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SN94510 questo sconosciuto...


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Ciao, ragazzacci.

Sto cercando di ricavare lo schema di un vecchio driver floppy da 5.25" Philips del 1984, per poterlo rimettere in marcia (ovviamente in rete non c'è niente).

Mi sono imbattuto in questo oggetto, che non avevo mai visto. Dal mio schema ricavato, è l'amplificatore/driver di scrittura, in alto a dx si nota anche il MC3470, ampli di lettura testine. 

Non riesco però a trovare alcuno schema che lo comprenda, magari in accoppiata col 3470. Di datasheet manco a parlarne, ho parecchi vecchi databook Texas ma si trova solo il MC3470.

Piano piano sto ricostruendo le connessioni e capisco le funzioni dei piedini, ma mi piacerebbe essere sicuro.

Spero poi che non sia lui il problema poiché non si trova un accidente.

Se qualcuno avesse un archivio più nutrito del mio...

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Minchia, mi ha indicato quale è l'alimentazione, nel mio il +5V è su due pin. Ottimo. Eppure ho cercato per ogni dove.

Il resto l'ho ricavato dal mio schema, che poi metterò a bella.

Mi piacerebbe davvero trovare il datasheet originale. Ma per esempio non trovo assolutamente modo di contattare il costruttore (texas) se avessero una copia da scannerizzare e mandare.

Grazie, Livio

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1 minuto fa, Ctec ha scritto:

Grazie, Livio

 

Di nulla. Il forum serve proprio a questo, peccato che non ho potuto far dipiù. Hai letto anche la discussione che ho linkato? magari riesci ad estrapolare qualche altra info.

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Si, ho dato un'occhiata. Erano giunti alle stesse conclusioni, è il driver in scrittura per testine doppia faccia.

Tramite schemi vecchi degli Shugart, dei Micropolis, e anche del 1540 Commodore, che erano tutti a discreti, sono riuscito a capire diverse cose.

I due piedini liberi loro sono liberi anche nel mio, forse non hanno funzione.

Se serve, ho rimesso a bella lo schema del 1540 versione 050 che ho, ha delle modifiche rispetto a quelli che si trovano a giro. Quello l'ho riparato ed è solo da provare. Peccato che non ho un Commodore... Prevedo anche di riuscire a dumpare una ROM che è diversa dalle versioni precedenti e non trovo in rete.

Bisognerebbe fare una sezione per materiale vintage, sarebbe carino. 

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41 minuti fa, Ctec ha scritto:

Bisognerebbe fare una sezione per materiale vintage, sarebbe carino. 

 

Bisognerebbe fare un riordino dei forum e delle sezioni, era stato programmato ad inizio 2024 ma non si è ancora fatta alcuna cosa.

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Qui parla di un floppy drive della philips, sicuramente diverso dal tuo perchè non mi sembra abbia l'ic misterioso, ma comunque monta il MC3470, tra l'altro nella directory associata ci sono diversi documenti su oggetti vintage che potrebbero interessarti, tra cui una sezione dello schema elettrico dello stesso drive di prima, che magari potrebbe esserti utile nell'immane opera di reverse engineering che stai facendo.

Ho diversi datasheet TI degli anni 80/90, ma di quell'ic neanche l'ombra, mi spiace!

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@sae, non mi serve l'IC, ma il suo datasheet. Ho abbastanza ricavato la piedinatura, ma mi piacerebbe sapere come è fatto dentro...

@camp1, quello è il modello precedente a discreti, con cui ho ricavato alcune funzioni, ma di questo non si trova un tubo. Purtroppo anche il modello esatto del drive è cancellato, per cui non riesco a trovare altro. Lo schema attuale lo sto finendo di ricavare, poi leggerò la PROM dello stepper per capirne bene tutto il funzionamento, e poi controllarlo/ripararlo a fondo.

Interessante che le testine (è un doppia faccia) erano prodotte in Italia dalla Elettronica Belmonte, che purtroppo non esiste più. Mi fa incaxxare che avevamo delle ditte all'avanguardia ma che sono praticamente tutte morte.

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On 9/30/2024 at 2:43 PM, Ctec said:

Mi fa incaxxare che avevamo delle ditte all'avanguardia ma che sono praticamente tutte morte.

Non tocchiamo questo tasto!

Ho visto morire diversi centri di ricerca e sviluppo con un sacco di gente in gamba e malpagata, per far posto a divisioni commerciali dove sono cresciuti dei perfetti incompetenti (ma ben stipendiati) secondo la logica perversa che conviene acquistare oggetti e metterli insieme per poi venderli piuttosto che progettarli e costruirli.

E ora siamo in grado solo di spegnere e riaccendere....

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Livio Orsini
Il 30/9/2024 alle 14:43 , Ctec ha scritto:

Mi fa incaxxare che avevamo delle ditte all'avanguardia ma che sono praticamente tutte morte.

 

un po' per la per la  poca lungimiranza di certa dirigenza (Olivetti, FIAT, tanto per non far nomi) e molto per certi politici che hanno svenduto le migliori aziende pubbliche.

Quando avevo 20 anni SGS si faceva pubblicità scrivendo: "Abbiamo ancora un piccolo gap dalle aziende USA, ma tra pochi anni lo avremo colmato". Ed era perfettamente vero. Poi i soci privati (quelli di cui sopra) si ritirarono, divenuta tutta pubblica si comiciò ad affibbiarle zavorre per motivi politici territoriali, poi pian piano venne ceduta a prezzo di realizzo. Ora in Italia non produce più praticamente alcuncomponente. La ricerca è in India e ad ogni semestre si ventila la chiusura definitiva dell'unico stabilimento rimasto, quello storico di Agrate, oramai ridotto a pochissimen persone. Quello di SGS non è un caso isolato, ahimè!

 

Ora ci si accorti, a livello europeo, che in tutta europa non essite una fabbrica di componentistica elettronica e sis ta cercando di correre ai ripari.

Modificato: da Livio Orsini
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Olivetti era un gioiello, poi smembrato e regalato da FIAT ad altri (GE...), fecero il primo PC (usato anche dalla NASA, la Perottina).

In quegli anni '60, Fiat con Vacchi e non rammento il ministro italiano fecero più danni della grandine a Maggio. Del resto dicevano "l'elettronica non è un settore strategico"... Bella lungimiranza. Anche tutte le aziende di elettronica (TV in primis, ma anche la Music Valley delle Marche) sono state poi disintegrate in buona parte per scarsa lungimiranza e perché doveva essere tutto investito nell'automotive... E ora non abbiamo più uno stabilimento auto italiano (guardate bene Stellantis, proprietaria dei vari marchi FIAT).

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Io non so se sapete una storia: la Samsung (letteralmente TreStelle, se vi ricordate il marchio dei componenti anni '80). Era una azienda che trattava riso (il logo attuate infatti con quella specie di ovale vuole richiamare le origini), poi il governo coreano intuì che l'elettronica era un settore strategico e decise di investire. Prese Samsung, che aveva buona solidità finanziaria, e gli disse: io ti finanzio per diventare leader nel settore elettronico, ti va? Loro hanno detto: ma certo! Ed ora sono leader in vari settori dell'elettronica.

Esattamente come da noi...

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@Ctec ha detto bene del polo marchigiano,

Siel, Elka, Crumar, Logan, CRB, GEM/LEM, Farfisa erano aziende innovative.

Se pensiamo che Roland ha comprato Siel perché le idee italiane erano avanti anni luce..... Ma non solo questi anche sull'amplificazione emiliana per dire Montarbo Davoli Cabotron ci era invidiata da tutto il mondo.....

Ora ci troviamo esempio con Korg con gli arranger pro che sulla scatola c'è scritto progettata in Italia costruita in Prc.... 

 

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Altro esempio, nei primi anni 90 Italtel sviluppò il primo sistema di video on demand su doppino telefonico con quello che era l'antesignano dell'ADSL, fu collaudato in un remoto paesino norvegese dove qualche centinaio di anime provarono per la prima volta l'ebbrezza di vedere un film su richiesta mediante un armadietto collegato al telefono (a disco!).

Fu sviluppata in collaborazione con l'allora AT&T una centrale di commutazione dati con flussi a 2Mbit/s con le prime FPGA ed un ASIC progettato. a Torino da CSELT.

In Europa esistevano solo le bbs, quando andava bene a 1200 bit/s....

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Livio Orsini

Qui se cominciamo ad elencare le eccellenze tecnologiche "dismesse" per incapacità dei dirigenti e dei politici, scriviamo un bel romanzetto.

Io in Olivetti ci ho lavorato dal '72 al '73, nei laboratori R&S. A parte il P101, primo vero PCcon cui ho lavorato perchè ce ne era uno in dotazione per ogni ufficio,pensare che nel laboratorio dove lavoravo io ricercavano sulle memorie olografiche, come le chiamavano ai tempi. Studi abbandonati perchè non avevano futuro, in effetti CDe affini non hanno mai avuto mercato....

E che dire del progetto su cui lavoravo, un terminale di cassa dotato di lettore ottico di barcode (era il dispositivo su cui lavoravo io), che dopo un paio di anni di prova alla Standa, venne abbandonato perchè...non strategico.

 

Oppure che dire del fatto che non abbiamo più nemmeno un'azienda ferroviaria, dopo che vantavamo FIAT, Ansaldo, Marelli, Socimi (uccisa da mani pulite); o di aziende termoelettromeccaniche di cui ne c'è più traccia ed avevamoalmeno 2 aziende in grado di produrre alternatori sino a 1000MW(Ansaldo e Marelli).

 

Se ci penso alla desertificazione fatta dalla nostra politica.....meglio non scriva quello che penso.

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16 ore fa, Ctec ha scritto:

Olivetti era un gioiello, poi smembrato e regalato da FIAT ad altri (GE...), fecero il primo PC (usato anche dalla NASA, la Perottina).

Proseguo con l'off-topic: se vi capita, leggete il bellissimo libro di Piergiorgio Perotto "P101. Quando l'Italia inventò il personal computer", davvero bellissimo.

E sempre se vi capitasse di avere del tempo libero, leggete anche queste bellissime "memorie" di un ex ingegnere Olivetti, recentemente scomparso: https://www.olivettiani.org/wp-content/uploads/Ricordi_di_Beppe_17x24.pdf . E tanto altro si trova qui: https://www.olivettiani.org/archivio-documenti .

 

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Io non vedo l'ora di organizzarmi ed andare ad Arezzo a vedere l'unico ELEA (Olivetti) funzionante, progettato e realizzato interamente in Italia (Mario Tchou).

Mi spiace che @Livio Orsini ci abbia lavorato dopo che tutto era andato in frantumi. Un po' l'ho invidiato.

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Livio Orsini
17 minuti fa, Ctec ha scritto:

Mi spiace che @Livio Orsini ci abbia lavorato dopo che tutto era andato in frantumi.

 

In effetti non ho lavorato dopo, ma quando ha iniziato lo sgretolamento.

Quando sono arrivato in Olivetti, c'erano più di 2000 persone impiegate in R&S, c'era un'Olivetti USA che impiegava circa 50 persone ed era un'antenna tecnologica. Ricevevamo in prima assoluta componenti direttamente dalle aziende USA qunado non erano ancora sul mercato.

Ad esempio nel '72 vidi i prototipi di quello che era il microprocessoro Farchild, lo F8. Ci lavorava un mio collega che stava sviluppando l'interfaccia terminale a cui si doveva applicare il letore bar code che stavo sviluppando. Tra l'altro c'era già un terminale olivetti, funzionante con lettore di altro prduttore, in prova come cassa al negozio Standa di Ivrea.

Poi alla fine del '72 cominciarono i tagli significativi: reparto USA chiuso dalla sera alla mattina (perchè era costoso); tagli ai progetti di ricerca e blocco delle assunzioni nper questa divisione. Il direttore, che era americano, lasciò l'azienda perchè in disaccordo con la nuova politica.

Nel 73, dovendo decidere se portare la famiglia ad Ivrea o tornare a lavorare a Milano, optai per il ritorno a Milano.

 

Tra l'altro Olivetti aveva un divisione di macchine utensili, a controllo numerico, che venne dispessa anch'essa più o meno agli inizi anni '70, che produceva macchine CNC all'avanguardi.

Modificato: da Livio Orsini
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3 ore fa, Livio Orsini ha scritto:

Tra l'altro Olivetti aveva un divisione di macchine utensili, a controllo numerico, che venne dispessa anch'essa più o meno agli inizi anni '70, che produceva macchine CNC all'avanguardi.

Se ne parla qui: https://www.olivettiani.org/dwd/Una-avventura-industriale.pdf . Sempre l'ing. Calogero. Altra lettura interessantissima per gli aspetti tecnici e non solo. Si parla di tutto, dagli inductosyn (l'equivalente lineare del moderno resolver) ai rapporti commerciali con l'Unione Sovietica...

 

 

 

Modificato: da mc1988
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