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Corrente di Corto Circuito Limitato da un Sezionatore Con Fusibili


Schenna

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Buongiorno a tutti,

Innanzitutto, grazie per le risposte. Vi espongo il mio problema, che non riesco a capire:

Sto progettando un quadro elettrico di automazione e il mio cliente mi ha riferito che il potere di cortocircuito sulla linea di alimentazione del quadro è Icc = 54 kA. Come interruttore generale del quadro elettrico ho deciso di utilizzare un sezionatore con fusibili da 630 A. Sto dimensionando le barrature di distribuzione in base alla corrente nominale (630 A) e al potere di cortocircuito presente sul quadro elettrico.

Il mio dubbio è il seguente: i fusibili presenti sull'interruttore generale limitano la corrente di cortocircuito che avrò sul sistema di distribuzione? È piuttosto complicato trovare un sistema di distribuzione da 54 kA.

Verificando sul sito del produttore dei fusibili, ho trovato la curva di cut-off, che dovrebbe indicarmi la Icc di picco limitata dai fusibili sull'asse delle ordinate. Esiste un modo per capire quale Icc avrò in uscita dalla terna fusibili?

Per completezza, il fusibile utilizzato è 1530630 NH3, marca: Italweber.

Grazie in anticipo per il supporto!

 

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Dalla CEI EN 61439 – Protezione dal cortocircuito:

"La corrente nominale di cortocircuito condizionata Icc è il valore della corrente presunta di cortocircuito dichiarata dal costruttore del quadro che il quadro stesso può sopportare, durante il tempo totale di funzionamento (tempo di apertura) del dispositivo di protezione contro il cortocircuito, nelle condizioni specificate."

 

Quindi il problema non è tanto la Icc del sistema di distribuzione (che sono problemi del cliente), ma la Icc con cui dichiari/provi il tuo quadro. Per esempio, per non complicarsi inutilmente la vita, io non farei mai un quadro con Icc maggiore di 10kA. Per una 54kA dovresti dimensionare tutto internamente per sopportare questa Icc. Non solo, devi anche stare parecchio attento ai cavi che arrivano al sezionatore, in quanto non protetti.

Come progetti il quadro dipende da cosa metti a protezione, per esempio i fusibili non hanno una buona prestazione a livello Icc, soprattutto se non rapidi. Il fatto di metterli da 630A dipende dal carico che hai a valle. Immagino grossi motori o tanti riscaldatori.

Io punterei a un interruttore scatolato da max 10kA, in modo da non incasinare il cablaggio. A quel punto, dichiari il quadro da 10kA e starà all'impiantista/progettista del sistema elettrico ad adeguare la Icc nel punto di connessione al tuo quadro, dimensionando protezione e cavi per la bisogna. Te non sei responsabile di quello che c'è prima del tuo punto di connessione all'impianto. Normativamente parlando.

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@CtecIntanto grazie per la risposta, ma non ho capito cosa intendi con "starà all'impiantista/progettista del sistema elettrico ad adeguare la Icc nel punto di connessione al tuo quadro"? Se il mio cliente dal QGBT (Quadro Generale Bassa Tensione) che ospita il magnetotermico che andrà ad alimentare il mio quadro elettrico, mi ha comunicato che sulla linea di alimentazione in ingresso ho 54kA devo per forza progettare il quadro elettrico a quel potere di cortocircuito? Il sistema di distribuzione è all'interno del mio quadro elettrico dopo il sezionatore con i fusibili in ingresso e serve per alimentare le varie utenze in campo (Motori, Valvole, ecc..), di conseguenza deve sopportare il potere di cortocircuito che ho in uscita dai fusibili

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Nei quadri di automazione (macchine?) te ti occupi di quello che c'è dal tuo punto di connessione a valle, per esempio i cavi dal QGBT al tuo sono responsabilità dell'impiantista elettrico, non tua. Comunque, se metti un interruttore automatico tuo che in uscita ti garantisce la Icc che ti serve (potresti anche avere un quadro tutto a 6kA a valle dell'interruttore, con linea da 100kA), basta che la parte in ingresso e l'interruttore siano progettati (e poi devi certificare il quadro) per la Icc in ingresso.

Considera comunque che la Icc nel punto di utilizzo (tuo quadro) non dipende solo dal potere di interruzione del protettore nel QGBT, ma anche dalla lunghezza e sezione dei cavi. Ho visto a volte impianti con cavi di alimentazione un po' ammatassati per avere la lunghezza giusta per la Icc desiderata. Sta al progettista dell'impianto elettrico a dimensionare il tutto.

Personalmente, come detto, io dichiaro prima, poi a schema e su targa CE, la Icc massima che dovrà essere garantita al mio punto di collegamento.

Qualche cliente, ad esempio, invece dei fusibili al blindo mettono opportuni interruttori che limitino la Icc.

 

Comunque, stavo facendo considerazioni generali. Ovviamente per 630A (non avevo visto bene, mi pareva 63A) non potrai mai avere interruttori da quadro da 10kA (non mi pare ci siano).

Per esempio, quando progettavo quadri per cartiere, avevamo in ingresso uno scatolato da 50kA e tutte barrature, e fusibili NH e interruttori a valle fatti per 50kA. In questo caso, per passare da 54kA a 50kA si lavora solo sulla lunghezza dei cavi. Io lascerei perdere il sezionatore fusibilato, che non ti garantirà il potere di interruzione necessario. Sono andato a vedere, gli NH3 sono dichiarati per 120kA, per cui non migliorano il potere di interruzione, e dovrai dimensionare il tutto per tale corrente, con costi a valle maggiori che comprare uno scatolato mirato.

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