Ponteggio Diviso In Più Parti E Rischio Fulminazione

[blackpuntino]

Un ponteggio è stato diviso in più parti (pertanto senza continuità metallica fra le varie parti) relativamente vicine fra loro e che circondano una costruzione da ristrutturare, di altezza max 7 m e di lunghezza variabile da 4 a 15 m.

Per la valutazione del rischio fulminazione devo considerare la situazione peggiore (ad es. 7 m di altezza e 15 m di lunghezza) così come penserei di fare, ritenendo, a parità degli altri parametri da prendere in considerazione nella valutazione - tipo posizione, tipo di suolo, ecc. - autoprotette (sempre che risulti autoprotetta la parte del ponteggio con dimensioni maggiori rispetto a tutte le altre) le altre parti, oppure (considerando la non continuità metallica) dovrei comunque fare una valutazione per ogni singola parte del ponteggio vista la non continuità metallica delle varie parti???

Il problema sussisterebbe nel momento in cui la valutazione della parte con dimensioni maggiori non risultasse autoprotetta, perché la stessa andrebbe messa a terra, ma non saprei se le altre andrebbero messe a terra oppure no. Quindi ragionando un pò, forse sarebbe meglio, a questo punto, fare la valutazione per tutte le parti in cui è stato suddiviso il ponteggio e riunire il tutto in un'unica valutazione complessiva che contempli tutti gli spezzoni del ponteggio stesso (forse meglio "dei ponteggi" presi singolarmente).

Chiedo gentilmente delucidazioni, e ringrazio per l'attenzione.

[remo williams]

Bè,se le strutture fossero talmente vicine da essere cortocircuitate da una persona,io un pezzo di equipotenzializzazione io,lo collegherei...

[del_user_125789]

Bè,se le strutture fossero talmente vicine da essere cortocircuitate da una persona

Ce una distanza minima da normativa ma non ricordo quanti metri ,,forse 5m

[blackpuntino]

Ce una distanza minima da normativa ma non ricordo quanti metri ,,forse 5m

Forse ti riferisci alla Norma CEI 64-8 ai sensi e per gli effetti della quale

"Si ritengono simultaneamente accessibili quelle parti che distano fra loro non più di 2,5 m. in verticale e di 2 m. in orizzontale"???

Non credo sia la distanza da considerare, ma piuttosto la Distanza di sicurezza definita come: << la distanza minima tra due parti conduttrici per cui non si possono verificare scariche pericolose fra esse>>

ai sensi della norma CEI 81-10/3.

Il problema è che non riesco ad individuarla ai fini dell'eventuale equipotenzializzazione (caso di ponteggio suddiviso in più parti); dovrei consultarla più a fondo, ma se qualcuno riesce a darmi una mano......!!!

[remo williams]

Non credo sia la distanza da considerare, ma piuttosto la Distanza di sicurezza definita come: << la distanza minima tra due parti conduttrici per cui non si possono verificare scariche pericolose fra esse>>

Forse ti confondi con la media tensione...

[nicola64]

Scusate signori, parlo da tecnico di cantieri e non da esperto elettrico che non sono.

Spesso e volentieri qualcuno per stabilire se un ponteggio va messo a terra o meno si addentra nel calcolo del rischio di fulminazione. A mio avviso è un falso, o meglio, solo teorico problema. In pratica tutti i ponteggi vanno messi a terra perchè nella quasi totalità dei casi sullo stesso si utilizzano apparecchi elettrici anche non a doppio isolamento e quindi è necessaria la messa a terra della struttura metallica.

Poi se arriva la ASL e il ponteggio non è messo a terra vaglielo a spiegare che non ce n'era bisogno perchè non c'era rischio fulminazione.

Nel caso di specie, a mio avviso, conviene collegare (con la corda di rame ) le varie parti in modo da dare continuità ed equipotenzialità alla struttura e realizzare l'impianto di terra.

Nicola

[antonioST4]

guarda che vale sempre la regola delle masse estranee. Non c' entra nulla il fatto che usi apparecchi in classe I.

domanda: se la struttura presenta un' elevata resistenza verso terra, maggiore di quella considerata nelle curve di sicurezza, mi spieghi in che modo può risultare un dispersore o introdurre il potenziale di terra?

la verità è che la puntazza subito sotto il ponte è una moda, avvalorata dall' ignoranza di certi ispettori ASL...

quando la messa a terra non è necessaria, vincolare a terra il ponte costituisce solo un pericolo!

nei cantieri vale il limite dei 200ohm: se il ponte ha verso terra resistenza minore va collegato a terra, altrimenti NO.

nella pratica ciò si verifica quando il ponteggio poggia su terreno e non su cemento; in quel caso il contatto è abbastanza "intimo"

altra cosa è il pericolo di fulminazione: la problematica è diversa, e di certo non si affronta con quel solo picchetto tipico e qualche corda rame al massimo da 25mmq.....

Modificato: 29 luglio 2011 da antonioST4

[remo williams]

domanda: se la struttura presenta un' elevata resistenza verso terra, maggiore di quella considerata nelle curve di sicurezza, mi spieghi in che modo può risultare un dispersore o introdurre il potenziale di terra?

Bè Antonio,a volte le condizioni di vincolo al pavimento della struttura possono variare,e di molto...

Vedi terreno bagnato da pioggia...

la verità è che la puntazza subito sotto il ponte è una moda, avvalorata dall' ignoranza di certi ispettori ASL...

...Alcune volte il troppo zelo di alcuni ispettori,lo comprendo.

[antonioST4]

obiezioni giustissime, non a caso si è scelto un limite molto inferiore per ritenere le masse estranee...

a volte si tratta zelo, troppe altre volte di abitudini...

ci tenevo a far presente, assolutamente non per critica personale a chi l'ha scritto, che non è che si collega a terra qualsiasi metallo nelle vicinanze di un dispositivo in classe I

[remo williams]

Quoto in toto

[remo williams]

Giusto per curiosità,blackpuntino,ho visto che hai postato il quesito su un altro forum,come hai risolto?