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Quali radiatori migliori ?!?


spiker

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Salve a tutti,

avrei due domande da porvi in merito ai radiatori ed alla configurazione della caldaia.

Attualmente possiedo radiatori in ghisa di fine anni 60 ed una caldaia non a condensazione a metano.

Secondo voi può aver senso sostituire i suddetti radiatori in ghisa con radiatori in alluminio, aumentando la superficie dei radiatori ovviamente, però facendo andare la temperature in mandata a 45 50 gradi rispetto ai 70 di quelli in ghisa ed a quel punto acquistare una caldaia a condensazione ?!?

 

Per quanto concerne la configurazione attuale, termosifoni in ghisa e caldaia a metano non a condensazione, riguardo al funzionamento della caldaia, secondo voi è meglio far staccare ed attaccare la caldaia più frequentemente, mantenendo una temperatura di mandata il quanto più omogena possibile, ad esempio la caldaia stacca a 50 gradi, arriva a 47 e riattacca subito per riportarla a 50 gradi e poi ristacca subito.

Oppure farla staccara a 50 gradi, e quando arriva 35 40, riattacca ?!?

 

Grazie.

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mgaproduction

Per quel poco che è la mia esperienza, nella casa in città sono rimasto con i termosifoni in ghisa di 70 anni fa (e forse anche più, io ci abito da soli 28 anni) ed ho cambiato la caldaia con una a condensazione 9 anni fa.

Ebbene, la caldaia a condensazione lavora a temperature più basse ma per molte più ore al giorno (registro tutto da anni e anni) ed il comfort termico ne ha risentito in modo positivo e non di poco; anzi.

Quella vecchia sparava a 70° e forse anche più, per cui in casa arrivava la botta di caldo, alquanto fastidiosa, per poi aspettare che i termosifoni si raffreddassero con picchi notevoli da quando si spegnevano i termo a quando si riaccendevano.

Quella nuova invece, lavora nei dintorni dei 50° e poco più, per cui i termosifoni rimangono meno bollenti ma più a lungo.

Mooooooolto meglio.

I consumi sono migliorati notevolmente anche loro da una all'altra caldaia. Circa un 20% di gas in meno.

 

Diverso il discorso dell'alloggio in montagna : anche qui cambio caldaia da vecchissima a nuova a condensazione ma i termosifoni sono in alluminio e posso garantirti che il comfort climatico è peggiore perchè si raffreddano molto prima.

Lato consumi non ne ho idea, in quanto dipende da quanto ci vado, da quanto freddo fa fuori, se ci sono i vicini di casa di fianco, sopra e sotto...impossibile fare paragoni.

Ma il comfort climatico non è mai stato dei migliori ne prima ne dopo il cambio caldaia.

 

In buona sostanza, ti direi di non toccare assolutamente i termo e tenerti ben stretti quelli vecchi in ghisa. Se proprio vuoi renderli più efficienti, li smonti e li fai sverniciare e riportare a nudo e poi sopra gli dai un solo strato di vernice. Negli anni, più gliene dai e peggio trasmettono il calore.

Modificato: da mgaproduction
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Grazie per la gentile risposta.

Diciamo che attualmente anche la mia caldaia a vecchia concezione, non a condensazione, in realtà sta lavorando come una a condensazione, in quanto è accesa 24 ore ma con temperatura di mandata sui 48 gradi.

La mia perplessità rimane l'essere dipendente dal metano, che al giorno d'oggi è molto suscettibile alle condizioni geopolitiche. Basta poco per far alzare il psv.

Infatti stavo pensando all'installazione di una caldaia a pellet, con la manutenzione che ne consegue, anche se l'orientamento politico verso le biomasse non è dei migliori e non vorrei che con il passare del tempo debba nuovamente sostituirla.

La caldaia comunque sia, seppur funzionante, e conscio del fatto che le cose di una volta duravano molto di più rispetto a quelle odierne con obsolescenza programmata, sarebbe da cambiare, ha 20 anni. Considerando una spesa annua di metano di circa 2600 che tenderà a salire in quanto dovrà scaldare a breve dei metri quadri in più, con quel 20% di risparmio in quattro anni riprenderei la spesa per la caldaia nuova e poi comincerei a risparmiare.

Anche io sarei contrario a cambiare i radiatori di ghisa, anche se mi è stato detto che i termosifoni in acciaio hanno una resa termica migliore.

 

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hanno la stessa resa termica in pratica, cambia solo il volano termico tra i due materiali, con i ghisa devi anticipare un po' l'accensione ma poi scaldano per più tempo.

se hai intenzione di andare H24 non cambia nulla cambianto materiale dei termosifoni.

 

sicuramente se con mandata 48° stai bene mettendo una condensazione sicuramente sei uno di quelli che riuscirebbero a risparmiare il famoso 30% che tutti i geni del marketing prospettavano.

 

diciamo che la caldaia in pochi anni te la ripaghi senza lo sbattimento di cambiare i termosifoni

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Cambia la conducibilità termica dei materiali

Alluminio = 290

Ghisa = 50

significa che per trasferire la stessa quantità di calore hai un salto termico minore nell'alluminio.

In termini comprensibili per avere la stessa quantità di calore, nei termo in ghisa devi far scorrere al loro interno l'acqua, per esempio a 50°C

invece in quelli in alluminio a 48°C / 45°C

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In poche parole l'alluminio con la temperatura più bassa fa calore come un ghisa con temperatura più alta ?!?

 

Se fosse comnque vero non credo convenga economicamente cambiare quasi trenta termosifoni di ghisa per metterli in alluminio. Ok che risparmierei quei gradi in meno di mandata, ma l'investimento non vale il risparmio.

 

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14 minuti fa, spiker ha scritto:

In poche parole l'alluminio con la temperatura più bassa fa calore come un ghisa con temperatura più alta ?!?

Esatto

14 minuti fa, spiker ha scritto:

Se fosse comnque vero non credo convenga economicamente cambiare quasi trenta termosifoni di ghisa per metterli in alluminio. Ok che risparmierei quei gradi in meno di mandata, ma l'investimento non vale il risparmio.

Questo e' un altro discorso.

Ma per un alloggio nuovo, con impianto ancora da allestire, senza dubbio da preferire quelli in alluminio.

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mgaproduction
7 ore fa, spiker ha scritto:

In poche parole l'alluminio con la temperatura più bassa fa calore come un ghisa con temperatura più alta ?!?

 

Se fosse comnque vero non credo convenga economicamente cambiare quasi trenta termosifoni di ghisa per metterli in alluminio. Ok che risparmierei quei gradi in meno di mandata, ma l'investimento non vale il risparmio.

 

 

Attenzione che, come ti dicevo, se è vero che l'alluminio ha una conducibilità termica migliore, è pur vero che ha anche una inerzia termica molto diversa. = quelli in alluminio si raffreddano più in fretta e il comfort termico ne risente in negativo rispetto a quelli in ghisa che rimangono più caldi più a lungo.

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1 ora fa, mgaproduction ha scritto:

Attenzione che, come ti dicevo, se è vero che l'alluminio ha una conducibilità termica migliore, è pur vero che ha anche una inerzia termica molto diversa. = quelli in alluminio si raffreddano più in fretta e il comfort termico ne risente in negativo rispetto a quelli in ghisa che rimangono più caldi più a lungo

Rimangono più a lungo caldi

1' perchè sono più "massicci" e hanno accumulano più calore

2' perchè avendo una conducibilità termica minore ci mettono più tempo a cedere il calore accumulato.

Ma quello che guadagni allo spegnimento lo paghi all'accensione per gli stessi motivi

impiegando molto più tempo per portare in temperatura il termo in ghisa.

In pratica non guadagni niente, ma hai solo un lag nell'innalzamento e nell'abbassamento della temperatura.

 

Modificato: da NovellinoXX
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2 ore fa, mgaproduction ha scritto:

 

Attenzione che, come ti dicevo, se è vero che l'alluminio ha una conducibilità termica migliore, è pur vero che ha anche una inerzia termica molto diversa. = quelli in alluminio si raffreddano più in fretta e il comfort termico ne risente in negativo rispetto a quelli in ghisa che rimangono più caldi più a lungo.

Si raffreddano più in fretta ma si riscaldano pure più in fretta.

La grande differenza sta nella differente capacità termica dei materiali, e quindi "inerzia termica".

La ghisa è adatta ad impianti sempre accesi, mentre l'alluminio si presta meglio a quelli on-off.

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Diciamo che tendenzialmente, cerco di tenere sempre acceso il riscaldamento anche quando in casa non c'è nessuno, è raro che imposti una variazione di temperatura. Almeno così faccio con i miei termosifoni in ghisa. Preferisco avere una temperatura di mandata il più bassa possibile ma temperatura costante in casa. Almeno così ho notato un po' di risparmio.

E sinceramente anche con i termosifoni in alluminio farei così.

Quindi alla fine meglio lasciare quelli in ghisa, mettere una caldaia a condensazione e cercare una mandata più bassa possibile per risparmiare un po'.

 

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mgaproduction
9 ore fa, spiker ha scritto:

Diciamo che tendenzialmente, cerco di tenere sempre acceso il riscaldamento anche quando in casa non c'è nessuno, è raro che imposti una variazione di temperatura. Almeno così faccio con i miei termosifoni in ghisa. Preferisco avere una temperatura di mandata il più bassa possibile ma temperatura costante in casa. Almeno così ho notato un po' di risparmio.

E sinceramente anche con i termosifoni in alluminio farei così.

Quindi alla fine meglio lasciare quelli in ghisa, mettere una caldaia a condensazione e cercare una mandata più bassa possibile per risparmiare un po'.

 

 

Per aggiungerti un fattore di risparmio (ma quello che sto per dirti senza dubbio è da verificare casa per casa), posso dirti che avendo casa in montagna e facendoci molti week end negli anni passati, posso dirti con estrema precisione ed accuratezza che fino a TRE giorni di assenza totale da casa mia in città, NON conviene spegnere il riscaldamento ma è molto meglio lasciarlo acceso come quando ci stai dentro.

Oltre i tre giorni, allora conviene abbassare la temperatura ad un livello tipo di 15° (almeno, è quello che facevo io).

 

Infatti, stando dentro i tre giorni, il gas impiegato a riportare la temperatura in casa ai classici 20° in caso di spegnimento, è praticamente uguale a quello impiegato per tenere casa in temperatura.

 

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