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interscambio inverter ibrido fotovoltaico


Gino866

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Buongiorno,

sto costruendo un impianto fotovoltaico domestico da me per questioni di risparmio di denaro (ed a impianto costruito chiederò a personale abilitato di effettuare una verifica che sia tutto ok e dichiarazione di conformità) mi sono studiato un po' le norme di riferimento per non fare cavolate macroscopiche e non ho capito una cosa.

 

L'inverter è ibrido, 6 kW, con immissione surplus energia in rete. Ha l'entrata-uscita "Grid" a cui va collegata la rete e da cui assorbe o immette energia in rete in base alla SOC della batteria ed al consumo della casa, e ha l'uscita "Backup" da cui eroga corrente in caso di blackout.

Come molti fanno vorrei fare anch'io l'interscambio automatico con contattori che switchano la casa su "Grid" o su "Backup" in base alla presenza o meno di tensione enel.

 

C'è qualche normativa che impone il tipo di interscambio che si può fare e quale no?

 

Cercando ho visto che la cosiddetta protezione di interfaccia dedicata (SPI) va usata solo nel caso di impianti con potenza superiore a 11.08 kW, mentre per impianti di potenza minore può essere usata quella interna all'inverter, se certificato CEI 0-21.
Il mio progetto di base prevede tre contattori: uno enel-casa, uno grid-casa e uno backup-casa, che attraverso i contatti secondari si autoescludono o meno. Ed è a prova di guasto (nel senso che se per es si guasta il contattore enel-casa, il contattore backup-casa non si chiude se va giu enel, garantendo che non ci sia tensione sui cavi che vanno al contatore nel caso enel vada giu.

Va bene / è a norma oppure no?

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8 ore fa, Gino866 ha scritto:

chiederò a personale abilitato di effettuare una verifica che sia tutto ok e dichiarazione di conformità

Sai che questo non si può fare vero? a meno che chi esegue la DICO non sia anche chi ha installato il tutto ma dici che:

8 ore fa, Gino866 ha scritto:

sto costruendo un impianto fotovoltaico domestico da me

un impianto connesso alla rete necessita di autorizzazioni e scartoffie...non puoi farlo e collegarlo da te!

8 ore fa, Gino866 ha scritto:

uno enel-casa, uno grid-casa

questi due son sinonimi..

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se davvero hai chi ti farebbe la parte burocratica fatti dare da lui schema e materiali da usare.

va bè essere fuorilegge ma almeno evitarei rischi inutili.

 

il sistema di scambio non credo possa essere autocostruito comunque

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@mrgianfranco

Non si può... posso benissimo fare le canalette, tirare i cavi, fissare l'inverter al muro, fissare i pannelli ai profili di alluminio, tirare i cavi fin alla postazione dell'inverter, connettere l'inverter e batteria ai pannelli appena installati e poi lasciare tutto disconnesso dalla rete. Non vedo cose vietate.

Ed è quello che ho intenzione di fare. Poi ok lo farò connettere in rete da chi mi farà la dichiarazione di conformità dopo aver constatato che sia tutto nel rispetto delle normative.

Mi farà anche le scartofie per immettere energia in rete (ora ho un plug and play con limite 800 W ed ho fatto più o meno la stessa cosa).

 

enel-casa e grid-casa non sono sinomimi. Con "grid" non intendo enel ma la porta "grid" dell'inverter.

 

Per quanto riguarda schema e materiali da usare: lo schema me lo sono fatto da me (sono ing elettronico, non impiantista ok ma un minimo so arrangiarmi), e per quanto riguarda i materiali ho scelto inverter, pannelli, dimensionamento cavi in base ai futuri update (piano induzione, pompa di calore, ricarica auto elettrica).

 

@reka mi stai suggerendo di chiedere preventivamente a chi mi farà la DICO se il tutto è a norma, ok in effetti hai ragione, non mi costerebbe nulla ed avrei una certezza in più.

 

E niente, come dicevo la cosa su cui non ho trovato normative è appunto su come sia regolamentato lo stacco della rete dall'inverter in caso di blackout.

Mi verrebbe da pensare che dato che l'inverter ha già al suo interno la protezione di interfaccia, basti usare quella. Fine. Ma se volessi spostare quella protezione d'interfaccia a 30 metri dall'inverter? Posso metterci un contattore (a 30 metri dall'inverter) che si muove con la protezione d'interfaccia dell'inverter? Questo è il dubbio.

 

 

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Alcune info : se colleghi l'inverter alla rete senza aver effettuato tutta la parte burocratica sappi che rischi che l'energia che immetterai ti verrà fatta pagare come energia prelevata (quando un impianto viene connesso alla rete e viene fatta l'attivazione viene anche reso bidirezionale il contatore). Avendo tu un impianto da 800 W (presumo da balcone), se è stato comunicato al distributore, dovresti aver già il contatore correttamente configurato (considerando che comunque l'immissione non vien remunerata per questo tipo di impianti).

L'interscambio che vuoi realizzare, qualora fosse anche corretto come realizzazione - ma sicuramente lo sarà, non ti garantisce da micro interruzioni dovute al tempo di scambio dei contattori : aspettati dei problemi su alcuni dispositivi/elettrodomestici troppo sofisticati come elettronica (PC per esempio). Come maggiore sicurezza dovresti capire se è possibile anche interbloccare meccanicamente oltre che elettricamente i contattori (con 2 contattori si fa tranquillamente con 3 occorre vedere il tuo schema). Forse potrebbe valere la pena di pensare di utilizzare degli SSR (Solid State Relays) al posto dei contattori.

 

Magari se indichi marca/modello dell'inverter si può anche fare qualche ragionamento ulteriore.

So che esistono in commercio degli switch automatici, sicuramente hanno costi importanti ... al momento non riesco a fornirti ulteriori indicazioni.

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Si con il plug & play da 800 W che ho ora ho fatto tutte le pratiche e mi hanno abilitato la bidirezionalità del contatore. Confermo che l'immissione non viene remunerata (lo hanno scritto 10 volte per essere sicuri :D )

L'interscambio che vorrei fare avrebbe un contattore vicino al contatore enel, e gli altri due vicino all'inverter (quindi a 40 metri di distanza l'uno dagli altri). Questo perchè ho l'impianto che si divide in due (piano di sopra e piano di sotto dell'abitazione che un tempo erano separate) proprio nel punto in cui ho il contatore enel.

In pratica non voglio avere ho una linea di andata e una di ritorno che va al piano di sopra, entrambe lunghe 40 metri. Vorrei avere un'unica linea bella grossa che funzioni in entrambe le direzioni. Per questo ho bisogno di un interscambio "non comune" con contattori posti in due punti diversi. Il contattore vicino al contatore enel mi stacca dalla rete, e i due contattori vicino all'inverter mi switchano la casa tra ingresso "grid" dell'inverter ed uscita "backup" dell'inverter.

Anche la futura colonnina di ricarica auto partirà dal punto in cui ora c'è il contatore enel, e dovrà essere alimentata dall'inverter che sta a 40 metri.

La canaletta è quello che è quindi ho valutato che la soluzione più conveniente è tirare un'unica tratta da 40 metri di cavo da 10 mmq e fare questo interscambio "custom".

 

Per l'interblocco meccanico + elettrico ho visto come funziona su due contattori ma qui essendo distanti non è attuabile. Il sistema è comunque a prova di rottura di un contattore perchè prima di switchare viene controllata la posizione degli altri contattori attraverso i contatti ausiliari (con i due cavi da 10 mmq poso un terzo cavo multipolare di segnale a 48 V con cui i contattori si controllano a vicenda). I contattori avranno bobina a 48V.

 

Lo scambio avrà tempi lunghi ok, penso 100-200 ms, ma per me non sarebbe un problema. Potrei portare questo tempo anche a 10 secondi per essere tranquillo di non rompere elettrodomestici o simile. Ma forse non servirà. Se mi si spegne il computer non importa. Mi importa non restare senza corrente per ore. Qui dove vivo ho si e no 1-2 blackout all'anno, nulla di che.

 

 

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Secondo me forse commetti un errore concettuale : l'inverter non può immettere in rete se manca la rete MA l'inverter DEVE sapere costantemente se c'è oppure no la rete, come può l'inverter accorgersi della ritorno della rete se esiste un contattore che lo sgancia dalla rete ? Probabilmente uno schema elettrico aiuterebbe a chiarire meglio.

Verifica se l'uscita di backup del tuo inverter è sempre attiva (io credo che lo sia ma forse lo devi configurare questo comportamento) o se si attiva solo durante il blackout.

Perché 48V per le bobine ? ... sei mica in Francia 😀

 

2 ore fa, Gino866 ha scritto:

... ingresso "grid" dell'inverter...

Credo sia più corretto definirlo ingresso/uscita "grid"

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Prossimi giorni metto lo schema in bella e lo carico.

A parole: l'inverter è connesso alla rete enel con la porta "grid" se c'è la tensione di rete. Se manca la tensione di rete si accorge e ovviamente non immette piu corrente nella porta grid così questa linea va giu come farebbe in un qualsiasi impianto. Andando giu, se il contattore che collega la porta backup a casa è aperto ovvero se ho la casa connessa a enel, viene diseccitato il contattore casa-enel. Questo di conseguenza fa disconnettere la porta dell'inverter "grid" dalla casa e di conseguenza la porta backup dell'inverter viene connessa a casa.  Quando torna su la tensione enel avviene il procedimento inverso ovvero per prima cosa viene staccata la casa dalla porta di backup dell'inverter, poi viene connessa la casa alla porta grid dell'inverter e come ultima cosa viene connessa la casa all'enel.

 

La cosa che dici si potrei farla in linea teorica, e sarebbe l'uso normale di tutti gli inverter ibridi, ma in quel caso dovrei fare due tratte dall'inverter al posto in cui ho il contatore e la diramazione per il piano di sopra. Una sarebbe la linea proveniente da enel e l'altra la mia linea d'uscita dell'inverter. Quindi sarei costretto a mettere cavi da 4 mmq per farli stare, che non è consentito (i due cavi attuali sono da 6 mmq). Ed in ogni caso sarebbero sottili per una futura colonnina di ricarica auto. Senza contare che la corrente in quel caso farebbe un andi-rivieni di 40+40 metri su cavi da 4 mmq.

 

Nella mia configurazione con i 3 contattori sono le correnti di attivazione bobina si fanno un avanti-indietro per tutta la tratta di 40 metri per entrare sui contatti ausiliari dei contattori che stanno a 40 m e controllare che siano scattati. Mi servirebbero 5 conduttori in totale. Se metto contattori con bobina a 230V sono obbligato ad avere 5 conduttori da 1.5 mmq che non mi stanno in quella solita canaletta.

La soluzione cui pensavo è restare con le bobine dei contattori nella bassissima tensione (quindi sotto i 120 VDC o 50 VAC). Così posso mettere un multipolare con conduttori fino a 0.1 mmq quindi con diametro esterno paragonabile ai cavi da 10 mmq. Alla fine penso metterò un multipolare a 10 conduttori da 0.25 mmq che ha 6.8 mm di diametro esterno, come i due cavi da 10 mmq. Userò 5 conduttori per l'andi-rivieni delle correnti delle bobine e 2 per la RS485 del power meter dell'inverter, lasciandone 3 disponibili per eventuale comunicazione futura con colonnina di ricarica auto. (ok avrò i due cavi della 485 del power meter non twistati ma la 485 differenziale è robusta, funzionerà lo stesso a 40 m a 9600 baud). Potrei andare a 120 VDC anzichè 48 VDC ok. Devo scegliere i contattori. Ho visto che la Schneider ne fa con bobina di controllo a basso consumo (1 W a regime). Ma anche a 48 VDC dovrebbe andare, al massimo aumentando di qualche volt la tensione d'uscita degli alimentatori per compensare gli 80 ohm/km che hanno i cavi.

 

Per queste considerazioni ho visto una CEI 64-8 vecchiotta... Edizione 5 mi pare... Non ho l'ultima revisione. Confermi che è ancora così o devo ritoccare qualcosa?

 

 

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Il tutto senza le dovute richieste e documentazioni varie...se tu non hai autoconsumo e non c'è blackout quanti kW riverseresti sulla rete di distribuzione?...un conto è avere dichiarato un plug & play da 800 watt ...tu parli di inverter da 6kw!

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Perchè dici "senza le dovute richieste e documentazioni varie"? Come scrivevo sopra resterò staccato dalla rete fin tanto che non avrò fatto certificare l'impianto. Mica voglio buttare in rete kW sfruttando lo sblocco della bidirezionalità del contatore che ho ora! Che poi non avrei nemmeno il minimo vantaggio nel farlo, solo rischi e anche grossi.

Ora ho dichiarato un plug & play ed è quello che ho. Poi dichiarerò l'impianto da 5 kW di potenza nom pannelli.

 

 

 

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Il 5/9/2024 alle 21:21 , Gino866 ha scritto:

Si con il plug & play da 800 W che ho ora ho fatto tutte le pratiche e mi hanno abilitato la bidirezionalità del contatore.

OT

mah...

un plug and play è per definizione normativa, inferiore ai 350w per cui il tuo non è un plug and play...

tra l'altro scambi rete / altra fonte seguono norme proprie (almeno mi pare di ricordare)

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Di che inverter stai parlando?

Se l'uscita "backup" è sempre alimentata e ha potenza sufficiente converrebbe collegare i carichi di casa direttamente li.

Utilizzando l'uscita grid per immettere l'esubero dopo aver caricato la batteria e soddisfatto i carichi di casa.

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  • 3 weeks later...

Si ok il termine esatto non è "plug & play" ma qualcosa di simile, comunque intendo quello degli 800W.

Inverter Solis S6-EH1P6K-L-EU. Si lo so che converrebbe fare come dici, ma non posso in quanto nella canaletta in cui devo passare obbligatoriamente per arrivare al piano di sopra (che è anche quella che va al contatore Enel) non passano tutti quei cavi. Riesco a farci passare solo 3 cavi da 6 mm di diametro, uno dei quali è il cavo multipolare per la 485 del meter e comunicazione con futura colonnina ricarica auto. Gli altri due saranno P+N da 10 mmq.

 

Comunque alla fine dei giochi, mettendo giu lo schema in bella mi son reso conto che è troppo complicato e non ne vale la pena. Metterò 3 magnetotermici manuali da 40 A da commutare quando c'è un blackout e fine. Semplice, nulla che si può rompere e risparmio sui 500 euro. Ed essendo manuale da come ho capito passerà le certificazioni. Blackout qui ce ne sono veramente di rado e durano poco.

Se uno sbaglia a commutare però (e connette fase e neutro dell'impianto che in quel momento sta funzionando a isola con fase e neutro Enel) fa il botto.. Ma il funzionamento ad isola sarà nel 0.01% del tempo quindi... Starò attento...

 

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