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PLC Forum


Fine dello Z80...


Ctec

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E' con tristezza che ho letto che il 15 giugno di quest'anno la Zilog ha cessato la produzione del glorioso microprocessore Z80, disegnato come il primo in assoluto dal nostro Federico Faggin...

Dismessi anche i chip di "accompagnamento" dello stesso.

La SGS aveva già smesso la produzione parecchi decenni fa, la Mostek non c'è neppure più. Forse qualche produttore orientale continua a farlo (NEC non credo, altri forse).

Capisco che dopo 48 anni sia giusto andare in pensione. Ma se si considera il parco installato di miliardi di pezzi ancora in funzione (soprattutto in ambito industriale), sinceramente dispiace.

Fu il mio secondo microprocessore, dopo il glorioso (?) TMS9900.

RIP Z80 🥲

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58 minuti fa, Ctec ha scritto:

RIP Z80

ci lavorai tanto tra '82 e '89....poi passai al 8051 e poi vabbè la storia cambiò tutto.

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Se i cinesi fiutano che ci sia richiesta, sicuramente lo faranno... 

Un domani potrebbe sparire anche Ne555 e anche questo nei tempi indietro ha fatto veramente dei numeri..... 

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Io negli anni '90 abbandonai un po' il mondo dei microprocessori e passai ai microcontroller, anch'io lo 8051 e derivati e anche gli ST6 (un mostro di lentezza, ma costavano poco...).

Tutto ovviamente a suon di EPROM perché chi se lo poteva permettere un emulatore on-circuit? E a risicare sulla memoria e ottimizzare a mano il numero cicli per gli interrupt.

Ora STM32 che vanno come le fucilate e costano una sciocchezza se si pensa a cosa c'è dentro.

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35 minuti fa, Ctec ha scritto:

di EPROM

Mamma mia .... dimenticavo.... in giro con lo scatolino a luce blu per cancellarle, un mostro da un chilo con tastiera esadecimale per programmarle e stecche di eprom come se non ci fosse un domani.... il tutto condito da un "portatile" compaq doppio floppy da 5"1/4 in formato macchina per cucire da 12Kg.... altro che internet, assistenza remota e piattaforme condivise. 🙄

Modificato: da drn5
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Livio Orsini
2 ore fa, Ctec ha scritto:

Fu il mio secondo microprocessore, dopo il glorioso (?) TMS9900.

 

Nienta 8080 -8085? Be io sono più vecchio e partii con F8

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No, ho cominciato l'elettronica nel '77-78, e quindi lo Z80 aveva già superato lo 8080. Lo 8085 non me lo filavo. Cominciai con il TMS a "causa" del mio primo computer (TI-99/4A del 1981, comprato con i risparmi di paghette e lavoretti per un anno e mezzo), ma avevo sbavato sullo ZX80 e ZX81. Lo F8 l'ho solo visto come esistente anni dopo, mai avuto a che farci. Poi un po' di 6502, ma andare in assembler con le poche istruzioni che aveva mi ha sempre un po' dato fastidio. 

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Io ho ancora funzionanti:

Nanocomputer SGS con, udite udite 16KB di ram;

Una scheda semiindustriale funzionante con F8 con 1KB di ram ereditata decenni fa da una fornace;

Una scheda semiindustriale con 6800, da una ceramica;

Una schedina semindustriale (bilancia) con SC-MP ISP 8A-500, 256 nibble di ram e una 1702 come eprom!

Una scheda Apple2 clone funzionante ma priva di case.

Un sistema Cosmac RCA1802 Wire Wrap tutto ceramico con 128KB di ram e non mi ricordo piu' quanta Eprom, era adibito alla mia passione per l'astronomia e conteneva un discreto catalogo stellare.

Vista la mia eta' nei prossimi anni mi piacerebbe donarli a un qualcosa che possa preservarli, purtroppo vivo in un paese dove TUTTA la cultura si riduce a 2 T: Tacos e Tequila.

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Livio Orsini
10 ore fa, Ctec ha scritto:

ma avevo sbavato sullo ZX80 e ZX81.

Io ne ho ancora uno che credo sia fuzionanente, compresa l'espansione di 2kByte di RAM.

Come ho ancora la famosa scheda Nascom.

Da metà anni 70 ai primi anni 80 ci fu tutto un fiorire di micro vari, alcuni anche molto performanti come, ad esempio, il 6800 motorola però, amio avviso, prevalse la linea Intel, a livello industriale, per il supporto industriale che loro davano ai loro micro a partire dalla manualistica, veramente completa e ben fatta, ai sistemi di sviluppo. Io dopo alcuni lavori con F8 (FAch) e SC/MP (National), virai su 8085. Lo Z80 aveva il pregio di avere tutto il set di istruzioni identico a quello dello 8085, anche come codice binario,più alcune decine di altre.

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On 7/11/2024 at 6:10 PM, Ctec said:

Tutto ovviamente a suon di EPROM perché chi se lo poteva permettere un emulatore on-circuit?

Io me lo ero costruito (parliamo però di primissimi anni 90). La RAM era caricabile attraverso un connettore DB15, ed era vista come EPROM 27256 attraverso il connettore sul flat cable.

 

IMG_20240712_192258859.thumb.jpg.901468690f86f3326799c7d5b9933e44.jpg

 

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Grande.. Per me questa era l'elettronica. Niente "cosi" già fatti da cablare tra loro. Millefori e via a provare. Logica cablata, tanta pazienza e passione.

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Livio Orsini
2 ore fa, Ctec ha scritto:

. Per me questa era l'elettronica. Niente "cosi" già fatti da cablare tra loro. Millefori e via a provare. Logica cablata, tanta pazienza e passione.

 

Andrea è l'evoluzione naturale. Quando iniziai io era tutto a componenti discreti: i tubi prima, i transistor poi.

Il primo Amplificatore Operazionale che usai, dovetti costruirmelo con una decina di transistor (al germanio!!). Oggi prendi uno dei più scalerci tipo lo LM324 in un ragnetto hai 4 AO con prestazioni molto superiori di quella mia scheda formato mezzo europeo!

Negli anni 70 programmare in ASM era già un bel lusso, solitamente si andava direttamente in codice esadecimale o ottale, senza programmi di linking e di rilocazione (locator).

Oggi l'impegno del progettesta è a livello superiore, ma è sempre la stessa cosa: pensare a come risolvere un problema, quali mezzi sono più convenienti per risolverlo ed infine assiemare il sistemino e scivere il programma.

 

Un tempo si diceva che i veri progettisti erano gli analogici, che un mio collega definiva i "poeti dell'elettronica". I progettisti di circuiti digitali eran considerati solo della gente che metteva assieme un po' di porte.

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Si, vero, la cosa da fare è risolvere problemi. Però vedere soluzioni fatte mettendo insieme schedine fatte da qualcun altro (e da lui debuggate) semplicemente con fili, senza neppure capire a fondo cosa c'è in quelle schede (che mi frega, a me mi fanno...) lo trovo snaturante. Praticamente oramai si confonde l'elettronica con il software. Due belle cose ma parecchio diverse. E magari copiando l'applicazione da un video su Youtube.

Anche io programmo micro e PLC, ma la soddisfazione di fare realmente qualcosa da zero (parlando di hobby, non di lavoro, ovviamente, dove quel che conta è il tempo e il costo) temo la si sia un po' persa.

 

Ricordi un paio di anni fa avevo messo qui sul forum un circuito per capire cosa fosse, ricavato da una scheda effetti sonori di un flipper, e mi smazzai ma alla fine ho capito che era un VCO e l'ho anche fatto ripartire... Che goduria.. Sono una bestia rara e forse è giusto che mi estingua...

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Livio Orsini
14 ore fa, Ctec ha scritto:

. Che goduria.. Sono una bestia rara e forse è giusto che mi estingua...

 

No sei uno a cui piace l'elettronica e che ha iniziato quando ci si doveva fare tutto o quasi.

Quando ero giovane, sui 15 - 16 anni, i vecchi radio amatori mi raccontavano che si costruivano anche alcuni componenti, oltre al fatto che i telai di allora erano delle vere opere di carpenteria leggera. Addirittura c'erano alcuni che sostenevano che un radio ricevitore valeva quanto valeva il suo telaio. Ho riparato strumenti elettronici tedeschi (R&S, W&G) dove c'era della meccanica da orlogeria di precisione! L'invenzione dei varicap ha eliminato quasi tutta la necessità di leveraggi, demoltipliche, ingranaggi, etc.

 

Discorso simile per i PLC (ed io di PLC completi ne ho progettati e fatti produrre 2 quindi credo di conoscerne la filosofia piuttosto bene).

Sono stati sviluppati per permettere di risolvere problemi di logica booleana a chi non aveva (ha) alcuna conoscenza ne di programmazione ne di algebra di bool. Pian piano son diventati dei veri e propi calcolatori dotati di talmente tante funzioni di libreriria che persone che non solo non conoscono la programmazione, ma non hanno nemmeno i rudimenti della teoria della regolazione, realizzano controlli anche abbastanza complessi praticamente senza sapere alcuna cosa, se non richiamare alcune funzioni di libreria, funzioni che non capiscono e non dominano. Poi magari, alla prima difficoltà non sanno come muoversi, e passano ore a vedere video sul tubo, sino a quando un po' per caso ed un po' per fortuna, incontrano la dritta che gli risolve il problema, problema che continuano a non saper dominare.

 

Io, come quelli della mia generazione che hanno fatto il mio stesso mestiere, mi son studiato parametri"y", parametri "r", parametri "h" ed anche i parametri "s". Cose praticamente rese inutili dai simulatori odierni. Me ne dolgo? no! Uso i simulatori e mi risparmio un sacco di seccature e di calcoli.

Poi inorridisco quando vedo certe polarizzazioni di transistori di circuiti che si trovano in rete. Circuiti che bene o male funzionano e che molti ricopiano pari pari e che poi, in condizioni limite, hanno funzionamenti che sembrano strani e non si spiegano il motivo.

 

Però alla mia età benedico la presenza di tanti bei modulini prefabbricati che mi permettono di continuare a coltivare la mia passione anche se le dita hanno perso di agilità e con lavista che ha perso di acutezza (anche dopo che mi hanno messo cristallini artificiali vedo meglio, ma la vista che avevo 40 anni fa era tutta un'altra cosa😒).

 

Andrea questa è l'evoluzione della specie. Ci son o 2 regole empiriche che dicono: ogni 2 anni la potenza dei calcolatori raddoppia e sempre ogni 2 anni le conoscenze globali dell'umanità raddoppiano. E un po' come un carro ferroviario posto su di un binario in leggera discesa acui son stati tolti i ceppi; inizialmente non sembra nemmeno muoversi, poi acquista pian piano velocità accelerando sempre più. Noi ora siamo su questo carra che sta andando a velocità incredibile ma, che per le prossime generazioni, sembrerà quasi fermo.

 

Comunque sino a che ti va di scottarti le dita, respirare fumi di saldatura e rovinarti la vista con componenti sempre piiù microscopici, la tua passione è ancora praticabile.😏 Solo chi lo ha provato può capire la soddisfazione che si prova.

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