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Alimentazione bobina AC DC


ganzo

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Buongiorno a tutti vi porgo un quesito didattico. Ho sempre pensato che se una bobina di un relè o elettrovalvola con dati di targa di alimentazione in tensione alternata AC la alimentazione con tensione di pari valore ma in continua DC la brucio o quantomeno la surriscaldo maggiormente in quanto avendo in continua la sola resistenza elettrica del rame avrei la corrente più alta. Parlando con un collega mi dice che invece si scalda meno in quanto non ho dispersione dovuta alla componente induttiva. Voi che dite?

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28 minuti fa, ganzo ha scritto:

oi che dite?

In effetti in alternata ci sono le correnti indotte nel circuito magnetico, ma non bilanciano la maggiore

dissipazione sulla bobina se alimentata in CC per le ragioni di cui parlavi.

Direi che come bilancio energetico, avete ragione tutti e due, ma tu la vinci, a occhio, per 7 a 3. 

( Poi dipende molto dalla struttura del circuito magnetico del relè)

Modificato: da NovellinoXX
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Alcuni relè e bobine di elettrovalvola accettano tensione DC pari al 50% del valore AC a 50/60Hz esempio le bobine Camozzi da aria, i vecchi relè passo passo Finder anni 80, i relè ad innesto Shrack (in realtà qui non era il 50% perché indicavano 24Vdc / 42Vac 50Hz) ecc ecc .

Deve essere indicato sul dispositivo se prevista la doppia modalità per tranquillità.

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18 ore fa, Adelino Rossi ha scritto:

Mi sembra che abbiano anche nuclei diversi, di materiali diversi. 

Si ma questo è un discorso diverso ..io parlo della stessa bobina..la alimento in AC poi in DC in quale dei 2 casi si scalda maggiormente e perché..

15 ore fa, max.bocca ha scritto:

Alcuni relè e bobine di elettrovalvola accettano tensione DC pari al 50% del valore AC a 50/60Hz esempio le bobine Camozzi da aria, i vecchi relè passo passo Finder anni 80, i relè ad innesto Shrack (in realtà qui non era il 50% perché indicavano 24Vdc / 42Vac 50Hz) ecc ecc .

Deve essere indicato sul dispositivo se prevista la doppia modalità per tranquillità.

Si d'accordo ma dal punto di vista teorico e pratico la stessa bobina la alimento prima in AC poi DC in quale dei 2 casi scalda di più e perché?...io direi in Cc ma il perché non mi è molto chiaro

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20 ore fa, NovellinoXX ha scritto:

In effetti in alternata ci sono le correnti indotte nel circuito magnetico, ma non bilanciano la maggiore

dissipazione sulla bobina se alimentata in CC per le ragioni di cui parlavi.

Direi che come bilancio energetico, avete ragione tutti e due, ma tu la vinci, a occhio, per 7 a 3. 

( Poi dipende molto dalla struttura del circuito magnetico del relè)

Cioè quindi in CC la bobina scalda maggiormente perché come ipotizzo io la sola componente resistiva essendo più bassa di valore aumenta l amperaggio?

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15 ore fa, max.bocca ha scritto:

Alcuni relè e bobine di elettrovalvola accettano tensione DC pari al 50% del valore AC a 50/60Hz esempio le bobine Camozzi da aria, i vecchi relè passo passo Finder anni 80, i relè ad innesto Shrack (in realtà qui non era il 50% perché indicavano 24Vdc / 42Vac 50Hz) ecc ecc .

Deve essere indicato sul dispositivo se prevista la doppia modalità per tranquillità.

Può essere che in continua scaldi di più perché ad esempio i 24 volt DC sono reali mentre 24 volt in AC si considera il valore efficace che è più basso?

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1 ora fa, ganzo ha scritto:

Può essere che in continua scaldi di più perché ad esempio i 24 volt DC sono reali mentre 24 volt in AC si considera il valore efficace che è più basso?

No, 24V DC e 24V AC su una resistenza hanno lo stesso effetto, proprio per definizione di valore efficace.

 

1 ora fa, ganzo ha scritto:

Beh stando alla lettura di questo link La risposta è come la penso io cioè il surriscaldamento maggiore in continua per effetto della minore resistenza

Ad essere pignoli la resistenza rimane invariata, e' l'impedenza totale a ridursi perchè Z= R + jXL , ma in DC la  XL e' pari 0 e pertanto l'impedenza Z=R

Nei relè per AC l'effetto delle correnti parassite indotte (correnti di Focault) viene già minimizzato di fabbrica

con opportuni accorgimenti proprio per ridurre le perdite per effetto Joule, quindi il vantaggio di cui parla il tuo collega e' ben poca cosa.

Modificato: da NovellinoXX
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una bobina in AC è più "corta" di una in DC per ovvi motivi elettrici e di magnetismo, in DC la lunghezza dell'avvolgimento determina la grandezza elettrica intrinseca dell'avvongimento cioè la sua resistenza data dalla lunghezza del filo e della sua sezione pre la legge di Ohm in cui la resistenza è proporzionale alla lunghezza del filo e inversamente proporzionale alla sua sezione, nel caso in AC si deve considerare l'impedenza come grandezza elettrica che oltre alla resistenza è determinata dalla reattanza propozionale alla lunghezza del filo, vero è che un avvolgimento in AC non può funzionare in pari tensione in DC perchè piuttosto più corto e che determina la cottura dell'avvolgimento, un avvolgimento in DC può funzionare a pari tensione in DC ma avere forza magnetica eccessiva derivante dal numero di spire maggiori che determina una forza magnetomotricce maggiore proporzionale a un numero maggiore di spire presenti. In parole povere non si può usare pari tensione in AC e DC per una bobina fatta per andare in DC o AC, a ognuno la sua, al limte potrebbe andar bene una bobina in metà tensione in DC al posto di una con tensione doppia in AC ma questi son giochini che si potrebbero fare solo in caso di necessità o in mancanza di apparecchiatura ma è ovvio che è una metodologia solo di emergenza ( esempio una bobina in 24Vac al posto di una a 12Vdc ma solo perchè la lunghezza dell'avvolgimento è analoga e l'avvolgimento potrebbe essere simile)

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2 ore fa, NovellinoXX ha scritto:

No, 24V DC e 24V AC su una resistenza hanno lo stesso effetto, proprio per definizione di valore efficace.

 

Ad essere pignoli la resistenza rimane invariata, e' l'impedenza totale a ridursi perchè Z= R + jXL , ma in DC la  XL e' pari 0 e pertanto l'impedenza Z=R

Nei relè per AC l'effetto delle correnti parassite indotte (correnti di Focault) viene già minimizzato di fabbrica

con opportuni accorgimenti proprio per ridurre le perdite per effetto Joule, quindi il vantaggio di cui parla il tuo collega e' ben poca cosa.

Ok grazie chiaro....alla fine non sbagliavo ma ci ho capito qualcosa in più...PS. il nucleo di una bobina in DC è magnetico per creare appunto un campo magnetico?ti chiedo per capisco il campo creato dalla AC come nel trafo ma la DC   come lo crea il campo?

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59 minuti fa, ganzo ha scritto:

il nucleo di una bobina in DC è magnetico per creare appunto un campo magnetico?

 

Si. Il nucleo della bobina si comporta come un elettromagnete che attrae il meccanismo che chiude il contatto del relè.

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2 ore fa, ganzo ha scritto:

il nucleo di una bobina in DC è magnetico per creare appunto un campo magnetico?

Il nucleo di un relè, che sia in DC o in AC, e' ferromagnetico, cioè di suo non e' magnetico

ma si può magnetizzare sotto l'azione di un campo magnetico generato da un solenoide.

 

2 ore fa, ganzo ha scritto:

 ma la DC   come lo crea il campo?

Pari pari come in AC.

Il campo magnetico segue l'andamento della corrente ed e' orientato secondo la regola della mano destra.

 

Campo magnetico di FILO rettilineo e di SOLENOIDE

Modificato: da NovellinoXX
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