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stani

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Buongiorno a tutti,

chiedo, aldilà della potenza, quale sia la migliore approccio per arrivare ad uno specifico valore: utilizzare le resistenze in serie o in parallelo?

Per esempio 3 ohm: parallelo 3.3 + 47 oppure 1.2 + 1.8 in serie

Posso seguire entrambe le strade ma qual'è la migliore? Oppure è indifferente?

Buon fine settimana

 

Stanislao

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Bisogna considerare tensioni e correnti in gioco.
Per la legge di Ohm una o l'altra soluzione fa lo stesso, ma in presenza di tensioni alte è preferibile una serie, mentre in presenza di correnti alte è preferibile un parallelo.
La soluzione ideale prevede una serie o un parallelo di resistenze di valore simile, in presenza di correnti e tensioni elevate, mentre per l'aggiustamento di precisione in circuiti di polarizzazione, o comunque con correnti piccolissime, non c'è nessun problema ad adottare l'una o l'altra configurazione.

 

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Sono tra. i 10 e 14 Vdc e correnti non oltre 2A.

Tutte le resistenze che utilizzerò sono di 10 watt

1 ora fa, patatino59 ha scritto:

Bisogna considerare tensioni e correnti in gioco.
Per la legge di Ohm una o l'altra soluzione fa lo stesso, ma in presenza di tensioni alte è preferibile una serie, mentre in presenza di correnti alte è preferibile un parallelo.
La soluzione ideale prevede una serie o un parallelo di resistenze di valore simile, in presenza di correnti e tensioni elevate, mentre per l'aggiustamento di precisione in circuiti di polarizzazione, o comunque con correnti piccolissime, non c'è nessun problema ad adottare l'una o l'altra configurazione.

 

 

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Livio Orsini
5 ore fa, stani ha scritto:

Per esempio 3 ohm: parallelo 3.3 + 47 oppure 1.2 + 1.8 in serie

 

Stanislao esistono anche le resistenze di precisione che hanno anche valori che non sono compresi nelle serie con precisione dal 5% in su.

Nelle serie più commerciali si trovano tutti i valori il valore di confinericade entro il valore di confine immediatamente superiore o inferiore. Esempio con sereie al 20% di tolleranza un resistore da 1000 ohm troppo abbondante ricade nel valore 1200, mentre se è troppo scarso ricade nel valore 820 ohm. In questo modo si minimizzano gli scarti di produzione.

Usando resistori di precisione si ha anche il vantaggio di avere un valore molto più stabile nel tempo.

Anche se tu componessi un resistore da 3.3 ohm scgliendo i componenti misurandoli con un ohmetro di precisione, tra 6 mesi -1 anno, avrai un valore abbastanza differente perchè, invecchiando, causa i vari cicli termici, i resistori comuni tendono a mutare il loro valore.

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1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Stanislao esistono anche le resistenze di precisione che hanno anche valori che non sono compresi nelle serie con precisione dal 5% in su.

Nelle serie più commerciali si trovano tutti i valori il valore di confinericade entro il valore di confine immediatamente superiore o inferiore. Esempio con sereie al 20% di tolleranza un resistore da 1000 ohm troppo abbondante ricade nel valore 1200, mentre se è troppo scarso ricade nel valore 820 ohm. In questo modo si minimizzano gli scarti di produzione.

Usando resistori di precisione si ha anche il vantaggio di avere un valore molto più stabile nel tempo.

Anche se tu componessi un resistore da 3.3 ohm scgliendo i componenti misurandoli con un ohmetro di precisione, tra 6 mesi -1 anno, avrai un valore abbastanza differente perchè, invecchiando, causa i vari cicli termici, i resistori comuni tendono a mutare il loro valore.

Grazie, non lo sapevo.

Invece potrei avere un reostato... forse sarebbe meglio visto che saltuariamente, quando cambio il carico, devo anche cambiare resistenza. Con un Reostato ceramico 20 watt sino a 10 ohm 5%: il mio range è tra 2 e 4 ohm entro i 10 watt.

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Livio Orsini

Scusa ma che funzione dovrebbe avere questo resistore? In che circuito è inserito?

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11 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Scusa ma che funzione dovrebbe avere questo resistore? In che circuito è inserito?

Forse l'ho chiamato male... intendo una resistenza variabile.

Quando alimento i filamenti delle varie valvole che scambio, non avendo lo stesso assorbimento di corrente, mi varia la tensione del filamento. Quindi è solo per questo

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Con le valvole non puoi calcolare la resistenza di caduta in base alla resistenza del filamento,  ma devi attenerti al Datasheet della valvola, e rispettare la corrente massima.alla tensione nominale.

A freddo il filamento è quasi un cortocircuito, e a caldo la resistenza aumenta.
Se fai spesso prove di sostituzione, ti conviene predisporre un trasformatore con più avvolgimenti, e non usare resistenze in serie ai filamenti.

 

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2 ore fa, patatino59 ha scritto:

Con le valvole non puoi calcolare la resistenza di caduta in base alla resistenza del filamento,  ma devi attenerti al Datasheet della valvola, e rispettare la corrente massima.alla tensione nominale.

A freddo il filamento è quasi un cortocircuito, e a caldo la resistenza aumenta.
Se fai spesso prove di sostituzione, ti conviene predisporre un trasformatore con più avvolgimenti, e non usare resistenze in serie ai filamenti.

 

In realtà spiego meglio altrimenti non si capisce. Si tratta sempre dello stesso dispositivo al cui interno possono alternarsi diversi tipi di valvole le quali, però hanno in comune la stessa tensione di alimentazione filamenti (quindi sempre lo stesso trasformatore/alimentatore) ma non hanno lo stesso assorbimento di corrente. L'alimentazione è surdimensionata e adatta a tutti i tipi di valvole che può montare. Chiaramente se le valvole assorbono 450 mA e la tensione dei filamenti è giusta (12,6 vdc) quando io la sostituisco con una valvola che assorbe 150 mA chiaramente la tensione dei filamenti si alza per via del minore assorbimento e mi ritrovo il filamento alimentato con 13,5 vdc.

A questo punto devo variare la resistenza, diminuendola, per portare la tensione al giusto valore. Ogni volta cambio la resistenza e quindi chiedevo, non avendolo mai utilizzato, se con un resistore variabile (perché parliamo di 1 massimo 2 V).

Altrimenti faccio un calcolo medio sostituendo la resistenza del valore adeguato ma che tolleranza hanno i filamenti? 

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Livio Orsini

Son due tipi di valvole; un tipo riceve la tensione giusta l'altro avrebbe bisogno di un resistore in parallelo che assorba quel tanto di corrente da riportare la tensione al valore corretto. Quindi puoi mettere un interruttore che inserisce il resistore che assorba 300 mA; 42 ohm con capacità di dissipazione 7W o più (per non scaldare troppo) ed hai risolto. Il valore non è critico,per conto mio anche 47 ohm ti riportano la tensione nell'intorno dei 12,6V, oppure una serie 39 + 3,9 ohm.

Certoche un bell'alimentatore lineare da 12,6V 500mA risolverebbe il problema in modo più elegante.🙂

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12 ore fa, stani ha scritto:

valvole le quali, però hanno in comune la stessa tensione di alimentazione filamenti (quindi sempre lo stesso trasformatore/alimentatore) ma non hanno lo stesso assorbimento di corrente

se le valvole assorbono 450 mA e la tensione dei filamenti è giusta (12,6 vdc) quando io la sostituisco con una valvola che assorbe 150 mA chiaramente la tensione dei filamenti si alza per via del minore assorbimento e mi ritrovo il filamento alimentato con 13,5 vdc

Da tener presente che la stessa Tensione di alimentazione 230V è soggetta a variazioni +/- 10% nell' arco della giornata. 

Perciò è preferibile mettere un Commutatore con tanti Resistori da 2 W 1÷2 Ohm collegati tutti in Serie . 

Quindi monitorare l' andamento della Tensione risultante . 

>

Qualora il Filamento venga alimentato esclusivamente in Continua,

- al posto dei Resistori puoi inserire altrettanti Diodi da 6A che introducono ciascuno 0,6V di  C. di T.  . 

- Oppure stabilizzare la Tensione stessa come suggerisce Livio . 

Buona Domenica ! 

Modificato: da piergius
Ortografia
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Grazie a tutti. Fortunatamente la tensione di rete è costante 230 Vac.

L'alimentatore lineare sarebbe il massimo (ma per lo spazio non è praticabile).

Per questa realizzazione parto da un trasformatore alle cui uscite ho montato un KBU6J che raddrizza magnificamente la tensione e va ad un condensatore (10000 nF), alla "resistenza" (oggetto dell'argomento), ad un altro condensatore (10000 nF) e poi ai filamenti.

Sono 5 valvole collegate in parallelo (brutta cosa perché se ne salta una potrebbero saltare tutte le altre) che hanno in comune tutto tranne la corrente assorbita (If) .

Quella resistenza vorrei farla diventare variabile perché sono fissato ad avere la tensione costante (12,6).

Come suggerisce Livio l'interruttore sarebbe fantastico. Ma per fare anche prove (e/o giocare con le varie valvole) ho installato un misuratore di tensione (tipo tester) dal quale vedo sempre che tensione c'è ai filamenti.

Il reostato o resistore variabile ceramico di cui parlavo non mi sembra ben accolto...

Quindi opterei per la soluzione di Livio inserendo un interruttore (o deviatore ?)

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Livio Orsini
50 minuti fa, stani ha scritto:

Quindi opterei per la soluzione di Livio inserendo un interruttore

Se usi un solo resistore in parallelo basta solo l'interruttore che inserisce il resistore o il reostato.

 

Però fare un regolatore lineare non ti porta via molto più spazio di un resistore di potenza.

Un LM7812 con dissipatore adatto non che occopi un gra spazio

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1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

Se usi un solo resistore in parallelo basta solo l'interruttore che inserisce il resistore o il reostato.

 

Però fare un regolatore lineare non ti porta via molto più spazio di un resistore di potenza.

Un LM7812 con dissipatore adatto non che occopi un gra spazio

Grazie. Farò così...

Nel frattempo userò questi che userò con dei ponticelli

WhatsApp Image 2024-05-05 at 13.03.30.jpeg

WhatsApp Image 2024-05-05 at 13.07.10.jpeg

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3 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Se usi un solo resistore in parallelo basta solo l'interruttore che inserisce il resistore o il reostato.

 

Però fare un regolatore lineare non ti porta via molto più spazio di un resistore di potenza.

Un LM7812 con dissipatore adatto non che occopi un gra spazio

Livio va bene così?

Se va bene puoi indicarmi i valori più opportuni per i condensatori? Non sono capace in questo! Più che altro insicuro.

 

Grazie

 

IMG_1310.jpeg

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Livio Orsini
7 minuti fa, stani ha scritto:

Livio va bene così?

 

No; io avevo inteso che l'assorbimento massimo fosse di 425 mA, invece siamo a quasi 1,5A. Lo LM7812 non basta ci vuole un transistor buffer.

Scarica il datasheet e vai alla figura 14, c'è lo schema per arrivara a 2A. Ovviamente il transistor booster va montato su dissipatore.

Oppure se riesci a reperire un LM7812CT, che è in contenotore TO3, con un buon dissipatore, può funzionare.

 

Io comunque, almeno per i filamenti farei un alimentatore tutto a stato solido, eliminando il tubo raddrizzatore ed usando un bel ponte a diodi.

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47 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

No; io avevo inteso che l'assorbimento massimo fosse di 425 mA, invece siamo a quasi 1,5A. Lo LM7812 non basta ci vuole un transistor buffer.

Scarica il datasheet e vai alla figura 14, c'è lo schema per arrivara a 2A. Ovviamente il transistor booster va montato su dissipatore.

Oppure se riesci a reperire un LM7812CT, che è in contenotore TO3, con un buon dissipatore, può funzionare.

 

Io comunque, almeno per i filamenti farei un alimentatore tutto a stato solido, eliminando il tubo raddrizzatore ed usando un bel ponte a diodi.

Pensavo di usare LM7812CV (1,5A) con dissipatore (l' LM7812CT è da 1A) e poi poter aggiungere il transistor (quello in foto va bene?) ma credo che anche senza transistor possa andare...

IMG_1312.jpeg

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Livio Orsini

Devi usare un buon dissipatore perchè con 1425mA sei un po' al limite; inoltre con filamento freddo l'assorbimento è molto maggiore, per fare le cose bene bisognerebbe mettere anche il limitatore di corrente.

Piuttosto che fare un alimentatore che rischia di durare solo pochi minuti meglio, a questo punto usare i resistori in serie, anche se basta niente per avere una tensione leggermente differente.

 

C'è da dire, comunque, che un +/- 10% influiscono poco o nulla sull'emissione. Comunque è sempre meglio avere la tensione dei filamenti più sullo scarso che sull'abbondante, perchè stressa meno sia il filamento che il catodo.

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11 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Se usi un solo resistore in parallelo basta solo l'interruttore che inserisce il resistore o il reostato.

 

Però fare un regolatore lineare non ti porta via molto più spazio di un resistore di potenza.

Un LM7812 con dissipatore adatto non che occopi un gra spazio

Come sempre Grazie

Attualmente sono sui 12.45 vdc, senza toccare niente. Da quello che dici, quindi, mi conviene lasciare così?

Stanislao

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Livio Orsini
8 ore fa, stani ha scritto:

mi conviene lasciare così?

Certo,sei ampiamente entro il 10% di 12, 6V

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Inserita: (modificato)
Il 06/05/2024 alle 06:52 , Livio Orsini ha scritto:

Certo,sei ampiamente entro il 10% di 12, 6V

Buongiorno Livio,

ho costruito un doppio alimentatore lineare per i due rami di valvole: uno va da 640 mA a 900 mA - cambiando valvole; mentre l'altro va da 450 mA a 525 mA - cambiando valvole. Ho usato il LM7812 che, con un diodo al pin centrale, ho perfettamente 12,6 Vdc. Funziona benissimo e anche la musica viene fuori, sembra, benissimo.

Ho fatto delle misurazioni della temperatura e ho su entrambi tra 65 e 78 gradi - ambiente 25 gradi.

I due LM7812 li ho montati su dissipatori.

Comunque inserisco delle fotografie per farti vedere. 

Ti dico subito che alla vista è orrendo, brutto da guardare ma è funzionale e non definitivo: volevo sincerarmi della sua funzionalità prima di ingegnerizzarlo per bene. Ho usato un unica base su cui li ho montati entrambi: ho anche inserito un diodo di protezione tra entrata e uscita degli LM7812.

Anche se dal datasheet sono nei parametri, vorrei la tua opinione sulla questione temperatura considerando che il case è aperto (poi vorrei chiuderlo con normale aumento di temperatura). Poi la mia curiosità (sai bene che non sono molto pratico) è sapere se la temperatura aumenta all'aumentare del carico o viceversa (penso aumenti all'aumentare del carico).

Grazie

 

Stanislao

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Modificato: da stani
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46 minuti fa, stani ha scritto:

Poi la mia curiosità (sai bene che non sono molto pratico) è sapere se la temperatura aumenta all'aumentare del carico o viceversa (penso aumenti all'aumentare del carico).

La temperatura di cosa, dello stadio alimentazione dei filamenti? Allora no, non cambiano. I filamenti sono all'interno del catodo (salvo valvole a riscaldamento diretto, e non mi pare il caso. La variazione di temperatura del catodo è minima al cambio di carico anodico, dato che gli elettroni partono dal catodo, quindi non ci "sbattono" contro.

Pertanto la temperatura del filamento dipende solo dalla corrente che gli ci fluisce. Se non cambia la temperatura, non si modifica la sua resistenza. Ergo neppure la corrente necessaria.

Il problema potresti averlo per scarsa dissipazione dei regolatori. Con 16Vdc in ingresso (ho visto più sopra), e uscita a 12.6V, hai per il primo (da 900mA) P=V*I=(16-12.6)*0.9=3.4*0.9=3W circa, e per il secondo (da 525mA) P=3.4-0.525=1.8W circa. Non tantissimo, ma neppure poco.

Non so la resistenza termica dei dissipatori, ma con questi valori, le temperature sembrano normali. Il problema è che quando poi chiuderai il tutto, la temperatura ambiente sarà superiore e quindi la temperatura salirà. Se sali oltre una certa soglia, interverrà la protezione interna da sovratemperatura. Prova anche a fare dei fori sotto la zona alettata dei dissipatori per migliorare il flusso d'aria.

Per i puristi sarà una follia, ma io userei, invece dei regolatori lineari, un regolatore switching, al massimo rifiltrando con un LC l'uscita, dissiperebbe pochissimo e essendo il filamento poi ininfluente (eccetto per la temperatura, quindi emissività del catodo) per il suono.

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Livio Orsini
55 minuti fa, stani ha scritto:

e ho su entrambi tra 65 e 78 gradi

 

Per la temperatura devi considerare il differenziale tra temperatura ambiente e temperatura del case.

In questo caso hai 40°C per il primo e 53°C per il secondo.

Il primo è appena un po' oltre il limite il secondo è decisamente oltre il limite. Sei con il contenitore aperto e siamo in un periodo ancora fresco. Pensa cosa accadrà con contenitore chiuso e recambio d'aria più limitato; poi pensa se, in estate la temperatura della stanza superasse i 30°C.

Ci volgio di ssiipatori più generosi ed abbobdanti specialmente per il secondo regolatore. Verifica, ad assorbimento massimo, la tensione in ingresso del regolatore. Se c'è margine sufficiente puoi mettere un resitore in serie, così da far cadere 1V o 2V o anche più, se il margine lo consente. Considera che ogni volt di caduta sul resistore è circa 1W in meno da dissipare per il regolatore.

 

1 ora fa, stani ha scritto:

è sapere se la temperatura aumenta all'aumentare del carico o viceversa (penso aumenti all'aumentare del carico).

 

In linea di principio è così, però se cedesse la tensione in ingresso al regoaltore, potrebbe anche diminuire la temperatura, se il regolatore deve dissipare di meno.

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Livio Orsini
6 minuti fa, Ctec ha scritto:

Per i puristi sarà una follia, ma io userei, invece dei regolatori lineari, un regolatore switching, al massimo rifiltrando con un LC l'uscita, dissiperebbe pochissimo e essendo il filamento poi ininfluente (eccetto per la temperatura, quindi emissività del catodo) per il suono.

 

Mi sono accorto che mentre scrivevo la risposta tu hai inviato la tua.🙂

Io ci avevo pensato ma non l'ho proposta perchè c'è il rischio serio che le emissioni dello SMPS entrino dall'ingresso dell'ampli. Anche se le freqeunze sono decisamente superiori alla banda riprodotta, però potrebbero causare distorsioni per intermodulazione.

 

Comunque, vista la propensione di Stanislao alla sperimentazione, direi che una prova la si potrebbe anche fare, magari inscatolando l'alimentaore in un suo contenitore metallico. Un bello step down, in grado erogare 1,5A a 12,6V lo si acquista su Amazon per circa 10€, alimentato direttamente da rete ed isolato, così è anche indipendente.

Io ne ho un che lavora da alcuni anni senza problemi, è già in un suo contenitore metallico che si mette a terra.

 Potrebbe anche metterlo esterno e far entre solo i cavi.

 

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