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Aiuto per riparazione termosifone scaldavivande


luca780

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Buongiorno a tutti, sono nuovo nel forum, mi sono iscritto per chiedere un aiuto agli esperti del settore. 

Mi sono imbattuto in questo vecchio termosifone in ghisa con scaldavivande, che vorrei restaurare per la nostra nuova casa.

Il problema è uno degli elementi ha preso una bella botta, e presenta una crepa.

Il precedente proprietario ha tentato una saldatura, ma senza ottenere buoni risultati. 

Come potrei fare per ripararlo?

Non sono sicuro si riesca a saparare gli elementi per lavorarci meglio. Non so neanche se conviene provarci vista l'età del termosifone. Serve qualcuno che sia molto bravo a saldare la ghisa e riparare la crepa, dopo aver ripulito il disastro fatto con la saldatrice dal precedente proprietario. 

Premetto che abito in provincia di Arezzo, sarebbe ben gradito anche l'aiuto di qualcuno in zona, nel caso non riuscissi da solo.

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41 minuti fa, omaccio ha scritto:

Un buon fabbro con elettrodi per ghisa sa riparalo!

Ma sarà necessario smontare gli elementi? Il calore prodotto dalla saldatura potrebbe causare danni alle guarnizioni tra di loro, creando ulteriori perdite?

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Non credo si possano separare gli elementi. Il contenitore scaldavivande sembra saldato sugli elementi e toglierlo significherebbe romperli.

Sei poi sicuro che quello indicato sia l'unico punto in cui perde?

Era funzionante e si è rotto o era dismesso e abbandonato in cantina?

Il tuo intento è di inserirlo poi in un circuito di riscaldamento?

Se lo scopo è di farlo diventare un complemento di arredamento funzionante, potresti metterci una resistenza elettrica e riempirlo per 3/4 di olio..

Modificato: da drn5
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19 minuti fa, drn5 ha scritto:

Non credo si possano separare gli elementi. Il contenitore scaldavivande sembra saldato sugli elementi e toglierlo significherebbe romperli.

Sei poi sicuro che quello indicato sia l'unico punto in cui perde?

Era funzionante e si è rotto o era dismesso e abbandonato in cantina?

Il tuo intento è di inserirlo poi in un circuito di riscaldamento?

Se lo scopo è di farlo diventare un complemento di arredamento funzionante, potresti metterci una resistenza elettrica e riempirlo per 3/4 di olio..

Il contenitore scaldavivande non è saldato da nessuna parte, ha la cornice dello sportello avvitata davanti, poi è "composto" dagli elementi stessi. 

È stato urtato e si è formata la crepa. Perde solo in quel punto. Verrà inserito nell'impianto di riscaldamento domestico. Per reataurarlo completamente l'ideale sarebbe dividere gli elementi, sabbiare, verniciare e rimettere tutto insieme con nuovi codoli e guarnizione. Ma dato che risale (credo...) agli anni 50/60, penso sia un lavoro duro smontarlo. Che dite?

 

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se lo si vuole riparare, va cercato uno specialista che sappia ciò che fa

 

la saldatura su ghisa è un lavoro che si può rivelare estremamente complesso

tra l'altro io vedo un crepa che "taglia" parte dell'elemento

 

 

 

 

Modificato: da click0
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1 ora fa, drn5 ha scritto:

 

Chi ha provato a ripararlo non sapeva cosa faceva. Forse la crepa andrebbe "fermata" praticando due fori alle estremità, e poi fatta la saldatura. Ovviamente con attrezzatura e mani esperte (che io non ho).

Ma provare a separare gli elementi rischierebbe di fare ulteriore danno secondo voi?

 

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Aggiungo che era regolarmente in uso fino ad un anno fa,poi smontato e tenuto nel magazzino di un bar fino ad oggi. Avrei trovato chi sa lavorare sulla ghisa, ma mi resta il dubbio se provare a smontarlo (per effettuare un restauro "completo"), oppure lasciarlo montato. 

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9 ore fa, drn5 ha scritto:

lascialo montato, meno lo tocchi e meglio è.

questo è sicuro, ma farlo saldare rischia di danneggiare le guarnizioni (se ci sono...) tra gli elementi? mi potrebbe creare altre perdite?

è per questo che avevo pensato di provare a separarli, ma non vorrei rompere qualcosa usando fiamma e chiave...

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I rischi vedo che li conosci, il radiatore lo hai tu, qualunque suggerimento anche in buona fede non ti dà la garanzia di successo.

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mrgianfranco

Secondo me è più sensato piazzarlo come elemento decorativo senza pretendere di rimetterlo in funzione...e dove serve installi un radiatore di questo secolo, non so se abiti piano terra o dove ma immagino cosa possa succedere se sì falla mentre a casa non c'è nessuno e hai il riempimento automatico in caldaia..

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18 minuti fa, mrgianfranco ha scritto:

Secondo me è più sensato piazzarlo come elemento decorativo senza pretendere di rimetterlo in funzione...e dove serve installi un radiatore di questo secolo, non so se abiti piano terra o dove ma immagino cosa possa succedere se sì falla mentre a casa non c'è nessuno e hai il riempimento automatico in caldaia..

Se non volessi rimetterlo in funzione non sarei qui a chiedere consigli su come fare...alla fine una volta "tappato il buco", avrebbe la stessa probabilità di rompersi di qualsiasi altro termosifone, anche più moderno. P.s.: non ho il riempimento automatico, sotto 1 bar va in blocco. 

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Stefano Dalmo

Portalo da uno che fa il saldatore di mestiere , (o fabbro) lui ti dirà se fattibile o no . 
ci vuole una procedura particolare  per saldare la ghisa  , altrimenti saldi da na parte e si rompe  dall’altra . 
 

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Ho preso contatti con una officina specializzata in saldatura su materiali diversi. Può fare la riparazione, ma se gli porto solo l'elemento danneggiato è meglio. 

Così potrebbe maneggiarlo meglio per saldarlo e per far raffreddare il pezzo nella vermiculite. 

Proverei quindi a dividere gli elementi, ma sapete dirmi in quale senso svitare, a seconda del lato? 

Ad esempio, partendo dal tappo di sinistra (guardando il termosifone), lo svito in senso orario o antiorario? Non vorrei forzare dalla parte sbagliata...

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Poi prima di provare a smontare mi è venuto un dubbio: ho misurato (più o meno, non avevo il calibro...) la "chiave" esagonale dei tappi. È molto grande, circa 70mm. Possibile che tappi e nipples siano così grandi? È per caso una misura non più in uso, e rischierei di non trovare ricambi se lo smonto? Non ho idea della misura del filetto interno, ma per svitare quei tappi servirebbe una chiave di quella misura, più o meno. Sembra più di 2 pollici e mezzo..

 

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Quel tappo "grosso" ha un filetto femmina su cui si avvita la raccorderia, che probabilmente sarà da 1/2 pollice. Tutti i radiatori hanno quei tappi, attualmente non così grossi, ma comunque abbastanza grandi per poterci poi infilare le chiavi per assemblare i vari elementi.

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31 minuti fa, drn5 ha scritto:

Quel tappo "grosso" ha un filetto femmina su cui si avvita la raccorderia, che probabilmente sarà da 1/2 pollice. Tutti i radiatori hanno quei tappi, attualmente non così grossi, ma comunque abbastanza grandi per poterci poi infilare le chiavi per assemblare i vari elementi.

Mi spiego meglio: in commercio vedo tappi e nipples che al massimo arrivano ad 1 pollice e mezzo. Se l'esterno del mio è più grande, vale lo stesso anche per le filettature femmina degli elementi? Perché se inizio a smontare ,vorrei essere sicuro di poter trovare eventuali ricambi.

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Stefano Dalmo

Attenzione che all'Interno ti servirà una chiave apposita .

Intanto dovresti smontare il tappo per  vedere la filettatura  di quanto è . . Poi vedi la ricambistica. 

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Modificato: da Stefano Dalmo
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Boh.. sarò io che non capisco..

Nella foto vedo un tappo ridotto con montate quelle che sembrano due prolunghe da 1/2 pollice M/F e un niplo M/F con ghiera girevole.

Dato che quella raccorderia piccola è molto più recente del radiatore è sicuramente perfettamente sostituibile con quella che trovi oggi, normalmente da 3/8" o 1/2"..

Il 4 tappi vecchi te li devi tenere  perchè potrebbero avere un filetto maschio che magari non trovi più (adesso sono da 1" 1/4) , quindi attenzione a smontarli senza rovinarli.

Poi attenzione alle guarnizioni in amianto tra gli elementi che magari sono ancora fatte col cordino in amianto... 

 

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10 ore fa, Stefano Dalmo ha scritto:

Attenzione che all'Interno ti servirà una chiave apposita

ti ringrazio, questo lo sapevo, se non ne trovo una me la costruisco con ferro e saldatrice

9 ore fa, drn5 ha scritto:

Il 4 tappi vecchi te li devi tenere  perchè potrebbero avere un filetto maschio che magari non trovi più (adesso sono da 1" 1/4) , quindi attenzione a smontarli senza rovinarli.

Poi attenzione alle guarnizioni in amianto tra gli elementi che magari sono ancora fatte col cordino in amianto... 

è proprio questa la mia paura, ovvero che si danneggi qualcosa per smontarli, e di non riuscire a trovare ricambi.

Solo in alcuni siti inglesi ho visto in vendita nipples da 2 pollici, se fosse quella la misura. In italia non ne vedo.

Inoltre su un lato ci sono soltanto i due tappi, non c'è valvola di sfogo aria.

(potrei farlo forare e filettare per accoglierne una in officina...)

Proverò a smontare da quel lato, e se riesco poi vedo di che misura sono le filettature interne.

Smontarlo per portare il pezzo fessurato a riparare sarebbe l'ideale, anche perchè tutto intero pesa oltre 90kg questo "gingillo". 

Oggi intanto mi faccio prestare la chiave per codoli dall'idraulico,per la coppia di raccordi, e chiedo anche a lui una "consulenza".

Ma resta il dubbio: in quale senso di rotazione devo svitare???

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È da tanti anni che ci sono i destri e i sinistri. Quel radiatore magari non lo è... Comunque con un po' di attenzione ne vieni fuori..

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Stefano Dalmo

Di regola  , guardando frontalmente , si svita il destro. In senso antiorario e  il sinistro in senso orario . 
 

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2 ore fa, Stefano Dalmo ha scritto:

Di regola  , guardando frontalmente , si svita il destro. In senso antiorario e  il sinistro in senso orario

chiedo questo perchè in altre discussioni su questo forum ho trovato scritto il contrario. So che non posso essere sicuro al 100%, ma non vorrei forzare le filettature nel verso sbagliato.

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