tony972 Inserito: 22 giugno 2011 Segnala Inserito: 22 giugno 2011 gentilmente potete darmi un chiarimento sulle protezioni riguardante un impianto it che prevede tramite un quadro una commutazione rete,gruppo elettrogeno le norme prevedono per il primo guasto si debba installare un misuratore d'isolamentocon indicazione ottica acusticain caso di secondo guasto non ho capito se necessitano i differenziali.e unaltro dubbio è riguardante la messa a terra come deve essere fatta?grazie ciao
rguaresc Inserita: 22 giugno 2011 Segnala Inserita: 22 giugno 2011 La regola e' di verificare che per ogni circuito un secondo guasto a terra che avvenga nel modo meno favorevole per lo sgancio su un altro circuito identico a quello del primo guasto produca una corrente di guasto che faccia intervenire il magnetotermico nei tempi dovuti.Esempio: hai una linea trifase con magnetotermico e 100 m di cavo. Il primo guasto a terra avviene a 100 m dal magnetotermico, ipotizza un secondo circuito identico e il secondo guasto a terra avviene anch'esso a 100 metri dal magnetotermico su un altro filo.La corrente di guasto = (tensione concatenata) / ( impedenza di 100 + 100 m di filo + imped sorgente ) dev far scattare il magnetotermico nei tempi dovutiIn generale, se non hai linee lunghe si riesce a fare a meno dei differenziali.L'impianto di terra circa come al solito: immagina una fase nettamente a terra, poi una fase sana va a toccare la massa metallica da mettere a terra, valuta la corrente di guasto e assicura i 50 V in relazione al dispositivo di protezione che ancora una volta puo' essere il magnetotermico
remo williams Inserita: 22 giugno 2011 Segnala Inserita: 22 giugno 2011 Se il gruppo elettrogeno,è funzionante solo in emergenza,puoi anche fare a menodi installare il controllo di isolamento.Poichè,la probabilità di due guasti a terra,nel lasso di tempo,dell emergenza è molto poco probabile.M
tony972 Inserita: 22 giugno 2011 Autore Segnala Inserita: 22 giugno 2011 (modificato) ma la terra dell'impianto deve essere collegata con la terra della cabina o no ?e poi considerando che tra il qudro di distribuzione e i vari utilizzi ci saranno 40-50Mte opportuno installare i differenziali?il funzionamento e al contrario funzionera sempre il gruppo elettrogeno e in caso di avaria si commutera sulla rete Modificato: 22 giugno 2011 da tony972
remo williams Inserita: 22 giugno 2011 Segnala Inserita: 22 giugno 2011 e opportuno installare i differenziali?Puoi anche installare dei diff.Tieni presente,che l IT,al secondo guasto verso terra,si comporta come un TN.Da qui la possibilità,di usare solo mt.Se propio vuoi usare i differenziali,usali a protezione singola per ciascun utilizzatore.Devi comunque coordinare in maniera corretta il differenziale,con la corrente di primo guasto a terra.Il problema con l IT è,la difficile quantificazione delle correnti di guasto capacitativo.Più esteso è l impianto,maggiore è la corrente di guasto.Cura imn maniera maniacale l equipotenzialità.
remo williams Inserita: 22 giugno 2011 Segnala Inserita: 22 giugno 2011 il funzionamento e al contrario funzionera sempre il gruppo elettrogeno e in caso di avaria si commutera sulla reteNon è che stai pensando di fare cose strane?
arkanoid1 Inserita: 22 giugno 2011 Segnala Inserita: 22 giugno 2011 ma come si fa a fare un'installazione del genere senza sapere bene cosa fare......Io consiglio di acquistare il volume "gruppi elettrogeni " di tuttonormel e studiarselo per benino, poi fare l'installazione........Ciao Ciao
tony972 Inserita: 22 giugno 2011 Autore Segnala Inserita: 22 giugno 2011 io chiedevo solo dei chiarimenti non devo realizzare nientee poi cosa c'è di strano se voglio far funzionare un impianto solo col gruppo elettrogenoe se voglio o per necessita commuto sulla rete e ovvio che non è semplice è necessita di uno studio appropiatograzie per le rispostee come dice l'amico scienziato vado a comprare il libro
remo williams Inserita: 23 giugno 2011 Segnala Inserita: 23 giugno 2011 e poi cosa c'è di strano se voglio far funzionare un impianto solo col gruppo elettrogenoFino ai 20 kVA,col gruppo elettrogeno,puoi fare quel che ti pare.Il dubbio,semmai,è sul sistema di distribuzione che vorresti adottare.Ai fini della semplicità realizzativa è della gestibilità,conviene un TT,o un TN.e come dice l'amico scienziato vado a comprare il libro...Non te la prendere dai...
remo williams Inserita: 23 giugno 2011 Segnala Inserita: 23 giugno 2011 Per curiosità mia,mi dici che cosa vorresti fare???
tony972 Inserita: 23 giugno 2011 Autore Segnala Inserita: 23 giugno 2011 non devo fare niente di particolare l'impianto e gia esistentedove ci sono vari capannoni ognuno dei quali a gia in suo quadroa norma il tutto per ora e da tempo va col gruppo elettrogeno e in tutti questi capannonisono con impianto it.ora si pensa di mettere un quadro per una commutazione rete ,gruppo e allacciarsialla rete ma a quanto ho capito si vuole andare con la rete solo in caso di necessita e continuare ad usare il gruppo com tutti gli impianti it.poi si dovrebbe fare un quadro distribuzione generale per i vari capannoniquindi cercavo informazioni utili perche capisco che è una cosa anomala
remo williams Inserita: 25 giugno 2011 Segnala Inserita: 25 giugno 2011 ma la terra dell'impianto deve essere collegata con la terra della cabina o no ?Necessariamente.
cordalenta Inserita: 19 luglio 2011 Segnala Inserita: 19 luglio 2011 Messo il quadro scambiatore rete gruppo elettrogeno, sembrerebbe più logico essere normalmente connessi alla rete ed in emergenza al gruppo elettrogeno, ma ognuno ha proprie esigenze e gusti che non si discutono.Detto ciò, se il GE funziona in emergenza è bene che che il sistema TT, TN o IT sia lo stesso del servizio ordinario. Diversamente se il GE funziona nel servizio ordinario la scelta del sistema TT,TN o IT non è più condizionata dal tipo di sistema della rete. In questo caso è stato scelto un GE fisso che alimenta un sistema permanente IT pertanto:non è obbligatorio l'interruttore differenziale generale da 30mA, l'uso dei differenziali su tutti i circuiti è sconsigliato, occorre invece dotare l'impianto di un dispositivo di controllo dell'isolamento.Se non ci sono particolari motivi per adottare il sistema IT è preferibile adottare il sistema TN.
remo williams Inserita: 20 luglio 2011 Segnala Inserita: 20 luglio 2011 non è obbligatorio l'interruttore differenziale generale da 30mA, l'uso dei differenziali su tutti i circuiti è sconsigliato, occorre invece dotare l'impianto di un dispositivo di controllo dell'isolamentoTu confidi nel fatto che se il miswuratore d isolamento va in allarme,ci sia l assoluta garanzia che il guasto venga intercettato ed eliminato col massimo della priorità???Per quel che ho potuto constatare inerentemente al livello manutentivo di molte, ma molte strutture industriali,preferisco riempirli di diff. che avere scrupoli di altro genere.
remo williams Inserita: 20 luglio 2011 Segnala Inserita: 20 luglio 2011 Vedi,il problema è che in questi ambienti,stendono prolunghe chilometriche.Con un TN,comincia a diventare problematico garantire una adeguata sicurezza.A mio modestissimo parere il TT,ha la caratteristica,di salvare capra e cavoli...Poi è da verificare situazione per situazione....
Carlo Albinoni Inserita: 20 luglio 2011 Segnala Inserita: 20 luglio 2011 In questo caso è stato scelto un GE fisso che alimenta un sistema permanente IT pertanto:non è obbligatorio l'interruttore differenziale generale da 30mA, l'uso dei differenziali su tutti i circuiti è sconsigliatoPer la verità un interruttore differenziale generale da 30 mA, o su tutti i circuiti, non è obbligatorio nemmeno in TT o TN. Anzi, in alcuni casi è proibito.
Del_user_127832 Inserita: 20 luglio 2011 Segnala Inserita: 20 luglio 2011 se il miswuratore d isolamento va in allarme,ci sia l assoluta garanzia che il guasto venga intercettato ed eliminato col massimo della priorità???L'unico scopo del sistema IT (se si esclude l'uso navale) è quello dell'elevata continuità di servizio richiesta, che viene garantito grazie all' isolamento (o meglio, elevata impedenza) da terra dei conduttori attivi.Un circuito trifase con una fase a terra, rilevato dal controllore (che viene messo apposta!) dovrebbe essere entro tempi accettabili (1 ora, 1 giorno, 1 settimana...) individuato e rimesso a posto. Difatto, i casi sono due, o il guasto evolve rapidamente in un corto circuito (quando un secondo polo di quel circuito va anch'esso a terra) oppure può starsene lì buono buono, col controllore che segnalerà sempre basso isolamento. Il grado di priorità del ripristino delle condizioni di isolamento a seguito di un primo guasto, dipende anche dal rischio oggettivo connesso ad un eventuale secondo guasto, quindi presumo (spero), che in una sala operatoria, finito l'intervento in corso, venga prontamente avviata la prassi per la rimozione del problema. Diversa priorità potrei aspettarmi altrove, sempre che, dato il punto di guasto, non si prospetti un ingente danno in termini economici e di produttività persa in caso di secondo guasto che provochi la disalimentazione degli impianti in questione. Insomma, non ricordo se il CEI relativamente agli IT disponga (o consigli) dei tempi di rimozione del guasto, anche se mi sembrerebbe un controsenso. In fin dei conti laddove non vige un pericolo di incolumità reale per la salute degli individui, tutto può essere soggettivo e di conseguenza trattato caso per caso, penso ad esempio, agli impianti che vanno 6 giorni alla settimana 24h/24h, ci può stare che si aspetti la domenica per fare l'intervento.Poi, il differenziale puoi anche metterlo, ma dovresti verificare le condizioni che ne determineranno l'intervento. saluti
remo williams Inserita: 21 luglio 2011 Segnala Inserita: 21 luglio 2011 quote]in alcuni casi è proibito.
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