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Bobina di sgancio resistenze riscaldamento


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Inserito:

Ciao a tutti, spero sia la sezione corretta.

 

In un quadro per la gestione del riscaldamento dell'acqua su un impianto industriale è stata inserita una bobina a lancio di corrente che viene eccitata dal plc quando la temperatura delle resistenze supera una soglia di emergenza.

La mia domanda è: c'è qualche motivo per cui viene utilizzate una bobina di lancio, costringendo l'utente finale ad aprire il quadro e riarmare in caso di sovratemperatura? Non poteva essere messo un contattore in serie al magnetotermico, eccitato sempre dal PLC per fare la stessa cosa in automatico e quindi riarmare automaticamente o tramite un pulsante di reset una volta rientrato l'allarme?

 

Per ora l'unico motivo che mi viene in mente è il costo di contattore di quella taglia (50A circa)... qualcuno ha qualche competenza nel campo del riscaldamento per confermare o smentire?

 

Allego foto dello schema elettrico.

 

 

 

 

sgancio.png


Inserita:

Costo? Un 50A per carico resistivo non da svenimento 

spazio? Non ci sta e mettere una bobina ad un MT già esistente occupa 17mm

Sicurezza? Potrebbe, è più improbabile che su un MT si incolli un contatto.

Vedo che ci sono anche due moduli statici..

Inserita:
1 minuto fa, max.bocca ha scritto:

Costo? Un 50A per carico resistivo non da svenimento 

spazio? Non ci sta e mettere una bobina ad un MT già esistente occupa 17mm

Sicurezza? Potrebbe, è più improbabile che su un MT si incolli un contatto.

Vedo che ci sono anche due moduli statici..

Esatto, gli statici servono per fare la termo-regolazione delle resistenze. In pratica il PLC acquisisce il valore di una sonda PT100 e su quello fa un PID, mandando un segnale PWM ai relè statici per la termoregolazione.

Di fatti quando si verifica un surriscaldamento delle resistenze vengono già diseccitati i relè statici dal PLC ed in più viene inviato il segnale alla bobina di lancio.

 

Li per li ho pensato a qualche motivo di normativa... Supponi quindi che il motivo sia perchè i contatti di un contattore si possono incollare più facilmente rispetto al magnetotermico?

Roberto Gioachin
Inserita:
40 minuti fa, Marietto91 ha scritto:

costringendo l'utente finale ad aprire il quadro e riarmare in caso di sovratemperatura?

Magari lo hanno fatto proprio per questo motivo, altrimenti un contattore andava bene.

Inserita: (modificato)

reset e via...

direi di no

una protezione fatta in quel modo "indica" che il surriscaldamento è una cosa "grave", tanto da richiedere che un operatore "ragioni" sul problema e metta in atto azioni per risolverlo

la termica di un motore lavorerebbe per lo stesso "principio", cosi come tutte quelle protezioni che richiedano uno sblocco "meccanico"

 

 

Modificato: da click0
Inserita:
6 minuti fa, click0 ha scritto:

reset e via...

direi di no

una protezione fatta in quel modo "indica" che il surriscaldamento è una cosa "grave", tanto da richiedere che un operatore "ragioni" sul problema e metta in atto azioni per risolverlo

la termica di un motore lavorerebbe per lo stesso "principio", cosi come tutte quelle protezioni che richiedano uno sblocco "meccanico"

 

 

Anche perchè quando si legge una sovratemperatura sulla resistenza è già "tardi". Da quello che so non fa bene alle resistenze stesse. Quindi dare la possibilità all'operatore medio di resettare compulsivamente non è il massimo

Inserita:

Speriamo che poi non lascino il quadro aperto sennò la "gravità" resta tutta sulla carta....

Inserita:
5 minuti fa, drn5 ha scritto:

periamo che poi non lascino il quadro aperto sennò la "gravità" resta tutta sulla carta....

si, può succedere

racconto una storiella...

gruppo frigo, un cliente chiama che va in antigelo, programmato intervento per il giorno dopo

quando esco trovo: sonda mandata a penzoloni nel gruppo, pressostato bassa escluso, scambiatore gas/acqua in "9 mesi" e gruppo scarico di gas

morale: serve un gruppo nuovo al posto di un intervento di un oretta...

ma lui aveva caldo e dovendo "risolvere", l'ha "fatto" togliendo tutte le protezioni

Inserita:
16 minuti fa, Marietto91 ha scritto:

Anche perchè quando si legge una sovratemperatura sulla resistenza è già "tardi".

 

Dipende come è fatto l'allarme. Se ci si limita a leggere la temperatura ed a far scattare l'allarme al superamento della soglia, allora è probabile che sia tardi.

Se invece si combina un'analisi di derivata con il superamento di soglie, allora l'allarme sarà anche efficace per proteggere i resistori.

Inserita:
17 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Dipende come è fatto l'allarme. Se ci si limita a leggere la temperatura ed a far scattare l'allarme al superamento della soglia, allora è probabile che sia tardi.

Se invece si combina un'analisi di derivata con il superamento di soglie, allora l'allarme sarà anche efficace per proteggere i resistori.

Nel nostro caso è un termostato sulla superficie di una resistenza.

 

Per caso saprebbe dire qualcosa a riguardo dello sgancio fatto in questo modo?

 

Grazie :)

Inserita:
38 minuti fa, Marietto91 ha scritto:

Per caso saprebbe dire qualcosa a riguardo dello sgancio fatto in questo modo?

 

 

Condivido le motivazioni di Click0 e Roberto Gioachin.

 

39 minuti fa, Marietto91 ha scritto:

Nel nostro caso è un termostato sulla superficie di una resistenza.

 

Anche nel caso di un semplice clixon dipende come è stata tarata la soglia di intervento, anche se più grossolano può essere efficace.

Inserita:
1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Condivido le motivazioni di Click0 e Roberto Gioachin.

 

 

Anche nel caso di un semplice clixon dipende come è stata tarata la soglia di intervento, anche se più grossolano può essere efficace.

Ok, sono arrivato ad una conclusione... Ufficialmente potrebbe essere per obbligare l'operatore a ragionare, ufficiosamente perché costa meno una bobina piuttosto che un contatore da 50A..

 

Grazie :)

 

Scusi Orsini, una curiosità. Non sono un assiduo partecipante del Forum, ma nonostante ciò si percepisce subito leggendo qualche post che ha una conoscenza molto ampia. Potrei chiederle che percorso ha fatto (studi, professione)? Se non é una cosa troppo invadente da chiedere. 

 

buona serata! 

Inserita:

Riassumendo

 

Diploma in elettronica industriale, triennio di perfezionamento post diploma (fine anni '60), corso di laurea in fisica indirizzo elettronica-informatica (non terminato).

partendo da operaio qualifica ho percorso tutti i gradini sino alla dirigenza. Ho termionato la carriera lavorativa come direttore tecnico di una piccola azienda produttrice di impianti di automazione industriale.

Dal 2001 sono in pensione e dal 2003 ho anche chiuso la partita IVA

Inserita:

Avete già fatto le considerazioni  necessarie , vorrei aggiungere solo alcune considerazioni  derivata dalla pratica .

 

Sono stati usati relè allo stato solido ad una fase , 2 non 3 . Pro e contro , soprattutto per he se se ne brucia 1   , alcune resistenze scaldano comunque  ( se va in corto ) 

Come detto....da prenderne atto , pro e contro della soluzione .

 

Ho visto un quadro simile su una pressa ad iniezione per zama , con il crogiolo riscaldato a resistenze . Ho dovuto montare due relè a ritenuta meccanica a doppia bobina , perché capitava lo sgancio , e spegneva però tutto il quadro , non riuscendo poi a capirne il motivo ed a leggere la temperatura.   Anche qui....pro e contro

 

Infine , è  vero che uno sgancio,  non un ripristino automatico   richiedono un intervento  da parte di un manutentore...ma questo è  vero in ambienti medio grandi 

In ambienti lavorativi piccoli , lo stesso operatore apre il quadro per tentare il ripristino    con la possibilità  che metta le mani dove non deve .

 

Ripeto...considerazioni 

 

Inserita:
3 ore fa, luigi69 ha scritto:

Infine , è  vero che uno sgancio,  non un ripristino automatico   richiedono un intervento  da parte di un manutentore...ma questo è  vero in ambienti medio grandi 

In ambienti lavorativi piccoli , lo stesso operatore apre il quadro per tentare il ripristino    con la possibilità  che metta le mani dove non deve .

 

Ripeto...considerazioni 

vero

 

ma allora sorge il dubbio: metterla o non metterla

anche la si facesse software, magari protetta da password, uno finisce che si fa dare la password, perché altrimenti :" la password serve, perché il "manutentore" di turno si faccia pagare l'intervento " ( ?! )

o andrebbe "migliorata" la "formazione" di chi la usa ?!

Adelino Rossi
Inserita:
Quote

In un quadro per la gestione del riscaldamento dell'acqua su un impianto industriale 

Il disegno appare come un segmento di uno schema più complesso quindi potrebbe essere una sicurezza specificatamente prevista.

Essendo un riscaldamento di acqua una sovratemperatura di una resistenza significa arrivare a produrre vapore anziché acqua calda.

Conseguentemente avere notevoli sovra-pressioni e sovra-temperature nei circuiti. L'intervento è giustificato e richiede un intervento di manutenzione e non di reset impianto.

Poi come sempre il proprietario, gestore gestisce l'impianto come crede.

 

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