Vai al contenuto
PLC Forum


REALIZZAZIONE DI UN ALIMENTATORE STABILIZZATO


PAOLO CITO

Messaggi consigliati

Buonasera a tutti;

sono un dilettante appassionato di autocostruzione e sono in possesso di un trasformatore toroidale 220v / 38-0-38v 1750 VA, e di numerosi mosfet IRFP150N, oltre a diversi condensatori 4700uF da 100V; insomma un bel po di materiale di recupero funzionante. Avrei la necessità di costruirmi un alimentatore stabilizzato a tensione regolabile che mi supporti a 13V almeno una 60ina di ampere, ma in rete non sono riuscito a trovare nessun progetto adatto. Qualcuno sa indirizzarmi o fornire qualche schema che possa aiutarmi ?

Ringraziando anticipatamente saluto

Paolo

Modificato: da PAOLO CITO
Link al commento
Condividi su altri siti


Livio Orsini

Che esperienza hai?

 

Quello che vorresti realizzare è un lavoro molto impegnativo anche per chi ha una discreta esperienza. Un alimentatore in grado di erogare 780W stabilizzati non è uno scherzo.

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

Buongiorno Livio, grazie della risposta.

Perito elettrotecnico dal 84, mi diletto da un discreto numero di anni con l elettronica e sono riuscito a riparare diverse radio ricetrasmittenti HF anche in tecnologia smd.

utilizzo attualmente un accordatore di impedenza progettato e autocostruito con successo . CB dal ‘77 e radioamatore patentato dal 2011. 
Vorrei preparare questo alimentatore per dare tensione a un altro progetto di cui  però ho già indicazioni: un lineare di potenza transistorizzato (sicuramente meno impegnativo di uno valvolare, anche se meno affascinante).

qualora tu avessi il modo di riutilizzare quei mosfet per realizzare un alimentatore, eviterei di acquistare molti altri componenti.

ti ringrazio ancora e ti saluto.

Paolo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Livio Orsini

Fare un regolatore lineare in grado di erogare 60A continuativi è come costruirsi una stufa elettrica😀 A fronte di 780W resi ne consumi almeno 1200W, quindi ne dissipi 420 in calore.

Se poi parti da 38VRMS quel trasormatore non è sufficiente perchè avresti necessità di circa 3000W (51V * 60A). Anche ipotizzando una notevole riduzione di tensione per il ripple, saremmo sempre nellintorno dei 2000W.

E quasi obbligatoria la scelta di uno switiching.

Realizzare un alimentatore switching da 60A che dovrà alimentare uno stadio finale in HF, ripeto, è un'impresa molto impegnativa anche per chi ha una discreta esperienza di alimentatori del genere.

Io di schemi, e relative istruzioni, per realizzare un simile dispositivo non ne ho.

Il mio consiglio è quello di ricercare su siti specialistici per autocostruzioni di Tx per radio amatori.

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie infinite Livio. 
Mi sa che devo ricorrere al mio tacquino e fare qualche calcolo sulle correnti per vedere dove posso arrivare al massimo e da lì acquistare qualche transistor ad hoc.

grazie ancora e scusami per l importuno.

un saluto

Paolo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Normalmente finale di potenza a transistor sono alimentari a 13V per piccole potenze, poi si passa 24/28 ecc in modo di non avere grandi correnti in circolo.

Esempio i finali da 1000W per FM 88/108 si usano 4 moduli da 250W accoppiati con 4 alimentatori proprio per le problematiche citate.

Anni settanta / ottanta i 1000W erano quasi esclusivamente con valvole Eimac, in quanto era più economico. Ricordo quando una emittente locale scelse un 800W TEM tutto a transistor il quale era formato da due moduli 400W ogniuno contente 5 moduli da 100W, il primo amplifica i 20W a 100W, accoppiatore ibrido che politova i 4 moduli da 100W, guadagno circa 7dB per modulo, l'alimentazione era fatta con trasformatore e qualche transistor.

Link al commento
Condividi su altri siti

Livio Orsini
5 ore fa, max.bocca ha scritto:

l'alimentazione era fatta con trasformatore e qualche transistor.

 

Le alimentazioni professionali (militari) sino a non molti anni fa erano realizzate con amplificatori magnetici, soluzione robustissima ed affidabilissima.

Link al commento
Condividi su altri siti

Io eviterei lo switching su apparati RF anche se è il più efficiente, però non puoi usare un trasformatore con quella tensione, ti serve qualcosa attorno ai 16..18Vac..

Non mi son mai spinto a 60 Amper perché non ne ho mai avuto bisogno, ma sul banco ho un alimentatore 12..14V da 40A realizzato anni addietro, avevo usato un trasformatore recuperato al lavoro con secondario a 24V e svolto il secondario fino ad avere la tensione minima per mantenere stabilizzata l'uscita anche con tensione di rete "scarsa".

Comunque eviterei i MosFet e andrei su dei BJT, il vecchio buon 2N3055 è un classico per queste applciazioni.

 

Uno degli alimentatori più interessanti visto da un parente è basato su un trasformatore ferrorisonante (credo si dica così) usato per dei mainframe IBM :)

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Livio Orsini
1 ora fa, tesla88 ha scritto:

Uno degli alimentatori più interessanti visto da un parente è basato su un trasformatore ferrorisonante (credo si dica così) usato per dei mainframe IBM :)

 

Gli alimentatori a "ferro risonante" erano in uso negli anni 70 e 80 nelle macchine informatiche. Ricordo quando ho lavorato presso R&S di Olivetti (1971-73), c'era un apposito gruppo che faceva ricerca su questo tipo di alimentazione. Poi con l'avvento degli SMPS, vennero gradualmente abbandonati.

La tecnica del "ferro risonante" però non è quella degli amplificatori magnetici.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il 20/08/2024 alle 15:21 , Livio Orsini ha scritto:

Ricordo quando ho lavorato presso R&S di Olivetti (1971-73)

Ci sono parecchie cose, come questa, che mi fanno parecchia invidia nelle tue esperienze lavorative... Io, di notabile, ho solo "rischiato" di andare a lavorare negli anni '80 in Hantarex a progettare alimentatori switching per i monitor, ma mi fregò un raccomandato...

Link al commento
Condividi su altri siti

Livio Orsini
13 ore fa, Ctec ha scritto:

Ci sono parecchie cose, come questa, che mi fanno parecchia invidia nelle tue esperienze lavorative.

 

Io nei primi anni di lavoro ho cambiato parecchie aziende cercando sempre di trovare, oltre ad un miglioramento economico, anche e soprattutto un'esperienza che mi potesse servire per migliorare ulteriormente.

A quel tempo avevo 27 anni e volevo assolutamente lavorare come progettista; non soloavevo anche capito che il futuro sarebbe stato meno difficile se mi fossi fatto esperienza nel campo del digitale. Andai a lavorare ad Ivrea proprio per questi motivi;poi dopo qualche tempo mi resi conto che avevano iniziato a smantellare tutta la R&S perchè, con la solita lungimiranza tipica di un certa classe dirigente italica, ritenevano che le spese per la ricerca e sviluppo fossero solo un costo da abbattere il più possibile. Quindi il mio progetto dovette terminare anzi tempo e io taornai a lavorare a Milano.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...