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Vi ringrazio.

Ho appena misurato la tensione in ingresso che è quasi 17 Vdc (16,9).

Quindi potrei scendere di 2 V ?

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Livio Orsini

Sicuramente, se la misura l'ha effettuata con assorbimento >900mA.

 

Considera anche l'idea dello SMPS, magari collocato esternamente.

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Inserita: (modificato)
11 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

Sicuramente, se la misura l'ha effettuata con assorbimento >900mA.

 

Considera anche l'idea dello SMPS, magari collocato esternamente.

Certo, lo prendo (su Amazon).

La temperatura l'ho rilevata sul dissipatore (80°). Il corpo dell' LM7812 è più freddo del dissipatore (è normale ?). 

Sul datasheet è riportato 125° max. E' la prima volta che li uso (quindi non so dove rilevare la temperatura 

Modificato: da stani
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Livio Orsini
47 minuti fa, stani ha scritto:

Il corpo dell' LM7812 è più freddo del dissipatore (è normale ?)

 

Se hai misurato sulla plastica nera è normale, se invece misuri sull'aletta metallica deve avere la stessa temperatura del dissipatore. ovviamente avrai spalmato un po' di pasta termica sul fondo della parte metallica del case, in mod da avere continuità termica tra case e dissipatore.

51 minuti fa, stani ha scritto:

Sul datasheet è riportato 125° max

 

Questo è il valore massimo assoluto che non dovrebbe mai essere raggiunto. Bisogna sempre fare i conti considerando non la temperatura misura al momento, ma il differenziale di temperatura tra dissipatore e ambiente.

 

E il solito discorso della legge di ohm termica. Fai conto che ogni elemento interposto tra il chip di silicio e l'ambiente è come se fosse una resistenza, che invece di essere percorsa da corrente, trasmette temperatura. C'è un salto termico tra chip e superficie del case, unltro salto termico, dalla superficie del casi a quella del dissipatore, infine c'è il salto tra dissipatore ed ambiente.

 

La misura di temperatura sul dissipatore va fatta su di un punto vicino alla parte siperiore del case o, meglio, nella parte posteriore del dissipatore in corrispondenza del semiconduttore. Bisogn aspettare almeno 15' dall'accensione controllando la corrente che deve rimanere ad un valore corrispondente alla amssima di esercizio. Va misurata anche la temperatura dell'aria nella zona attorno al dissipatore.

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Inserita: (modificato)
13 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Se hai misurato sulla plastica nera è normale, se invece misuri sull'aletta metallica deve avere la stessa temperatura del dissipatore. ovviamente avrai spalmato un po' di pasta termica sul fondo della parte metallica del case, in mod da avere continuità termica tra case e dissipatore.

 

Questo è il valore massimo assoluto che non dovrebbe mai essere raggiunto. Bisogna sempre fare i conti considerando non la temperatura misura al momento, ma il differenziale di temperatura tra dissipatore e ambiente.

 

E il solito discorso della legge di ohm termica. Fai conto che ogni elemento interposto tra il chip di silicio e l'ambiente è come se fosse una resistenza, che invece di essere percorsa da corrente, trasmette temperatura. C'è un salto termico tra chip e superficie del case, unltro salto termico, dalla superficie del casi a quella del dissipatore, infine c'è il salto tra dissipatore ed ambiente.

 

La misura di temperatura sul dissipatore va fatta su di un punto vicino alla parte siperiore del case o, meglio, nella parte posteriore del dissipatore in corrispondenza del semiconduttore. Bisogn aspettare almeno 15' dall'accensione controllando la corrente che deve rimanere ad un valore corrispondente alla amssima di esercizio. Va misurata anche la temperatura dell'aria nella zona attorno al dissipatore.

Bene, allora ho misurato bene. Il montaggio l'ho effettuato con pasta termica e tutte le accortezze del caso.

La temperatura ambiente è 23° (intorno al dissipatore è 25°; La parte metallica posteriore dell'LM7812, cosi come il dissipatore (sempre posteriormente), è 82/83° gradi costanti dopo oltre 2 ore di funzionamento continuo. Le tensioni ai filamenti sono costanti. Nell'attesa di fare meglio, o cambiare dispositivo con quello suggeritomi, lascio funzionare senza chiudere il coperchio. Inoltre, ancora, avendo predisposto un piccola ventolina (5 Vdc) super silenziosa, la temperatura è costantemente oltre 10° in meno - Però volevo sapere se con 82/83# costanti posso starci (senza ventolina)?

Come hai detto, mi piace sperimentare! So che ci sono cose belle e pronte ma è anche per imparare

 

Modificato: da stani
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La temperatura invecchia precocemente i semiconduttori. Più bassa è, meglio è. Anche perché se dovessi avere 125° al case, il silicio sarebbe ben più alto, danneggiando le giunzioni (i droganti migrerebbero non garantendo più le caratteristiche del semiconduttore). Personalmente, sopra i 60° (già a 40° non ci poggi la mano) sono già troppi.

Nel tuo caso, o provvedi a migliorare la circolazione d'aria intorno ai regolatori, o provi a usare un sistema diverso.

Per esempio, mi pare che questa alimentazione sia per uno stadio phono, per cui io spesso, anche con roba a transistor, ho preferito mettere l'alimentazione (trasformatore, regolatori, ecc) separati in un altro case, e mandare al circuito audio solo le tensioni stabilizzate, rifiltrate in loco. Per evitare che stadi ad alta impedenza e alta sensibilità (vedi MC) raccattassero disturbi e venissero "deviati" da cambi di temperatura.

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Livio Orsini
13 ore fa, stani ha scritto:

Però volevo sapere se con 82/83# costanti posso starci (senza ventolina)?

 

Sottoscrivo tutto quanto ha scritto Andrea Ctec

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12 ore fa, Ctec ha scritto:

La temperatura invecchia precocemente i semiconduttori. Più bassa è, meglio è. Anche perché se dovessi avere 125° al case, il silicio sarebbe ben più alto, danneggiando le giunzioni (i droganti migrerebbero non garantendo più le caratteristiche del semiconduttore). Personalmente, sopra i 60° (già a 40° non ci poggi la mano) sono già troppi.

Nel tuo caso, o provvedi a migliorare la circolazione d'aria intorno ai regolatori, o provi a usare un sistema diverso.

Per esempio, mi pare che questa alimentazione sia per uno stadio phono, per cui io spesso, anche con roba a transistor, ho preferito mettere l'alimentazione (trasformatore, regolatori, ecc) separati in un altro case, e mandare al circuito audio solo le tensioni stabilizzate, rifiltrate in loco. Per evitare che stadi ad alta impedenza e alta sensibilità (vedi MC) raccattassero disturbi e venissero "deviati" da cambi di temperatura.

 

1 ora fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Sottoscrivo tutto quanto ha scritto Andrea Ctec

Buongiorno, grazie. Condivido ogni parola ma per adesso non posso praticare la via del doppio case. Sperimentavo tra avere una tensione regolata con resistenze ad una regolata/stabilizzata con alimentatore lineare. In entrambe le modalità, con i giusti valori, riesco ad ottenere una buona tensione dei filamenti ma con il lineare è sempre stabile nonostante variazioni di tensione di rete. 

Avendo fatto molte prove, come sapete, avrei deciso di fare un alimentatore lineare utilizzando il LM78S12 - che a differenza di quello standard lavora con un volt in ingresso in più erogando fino a 2A, maggiorando il dissipatore e, con una resistenza, abbassare la tensione al suo ingresso fino al minimo (il valore di questa resistenza in serie all'ingresso del regolatore chiederei a voi - io ho pensato ad 1 Ohm 5W 5%). In questo caso avrei sicuramente delle temperature entro i limiti.

 

Stanislao  

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Livio Orsini
3 ore fa, stani ha scritto:

(il valore di questa resistenza in serie all'ingresso del regolatore chiederei a voi

 

Devi misurare la minima tensione di ingresso apieno carico, a questo valore sottrai la minima tensione d'ingresso richiesta dal regolatore; dividi il valore così ottenuto per il valore di carrente massima assorbito, così da avere il valore del resistore, arrotonda poi per difetto.

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55 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Devi misurare la minima tensione di ingresso apieno carico, a questo valore sottrai la minima tensione d'ingresso richiesta dal regolatore; dividi il valore così ottenuto per il valore di carrente massima assorbito, così da avere il valore del resistore, arrotonda poi per difetto.

Grazie Livio: un ramo mi viene 3,3 Ohm 3 W e l'altro da 5,7 Ohm 1,5 W  

 

Ho trovato questo schema di un ingegnere giapponese che nel suo top di gamma alimenta i filamenti cosi (foto).

Io non ho mai usato transistor (anche se ho tutto l'occorrente), Inoltre nello schema non riporta la tensione di uscita ne le potenze di 4 resistenze; Il led invece non lo userei (nel suo indicava che era acceso).

Potrebbe essere utile costruirlo? 

doc1.jpeg

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57 minuti fa, stani ha scritto:

Ho trovato questo schema di un ingegnere giapponese che nel suo top di gamma alimenta i filamenti cosi

Questo circuito (utilissimo se si vuol guardare il pelo) non serve a stabilizzare la tensione, ma a limitare il picco di corrente all'accensione quando i filamenti sono ancora freddi: i filamenti a freddo hanno una resistenza molto minore di quando sono incandescenti.

Se hai troppa potenza da dissipare su un solo stabilizzatore, puoi sempre metterne 2 in parallelo con all'uscita delle resistenze per

equilibrare le correnti, oppure come si faceva tempo fa, inserire una resistenza tra ingresso e uscita tipo shunt in modo da dimezzare la corrente nello stabilizzatore (solo nel caso di corrente minima nota.).

Modificato: da NovellinoXX
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6 minuti fa, NovellinoXX ha scritto:

Questo circuito non serve a stabilizzare la tensione, ma a limitare la corrente all'accensione quando i filamenti sono ancora freddi:

i filamenti a freddo hanno una resistenza molto minore di quando sono incandescenti.

Grazie, quindi non mi serve?

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31 minuti fa, stani ha scritto:

Grazie, quindi non mi serve?

A servire serve; in teoria dovrebbe ridurre "traumi" ai filamenti; però di quanto si allunga la vita di un filamento e' difficile dirlo.

Se quell'ingegnere giapponese ha realizzato quel circuito, evidentemente ha avuto qualche esperienza tangibile da giustificarne la realizzazione . Personalmente ne avrò visti forse 2 su qualche centinaio di apparecchi valvolari riparati.

Poi penso dipenda anche dal costo delle valvole da alimentare (e preservare). 

Ma non serve per la problematica che ti eri posto, cioè stabilizzare la tensione sui filamenti.

Modificato: da NovellinoXX
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1 minuto fa, NovellinoXX ha scritto:

A servire serve; in teoria dovrebbe ridurre "traumi" ai filamenti; però di quanto si allunga la vita di un filamento e' difficile dirlo. 

grazie

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Livio Orsini
2 ore fa, stani ha scritto:

Grazie Livio: un ramo mi viene 3,3 Ohm 3 W e l'altro da 5,7 Ohm 1,5 W  

 

Con quasi 1 A di corrente circolante verrebbero a cadere circa 3V. Con 12.6V di uscita dal regolatore, siamo a circa 19V di tensione sul condensatore di filtro. Sei certo che, anche nel caso pessimo, con tensione di ingresso da rete 207V non scendi al disotto del valore limite di ingresso allo 7812?

Con dissipazione pari a 3W devi usare un resistore con potenza nominale di almeno 7W, se non vuoi avere temperaure troppo elevate.

 

2 ore fa, stani ha scritto:

Potrebbe essere utile costruirlo? 

 

E una sorta di ballast o zavorra per limitare la corrente di spunto dei filamenti; i filamenti, come la maggior parte dei resistori da riscaldamento, hanno un coefficiente di temperatura positivo, quindi a freddo, quindi allo spunto, hanno una resistenza notevolmente più bassa, quindi maggior assorbimento di corrente. L'inserimento in serie di una zavorra variabile, veniva usato un tempo, negli apparati a valvole professionali. Dovrebbe stabilizzare l'emissione dei catodi stabilizzando la temperatura dei filamenti; inoltre dovrebbe ridurre il fisiologico degrado dei filamenti stessi, quel degrado che porta all'interruzione del filamento stesso, la così detta "bruciatura" della valvola. Anche se sono ricordi di gioventù, non rammento significative variazioni di prestazioni; anzi ricordo che Techtoronix, nelle ultime serie a valvole delgi oscilloscopi, aveva abbandonato questa tecnica, stessa cosa per HP.

 

Detto fra di noi, io non mi farei troppe masturbazioni mentali su certi accorgimenti al limite dell'esoterismo. Di questo passo tra non molto ti chiederai se non è il caso di usare fusibili dorati.😜

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40 minuti fa, Livio Orsini ha scritto:

 

Con quasi 1 A di corrente circolante verrebbero a cadere circa 3V. Con 12.6V di uscita dal regolatore, siamo a circa 19V di tensione sul condensatore di filtro. Sei certo che, anche nel caso pessimo, con tensione di ingresso da rete 207V non scendi al disotto del valore limite di ingresso allo 7812?

Con dissipazione pari a 3W devi usare un resistore con potenza nominale di almeno 7W, se non vuoi avere temperaure troppo elevate.

 

 

E una sorta di ballast o zavorra per limitare la corrente di spunto dei filamenti; i filamenti, come la maggior parte dei resistori da riscaldamento, hanno un coefficiente di temperatura positivo, quindi a freddo, quindi allo spunto, hanno una resistenza notevolmente più bassa, quindi maggior assorbimento di corrente. L'inserimento in serie di una zavorra variabile, veniva usato un tempo, negli apparati a valvole professionali. Dovrebbe stabilizzare l'emissione dei catodi stabilizzando la temperatura dei filamenti; inoltre dovrebbe ridurre il fisiologico degrado dei filamenti stessi, quel degrado che porta all'interruzione del filamento stesso, la così detta "bruciatura" della valvola. Anche se sono ricordi di gioventù, non rammento significative variazioni di prestazioni; anzi ricordo che Techtoronix, nelle ultime serie a valvole delgi oscilloscopi, aveva abbandonato questa tecnica, stessa cosa per HP.

 

Detto fra di noi, io non mi farei troppe masturbazioni mentali su certi accorgimenti al limite dell'esoterismo. Di questo passo tra non molto ti chiederai se non è il caso di usare fusibili dorati.😜

Figurati Livio, semplicemente non sapevo cosa fosse o a che serviva!

Abbasserò la tensione di 2 V con una resistenza di 2.2 Ohm 10W e inserirò al posto di LM7812 un LM78S12 che eroga 2A

Grazie

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  • 2 weeks later...
Il 13/05/2024 alle 15:46 , Livio Orsini ha scritto:

 

Con quasi 1 A di corrente circolante verrebbero a cadere circa 3V. Con 12.6V di uscita dal regolatore, siamo a circa 19V di tensione sul condensatore di filtro. Sei certo che, anche nel caso pessimo, con tensione di ingresso da rete 207V non scendi al disotto del valore limite di ingresso allo 7812?

Con dissipazione pari a 3W devi usare un resistore con potenza nominale di almeno 7W, se non vuoi avere temperaure troppo elevate.

 

 

E una sorta di ballast o zavorra per limitare la corrente di spunto dei filamenti; i filamenti, come la maggior parte dei resistori da riscaldamento, hanno un coefficiente di temperatura positivo, quindi a freddo, quindi allo spunto, hanno una resistenza notevolmente più bassa, quindi maggior assorbimento di corrente. L'inserimento in serie di una zavorra variabile, veniva usato un tempo, negli apparati a valvole professionali. Dovrebbe stabilizzare l'emissione dei catodi stabilizzando la temperatura dei filamenti; inoltre dovrebbe ridurre il fisiologico degrado dei filamenti stessi, quel degrado che porta all'interruzione del filamento stesso, la così detta "bruciatura" della valvola. Anche se sono ricordi di gioventù, non rammento significative variazioni di prestazioni; anzi ricordo che Techtoronix, nelle ultime serie a valvole delgi oscilloscopi, aveva abbandonato questa tecnica, stessa cosa per HP.

 

Detto fra di noi, io non mi farei troppe masturbazioni mentali su certi accorgimenti al limite dell'esoterismo. Di questo passo tra non molto ti chiederai se non è il caso di usare fusibili dorati.😜

Ciao Livio, volevo solo dirti di aver finito il lavoro e credo che vada tutto benissimo. 

Le temperature sono al di sotto di 50° (tra 42 e 47) misurati nel punto più caldo del L78S12 (che arriva a 150°) e le tensioni sono perfette. Con le resistenze

sono arrivato alla minima tensione ingresso.

Ho usato gli L78S12 che erogano 2A e dissipatori più grandi

Grazie

 

Stanislao

IMG_1362.jpeg

IMG_1360.jpeg

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