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Calcolo corrente nominale quadro


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Inserito: (modificato)

Buonasera a tutti,

 

Ho un paio di dubbi riguardo appunto il calcolo della corrente nominale del quadro e della scelta della taglia dell'interruttore generale.

Normalmente per calcolare la In sommo tutte le potenze ma considerando il fattore di contemporaneità nella peggiore delle condizioni.

Mentre per calcolare l'interruttore generale del quadro invece faccio la somma secca delle potenze.

Se il ragionamento è corretto, la corrente nominale potrebbe essere piu piccola della taglia dell'interruttore giusto?

In tal caso, la sezione dei conduttori di alimentazione a valle dell'interruttore generale, va calcolata sulla corrente nominale, o sulla sua taglia effettiva (immagino la seconda)?

 

 

 

Modificato: da Maurizio Colombi
Uniformata la formattazione del testo.

Inserita:
10 ore fa, suppaman87 ha scritto:

va calcolata sulla corrente nominale, o sulla sua taglia effettiva (immagino la seconda)?

 

Se calcoli la sezione sulla taglia dell'interruttore generale la linea è protetta adeguatamente.

Se basi la sezione sulla corrente massima di esercizio, questi conduttori non sono protetti adeguatamente.

Inserita:
18 ore fa, suppaman87 ha scritto:

Normalmente per calcolare la In sommo tutte le potenze

Solo per precisare:

Ti conviene sommare tutte le correnti e non tutte le potenze, se per potenze prendi il dato in KW dei motori, non hai la potenza elettrica ma la potenza meccanica resa, la potenza elettrica sarebbe espressa in KVA e terrebbe conto anche del rendimento dei motori.

Inserita:
7 ore fa, Roberto Gioachin ha scritto:

Solo per precisare:

Ti conviene sommare tutte le correnti e non tutte le potenze

 

Pardon, intendevo dire tutte le correnti certo.

 

Mi confermate quindi che il ragionamento è corretto?

Inserita:
15 ore fa, Roberto Gioachin ha scritto:

non hai la potenza elettrica ma la potenza meccanica resa

Sono d'accordo, ma:

con la tolleranza d'esercizio,

con l'adeguamento alla taglia commerciale dell'interruttore,

con la differenza di rendimento dei vari motori

capirai che il calcolo può, anzi deve, essere un pochino tollerante e non preciso al millesimo.

Come in tutti i casi  di calcoli elettrici preventivi.

Inserita:
6 ore fa, Maurizio Colombi ha scritto:

Sono d'accordo, ma:

con la tolleranza d'esercizio,

con l'adeguamento alla taglia commerciale dell'interruttore,

con la differenza di rendimento dei vari motori

capirai che il calcolo può, anzi deve, essere un pochino tollerante e non preciso al millesimo.

Come in tutti i casi  di calcoli elettrici preventivi.

 

In ogni caso io tendo sempre a lasciare della scorta, che vuol dire un po di ciccia in piu sul generale per lasciare la disponibilità per eventuali aggiunte, ma vuol dire anche spazio libero nella carpenteria, ecc .

Inserita:
21 ore fa, suppaman87 ha scritto:

Mi confermate quindi che il ragionamento è corretto?

Ciao @suppaman87....ma intendi quadro cei 23-51...17-13..?

Inserita: (modificato)
16 ore fa, luigi69 ha scritto:

Ciao @suppaman87....ma intendi quadro cei 23-51...17-13..?

 

Pardon, credevo di averlo scritto.

Parliamo di quadri di automazione e bordo macchina bt (quindi credo ricadiamo nella 17-13, ovvero 61439-1 ?).

 

Quello che ancora non mi è chiaro è, perchè scegliere l'interruttore generale sulla somma delle correnti senza considerare il fattore di contemporaneaità.

Ad esempio se so per certo che 5 utenze su 10 so che non potranno mai andare contemporaneamente, perchè dimensionare per tutte e dieci le utenze e non per il massimo delle 5 contemporanee ?

 

Modificato: da suppaman87
Inserita:
3 ore fa, suppaman87 ha scritto:

d esempio se so per certo che 5 utenze su 10 so che non potranno mai andare contemporaneamente, perchè dimensionare per tutte e dieci le utenze e non per il massimo delle 5 contemporanee ?

 

Questa è una tua scelta da progettista. Se sei certo che, ad esempio, solo 2 duei 4 motori possono lavorare contemporaneamente, puoi scegliere di considerare solo l'assorbimento di 2 motori. In ogni caso se anche venissero messi in marcia tutti e 4, quindi con un assorbimento maggiore, se  hai coordinato correttamente le sezioni dei conduttori con la corrente termica dell'interruttore generale nella peggore delle ipotesi ibnterviene la termica del generale sganciando. Quindi nessun pericolo, al massimo un malfunzionamento.

 

Se, ad esempi,o si trattasse di 4 motori da 1kW, il fattore di contemporaneità non influisce molto sul dimensionamento. Invece se si trattasse di 2 estrusori da 1500A cadauno, che devono lavorare uno in alternativa all'altro, (caso reale tratto dai miei ricordi) dimensionare l'interruttore generale non tenendo conto del fattore di contemporaneità avrebbe un costo non indifferente.

Inserita:
3 ore fa, suppaman87 ha scritto:

Parliamo di quadri di automazione e bordo macchina bt (quindi credo ricadiamo nella 17-13, ovvero 61439-1 ?).

 

in teoria no, EN60204  la ex 44-5

La norma parla della posizione sul quadro , il tipo di manovra , del tipo di sezionamento , ma non vorrei sbagliare, non parla del dimensionamento della corrente nominale del quadro .

 

se invece si ricade sul discorso  quadri , quadretti e quadrettini , la 23 - 51  dice che la nominale è il valore piu basso fra corrente in entrata ( 85% della nominale del dispositivo di protezione ) e la nominale in uscita ( somma correnti nominali utilizzati contemporaneamente ) .

Personalmente , mi sono trovato spesso in difficoltà nella definizione di questo valore e nella scelta dell'interruttore, perchè se parliamo di quadri di automazione, tendo a scegliere un sezionatore , e lascio al cliente ( come dice la norma) la scelta del dispositivo di protezione e il suo coordinamento con la linea del cliente . In genere scambio preventivamente alcune mail con i dati e chiedo cosa intendono fare loro....

 

Il 26/03/2025 alle 19:58 , suppaman87 ha scritto:

Se il ragionamento è corretto, la corrente nominale potrebbe essere piu piccola della taglia dell'interruttore giusto?

ecco...capitato anni fa, questo un caso forse piu unico che raro... un banco prova , alimentato a 690 AC  ( azionamenti ABB per motori CC )  dove le taglie disponibili per il sezionatore generale , o erano 630 , o 1250 A , con una corrente del quadro nominale di poco superiore a 400 A , se ricordo bene . Avevo scelto il 1250 per il tipo di bullone che montava il sezionatore..da un veloce colloquio telefonico , erano emersi alcune incomprensioni , perche il progettista credeva avessi utilizzato un magnetotermico e non un sezionatore

 

puoi fare il tuo esempio con le tue correnti in gioco ed il tuo utilizzatore o utilizzatori tipici ?   come indicava sopra Livio

Inserita:
16 minuti fa, luigi69 ha scritto:

, o erano 630 , o 1250 A

 

C'è una bella differenza di prezzo tra un 630A e un 1250A!

Inserita:

Quando cerco le caratteristiche tecniche di un prodotto , a catalogo trovi tutta una serie di informazioni relative alle omologazioni dei vari paesi , ai limiti di corrente , esempio ai vari AC-3eccecc

Spesso però ci si imbatte in prodotti che teoricamente supportano quelle correnti , ma in pratica sono impossibili da utilizzare in determinati casi pratici .

Un esempio , se la memoria non inganna , i sezionatori di un noto marchio che hanno come codice INS

il 100 A , o anche solo l'80

l'interasse fra le viti di ingresso o uscita è di 30 mm : se per caso il cliente ha portato delle corde "generose" per motivi , esempio di lunghezza , per contenere la cdt , o ci si trova a sostituire un quadro elettrico ma utilizzare una discesa blindo dimensionata per altre cose esistenti , semplicemente non si riesce a collegare il capocorda.... nel caso poi di corde a doppio isolamento , la rigidità della posa...ti stacca l'interruttore dalla barra din !  e le semplici viti M6..difficilmente si riescono a chiudere in coppia come richiederebbe un determinato uso , ed allora, se si vuole fare un bel lavoro , si passa alla tagli superiore, o si cambia tipo di interruttore, proprio perchè la necessità pratica prende il sopravvento .

Molti interruttori hanno come accessorio le piastre per distanziare ulteriormente gli attacchi , ma non sempre sono immediatamente disponibili .

Ho trovato al volo il catalogo vecchio della GE , le taglie erano 800  o 1000 o 1250...prima solo il 630     quindi il salto era fra il 630 , dimensionalmente, e poi che fosse 800 0 1000 era lo stesso

 

non posso cercare adesso le foto di quel quadro , ma aimè il sezionatore sopradimensioanto era necessario

 

sempre sul vecchio GE , ho trovato  il catalogo dove indicava le dimensioni massime dei conduttori o delle sbarre, il motivo cui accennavo prima del sovradimensionamento , dopo posta la foto

 

attendiamo da @suppaman87 altre info

Inserita:

Il dilos 3 era dimensionato fino a 315 A

Coppia : 12 Nm

Ha ha ha ha ha ha ha

Una barratura di rame , portata 300 A , chiusa a 12 Nm = prima o poi prende fuoco il terminale dell interruttore 

Però da catalogo dice così....20250329_163326.thumb.jpg.4c5fb3c79d90294070860a3ab43c065a.jpg

Inserita:

Intanto grazie a tutti per l'interessamento e per i consigli.

 @luigi69 Diciamo che il mio era un discorso piu in generale per capire come gestire queste situazioni. Nel progetto specifico attuale che sto portando avanti in questo momento comunque parliamo di un interruttore generale di 160A (totale utenze 125A mi pare).

Se avessi dovuto considerare la contemporaneità sareno circa a metà, 60/65A. L'interruttore da 63A sarebbe comunque stato risicato, sarei dovuto andare su un 100/125 ma tra questi e il 160A non c'era poi così tanta differenza di costo e anche l'ingombro era lo stesso e quindi ho optato per il più grande. L'unica differenza in termini di spazio sono i cavi in uscita per i quali ho optato FS17 50mm² 

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