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Differenziale Protezione Macchina


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Inserito:

Se affido la protezione contro i contatti indiretti di una macchina ad un interruttore differenziale ( evita nei sistemi TN il coordimanento dei dis. di max corrente con la Zs : impedenza dell'anello di guasto ) secondo me è possibile fare installare tale dispositivo all'utente finale nel suo quadro di distribuzione ( ovviamente le caratteristiche che dovrà avere tale dispositivo saranno riportati nel manuale d'installazione della macchina).

Cosa ne pensate?


Inserita:

Ho già avviato tale discussione in un altro forum ( medesima username) ma volevo confontarmi anche con i partecipanti di PLCforum

Grazie

Inserita: (modificato)
Ho già avviato tale discussione in un altro forum ( medesima username) ma volevo confontarmi anche con i partecipanti di PLCforum
Ciao Bayern,

benvenuto tra noi.

Per fortuna i pareri tecnici non sono come quelli medici, infatti se questi ultimi sono discordanti alla fine non sai a chi dar retta.. :P

A Napoli si dice "Mentr 'è miedech s'appiccecan 'o malat more", ossia mentre i dottori litigano per trovare un accordo il malato muore...... :D

Se affido la protezione contro i contatti indiretti di una macchina ad un interruttore differenziale ( evita nei sistemi TN il coordimanento dei dis. di max corrente con la Zs : impedenza dell'anello di guasto ) secondo me è possibile fare installare tale dispositivo all'utente finale nel suo quadro di distribuzione ( ovviamente le caratteristiche che dovrà avere tale dispositivo saranno riportati nel manuale d'installazione della macchina).

Se fai questa domanda, presumo tu sia il costruttore della macchina....giusto?

Allora non capisco perchè vuoi avere ingerenze sulla gestione dell'impianto elettrico dello stabilimento.

Il progettista dell'impianto elettrico, all'atto dell'installazione della macchina, dovrà verificare che sia garantita la protezione contro i contatti indiretti.

Solitamente questa protezione si realizza in un sistema TN, così come hai ben detto nel tuo primo post verificando che vi sia coordinamento tra l'interruttore scelto e il cavo di alimentazione della macchina.

La soluzione del differenziale potrebbe andare ugualmente bene, ma perchè vuoi imporre le tue scelte al progettista?

Con un differenziale ti senti più sicuro?

Dammi qualche elemento in più, la questione posta in questi termini non mi convince.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
Inserita:

Il problema è come sai che la Zs ( ovviamente stiaoma parlando di sistemi TN) è un parametro che dipende dalla macchina e dall'impianto.

Per cui al fine di conoscerla in fase di progettazione si può:

A) richiederla all'utente ( difficilmente di forniranno il valore per esperienza)

B) ipotizzarla e poi verificarla con misura in fase di installazione ( se la macchina è di serie la cosa risulta impossibile )

C) ipotizzarla e poi indicarla sul manuale d'uso e sugli schemi come vincolo da rispettare in sede di alimentazione ellettrica della macchina

Ora la situazione è un pò ingarbugliata ecco perchè a mio parere si risolve brillantamente adottando un dispositivo differenziale magari con taratura regolabile .

Inserita:
la Zs ( ovviamente stiaoma parlando di sistemi TN) è un parametro che dipende dalla macchina e dall'impianto.
L'impedenza dell'anello di guasto dipende dai parametri della linea di alimentazione e da quelle del conduttore di protezione, non mi risulta che dipendi dalla macchina :blink:

Ed è tale valore che deve essere coordinato con l'interruttore e ripeto è un problema del progettista dell'impianto o se vuoi di chi installa la macchina.

Per cui al fine di conoscerla in fase di progettazione si può:

1) richiederla all'utente ( difficilmente di forniranno il valore per esperienza)

In fase di progettazione di cosa? Della macchina? Non capisco cosa intendi.

Il progettista dell'impianto non deve ipotizzare nulla, a quella linea e a quel PE, di sezione e lunghezza assegnata corrisponde in modo univoco una e una sola impedenza dell'anello di guasto, che ripeto non dipende in alcun modo dalla macchina.

ipotizzarla e poi verificarla con misura in fase di installazione ( se la macchina è di serie la cosa risulta impossibile )
idem come sopra
C) ipotizzarla e poi indicarla sul manuale d'uso e sugli schemi come vincolo da rispettare in sede di alimentazione ellettrica della macchina

idem come sopra

Ora la situazione è un pò ingarbugliata ecco perchè a mio parere si risolve brillantamente adottando un dispositivo differenziale magari con taratura regolabile .

Ripeto, se in un sistema TN metti un diffrenziale risolvi il problema dei contatti indiretti, l'avverbio di modo non mi pare appropriato....

Ciao, Benny

Inserita:

A) Considera di avere uu quadro macchina( esempio profila) che alimenta varie utenze ad esempio un motore posto a 30 m se il quasto verso terra si ha in quel punto l'anello di guasto fa parte dell'impianto elettrico e della macchina ( vedi ultimo numero della rivista elettrificazione Artilcolo di E. Grassani)

B) Si intendeva ( anche se non era chiaro) il progettista della macchina

Saluti

Inserita:

Ciao Bayern,

non ho letto l'articolo che citi, ma comunque ho ben chiaro il problema.

In base alle tue parole il guasto ipotizzato è quello di un difetto di isolamento dell'avvolgimento statorico che va a terra attraverso la carcassa metallica.

In tale caso hai ragione che nell'impedenza dell'anello di guasto entra l'impedenza del conduttore di fase, l'impedenza del PE e l'impedenza del tratto di avvolgimento prima del corto a terra.

E' ovvio che in tale caso, aumentando l'impedenza dell'anello di guasto, trattandosi di tre rami in serie, potrebbe venire a mancare il coordinamento con l'interruttore di macchina.

Sono scettico, però, circa la soluzione del differenziale, infatti ritengo che il quadro macchina, di cui hai parlato nell'ultimo post, sia di competenza del costruttore della macchina, essendo unicamente a servizio della macchina e non potendosi riguardare come un quadro di distribuzione.

In tale caso la scelta è tua, poichè, amio avviso, la "macchina" è l'insiene comprensivo dei motori e del quadro di comando e di manovra, pertanto puoi operare come meglio credi.

Ossia, se ritieni utile mettere un diffrenziale, lo metti, se no fai la protrezione con il classico coordinamento Zg-Ig, ma non puoi scaricare la responsabità della tua scelta sull'utente finale.

Ciao, Benny

Inserita:

X Benny

Ma già per quanto riguarda la protezione dalle sovracorrenti della sezione d'ingresso del quadro macchina la norma acconsente di procedere secondo le due strade:

A) Sezione d'ingresso quadro e conduttori di alimentazione non protetti contro le sovracorrenti, con indicazioni dei dati relativi al disp. di protezione che l'utente deve installare a monte quadro ( e pertanto farà parte dell'impianto e quindi 46/90)

B) Sezione d'ingresso quadro e conduttori di alimentazione protetti contro le sovracorrenti ( ovvero il quadro macchina non dispone di solo sezionatore all'ingresso ma anche di dispositivo di protezione della sezione d'ingresso del quadro)

Pertanto nel caso A la protezione della sezione d'ingresso del quadro è di un dispositivo che è situato nel Quadro di distribuzione ( io però non direi che scarico la responsabilità sul progettista dell'impianto elettrico in quanto nel manuale d'installazione della macchina dovranno essere riportate le caratteristiche tecniche che deve avere tale dispositivo ; pertanto è sufficiente che il progettista dell'impianto si attiene alle suddette presrizioni).

Inserita:

Errata corrige:

Al posto dell'icona faccina ---> B

Inserita: (modificato)

Ciao Bayern,

effettivamente la Norma sembra lasciarti piena libertà se proteggere o meno dalle sovracorrenti la sezione di ingresso del quadro, ma in effetti non è proprio l'esempio al quale ti sei riferito nel tuo precedente post.

Infatti tu parlavi di un quadro macchina che

alimenta varie utenze ad esempio un motore posto a 30 m

la norma che hai citato, invece, a mio avviso considera la macchina nella sua globalità, pertanto lascia piena libertà se proteggere la sezione di ingresso con un MT sul quadro di distribuzione o subito a valle del sezionatore.

E' evidente che se la tua macchina è composta da vari motori, comandabili separatamente e vari altri apparati, il loro comando e la loro protezione (macchina e linea di alimentazione di ogni singolo carico costituente la macchina) avverrà dal quadro di macchina.

Pertanto a mio avviso dovresti lasciare la piena libertà progettuale al progettista elettrico di riguardare la tua macchina come un tutt'uno e proteggerla dai sovraccarichi, dai cto cti e dai guasti a terra come meglio crede fino ai morsetti di alimentazione del quadro macchina. Dal quadro macchina in poi, invece, da dove inizia la tua responsabilità devi provvedere tu, pertanto se ritieni che l'impedenza di fase del motore infici il coordinamento Zg-interruttore e che sia più conveniente un differenziale, allora mettilo sul quadro macchina.

Io per esempio non capirei perchè mi vuoi imporre le tue scelte, ripeto, io sono responsabile in quanto progettista dell'impianto fino ai morsetti del tuo quadro macchina, alla protezione della macchina in sè credo ci debba pensare tu.

Ciao, Benny

Modificato: da ing.bennyp
Inserita:
Pertanto a mio avviso dovresti lasciare la piena libertà progettuale al progettista elettrico di riguardare la tua macchina come un tutt'uno e proteggerla dai sovraccarichi, dai cto cti e dai guasti a terra come meglio crede fino ai morsetti di alimentazione del quadro macchina.

Quoto in pieno. Il costruttore della macchina non deve interessarsi dell'impioanto che potrebbe esserci a monte. Io eviterei il differenziale, tu dovi proteggere la tua macchina non dai contatti indiretti, protezione che spetta la progettista che scelgierà se usare o no il differenziale, quale tipo di differenziale usare ecc...

Inserita:

La discussione lanciata da Bayern credo scaturisca da una novità della nuovissima norma CEI EN 60204-1 edizione settembre 2006. Tra le verifiche, al capitolo 18, è sparita l’obbligatorietà della prova di continuità a 10A del circuito di protezione, ma è spuntata fuori una nuova richiesta. Il punto B) del paragrafo 18.1 recita infatti: “In caso di protezione contro i contatti indiretti mediante interruzione automatica, devono essere verificate le condizioni per la protezione mediante interruzione automatica conformemente a 18.2;”. In quest’ultimo paragrafo e nell’allegato A (allegato normativo), sono descritte le modalità di prova e le caratteristiche dei tempi massimi ammessi per limitare la tensione di contatto in caso di guasto. A supporto si indicano, addirittura, valori di impedenze da considerare in fase di progettazione per diverse sezioni e lunghezze di cavo (chissà perché fino al 120mmq), nonché le massime lunghezze protette con diversi tipi di dispositivi di protezione. Sono forse finiti i tempi in cui si lasciava qualcosa alla bontà di altri? O forse si esagera? Il bello è, mi sembra di capire, che se qualcosa cambia in fase di installazione bisogna anche cambiare il dispositivo di protezione? E io pago.....uff....

Saluti Mirko63

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