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PLC Forum


Plc Per Il Controllo Di Luoghi Con Pericolo Di Esplosione, Nuove Norme


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danteinformaticus
Inserito:

Salve,

mi presento sono Giuseppe e scrivo da Manfredonia (prov. di Foggia)... stò scrivendo una tesi sui luoghi con rischio di esplosione.

Innanzitutto volevo informare che sono uscite le nuove norme CEI 31-87 e 31-88 per la classificazione dei luoghi con rischio di esplosione (che per ora non ho ancora ma dovrei recuperarle, sono entrate in vigore dal 1/2/2010 e sostituiscono la famosa 31-30 per i GAS e quella per le polveri, mi sembra fosse la 31-66, che restano comunque valide fino al 2012).

Volevo chiedervi se PER LEGGE si può utilizzare un plc (programmato da una persona competente) per supervisionare la sicurezza di questi luoghi ed eventualmente comandare l'accensione di ventole, chiusura di barriere e attivazione allarmi, oppure bisogna rivolgersi a sistemi appositi "prefabbricati".

Grazie mille,

Giuseppe


Inserita:

Guarda ci sono per esempio PLC della Siemens con CPU atte per funzioni di sicurezza. So solo a grandi linee che contengono dei blocchi di programmazione certificati però questo non centra con la norma ATEX. Per quanto riguarda le zone che indichi tu, i segnali vengono scambiati con barriere a sicurezza intrinseca. Poi oltre alla classificazione dei luoghi bisogna fare un analisi dei rischi e applicare la Norma tecnica armonizzata EN 954-1:1996, che regola l’affidabilità dei circuiti di comando, la cui presunzione di conformità doveva cessare al momento dell’introduzione ufficiale della Nuova Direttiva Macchine (29 dicembre 2009), è stata ritenuta valida per altri due anni. Nella nuova si parla di SIL Safety Integrity Level riferimenti This text contains extracts from the IEC Functional

Safety Zone (http://www.iec.ch/functionalsafety).

Electrotechnical Commission© 2005, IEC, Geneva,

Switzerland.

ti consiglio questo testo http://shop.wki.it/ipsoa_indicitalia/libri...one_s21320.aspx

comunque è un bel casino non ti invidio per nulla. Spero che qualche ing. possa darti una mano la materia è molto complessa e io sono molto ignorante in materia.

Adelino Rossi
Inserita:

Secondo me devi distinguere

i materiali conformi per l'area, l'installazione nel suo complesso,

l'apparecchiatura o l'assieme di apparecchiature di controllo, plc, dcs o altro, che non devono necessariamente essere in zona atex

e le procedure da attuare e trasformare in logiche di controllo e attuazione.

Lo sviluppo del software è ovviamente sviluppato da persone competenti ed è personalizzato per il singolo impianto

ma deve rispondere nella sua funzionalità ai criteri di sicurezza stabiliti nella fase di progetto nell'analisi del rischio e

nella applicazione delle normative in vigore per la tipologia di impianto specifica.

danteinformaticus
Inserita:

Scusatemi dovevo chiarire alcune cose... il PLC per comodità e per non impelagarmi in altri problemi lo metto in un'area sicura, ma comanderà dispositivi in zona atex e si eviterà il confluimento di atmosfera esplosiva attraverso i condotti in cui sono posati i fili con opportune barriere.

Il problema è se posso utilizzare un PLC generico o specifico (ma programmabile come gli altri) per l'elaborazione e l'attuazione di azioni per la sicurezza in queste aree. Ovviamente sensori e attuatori (ventole, barriere, ecc...) saranno conformi alle norme per quanto riguarda il rischio di esplosione.

Perchè da quanto leggo nella direttiva 94/9/CE è scritto:

"E’ applicata anche ai dispositivi di sicurezza, di controllo e di regolazione destinati ad essere utilizzati al di fuori delle atmosfere esplosive ma necessari o utili per il funzionamento sicuro di prodotti destinati a essere utilizzati in atmosfera esplosiva, limitatamente agli aspetti riguardanti il rischio di esplosione."

Grazie.... purtroppo il mio prof è un pò latitante e mi siete molto d'aiuto.

Adelino Rossi
Inserita:

detta al volo

dal link indicato pag. 1

Materiali per atex

ho estratto la seguente frase.

Essa si applica ad apparecchi, sistemi di protezione, componenti destinati ad essere utilizzati in atmosfere

potenzialmente esplosive,

e riguarda anche i dispositivi di sicurezza, di controllo e di regolazione utilizzati

al di fuori di esse, ma coinvolti nel funzionamento sicuro degli apparecchi o sistemi di protezione, con

riferimento ai rischi di esplosione.

danteinformaticus
Inserita:

Caro Adelino Rossi,

è la stessa cosa che ho scritto al post precedente... e purtroppo credo che sia così!

Ho mandato una mail a una famosa azienda che mi ha risposto:

Buon giorno,

Lo "NOME PLC" non è un dispositivo classificato ATEX e quindi non può

essere installato direttamente in ambienti a rischio di esplosione.

Lo si può utilizzare al di fuori delle atmosfere esplosive pur prelevando i

segnali dai dispositivi ATEX all'interno dell'area a rischio, a patto che

si interponga una bariera di sicurezza intrinseca (per esempio la NY32).

In questa maniera la bariera ha il compito di interfaccia: converte i

segnali in zona pericolosa (che non devono superare i 9V) in segnali

compatibili per lo "NOME PLC" che è posto in zona non pericolosa.

Allego un catalogo di prodotti ATEX.

Distinti saluti.

Ma questo non va a cozzare con quello che dice la direttiva?

danteinformaticus
Inserita:

Volevo dirvi che presto riceverò le nuove norme 31-87 e 31-88 e vi aggiornerò sui cambiamenti che sono stati apportati.

Inserita:

Esistono anche moduli per PLC classificati ATEX, ma questo evita esclusivamente di interporre barriere a sicurezza intrinseca tra i trasduttori ed il plc.

PLC da installare direttamente in zone pericolose non mi risulta esistano.

Ma non è questo il problema, credo.

Se ho ben capito, danteinformaticus chiede se con un plc è possibile gestire operazioni riguardanti procedure che riguardano la sicurezza di ambienti a rischio esplosione.

Io non sono a conoscenza di nessuna norma che lo vieti.

Anzi, col plc ho gestito impianti di recupero e distillazione solventi, solo per fare un esempio.

Tutto poi sta a decidere cosa fare per rendere l'impianto sicuro.

Molto probabilmente ci sarà una parte di programma per la normale gestione del processo, e poi ci saranno dispositivi con compiti di sicurezza.

I dispositivi che riguardano la sicurezza dovranno ovviamente essere certificati, a partire dai rilevatori per finire con gli attuatori.

Supponiamo, per esempio, di dover tenere sotto controllo la concentrazione di solvente in un ambiente.

Per mantenere la concentrazione al livello desiderato si dispone di una serranda in aspirazione con attuatore proporzionale.

Più che la concentrazione interessa tenere sotto controllo il LEL (Lower Explosive Limit).

Si utilizza uno strumento per misurare il LEL con uscita analogica (da utilizzare con un PID per regolare l'apertura della serranda) e di contatti digitali che aprono in caso di raggiungimento della soglia impostata.

Questo strumento deve, ovviamente, essere in regola con tutte le certificazioni del caso.

La regolazione della serranda tramite attuatore proporzionale e PID non è solitamente considerata sicura.

Ma, se utilizzo anche i contatti digitali in un circuito di sicurezza (fatto con moduli elettromeccanici o plc di sicurezza non importa, l'importante è sempre la certificazione), e questo circuito di ******** (l'azienda ha richiesto la rimozione di questo marchio su PLC Forum)vvede ad interrompere la fonte che fa salire il LEL e, magari, provvede pure a far aprire completamente la serranda di aspirazione, in modo da scongiurare il pericolo il più rapidamente possibile, non vedo proprio cosa mi si potrebbe richiedere di più.

  • 3 weeks later...
Inserita:

Buon giorno

Ho pensato che magri vi poteva interessare questi link per l' installazione di un plc in zona classificata. Le ET200 ISP per chi installa plc in campo può essere una soluzione giusta, facendo particolare attenzione a come è stata eseguita la classificazione dell' area.

http://support.automation.siemens.com/WW/l...oad=treecontent

http://www.automation.siemens.com/salesmat...ic-et200_it.pdf

Ciao

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