Cominini Inserito: 24 novembre 2010 Segnala Inserito: 24 novembre 2010 Salve ragazzi, sono difronte ad un forte dubbio....Devo progettare l'impianto elettrico per una cantina che produce vino, e volevo sapere se secondo voi tale luogo può essere considerato a maggior rischio in caso di incendio.Grazie
Nino1001 Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Le cantine non producono vino.L'uva viene coltivata in campagna e qui non dwevi rispettare alcuna norma, viene poi pigiata nei palmenti, oggi dotate di moderni torchi e non vedo dove possa essere il rischio di incendio o esplosione, il mosto viene posto a decantare in cantine e qui è d'obbligo l'aerazione, spesso naturale, perchè i vapori sono o possono essere velenosi ma non sono esplosivi.E per ultimo, ma non ultimo, il nettare di bacco non mi risulta essere infiammabile o esplosivo.L'unica fiamma che entra in gioco sono i solfanelli che si accendono dopo aver lavato le botti per gonfiare le doghe, serve a prevenire le muffe nell'associata legno-umidità. Altro non so.Il vignaiuolo in punto di morte chiamo a sè i figli e con un fil di voce sussorrò: figli miei ricordatevi che il vino si fa anche con l'uva!"
Cominini Inserita: 24 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Quindi tutta la pratica che i vigili del fuoco mi hanno costretto a fare non serve a nulla?
Livio Orsini Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Proprio a nulla no; sicuramente serve a sostenere la burocrazia ed a parare il fondo schiena.
Cominini Inserita: 24 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Aaaa ecco spiegato il mistero.....Grazie a tutti per l'aiuto gentili come sempre
NoNickName Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Bah, gli impianti antincendio sono obbligatori a prescindere dall'attività svolta. Anche se imbottigli acqua minerale o gestisci un acquedotto.Addirittura sono obbligatori estintori anche nelle fabbriche producono estintori.
Nino1001 Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 La burocrazia. Non c'è altra spiegazione!L'unica fonte di pericolo sono le esalazioni del mosto nei primi giorni di fermentazione, esalazioni alquanto pericolose, ma queste si eliminano non in quanto pericolose ma per non danneggiare i vini.Si aggiunga poi che le botti in legno non s'usano più, la mia città era forte nel settore con tanto di apposito quartiere, ma che ci sono i contenitori INOX non vedo proprio dove possa essere il pericolo. E per di più le moderne cantine sono...moderne, pavimenti, piastrelle, muri in cemento, non certo i vecchi locali dove il legno stagionato abbonda.Probabilmente i VV.FF hanno un elenco di attività classificati a rischio incendio e fra questi rientra un deposito di vino , forse nell'elenco ci sono anche gli autolavaggi ma se così è come si fa ad analizzare un rischio?Io resto convinto che nel nostro paese c'è un virus legato alla penna d'oca, all'accumulo di carta, all'more per archivi pieni di faldoni inutili....
Benny Pascucci Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Ragazzi attenti alla generalizzazione....non sempre c'entra la burocrazia.... Il riferimento è l' ELENCO ATTIVITA' SOGGETTE AL CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI di cui alDM 16/02/1982.Se l'attività non è compresa tra queste, va comunque identificato se il luogo è Ma.R.C.I, in base alla sezione 751 della Norma CEI 64-8.Che superficie lorda ha questa vinicola?
Cominini Inserita: 25 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 25 novembre 2010 Circa 600 metri quadri completamente interrati
Benny Pascucci Inserita: 25 novembre 2010 Segnala Inserita: 25 novembre 2010 A mio avviso, se c'è anche vendita, all'ingrosso o al dettaglio, l'attività potrebbe addirittura rientrare nella categoria 87 del DM del 1982.Per chi volesse pettinare le bambole, ritenendo non necessaria la richiesta del CPI, con relativo impianto che si attenga ai requisiti minimi richiesti in ambienti similari, si può sempre ricordare la difficoltà di esodo da un locale di 600 mq, in più completamente interrato, in caso d'incendio.... Concludendo....i VVF hanno operato più che correttamente!...
Cominini Inserita: 25 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 25 novembre 2010 Sì sì c'è pure la vendita...Quindi un plauso ai VVF
Livio Orsini Inserita: 25 novembre 2010 Segnala Inserita: 25 novembre 2010 (modificato) Concludendo....i VVF hanno operato più che correttamente!...Benny, scusami e non è per polemica, ma un conto sono i problemi legati all'evaquazione di persone, che riguardano più le opere civili (scale, porte, etc.), altro conto sono i preblemi legati all'impiantistica elettrica.Qui si parla di:Devo progettare l'impianto elettrico per una cantina che produce vino, ...Di per se stessa la produzione del vino non è particolarmente pericolosa dal punto di vista incendi. E' molto più pericoloso, da questo punto di vista, un piccolo laboratorio di rilegatura di libri e fascicoli.Se poi la cantina opera anche rivendita al dettaglio si rientra, o si dovrebbe rientrare, nella normativa propria dei locali aperti al pubblico.Io son convinto che in questo nostro bel baese, patria di poeti, santi, navigatori e, soprattutto, di azzeccagarbugli si tenda a produrre un coacervo di norme e leggi che hanno come scopi principali:1 - Far capire poco ai cittadini comuni, non specializzati in legge.2 - Incrementare la burocrazia e perpetuare l'opera dei burocrati.3 - Creare tsli e tanti contrasti interpretativi in modo che, in caso d'incidente, la "colpa" sia di tutti e di nessuno in modo da poter assolvere o condananre secondo convenienza.I VVFF in genere sono un ente benemerito, che cerca di far emergere la sostanza dalla forma. A volte però, vuoi per ottusità della persona incaricata, vuoi per scarico di responsabilità, anche loro si premuniscono chiedendo di tutto e di più. Modificato: 25 novembre 2010 da Livio Orsini
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