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Sicurezza Comunale


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Inserito:

Volevo sapere come devo comportarmi se.........: palazzina pubblica con uffici comunali (anagrafe) dove si devono fare lavori di ristruturazione edile ed impiantistica, presenza di un' associazione che non può interrompere l'attività per il periodo dei lavori sopracitati.

Può l'associazione continuare la propria attivita nei locali a lei assegnati all'interno della palazzina e non soggetti a ristrutturazione?

Se si, come deve comportarsi l' impresa per garantire il rispetto della sicurezza per le persone (1 o2 max al giorno) che potrebbero transitare all' interno dei locali considerati cantiere?

Esiste una legge che permette all' assocciazione di prendersi la responsabilità anche dei soli soci che devono operare dentro l' ufficio?


Benny Pascucci
Inserita:
Esiste una legge....
Certo che esiste.....è il Testo Unico sulla sicurezza.

Si tratta essenzialmente di rischio da interferenza.

Mi spiego meglio.... l'ufficio comunale avrà il suo Documento di valutazione dei rischi, così come la ditta che deve operare la rsitrutturazione avrà il suo. Ebbene, si tratterà di elaborare un documento comune, detto delle interferenze, che valuti il nuovo rischio dovuto alla presenza di operai negli uffici e congiuntamente alla presenza di impiegati "tra i piedi" degli operai.

Adelino Rossi
Inserita:

A mio parere, fatte salvo quanto detto tecnicamente da benny, sè l'associazione è una struttura ""ospite""

di un palazzo comunale, a volte a titolo gratuito, che richiede importanti lavori di ristrutturazione e il

documento del rischio non riesce a trovare una giusta compatibilità ambientale sulla sicurezza, l'associazione ospite,

da sola o in collaborazione con il comune si troverà un altra residenza provvisoria.

Va verificato se la ditta ha accettato un appalto il cui contratto prevede il mantenimento di attività operative

e quindi maggiori costi e rischio delle persone o se l'appalto è stato dato con piena disponibilità dell'edificio, quindi con

rischio limitato all'organizzazione e al personale del cantiere.

Altra questione estremamente delicata è se l'associazione fa attività aperta al pubblico o fa accedere ai propri uffici

persone esterne e quindi non a conoscenza dei rischi del cantiere.

In questi casi devono essere approntati dei percorsi protetti, date le opportune informative e mantenuti efficienti i servizi

per la normale vivibilita compreso il rischio di lavorare in presenza di polveri.

In caso di incidente, il fatto che l'associazione non possa chiudere o trasferirsi è irrilevante.

Inserita:

Scusate, ma essendo l' ufficio posizionatom al pian terreno,esterno dalle arre di lavoro inquanto indipendente (non come ingresso), e dovendo solo subire un intervento perimetrale atto alla sostituzione della porta d'ingresso, basterebbe solo creare un eventuale "via di transito". Essendo poi aperto al pubblico dalle ore 9,00 alle 13,00 dunque in un orario dove l' impresa è al lavoro nel cantiere (presenza del responsabile della sicurezza), si potrebbe trovare un accordo?

Benny Pascucci
Inserita:

Alessio,

se leggi bene l'ultima parte del post di Adelino

In questi casi devono essere approntati dei percorsi protetti, date le opportune informative e mantenuti efficienti i servizi

per la normale vivibilita compreso il rischio di lavorare in presenza di polveri.

Unitamente alla mia sulle interferenze, ti rendi conto che con le ultime cose che hai detto hai tenuto conto sia delle mie indicazioni che dei suoi consigli.

Inserita:

Grazie Benny, non volevo "pappagallare" sulle vostre risposte ma rimarcarne il senso. Capisco quanto sia complicata la gestione della sicurezza all' interno dei cantieri. Volevo trovare però una soluzione che non andasse a pesare sull'associazione che risiede nei locali e non ha profitti (e sottolineo non ne ha),ne sull'aministrazione pubblica che già deve risolvere problematiche ben più importanti.

Vi ringrazio e tenetemi aggiornato.

Adelino Rossi
Inserita:

In questa situazione va fatta l'ipotesi che UN CITTADINO QUALSIASI si rechi negli uffici

dell'associazione e ad esempio inciampa in una tavola non fissata, o in un residuo abbandonato oppure

ha una crisi allergica da polvere, oppure non vede un cartello ammonitore, e subisca una situazione dannosa.

O peggio abbia una ferita da oggetto metallico che richiede una iniezione antitetanica,

Viene chiamata l'ambulanza del 118 e c'è un trasporto al pronto soccorso.

Tutti gli interventi vengono verbalizzati e trasmessi agli uffici competenti ASL, Commissariato o altro.

Il cittadino infortunato richiederà i danni all'associazione o al comune quale proprietario dell'immobile e titolare dei lavori.

Deve essere definito un documento all'inizio lavori dove risulta chiaramente che la ditta deve

mantenere sicuro pulito è sano l'ambiente comune.

In una riunione congiunta, ditta, associazione e responsabile per la sicurezza viene firmato il documento.

Il responsabile della sicurezza si occuperà di verificare l'applicazione delle clausole e di fare le riunioni di sicurezza

con la ditta appaltatrice. Altra questione, in genere gli edifici pubblici hanno una assicurazione di responsabilità civile

contro il rischio di infortuni nelle proprie strutture, verificare che l'assicurazione sia attiva anche durante i lavori per la parte

che rimane aperta all'attività mentre per l'area di cantiere la ditta ha le proprie assicurazioni.

Non è auspicabile pagare di tasca propria i costi di un infortunio più le spese legali.

Ho fatto forse troppe considerazioni negative ma è meglio essere più sensibili che cercare di minimizzare.

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