tonymt Inserito: 2 marzo 2007 Segnala Inserito: 2 marzo 2007 Salve, ho sempre avuto il problema di come numerare i cavi e i morsetti nei quadri di automazione.Per la potenza numoro i cavi come u1,v1,t1 u2,v2,t2 etc e poi chiamo i morsetti allo stesso modo, ma per i cavi di segnale utilizzo dei numeri progressivi messi dal software.conoscete qualche criterio migliore ?alcuni numerano i cavi con i numeri presenti sui morsetti dellle apparecchiature, ma cosi un cavo ha due numeri diversi ai due capi....Grazie anticipatamente
giancarlone69 Inserita: 2 marzo 2007 Segnala Inserita: 2 marzo 2007 Ciao tonymt,nella ns azienda progettiamo (e realizziamo) quadri di processo dalle più svariate forme e richieste.Devo dire che il criterio + gettonato è :- per i cavi di potenza, esempio pompa P100, i fili si chiamano U.P100, V.P100, W.P100 ; la sigla del cavo è C1.P100 (ovviamente le sigle sono identiche su entrambi i lati...);nel caso dovessi avere un sezionatore di manutenzione di mezzo, nelle vicinanze della pompa, la sigla del cavo dal sezionatore alla pompa sarebbe C1M.P100- per i cavi di segnale invece , normalmente la sigla del filo è legata alla pagina (es. pag. 15 i fili si chiamano 15.1 , 15.2 , 15.3 , ecc..) così è anche + facile poi trovarlo sfogliando lo schema;allo stesso modo la sigla del cavo sarà C.sigla strumento;se hai + cavi che vanno alla stessa apparecchiatura i cavi saranno progressivi C1.sigla , C2.sigla , ecc.Esistono anche dei criteri + complessi per la numerazione dei cavi, nel senso che , a seconda della funzione del cavo (potenza, segnale, rete, ecc) bisogna mettere una lettera di riferimento.Così su 2 piedi spero di essere stato chiaro. CiaoGiancarlo
Piero Azzoni Inserita: 2 marzo 2007 Segnala Inserita: 2 marzo 2007 visto che siamo nel forum delle normative partiamo dal concetto che non esiste alcun obbligo di numerare i conduttori e da quello che esisto altre metodologie di identificazionecio' premesso andiamo avanti invece a discutere su quale possa essere il criterio di identificaizone piu' efficentepersonalmente, salvo quando sono obbligato da vincoli contrattuali accettati in sede d'ordine non numero mai i conduttorievito pero' l'uso di catene e riduco il piu' possibile la presenza di piu' di un conduttore nei punti di contattoa volte uso i colori
notte Inserita: 4 marzo 2007 Segnala Inserita: 4 marzo 2007 ciao a tuttinoi invece numeriamo tutto in qualsiasi punto dell'impianto.usiamo una numerazione simile sia per i cavi di potenza sia per i cavi di comando o segnalela numerazione dipende dalla posizione del filo nello schemala numerazione quindi riporta la pagina, la colonna ed un numero progressivoesempio: filo FA23 -> vedi a pagina FA colonna 2, il terzo filo a partire dall'altola parte letterale identifica anche il tipo di schema, esempio se la prima lettera è una F in quella pagina sono disegnate alimentazioni, mentre se è una K si tratta di potenza, oppure se è una U si tratta di comandi, la seconda lettera invece è un progressivo, per esempio FB è la seconda pagina che riguarda alimentazioni
Claudio Monti Inserita: 5 marzo 2007 Segnala Inserita: 5 marzo 2007 (modificato) Dalla 60204-1, terza edizione:14.2.4 Identificazione di altri conduttori L’identificazione di altri conduttori deve avvenire mediante colore (sia completa che con una o più bande), numeri, caratteri alfanumerici, o una combinazione di colori e numeri o caratteri alfanumerici. Se vengono usati numeri, essi devono essere in caratteri arabi; le lettere devono essere in carattere romano (sia maiuscole che minuscole). Si raccomanda che i conduttori isolati siano codificati mediante i colori come segue: - NERO: circuiti di potenza in AC e DC; - ROSSO: circuiti di comando in AC; - BLU: circuiti di comando in DC; - ARANCIO: circuiti di interblocco alimentati da una sorgente di potenza esterna. Eccezioni: in riferimento a quanto sopra sono ammesse se: - i dispositivi indipendenti sono acquistati completi di cablaggi interni; - l’isolante utilizzato non è disponibile nei colori richiesti; oppure - si usano cavi multipolari, con l’esclusione della combinazione GIALLO-VERDE.Considera che nella quarta edizione dovrebbero essere sparite le indicazioni per i colori, rimane il discorso della numerazione che, come dice Piero, nessuno ti obbliga a fare o farla in un certo modo, basta rispettare alcune semplici indicazioni.Poi certo ognuno cerca di adottare il metodo che gli sembra piu' conveniente, sia dal punto di vista economico sia ergonomico.Da parte mia sono solito numerare TUTTI i fili, in modo univoco, con le prime due cifre riferite alla pagina dello schema (es. 01, 02, 10...) e altre due come progressivo in quella pagina (non indico colonna e riga, tanto in una pagina non metto tantissime cose e quindi i fili sono facilmente rintracciabili...). Modificato: 5 marzo 2007 da Claudio Monti
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