione del circuito per apertura dell'interruttore differenziale.

ha perfettamente senso

 

ma affermare che

1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

con un resistore del valore di 6900 ohm si dovrà avere sempre l'intervento dell'interruttore differenziale.

senza conoscere il valore del dispersore di terra ?!

che senso ha...

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NovellinoXX
3 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Ahimè non è sempre vero; dipende dalle condizioni di salute del corpo e dalle condizioni di contatto.

Vero, ma...

3 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Statisticamente con correnti <=30mA, oltre lo 80% dei casi si risolve senza gravi conseguenze permanenti.

 

...visto che ti piace puntualizzare anche le cose ovvie la precedente affermazione va completata con "se la corrente viene interrotta entro 20ms."

 

Queste sono "le zone di pericolosità convenzionali IEC della corrente elettrica alternata (15-100 Hz)"

image.jpeg.d5945d038dc3e20a87f25aed7c258368.jpeg

  • 0,5 mA (soglia di percezione), il passaggio di corrente non provoca nessuna reazione qualunque sia la durata;
  • 10 mA (limite di rilascio - durata qualsiasi), non si hanno in genere effetti pericolosi;
  • >10 mA, non pericolosa se la durata del contatto è decrescente rispetto al valore di corrente.

Il piano tempo corrente e stato suddiviso in quattro zone (Fig. 1):

  • Zona 1 - Normalmente non si hanno effetti dannosi;
  • Zona 2 - Non si hanno normalmente effetti fisiopatologici pericolosi;
  • Zona 3 - Soglia di fibrillazione ventricolare. Possono verificarsi effetti quasi sempre reversibili che possono divenire pericolosi se a causa del fenomeno della tetanizzazione, che impedisce il rilascio, ci si porta nella zona 4 ;
  • Zona 4 - La pericolosità aumenta allontanandosi dalla curva “c1”. Si può innescare la fibrillazione con conseguente arresto cardiaco, arresto della respirazione e ustioni. Per contatti con la corrente continua la curva di pericolosità è leggermente diversa da quella vista in precedenza.
Modificato: da NovellinoXX
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Ecco, da questo ultimo post di Novellinoxx, si evince che nel mio ultimo post ho detto una ca...ta madornale ..chissà cosa stavo pensando 🙆‍♂️

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