fulvioromano Inserito: 23 marzo 2009 Segnala Inserito: 23 marzo 2009 Buongiorno a Tutti,spero di non ripetere con questo topic, discussioni già presenti. Vorrei sapere qual'è l'attuale quadro normativo in materia di sicurezza per quanto riguarda i robot in particolare, ma le macchine in generale.La ISO 10218 esiste ancora? E' stata sostituita? E comunque come si usa?Non riesco a capire, leggendo le norme, dove sta scritto che l'area di lavoro del robot debba essere chiusa con protezioni...Premetto di essere sufficientemente ignorante in materia di normativa, che mi sembra essere un mare, dove se non sai nuotare è molto semplice annegare...Grazie a Tutti in anticipo.
UBER76 Inserita: 23 marzo 2009 Segnala Inserita: 23 marzo 2009 ciao, proprio in questi giorni mi è capitato di affrontare questo problema. punto 1 : che io sappia la norma 10218 è ancora in vigore; punto 2 : sulla EN775 (penso superata) si parla di protezioni e nel dettaglio si parla di ripari fissi e interbloccati.la cosa nuova che ho scoperto è che se un robot si trova ad operare in un impianto dove non c'è rischio di proiezione di pezzi, le recinzioni non sono necessarie.nell'azienda in cui lavoro abbiamo realizzato un impianto con un robot KUKA il quale realizzava la stenditura di un materiale. ora dato che non c'erano problemi di proiezione, era sufficiente installare dei sensori di area per evitare l'accesso. noi questo dato non lo avevamo e abbiamo installato una gabbbia intorno al robot. potevamo risparmiarcela.spero di essere stato chiaro.SalutiUber76
fulvioromano Inserita: 23 marzo 2009 Autore Segnala Inserita: 23 marzo 2009 chiarissimo!se lascio il robot aperto, metto un laser scanner che ferma il robot se qualcuno si avvicina entro un tot (tot che va calcolato secondo alcune formule) ed il robot non ha niente che gli possa "scappare di mano" è tutto ok, anche senza protezioni fisiche.Naturalmente il laser scanner (o chi per lui) deve essere un "Safety Device" certificato.Quello che mi domando è: so dov'è l'omino, ed in base alla sua posizione modifico il movimento del robot in modo che i due possano comunque utilizzare contemporaneamente la stessa area. In pratica se l'uomo è dentro lo spazio massimo il robot può continuare a funzionare, basta che non va (limitazione software) nella zona occupata dall'uomo.Qualche norma sicuramente mi manderebbe in galera se solo pensassi di fare davvero una cosa del genere, ma quale norma e dove?Secondo la UNI775 in teoria potrei farlo, a meno di riuscire a dimostrare che la cosa è sicura.E' così o sto interpretando le norme a modo mio?
fulvioromano Inserita: 23 marzo 2009 Autore Segnala Inserita: 23 marzo 2009 sulla EN775 (penso superata) si parla di protezioni e nel dettaglio si parla di ripari fissi e interbloccatiLa "protezione" è un "dispositivo destinato a proteggere le persone rispetto a un punto o area pericolosa", mentre il "riparo" è "Elemento [...] usato in modo specifico per fornire protezione per mezzo di una barriera fisica".Da nessuna parte sta scritto che la "protezione" deve essere sempre di tipo "riparo". in particolare da nessuna parte sta scritto che una "protezione" non possa essere un paio di righe di codice che soddisfino quanto descritto nel mio post precedente...
UBER76 Inserita: 23 marzo 2009 Segnala Inserita: 23 marzo 2009 allora....sempre ragionando su una situazione dove non c'è pericolo di proiezione di pezzi....il laser scanner deve essere un dispositivo di sicurezza.Potresti fare quello che dici tu (operatore vicino al robot) solo e solo se i movimenti del robot all'interno di un area sono sicuri entro determinati parametri. in dettaglio : non puoi assolutamente fidarti dei finecorsa sw standard del robot, non sono garantiti di sicurezza. la KUKA, (per fare un nome) ha un pacchetto software+hardware che permette la gestione sicura delle area di movimento del robot (si possono impostare dei limiti di operatività).altra situazione potrebbe essere la seguente : mentre il robot fa il suo lavoro, l'operatore si trova ad operare alle sue spalle (ad esempio per preparare del materiale). , ci sono altri dispositivi di sicurezza che non permettono al robot di ruotare sul suo asse A1 ed altri dispositivi che impediscono al robot di rovesciarsi all'indietro (come se volesse grattarsi la schiena). comunque il tutto va sempre valutato nella fondamentale "analisi dei rischi".salutiUber76
fulvioromano Inserita: 23 marzo 2009 Autore Segnala Inserita: 23 marzo 2009 la KUKA, (per fare un nome) ha un pacchetto software+hardwareSi, ce l'ha anche ABB e si chiama SafeMove...non puoi assolutamente fidarti dei finecorsa sw standard del robotGiusto...non sono dispositivi di sicurezza certificati.ci sono altri dispositivi di sicurezza che non permettono al robot di ruotare sul suo asse A1 [...]Ok, ma non sono (e non possono essere, a meno di soluzioni tipo SafeMove) sensibili al contesto.Comunque sto parlando in generale di una categoria di applicazioni, e non di una in particolare, quindi per ora non ha molto senso fare un'analisi dei rischi.Inoltre, l'analisi dei rischi su cosa deve essere incentrata? Ovvero, immagina di avere un robot piccolino (piccolo payload = poco rischio di conseguenza in caso di impatto con le persone) messo in un impianto abbastanza pericoloso, dove mettere una gabbia che intralcia i movimenti può essere molto più pericoloso del robot libero. In tal caso l'analisi dei rischi deve essere incentrata sul robot o sull'impianto completo?Si potrebbe infatti arrivare al paradosso che:- se metto la gabbia, l'impianto diventa pericoloso perché le vie di fuga vengono parzialmente ostruite- se metto il robot libero, la robofobia caratteristica della direttiva macchina dice che non possoe quindi è meglio non mettere il robot. Allora l'attività (rischiosa) svolta dal robot deve essere svolta da un uomo.Risultato? Volevo rendere l'impianto più sicuro facendo fare al robot qualcosa di pericoloso, ma la normativa di sicurezza non me lo consenteSto parafrasando?
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