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PLC Forum


Controllo configurazione CPU ET200SP


EurusJ

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Buongiorno a tutti.

 

Vi chiedo un aiuto per risolvere il mio dilemma dato che non trovo da nessuna parte la risposta.

Sto cercando di mettere in piedi un sistema per la configurazione dei nodi delle CPU in oggetto: in particolare parliamo di un nodo IM 155-6 PN ST che monta 4 schede in ingresso.

 

Ho seguito la procedura trovata nella manualistica per quanto riguarda le operazioni di riconfigurazione del nodo tramite WRREC ma non riesco a capire cosa succede agli indirizzi dei moduli e, purtroppo, non ho la componentistica HW per fare dei test.

Mi spiego: poniamo che il primo moduli di ingressi sia montato nel connettore 1, si chiami N1, ed abbia indirizzo I 100, il secondo si trovi nel connettore 2, prenda il nome di N2 e l'indirizzo è 101 ecc.

Se riconfiguro il nodo "eliminando" il primo modulo N1, N2 - che ora si trova nel connettore 1- avrà il suo vecchio indirizzamento (quindi 101) oppure prenderà gli indirizzi di ingresso di N1, quindi 100?

 

Spero d'essere stata sufficientemente chiaro

Grazie per le risposte

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  • 4 weeks later...

Se nella configurazione HW sposti fisicamente una scheda, questa manterrà tutte le sue impostazioni compreso gli indirizzi, non ho mai controllato se cambia l'indirizzo dell'Hw_SubModule, ma puoi facilmente verificarlo guardando nella scheda costanti di sistema nelle proprietà della scheda stessa.

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Modificato: da acquaman
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Il 27/09/2024 alle 17:06 , pigroplc ha scritto:

Non mi è chiaro cosa tu voglia fare?

come vuoi modificare la configurazione hardware?

 

 

Ciao, sì, esatto, vorrei modificare la configurazione HW di alcuni nodi ET tramite WRREC.

Il 27/09/2024 alle 17:45 , acquaman ha scritto:

Se nella configurazione HW sposti fisicamente una scheda, questa manterrà tutte le sue impostazioni compreso gli indirizzi,

Quindi immagino funzioni allo stesso modo con uno spostamento "software"

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1 minuto fa, EurusJ ha scritto:

Ciao, sì, esatto, vorrei modificare la configurazione HW di alcuni nodi ET tramite WRREC.

Non si può modificare la configurazione HW tramite il software, e soprattutto l'istruzione WRREC non serve a quello.
Ma poi a che scopo modificare la configurazione HW tramite il software? l'Hw una volta configurato resta quello.

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dina_supertramp
2 ore fa, acquaman ha scritto:

Ma poi a che scopo modificare la configurazione HW tramite il software? l'Hw una volta configurato resta quello.

Viene fatto dai costruttori di macchina modulari ad esempio
Il collaudatore entra in apposite pagine dello SCADA/HMI e configura le periferie per come sono nella realtà.

Configuring standard machines in TIA Portal (configuration control) - ID: 29430270 - Industry Support Siemens

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Questa non la sapevo, anche se non la trovo così utile, anche con macchine modulari collegarsi con il TIA e scaricare una configurazione HW non porta via molto tempo.

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dina_supertramp
4 minuti fa, acquaman ha scritto:

Questa non la sapevo, anche se non la trovo così utile, anche con macchine modulari collegarsi con il TIA e scaricare una configurazione HW non porta via molto tempo.

Quando fai linee per acciaierie ad esempio, e devi configurare le vie rulli, viene molto comodo...
E' bello ma, parlo per esperienza, l'ingegneria di un vero programma modulare consuma grosse risorse in termini di tempo e uomini.
Devi partire dicendo: Ok questa è la macchina più complessa che abbiamo, con tutti gli optional montati e poi andare a ritroso spacchettando fino al midollo...😵

Modificato: da dina_supertramp
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Collegarsi con il tia e scaricare il progetto di una macchina modulare ti costringe ad avere mille versioni dello stesso progetto, una per ogni variante richiesta dal cliente.

Chi c'era prima di me aveva intrapreso questa strada, in maniera piuttosto confusa, ed ora ci ritroviamo ad avere veramente moltissime versioni diverse, con modifiche fatte per chissà quale motivo ormai dimenticato...

 

Sto lavorando sulla standardizzazione di 3 famiglie di macchine e le sto portando ad essere una sola machina parametrizzabile, ecco a cosa serve.

Per altro, configurare un nodo da pannello può farlo anche un manutentore/elettricista/chiunque sappia leggere uno schema ed abbia un minimo di conoscenza su cosa sta facendo (quindi può farlo anche il cliente, ad esempio). Scaricare il progetto, ogni volta che viene cambiata la configurazione, richiede la presenza di un "softwarista"

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È una cosa interessante.

L'idea di lasciare al cliente finale una modifica di questo tipo che potrebbe portare a dei i malfunzionamenti o a dei danni, non ultimo alle persone, mi lascia dubbioso. Ok alla configurabilità, ma ad ognuno il proprio mestiere. Quando poi si tratta di pagare i danni tutti nascondono la mano. Poi questa è solo la mia opinione.

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dina_supertramp
11 minuti fa, drn5 ha scritto:

Ok alla configurabilità, ma ad ognuno il proprio mestiere.

I collaudatori che configurano la macchina sono persone esperte e formate.
Non fanno il mestiere del programmatore, e non se lo sognano nemmeno, anzi se ne guardano bene.
Conoscono la macchina ed i suoi gruppi, hanno quindi le capacità logiche per dire questo gruppo esiste oppure no e quindi possono benissimo assumersi la responsabilità di entrare in una pagina segreta dell'HMI che il cliente non vedrà mai perché cancellata dal softwarista a fine collaudo, e schiacciare un pulsante con scritto ad esempio: "GruppoRulli65 presente"
Ma ripeto, sono concetti da costruttori di macchine di grosse dimensioni (Danieli, Marposs, IMA, ecc.)

Nessuno si sogna di dare al cliente la macchina "a libera configurazione"

 

1 ora fa, EurusJ ha scritto:

Chi c'era prima di me aveva intrapreso questa strada, in maniera piuttosto confusa

Questa strada va intrapresa solo se dietro c'è un grosso lavoro di ingegneria e visione d'insieme, altrimenti crea solo casini.

 

1 ora fa, EurusJ ha scritto:

Sto lavorando sulla standardizzazione di 3 famiglie di macchine e le sto portando ad essere una sola machina parametrizzabile, ecco a cosa serve.

Complimenti, bravo!

Modificato: da dina_supertramp
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20 ore fa, drn5 ha scritto:

L'idea di lasciare al cliente finale una modifica di questo tipo che potrebbe portare a dei i malfunzionamenti o a dei danni, non ultimo alle persone, mi lascia dubbioso.

Il cliente ha una struttura macchina a cui aggancia determinati kit di lavoro. La struttura sarà intoccabile, i kit devono essere configurabili (i kit, tradotto, sono dei nodi profinet che montano ET200Sp, ognuno con la propria configurazione IO ecc). Un po' come un cambio tool su una CNC, insomma.

Già il fatto che noi costruttori softwaristi possiamo delegare la configurazione di questi kit di lavoro ad un elettricista o ad un montatore è molto più snello di noi.

 

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Non voglio mettere in dubbio quanto dite.

Inizialmente avevo capito che queste procedure fossero accessibili ai manutentori dei clienti e non al personale del costruttore del macchinario.

Purtroppo negli anni sono venuto a contatto con personaggi che come detto "lanciano il sasso e nascondono la mano" ed in alcuni casi pur mentendo venivano presi per sinceri. Questo mi ha messo in situazioni molto spiacevoli . Per questo ho scritto quanto sopra.

 

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dina_supertramp
2 ore fa, drn5 ha scritto:

Purtroppo negli anni sono venuto a contatto con personaggi che come detto "lanciano il sasso e nascondono la mano" ed in alcuni casi pur mentendo venivano presi per sinceri. Questo mi ha messo in situazioni molto spiacevoli . Per questo ho scritto quanto sopra.

 

Capisco bene...😪

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Il 3/10/2024 alle 14:05 , EurusJ ha scritto:

Scaricare il progetto, ogni volta che viene cambiata la configurazione, richiede la presenza di un "softwarista"

Da capire perché mai dovresti riscaricare la configurazione hardware. Lo fai una volta, prima di spedire il quadro.
Un conto è se la macchina/impianto prevede la rimozione o la sostituzione di alcune parti (nel qual caso gestirei l'abilitazione/disabilitazione solo dei nodi interessati), ma complicare a dismisura un software se la macchina/impianto quella è e quella resta, non la trovo un'idea brillante.
Tanto, a meno che non si fermi lo sviluppo, ti troverai lo stesso ad avere diverse versioni di software.
Tanto vale avere un software per ogni macchina/impianto, archiviato in posto sicuro (meglio più di uno) con nome e matricola dell'impianto.
Anche perché è possibile che su un impianto siano state apportate modifiche, e non ci puoi certo buttare dentro il progetto "standard".

 

In nome della standardizzazione a volte si fanno scelte che, dal mio punto di vista, sono assurde. Mi è capitato di dover fare un lavoro per una ditta che chiede di "rispettare il suo standard". Lavoro banalissimo: PLC che gestisce un solo inverter per un aspiratore, e un HMI. Ebbene, prendendo la loro struttura standard (alla quale avrei dovuto appiccicare i comandi dell'inverter), ho dovuto fare parecchia pulizia per riuscire a caricare il programma su una CPU 1512! Con la stessa CPU (anzi, un modello meno recente, con il 30% di memoria in meno), su un altro impianto gestisco una trentina di inverter e occupo il 29% della memoria. Ma mi è stato detto che io programmo in modo "agricolo"!

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6 ore fa, batta ha scritto:

modo "agricolo"

cioè con la zappa? 🤣 

Fantastico, e come mai ti hanno contattato avevano tutti i dipendenti in malga ?

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16 ore fa, drn5 ha scritto:

Fantastico, e come mai ti hanno contattato avevano tutti i dipendenti in malga ?

Guarda, lasciamo perdere! Un lavoro che doveva essere banale, mi sta stressando più di una intera linea di produzione. Continuano a dire che il loro software è facile, che devo fare solo poche cose. Quindi, abbiamo detto: ma se per voi è così facile, perché non finite voi le poche cose che mancano? No, niente da fare, dobbiamo a tutti i costi finire noi.
Non ti dico poi la parte safety! Due funghi di emergenza e una elettroserratura! Costruito intorno un castello indecifrabile.
Una cosa che, fosse per me, non validerei mai, dato che manca uno dei presupposti indispensabili: il programma safety  deve essere comprensibile!

 

Chiedo scusa per lo sfogo O.T.
 

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  • 3 weeks later...

Per chi avesse bisogno:

 

ho risolto il mio dilemma utilizzando una libreria Siemens chiamata LCC_ConfigDevice anzichè usare le istruzioni WRECC (in realtà la libreria utilizza WRECC, ma l'interfaccia che crea è più user friendly). Ho seguito la manualista ed il progetto d'esempio e tutto è ok- tra l'altro per una volta tanto vengono spiegate per bene le cose, con l'utilizzo di parecchi esempi.

Gli indirizzi dei moduli riconfigurati rimangono quelli dichiarati nel progetto ma si può creare, abbastanza facilmente, una struttura utilizzante peek e poke che va a valutare la DB di riconfigurazione creata da LCC_ConfigDevice.

Non è la soluzione che ho scelto, ma l'ho testata e con un po' di pazienza si fa funzionare tutto.

 

Ciao

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