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Obbligo Di Numerare I Terminali Di Un Simbolo Elettrico


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Inserito:

Salve,

mi chiedevo se c'è l'obbligo di numerare i terminali dei componenti elettrici che compaiono in uno schema elettrico multifilare oltre a riportare correttamente il simbolo grafico.

Ad esempio, per un contattore ho l'obbligo di riportare i numeri 1-3-5-13; 2-4-6-14 dei contatti sul simbolo elettrico? O posso ometterli?

Per buon senso mi verrebbe da dire che andrebbero messi (aiuta la linea di montaggio, le future assistenze, ecc..) ma ci sono certe situazioni in cui credo sia più utile omettere tale specifica.

Ad esempio, consideriamo un termostato di sicurezza con scambio. Oggi lo compro della marca Pippo (nome fantasioso per non fare pubblicità), domani ho problemi di forniture e ne compro uno intercambiabile da Pluto. Il termostato di Pippo e di Pluto hanno stesse caratteriastiche elettriche ma numerazioni dei contatti diverse. Ad esempio, il contatto comune Pippo lo nomencla 'C' mentre Pluto '1', l'NA da '1' diventa '2' e l'NC da '2' diventa '4'. Capite la questione? Se dunque sono obbligato a mettere queste informazioni dovrò sforzarmi di tenere aggiornato lo/gli schema/i elettrico/i ogni volta ho un cambio di componente/fornitore. Se fosse possibile invece omettere la numerazione guadagnare sicuramente in manutenzione dei disegni, ecc...

Come vi si comportate in questi casi?

Tra l'altro questi schemi vengono messi in alcuni casi anche sui libretti di istruzioni dunque la problematica è abbastanza delicata a mio avviso.

Saluti


Inserita:

Nello schema elettrico tu devi disegnare chiaramente un relè con il comune, il NO, e il NC.

L'elettricista / quadrista che prende in mano l'oggetto deve identificare qual è il comune, il NO e il NC, tramite la consultazione del libretto delle istruzioni a corredo dell'oggetto.

Lo schema deve essere corretto dal punto di vista elettrico e sicuro in funzione.

Se poi vuoi facilitare il lavoro del tuo quadrista, è un altro discorso...

Inserita:
Nello schema elettrico tu devi disegnare chiaramente un relè con il comune, il NO, e il NC.

Supponiamo invece che ho un relè con contatto in scambio ed elettricamente ho bisogno del solo NO... posso omettere nel simbolo il contatto NC? Poichè non è utilizzato?

Saluti

Inserita:

Un pò di rispetto per l'intelligenza di colui che cablerà e per qualle'altro che riparerà il quadro ...forse basta loro sapere quale contatto viene comandato da quale relè, se poi si trovano con un termostato da sotituire di solito basta usare un ohmetro o un comodissmo buzzere per individuare il C NC e NO...

Inserita:
Un pò di rispetto per l'intelligenza di colui che cablerà e per qualle'altro che riparerà il quadro ...forse basta loro sapere quale contatto viene comandato da quale relè, se poi si trovano con un termostato da sotituire di solito basta usare un ohmetro o un comodissmo buzzere per individuare il C NC e NO...

Per carità, massimo rispetto per tutti... infatti credo che cose così elementari per operatori del settori siano scontate....

Il problema che mi pongo è solo se ci sono vincoli normativi riguardo i punti che ho sollevato. Tutto qui... Se ci fossero vincoli normativi mi piacerebbe rispettarli :thumb_yello:

Grazie per i contributi.

Saluti

Inserita:

No però devi garantire la manutenibilità fornendo le informazioni corrette, quali ad esempio il manuale d'uso e lo schema. Ora, non c'è una prescrizione, ma la buona volontà direbbe di fare di tutto per evitare incomprensioni, esattamente come dice Nino.

Del_user_127832
Inserita:
Ad esempio, il contatto comune Pippo lo nomencla 'C' mentre Pluto '1', l'NA da '1' diventa '2' e l'NC da '2' diventa '4'

Fatta eccezione per alcuni paesi, ci sono delle norme europee ed internazionali sulla nomenclatura dei contatti di relè e contattori, ad esempio i contatti dei relè

che rispondono alla EN50005 adottano tutti il finale "1" per il comune (COM), in "2" per il contatto normalmente chiuso (NC) e il "4" per il contatto normalmente aperto (NO), a sua volta per i contatti ritardati quei numeri diventano rispettivamente 5 (comune), 16 (NC) e 18 (NO), A1 e A2 sono i poli della bobina, ecc.. ecc..

posso omettere nel simbolo il contatto NC? Poichè non è utilizzato?

Io non lo ometterei, sai quante volte vedi prima da schema se l'esecuzione di una modifica sia facilmente possibile, prima ancora di andare a vedere nel quadro,

essere a conoscenza di un contatto presente anche se inutilizzato non credo sia di impiccio a nessuno, anzi!

saluti

Inserita:
Io non lo ometterei, sai quante volte vedi prima da schema se l'esecuzione di una modifica sia facilmente possibile, prima ancora di andare a vedere nel quadro, essere a conoscenza di un contatto presente anche se inutilizzato non credo sia di impiccio a nessuno, anzi!

Parole Sante. :thumb_yello:

Maurizio Colombi
Inserita:

Ma siamo pazzi? Indichiamo chiaramente il numero del "filo" ed accertiamoci che corrisponda, come del resto accertiamoci che corrisponda il tipo di contatto; che poi vada al contatto 23-24 o al contatto 51-52 che cosa ci può importare.......

.....per il resto, se indicassimo a schema tutti i contatti anche non utilizzati.......costerebbe, in carta, più lo schema del quadro !!!! :superlol:

Inserita:

Ciao, il mio pensiero personale ( tralasciando le normative in merito) numerando in filo e l'apparecchiatura (teleruttore ,rele,ecc.ecc) e usando un minimo di razzionalità si ha uno schema di facile lettura ,velocità nelle operazioni di manutenzione .Il tutto si complica quando si hanno quadri di grandi dimensioni e macchine altrettanto grandi , in questo caso e consigliabile inserire nello schema dov'e posizionata l'apparecchiatura ,e numerare tutti i componenti a bordo macchina.Proprio oggi ero alla ricerca di un guasto su una rameuse bruckner nonostante l'imponente quadro (un 15 metri) e l'assenza di numeri sui fili ( la maggior parte dei quadri tedeschi non hanno numero sui fili,ma nello schema mettono numero apparechiatura , numero contatto, e numero dell'anta del quadro) la ricerca dei vari teleruttori,rele,in-out plc e risultata abbastanza facile. :)

Inserita:

Nno avete capito. Colui che ha postato si domanda, potendo approvvigionare lo stesso componente da più fornitori, alcuni dei quali producono nel quinto e sesto mondo, se è necessario riportare sullo schema la stessa designazione del morsetto che è stata prevista dal costruttore del componente.

La risposta è no, perchè comunque il progettista è sostanzialmente uno sfigato, mentre il direttore dell'ufficio acquisti è un dirigente, e perchè non c'è nessuna norma che te lo prescriva.

Colombi: non si parlava di numero di filo, in quanto quest'ultimo non cambia al cambiare del componente.

Maurizio Colombi
Inserita:
non si parlava di numero di filo, in quanto quest'ultimo non cambia al cambiare del componente

Non ho mai messo in dubbio che il numero di filo cambi, ho semplicemente specificato che, secondo me, non ha importanza a che numero di morsetto questo filo deve arrivare.

Se si deve collegere un rilevatore esterno, e questo rilevatore utilizza un contatto aperto.....quello è.......e basta, indipendentemente dai numeri che ha stampato sull'involucro!

Del_user_127832
Inserita: (modificato)

Che non sia necessario/utile inserire i numeri dei contatti del dispositivo (salvo casi particolari, in cui invece a mio avviso è consigliabile/necessario) mi pare che abbia trovato tutti favorevoli, personalmente se ci sono contatti inutilizzati, io preferirei averli sempre e comunque sullo schema... la lagnusia dei meridionali... che volete farci??? :superlol:

Modificato: da Attilio Fiocco
Inserita:

E' molto meglio segnare sempre il filo ed il contatto in uno schema elettrico. Il risultato che si ottiene è ordine è chiarezza per chi dovrà mettere le mani su quel schema.

Inserita:

Domanda:

Salve, mi chiedevo se c'è l'obbligo di numerare...[cut]...

Risposta: NO

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