netwalker Inserito: 4 novembre 2006 Segnala Share Inserito: 4 novembre 2006 un mio cliente vuole mettere in sicurezza 2 presse idrauliche.Interpellata la ditta costruttrice viene ipotizzata una spesa media di 60.000 euro a macchina in quanto dicono che devono rifare completamente l'impianto elettrico (quadri ecc.). Trattandosi di macchine che dovrebbero comunque già rispettare delle norme (al momento non ricordo il riferimento) anche se costruite prima del 1990, è indispensabile portarle ad un livello di sicurezza pari ad una macchina costruita oggi?. All'epoca non esistevano moduli di sicurezza, circuiti rindondanti, fotocellule di sicurezza ecc.. Quale è la via da seguire in questi casi? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Del_user_23717 Inserita: 4 novembre 2006 Segnala Share Inserita: 4 novembre 2006 La "sicurezza" non ha età!! Se vuoi far funzionare oggi una pressa progettata 20 anni fa, probabilmente qualche modifica dovrai farcela rientrare... Poi la sicurezza macchine non è una specie di macedonia che mette dentro tutti i sistemi di sicurezza sviluppati nel corso degli anni, bisogna effettuare una analisi dei rischi potenziali in cui può incorrere l'operatore addetto alla pressa, e sulla base dei rischi prevedere i dispositivi di sicurezza/protezione più idonei. Il tutto detto in maniera moooooltoooo semplicistica... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
netwalker Inserita: 4 novembre 2006 Autore Segnala Share Inserita: 4 novembre 2006 appunto, mi sembra eccessivo affermare che la macchina deve essere rifatta completamente. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Luca Bettinelli Inserita: 4 novembre 2006 Segnala Share Inserita: 4 novembre 2006 (modificato) Dove lavoro costruiamo presse idrauliche, io sono il responsabile del servizio clienti, il mio consiglio in questi casi è prima contattare un ente certificatore, che farà un sopraluogo ed un rapporto tecnico con le modifiche necessarie per mettere la macchina in sicurezza, in base a questo si chiede una offerta al costruttore per effettuare i lavori richiesti dall'ente certificatore.In questo modo si evitano problemi di interpretazione delle norme da entrambe le parti. Modificato: 4 novembre 2006 da Luca Bettinelli Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SimoneBaldini Inserita: 4 novembre 2006 Segnala Share Inserita: 4 novembre 2006 (modificato) Bisogna distinguere subito la velocità di discesa della pressa poichè è il parametro fondamentale che delimita se tale pressa debba essere certificata dall'ente autorizzato oppure no. Per esempio le presse oleodinamiche per deformazione e piega lamiere (la maggior parte) non rientrano nella certificazione dell'ente poichè non hanno una velocità supeiore a 30mm/s anche se la corsa lo è.Inoltre quelle a carico automatico (tipo centri di lavoro con robot) non sono soggette poichè non vi è pericolo del personale. Rimane sottinteso che comunque debbano essere fatte le analisi dei rischi e attuate tutte le opportune opere per la sicurezza della macchina come previsto dalla direttiva, ma questo puo' farlo anche il costruttore senza interpellare l'ente certificatore.9. Presse, comprese le piegatrici, per la lavorazione a freddo dei metalli, a carico e/o scarico manuale, i cui elementi mobili di lavoro possono avere una corsa superiore a 6 mm e una velocita' superiore a 30 mm/s.CiaoSimone Modificato: 4 novembre 2006 da ennebienne Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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