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Norme, Impianti E Dico - vi racconto una storiella


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Carlo Albinoni
Inserito:

Vi racconto una storiella.

Si trattava di modificare un impianto domestico esistente per aggiungere una nuova linea per il condizionatore.

L'impianto esistente era in buone condizioni e dotato della famosa DICO a suo tempo redatta dall'elettricista che lo aveva realizzato.

L'elettricista chiamato a fare la modifica, dopo averlo esaminato, ha subito sentenziato che l'impianto esistente non andava bene, andava rifatto. Non era a norma, persino pericoloso. Per fortuna che lui se n'era accorto, sennò....

Altrimenti non avrebbe potuto rilasciare il famoso "certificato" che è obbligatorio per legge.

Innazitutto gli ho fatto presente che lui non è un certificatore, ma solo un installatore.

Avrebbe dovuto rilasciare una "dichiarazione di conformità alla RdA" solo per le sue modifiche e non per l'intero impianto.

Già il malcapitato incominciava a inquietarsi.

La sua idea era quella di dover "certificare" tutto l'impianto e non solo una parte.

Sosteneva che lui non si assumeva alcuna responsabilità bla bla bla... che l'impianto era pericoloso, che non ci metteva le mani etc

Poi gli ho chiesto per quale motivo sarebbe stato "non a norma" l'impianto esistente.

Mi aspettavo chissà quale motivo: sezioni non adeguate, terra non collegata, prese obsolete,....

Il motivo era uno solo: l'interruttore generale a ingresso centralino era alimentato dal basso.

Un centralino sottosopra.

Cosa notoriamente "proibita" secondo l'elettricista!

Pericolosa.

Ovviamente chissà quanti altri errori avrà avuto l'impianto, visto che il centralino era così fatto male.

Dato che lui parlava tanto di norme, non ho resistito alla tentazione di tirare fuori la 64-8....

Morale della favola.

Alla fine il lavoro l'ho fatto io.

La DICO non c'è. Ma che importa? quella originale non aveva schemi... con un circuito in più nulla cambia!


Inserita:

Questa è un'altra conferma della mia teoria che le dichiarazioni di conformità, vista certa fauna circolante, andrebbero abolite.

Oppure andrebbero rivisti i criteri per ottenere la qualifica di installatore

Inserita:

Proprio un bel personaggio !

comunque la dichiarazione di conformità non significa che l'impianto è stato riconoscito conforme, è soltanto una autocertificazione dell'installatore che dichiara che il suo impianto è ok !

Per rendere effettiva la conformità dovrebbe passare un verificatore, voi avete mai visto un verificatore ? :blink:

Inserita:

Certo che a leggerti Carlo Albinoni, mi aspettavo chissa cosa.... Solo un interruttore alimentato dal basso? hai trovato proprio uno giusto :lol: probabilmente voleva fare il furbo per aumentare la parcella :ph34r:

Inserita:

"Fattura n. 120 del kk/ll/oo

Vostro dare per la messa in posa esclusivamente di una linea elettrica con cordicella da 2,5 mm2 e della protezione costituita da da MGT 230V/16A e materiale accessorio IMQ Euro BBB

DICO.

Vedi fattura n.____del ______ :)

Ed ora vi cito io un principio economico:

"Quando avete venduto ciò che al cliente serve non avete venduto nulla!".

La strategia vincente è quella di involgiare il cliente. (se non c'è) che dovrebbe mettere l'allarme,anche il cancello elettrico è una gran comodità, ed in questo periodo il fornitore fà dei gorssi sconti, il fornitore fà sempre dei grossi sconti, anche il videocitofono

ecc...ecc....

Ora,tenere un atteggiamento di quel genere non predispone il ns cliente a lasciarsi rifilare qualche altra cosa :)

Inserita: (modificato)

Per Nino: se ne trovi molti di clienti così,..........passamene qualcuno :lol:

Modificato: da mzara
Inserita:

Ma Carlo con tutti gli elettricisti che conosci sei andato a cercare sulle pagine gialle?

Inserita:
Già il malcapitato incominciava a inquietarsi.

La sua idea era quella di dover "certificare" tutto l'impianto e non solo una parte.

Vorrei spezzare una lancia a favore di tutti gli inquieti.

Quando la normativa (ovviamente DM37/08) riporta:

Art. 7. Dichiarazione di conformità
3. In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di conformità, e l'attestazione di collaudo ove
previsto, [u]si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto della sicurezza
e funzionalità dell'intero impianto[/u]. Nella dichiarazione di cui al comma 1 e nel progetto di cui all'articolo 5, e'
espressamente indicata la compatibilità tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto.

a volte non sappiamo come comportarci.

Saluti magoxax

Inserita: (modificato)

Cerchiamo di capire come comportarci !

Dico e progetto si riferiscono alla sola parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto della sicurezza e funzionalità dell'intero impianto

Questo significa che l'ampliamento potrebbe compromettere la sicurezza e la funzionalità dell'impianto esistente e quindi l'installatore non dovrebbe guardare soltano a valle ma piuttosto a monte.

Per l'impiantino civile magari l'elettricista da un'occhiata sommaria e fa presente ONESTAMENTE se c'è qualcosa che deve essere ripresa.

Per un elettricista che entra in un complesso industriale con 10 capannoni e gli dicono di rifare gli uffici la cosa capite che si complica, non è che ti ripassi tutti gli impianti e se trovi qualche cappella gli dici di rifare tutto. In questo caso si dovrebbe soltanto controllare se ad esempio l'impianto a valle richiede il ridimensionamento di qualche interruttore a monte e comunque un verificatore non può venire a sindacare sul nostro impianto se è fatto a regola d'arte.

e' espressamente indicata la compatibilità tecnica con le condizioni preesistenti dell'impianto.

Un piccolo appunto, quando si parla di DM 37/08 si dimentica un piccolissimo particolare..........che gli impianti tecnologici sono 7 e le dichiarazioni di conformità si riferiscono a 7 impianti di tipo diverso.

Lo so, lo so voi siete elettricisti........ma un termotecnico che maneggia gas tutto il giorno se non rende compatibile il suo impianto nuovo con quello vecchio fa di quei casini peggio dell'elettricista che nel caso di compatibilità tecnica si chiede cosa sia effettivamente.

Modificato: da Bdm
Inserita:

Livio Orsini le certificazioni non vanno abolite, vanno senzaltro rivisti i criteri per l'ottenimento dei requisiti.

Non "basta" essere laureati, diplomati, o avere una qualifica IPSIA ed essere stati per due anni alle dipendenze di un installatore.

Vi garantisco che ci sono installatori che certificano gli impianti ma non sanno collegare un relè passo passo e chiamano a farlo dei miei colleghi, che non hanno i requisiti. Vi garantisco che ci sono ingegneri che dicono e fanno fare bestialità anche maggiori dei praticoni.

Io penso che al di la degli studi conseguiti, si debba sostenere un esame specifico per poter certificare la conformità alle norme e leggi vigenti e visto il continuo aggiornamento di queste si debba prevedere un rinnovo dopo x anni come per la patente di guida.

Per cui certificazioni si, ma dopo aver effettivamente accertato le competenze del certificatore.

Inserita:

cordalenta scrive

Livio Orsini le certificazioni non vanno abolite, vanno senzaltro rivisti i criteri per l'ottenimento dei requisiti.

Ma io avevo scritto.

Questa è un'altra conferma della mia teoria che le dichiarazioni di conformità, vista certa fauna circolante, andrebbero abolite.

Oppure andrebbero rivisti i criteri per ottenere la qualifica di installatore

Comunque io sono per la responsabilità personale. Certificati, certificazioni e tutti questi adempimnti burocatrici servono solo a mantenere una pletora di poco facenti burocrati che gravano sulle spalle dei sempre meno cittadini produttivi.

Un bell'esempio di certe inutilità è il "catasto energetico". Già funziona poco il catasto immobiliare, figuriamoci a cosa servirà quello energetico: a mungere altri 7€ annui per ogni caldaia a cui si fa la verifica fumi,oltre ai 5€ già in vigore per la provincia :(

Poi chi mai verifica la competenza degli esaminatori? Proprio nel nostro bel paese dove con cadenza semestrale scoppia uno scandalo per esami truccati. Una volta sono quelli di ammissione a certe facoltà a numero chiuso, un'altra sono per l'ammissione a certe specializzazioni mediche molto ambite (per lucro), poi c'è quella per gli esami da procuratore legale, poi.....e l'elenco è infinito

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