simoneminelli88 Inserito: 8 gennaio Segnala Inserito: 8 gennaio (modificato) Buongiorno, leggo il forum da tempo, e ho capito che ogni impianto è unico con caratteristiche e necessità differenti, ma anche ogni persona ha idee differenti su come gestire un impianto a pavimento. Vi sottopongo quindi il mio caso sperando di trovare un aiuto. Ho installato nel 2021 un impianto a pavimento su un appartamento di 125mq su un piano. L’immobile è degli anni 20, con affacci sui 4 lati e con pareti di pietra spessore 60cm non coibentato, interpiano netto di 3.1m. La pavimentazione è un parquet in rovere sp.10mm L’impianto è così strutturato, pannello bugnato spessore totale 3cm, 1cm di solante sotto e 2cm di funghetto, tubazioni 17x2, 3cm di autolivellante sopra tubo e parquet 10mm. dalla caldaia ci sono 4 partenze, 2 ai 2 collettori dell’impianto a pavimento (7 e 8 circuiti) e 2 a dei termoarredi che lavorano in parallelo con l’impianto a bassa temperatura. È presente un solo termostato, non sono quindi state create zone, e non sono presenti attuatori elettrici. La caldaia è una Cosmogas Q30, quindi 30Kw, impostata al 50% della potenza per quanto riguarda il riscaldamento. Dopo 3 inverni, passati così e così, con mandata di 40° in caldaia, ma con il pavimento parzialmente non in temperatura, mi accorgo che tra mandata e ritorno sui collettori ci sono circa 12gradi di differenza. Vedo anche che sul progetto, redatto dal fornitore dell’impianto, la portata deve essere circa il doppio di quella riscontrata nei flussimetri. Quest’anno a ottobre mi decido (contro il parere di molti) di installare un separatore idraulico e un'unica pompa di rilancio (dab evosta3 80/130), che fa quindi circolare l’acqua nei due collettori e termoarredi. La portata di progetto totale ora è rispettata (2.8m3/h) ed è circa 2,5/3 l/s per ogni circuito. Il comfort è nettamente migliorato e la differenza di temperatura nei collettori è scesa a 5 gradi. La differenza di temperatura, dovuta alle due diverse portate del circuito primario e secondario è 5° (40°caldaia e 35°collettori) quindi riesco a scaldarmi meglio rispetto a prima anche se l’acqua arriva ai collettori più fredda di prima. L’impianto ad ogni modo mi sembra non avere un’inerzia elevatissima, entrando in temperatura in 5/6ore. Dopo un paio di mesi mi accorgo che i consumi si attestano a circa 10mc al giorno con temperature esterne non estremamente fredde (7/8gradi a mezzogiorno). Anche se con l’inserimento del circolatore aggiunto la situazione lato impianto è migliorata, dal lato caldaia invece ho avuto peggioramenti, non modula come prima. Dopo aver indagato a fondo,e fatto innumerevoli prove, mi rendo conto che il circolatore della caldaia è impostato con velocità 100% e, non avendo più tutte le perdite di carico del circuito, per scaldare tutta quella portata deve necessariamente bruciare ad un determinato livello 9kw/h quando lavora al minimo (lettura sul display della caldaia). Impostando invece la velocità della pompa su “modulante” anche il bruciatore si hanno dei miglioramenti 6/7 kw/h quando va bene, ma tra temperatura di mandata della caldaia e temperatura riscontrata sui colletori ho 10gradi di differenza. Quindi mandata in caldaia 40° e 30/31° nei collettori. Questa impostazione è ancora accettabile per il comfort di riscaldamento ma ancora ho una media di 1mc/h per le ore di effettivo funzionamento dell’impianto, per un totale medio di 10mc al giorno. Senza poi considerare che il freddo deve ancora arrivare. Credo che ancora l’impianto non lavori a dovere e non riesco ad ottenere il famoso effetto radiante di cui si parla. Avendo il termostato la caldaia fa on/off. Se la lascio sempre accesa ho consumi di 20mc al giorno. Leggo che molti suddividono l’impianto stanza per stanza (potrei sfruttare sistemi wireless), altri fanno lavorare la caldia 24h, altri fanno circolare il secondario 24h, altri installano la sonda climatica, addirittura ho letto anche un tecnico che consigliava di impostare da termostato che l’impianto funzionasse ad ore alterne, in modo da non far raffreddare troppo il massetto prima dell’accensione successiva. In definitiva, quali sono secondo voi, i miglioramenti migliori da fare, strettamente legati al mio impianto, per diminuire i consumi, ed eventualmente migliorare l’impianto? Grazie a chi mi dedicherà del tempo con il suo prezioso contributo. Modificato: 8 gennaio da simoneminelli88
Alessio Menditto Inserita: 8 gennaio Segnala Inserita: 8 gennaio 2 ore fa, simoneminelli88 ha scritto: ci sono circa 12gradi di differenza. Hai poco scambio, non ho capito se hai una valvola per ogni mandata alla stanza, quella è indispensabile per il bilanciamento, e se c’è, il bilanciamento è stato fatto? Poi il termoarredo, inutile ma c’è, è alimentato con l’acqua che va al pavimento? 2 ore fa, simoneminelli88 ha scritto: Avendo il termostato la caldaia fa on/off. Non deve, almeno in pieno inverno e sicuramente se non hai comfort. Per il consumo capitolo a parte.
simoneminelli88 Inserita: 8 gennaio Autore Segnala Inserita: 8 gennaio Ora dopo l'installazione della pompa ho 5 gradi di differenza sui collettori, la situazione è migliorata. Certamente il collettore è di tipo tradizionale con valvole per ogni circuito sul ritorno manuali, senza attuatori elettrici, l'impianto è bilanciato sulla base del progetto. Avendo quindi ormai così costruito l'impianto come faccio a non fargli fare on/off? imposto temperatura a termostato a 25° ad esempio? Necessiterebbe quindi di sonda climatica immagino. Come potrei installarla vicino la caldaia che è abbastanza esposta al sole soprattutto di mattina? schermo solare? Facendo così però i consumi si alzano ancora, anche lavorando sempre al minimo...... idee? Grazie
Alessio Menditto Inserita: 8 gennaio Segnala Inserita: 8 gennaio SE, ripeto SE (condizione sine qua non per tutti I ragionamenti seguenti) l’impianto è bilanciato, tu devi semplicemente trovare una temperatura empiricamente, cioè a tentativi di un grado AL GIORNO, finché non stai bene. Non ho capito cosa fa fare on off alla caldaia, un termostato esterno o il termostato della regolazione di mandata? Perchè se è il termostato esterno non deve staccare finché “non stai bene”, indipendentemente dai gradi ambiente, che col pavimento non c’entrano nulla, se interviene il termostato caldaia vuol dire che o non hai scambio o che la potenza al bruciatore è ancora troppo alta. Se ci mettiamo anche il consumo però non ne usciamo vivi… se tu per star bene devi consumare 10 m cubi, quelli devi consumare, non è colpa del pavimento ma della tua casa che ha troppe dispersioni di calore. Per quello ho detto che il consumo è un altro capitolo, non c’entra nulla col riscaldamento a pavimento, e se lui deve condizionare la regolazione, non ne veniamo a capo, purtroppo la leggenda che il riscaldamento a pavimento fa risparmiare è entrata nelle credenze comuni e non esce più: il risparmio è nella fonte di calore (caldaia o pdc), non che in assoluto risparmi rispetto ai termosifoni.
simoneminelli88 Inserita: 8 gennaio Autore Segnala Inserita: 8 gennaio Recepito grazie mille, ovviamente credo (chiedo) che la temperatura di mandata vada assestata più volte in base alla stagione e alle temperature esterne. L'on/off me lo scatta il termostato ambiente, che a questo punto, seguendo il tuo consiglio potrei impostarlo ad una temperatura tale da non farlo intervenire, o addirittura bypassarlo. Riguardo il consumo giustamente mi rimandi al fabbisogno dell'edificio, e qui non ho molte possibilità di intervenire. Grazie
Alessio Menditto Inserita: 8 gennaio Segnala Inserita: 8 gennaio Esatto, è ovvio che se imposti X gradi oggi che ci sono Y condizioni di temperatura esterne, e con X gradi “stai bene”, se tra dieci giorni la temperatura esterna cala di parecchio probabilmente non “starai più bene”, quindi UN grado al giorno dovrai alzare la temperatura di mandata fino a che starai di nuovo bene, e viceversa quando la temperatura esterna tornerà ad alzarsi. Questo lavoro lo compie anche la sonda esterna ma personalmente non la ritengo affidabile, ma è un parere mio, io preferisco tarare a mano.
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