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PLC Forum


Domanda su impianto di climatizzazione


Palladipeli

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Buongiorno a tutti,

su una macchina operatrice è stato previsto un impianto di climatizzazione per il freddo con un sistema composto da un compressore a velocità variabile con condensatore a più ventole PWM, valvola di laminazione e due evaporatori anche questi a ventolePWM.

Ci sono due evaporatori distinti, il primo per la cabina dell’autista ed il secondo per il cabinato dove ci possono stare le merci.

Scusate la terminologia di sopra ma sono abbastanza profano ed ho solo dei vari ricordi scolastici  ma non riesco a capire bene all’effetto pratico cosa possa succedere e mi piacerebbe capire almeno principio perché quando il secondo evaporatore non è attivo sul compressore si forma giacchio. Per quale motivo?

In pratica con un solo evaporatore, il sistema non è in grado di asportare tutto il freddo che viene ceduto al condensatore, quindi il refrigerante si raffredda?

Mettendoci il lavoro del compressore dentro il compressore la formula che regola tutto è

L+Qe=Qc

Questo poi si traduce in un punto di lavoro nei vari punti di pressione e di temperatura che si trova con un equilibrio che dipende dai vari componenti.

Se l’equilbirio è palesemente sbagliato si hanno punti di funzionamento non corretti che possono danneggiare i vari componenti tipo il compressore, è giusto?

Mi sembra di capuire che è un bel casino dimensionare l'impianto

 

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Esiste il bilancio tra il compressore e gli scambiatori, vado a memoria la potenza del compressore è uguale al prodotto tra il coefficiente di scambio dell evaporatore X la superficie di questo X la differenza di temperatura entrata/uscita da questi.

Se la potenza del compressore è Y, con due evaporatori alimentati abbiamo una potenza Y, se si ferma un evaporatore DIMEZZA la superficie, quindi matematicamente perché Y resti constante, deve per forza DUPLICARSI qualcos’altro.

 

Il coefficiente di scambio no, rimane il delta T tra entrata e uscita evaporatore, se la T entrata è sempre la stessa, deve duplicarsi la T uscita aria, che sarà quindi il doppio di prima più fredda, così le Leggi Termodinamiche che regolano l’Universo sono ancora rispettate.

 

Per verificare questo bilancio che vale sempre, se al duplicarsi del delta T evaporatore si dimezza qualcos’altro, i conti tornano ancora, ad esempio si potrebbe dimezzare la potenza del compressore (e infatti è quella l’idea dell inverter), oppure con P compressore costante si potrebbe dimezzare il coefficiente di scambio dell’evaporatore rimasto, cioè ad esempio fosse molto sporco, e ancora una volta il bilanciamento sarebbe rispettato.

1 ora fa, Palladipeli ha scritto:

mi piacerebbe capire almeno principio perché quando il secondo evaporatore non è attivo sul compressore si forma giacchio. Per quale motivo?

Alla luce di questa spiegazione semplificata che spero sia stata abbastanza chiara, se l’evaporatore rimasto, pur duplicando il suo delta T, non riesce a scambiare calore perché troppo piccolo, (esattamente quello che succede in riscaldamento, che se la superficie del termo è troppo piccola si scalda di più che se fosse un termo grande perché non riesce a cedere tutto il calore) il fluido frigorigeno non riesce ad evaporare tutto e torna liquido al compressore gelandogli il culetto, cosa che comunque non è detto sia pericolosa almeno fino a che il surriscaldamento rimane superiore alla soglia di sicurezza di più o meno 5 gradi, se invece tende pericolosamente a zero meglio cominciare a preoccuparsi.

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Grazie Alessio per la risposta, penso di avere capito, ragionavo male.

Nel sistema viene effettivamente ridotta la velocità del compressore al minimo ma probabilmente non è sufficiente lo stesso , il compressore è troppo grosso rispetto all’evaporatore singolo .

Sul datasheet del motore c’è la capacità frigorifera in BTU ed un valore COP, con quello potrei stimare la taglia minima dell’evaporatore facendo BTUxCOP ?

Certo l’evaporatore è artigianale la vedo dura aver un data sheet, ma mi piacerebbe fare una stima spannometrica, anche del condensatore .

Un'altra cosa capire visto che si rompe il compressore, se è dovuto allo stacca/attacca dell’antighiaccio sull’evaporatore o se entra liquido come dicevi te.

 

Dovrei trovare una pressione più bassa in aspirazione rispetto al funzionamento con i due evaporatori, è corretto?

Questo abbassa anche la pressione di condensazione o quella rimane fissa?

 

Ragionando all’opposto, se ho problemi sul condensatore, tipo si intasa, si alza la pressione di condensazione e la temperatura  di condensazione perché devo scambiare più calore.

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6 minuti fa, Palladipeli ha scritto:

Un'altra cosa capire visto che si rompe il compressore, se è dovuto allo stacca/attacca dell’antighiaccio sull’evaporatore o se entra liquido come dicevi te.

Beh non è automatico, i compressori sono molto resistenti, è meglio non entri liquido, se entra liquido ci sono sistemi per arginare i danni entro certi limiti, ma bene non fa mai, già l’olio se entra liquido nel carter fa fatica a lubrificare, non ho capito cosa intendi per stacca attacca dell antighiaccio.

 

La pressione ovviamente si abbassa se si abbassa la temperatura, sono strettamente collegate, e pure c’è correlazione tra pressione di evaporazione e condensazione, si alzano e si abbassano abbastanza contemporaneamente insieme.

 

La pressione di condensazione se il condensatore è intasato si alza perché non riesce a cedere abbastanza calore all aria.

 

Per il discorso btu ecc, è una misura non proprio da frigoristi come sono io, il frigorista ragiona in watt, per cui non voglio dire inesattezze, 

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C’è una sonda di temperatura montata su ogni evaporatore che quando la temperatura scende sotto i -2°C  stacca il compressore fino a quando la temperatura non ritorna sopra a 2 gradi.

Immagino che con un solo evaporatore in servizio ci sia un continuo stacca attacca del compressore che alla fine si danneggia

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Ah ho capito, beh ovviamente è una cosa fatta male, piuttosto metti una valvola elettrica prima di ogni termostatica di ogni evaporatore, in modo che quando la sonda deve bloccare, blocca solo l’alimentazione all evaporatore mentre il compressore continua ad andare, e per spengersi si mette un bel pressostato di minima in modo che quando tutti e due gli evaporatori non sono alimentati, il compressore tende ad andare in vuoto e il pressostato interrompe l’alimentazione, sarebbe meglio, anche perché non ha senso che solo perché un evaporatore si ferma si blocca tutto, e l’altro se ha bisogno di essere alimentato come fa?

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Allora distinguiamo bene le cose:la prima parte di questa discussione era teorica, se tu hai questo impianto che, correggimi se sbaglio, ha due evaporatori in due ambienti diversi, e quando uno gela la sonda blocca il compressore, fregandosi dell altro evaporatore che invece sta funzionando regolarmente, e fermandosi interrompe l’alimentazione anche a lui, a questo punto è un problema da risolvere, o solo da commentare?


Se non ho capito male, tu chiedi per aggirare il problema dell evaporatore che gela e spegne tutto, di diminuire i giri e quindi la potenza, si può fare ma poi raffredda meno…

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Palladipeli

L'impianto quando ha i due evaporato in funzione va correttamente, se invece faccio andare solo quello più piccolo sia ha il problema dell’anti ghiaccio.

Ma in ogni caso il tuo consiglio è ben accettato, isi agirà sulla chiusura del’elettrovalvola fino quando la temperatura ritorna a valori adeguati.

 

Chiedevo se fosse utile oltre a ridurre i numeri di giri del compressore (cosa che viene già fatta) , anche andare a ridurre i giri del condensatore di modo che poi l’evaporatore si troverebbe a gestire una quantità di calore più adeguata alla sua taglia.

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Alessio Menditto

Ah un pressostato male non fa, costa molto ridurre i giri elettronicamente, un pressostato di alta che fa andare on off la ventola del condensatore.

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Alessio Menditto

Comunque a scanso di equivoci la pressione di evaporazione non la regoli con la condensazione, è vero che “si seguono” abbastanza ma non si regola così, la pressione di condensazione deve stare il più possibile costante per altri motivi.

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c'è sempre il "poco efficiente" sistema: "iniezione di gas caldo"

 

togli una parte più o meno significativa di gas in uscita dal compressore e la invii in aspirazione

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