lauramarax Inserito: 8 ottobre 2011 Segnala Inserito: 8 ottobre 2011 Buongiorno a tutti,sto acquistando una casa del 1980. Tra le clausole per l'acquisto abbiamo inserito la dichiarazione di conformità dell' impianto elettrico, che attualmente non esiste, ma da quanto ho capito mi potranno fornire solo una dichiarazione di rispondenza...la mia domanda comunque è se è possibile che il venditore la ottenga senza che la casa sia fornita di elettricità, essendo disabitata da 2 anni. Me lo chiedo perchè io ho una casa che affitto, ed ho dovuto collegare tutti gli impianti perchè potessero essere certificati.grazie
elab69 Inserita: 8 ottobre 2011 Segnala Inserita: 8 ottobre 2011 Certo che è possibile.Ragiona anche su questo fatto: Ora l'ente distributore (ENEL ad esempio), prima di installare un nuovo contatore, deve ricevere la dichiarazione di conformità; questo vuol dire che l'impianto deve essere stato dichiarato conforme prima dell'allaccio alla rete elettrica.Chi ti vende la casa, non ti potrà fornire la dichiarazione di conformità, in quanto negli anni ottanta non esisteva. E non si può nemmeno fornire una dichiarazione di conformità per un impianto costruito trent'anni fà da chissà chi ( la dichiarazione di conformità deve essere emessa rigorosamente da chi ha eseguito l'impianto da dichiarare conforme).Ma correttamente, il venditore puo far verificare l'impianto da un elettricista, il quale potrà redigere una dichiarazione di rispondenza (sempre che l'impianto sia adegatamente costruito), la quale ha la stessa dignità di una dichiarazione di conformità.
Maurizio Colombi Inserita: 8 ottobre 2011 Segnala Inserita: 8 ottobre 2011 (modificato) Concordo pienamente su tutto quanto scritto dall'amico elab69.....Tranne che su questa "bufala" :l'ente distributore (ENEL ad esempio), prima di installare un nuovo contatore, deve ricevere la dichiarazione di conformità; questo vuol dire che l'impianto deve essere stato dichiarato conforme prima dell'allaccio alla rete elettrica.Magari fosse così!!!!!! Modificato: 8 ottobre 2011 da Maurizio Colombi
lauramarax Inserita: 8 ottobre 2011 Autore Segnala Inserita: 8 ottobre 2011 Allora bene così, grazie mille per chiarezza e sollecitudine!
opeletta Inserita: 8 ottobre 2011 Segnala Inserita: 8 ottobre 2011 l'ente distributore (ENEL ad esempio), prima di installare un nuovo contatore, deve ricevere la dichiarazione di conformità; questo vuol dire che l'impianto deve essere stato dichiarato conforme prima dell'allaccio alla rete elettrica.Magari fosse così!!Hai perfettamente ragione, attende 30 giorni trascorsi i quali interrompe l'erogazione. , ma noi stiamo in ITALIA e quindi........
Maurizio Colombi Inserita: 8 ottobre 2011 Segnala Inserita: 8 ottobre 2011 attende 30 giorni trascorsi i quali....ne attende altri trenta, dopodichè........ne attende altri trenta........dopodichè......
Nino1001 Inserita: 8 ottobre 2011 Segnala Inserita: 8 ottobre 2011 Dalle mie parti l'ENEL allaccia il contatore pretendendo solo un'anima nel corrugato d'ingresso e l'appostio vano-contatore.Allaccia il contatore, alza il sezionatore, controlla che ci sia tensione e tanti saluti. L'allaccio fisico dell'impianto elettrico è carico ( e rischio) dell'utente.Spetta poi a te andare sul sicuro e farti controllare l'impianto da un buon elettrecista.La DIRI o la DICO non ti serve perchè la casa era ed è abitabile, non hai nulla da segnalare all'Uffico di Igine e Sanità anche se questa è o potrebbe essere conseguente al rifacimento/ripristino/controllo dell'impianto.Quella clausola non ha alcun senso....se l'impianto elettrico e quello del gas sono ben fatti me lo deve dire il mio tecnico di fiducia non certo il venditore che non fa altro che elogiare al massimo il suo prodotto.
elab69 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 L'ENEL è quello che è, ed è vero, siamo in Italia.Però dalle mie parti (zona di Rimini) un mio cliente mi ha chiesto la DICO con sollecitudine perchè lENEL altrimenti non gli monta il contatore. Pare che stiamo migliorando anche in Italia.me lo deve dire il mio tecnico di fiducia non certo il venditore che non fa altro che elogiare al massimo il suo prodotto.Ecco, questa potrebbe essere una richiesta sensata lauramarax. Pretendi di far fare i controlli e DIRI da un tuo tecnico e di scalare i costi dal costo dell'immobile.
Nino1001 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Chi l'ha detto che l'allaccio ENEL debba per forza servire ad alimentare un impianto elettrico?Mi serve il contatore ENEL solo ed esclusivamente per attaccarci un asciugacapelli e questi non ha bisogno di DICO o DIRI.Se l'ENEL è un ente pubblico non ha nulla da obiettare se è una società privata potrebbe non accettare il contratto per sua libera scelta (nei regimi non di monopolio).A ciascuno il suo.L'ENEL mi allaccia alla rete elettrica assumendosi le responsabilità fino alla sua uscita ed io utente mi assumo la responsabilità dall'uscita in avanti.
Nino1001 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Ecco, questa potrebbe essere una richiesta sensata lauramarax. Pretendi di far fare i controlli e DIRI da un tuo tecnico e di scalare i costi dal costo dell'immobile.Questo è scontato: manca la DICO, ci sono tracce di uministà, c'è la porta del bagno scrostata, il rubinetto della cucina gocciola, tante tegole (poi magari è solo una) sono fuori posto, la targhetta del citofono è ossidata...
elab69 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Mi serve il contatore ENEL solo ed esclusivamente per attaccarci un asciugacapelli e questi non ha bisogno di DICO o DIRI.L'asciuga capelli ha una spina, pertanto devo installare una presa, una linea elettrica (anche cortissima, ma sempre linea è), devo proteggere la linea da sovracarico e cortocircuito e devo adottare sistemi per la protezione delle persone. Insomma ci vuole un impianto elettrico, quindi DICO
Livio Orsini Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 (modificato) Pare che stiamo migliorando anche in Italia.Questo semmai è un peggioramento! Burocrazia, burocrazia e ancora burocrazia.Poi s'invocano misure anticrisi con semplificazioni, riforme strutturali, etc. Contemparaneamente ci s'inventano lacci e lacciuoli per proteggere l'orticello. Modificato: 9 ottobre 2011 da Livio Orsini
Nino1001 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Insomma ci vuole un impianto elettrico, quindi DICOAccompagnato da una fattura con la descrizione dei lavori "Per impianto elettrico composto da una e una sola presa posta al di sotto del contatore a 5 cm da esso di cui si rilascia regolare DICO con data odiernaIl proprietario con la fattura ci fa un bel aeroplano per farci giocare il figlio e la DICO la presenta al Comune, ed il problema è italianamente risolto.1) Abbiamo rispettato la legge2) ma la legge non ha strumenti per controllare noi, mai visto un ispettore comunale fare ispeizioni annue casa per casa.3) L'elettrecista si è tutelato.4) Tutto è stato fatto....tranne il controllo reale....e tutto perchè la fattura dei lavori edili in casa non può essere scaricata...
Nino1001 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Sospendiamo quindi la DICO, mi pare che di consigli c'è ne sono stati a decine.La crisi?Non credo che due ragazzi possano facilemente ed economicamente procurarsi un numero di partita IVA e provare a fare qualcosa. Per la qualunque ci vuole la partita IVA, in Italia ad essa segue il ragioniere, il commericialista, il consulente del lavoro,il fiscalista ed il tributarista (ok, ho un poco esagerato), una serie di tasse statali fisse scorporate dal guadagno reale e non ad esse proporzionali....Tutto questo impedisce appunto di dire "Animo ragazzi, fantasia e provate a proporre al mercato qualcosa di nuovo!"...si? e con quale capitale?
Maurizio Colombi Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 L'ENEL mi allaccia alla rete elettrica assumendosi le responsabilità fino alla sua uscita ed io utente mi assumo la responsabilità dall'uscita in avanti.Certamente! Ma c'è scritto qualcosa sul testo del D.M. 37/08, e quello che c'è scritto è legge!..... Per il popolino, ma non per gli altri!C'è anche scritto da qualche parte che vicino alle prese TV in alcuni locali, ci devono essere almeno 6 prese di corrente.......c'è scritto e noi dobbiamo farlo.....MA PER FAVORE!!!!!!!Questo semmai è un peggioramentoAnzi, una presa per il "didietro" a coloro che lavorano...e lo fanno onestamente! Chiunque è in grado di collegare due fili ed una presa, ma da li a fare un bel (ma soprattutto) buon impianto elettrico ce ne passa.Se una persona ha il coraggio di improvvisarsi elettricista, ha ancor più il coraggio di firmare un pezzo di carta dove dice (scrive) quattro o cinque bestialità di cui non conosce nemmeno il significato ..... i moduli pronti sono disponibili anche in carta chimica, in qualsiasi cartoleria un po' attrezzata! Ma da li ad essere veramente in grado di realizzare un impianto elettrico che riesca a coniugare: soddisfazione per chi lo realizza e per chi lo dovrà utilizzaresicurezza per chi lo dovrà utilizzare....e anche per chi lo ha realizzatobuon rapporto qualità prezzo ed un livello estetico accettabile......ce ne passa!!!!!!Burocrazia, burocrazia e ancora burocrazia.Da qualche parte, devono aver scritto che non si possono vendere, affittare o trattare in qualche modo, dei locali PRIVI di dichiarazione di conformità o di rispondenza.......non mi sembra che si sia preso questa scrittura come "oro colato", basta accorciare di un migliaio di "euri" il prezzo e della dichiarazione non se ne ha più bisogno! COSE DA MATTI!altrimenti non gli monta il contatoreScusami, ma non ci credo nemmeno se il "tecnico" ENEL me lo dicesse in faccia"......ci sono sempre i famosi contratti a "forfait", sai quanti "forfait" ci sono appesi per i pali di tutta Italia.......basta un colpo di telefono al numero verde ed un conto corrente per attivarli....... COSE DA MATTI.
elab69 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 io non sono certo contento della burocrazia italiana e del modo di operare tipicamente italiano per aggirarla e condivido senzaltro lo sconforto che leggo nelle parole che scrivete.Maurizio, io cerco di fare bene il mio lavoro e se scrivo delle inesttezze dal punto di vista tecnico, sono ben felice di essere corretto a beneficio mio e degli utenti del forum. Ma se metti in dubbio la mia parola quando scrivo una mia personale esperienza Scusami, ma non ci credo nemmeno se il "tecnico" ENEL me lo dicesse in faccia ecco questo non lo trovo molto costruttivo e nemmeno utile per accrescere le nostre competenze tecniche o per aiutare chi ha chiesto un parere o consiglio.
Livio Orsini Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Il nostro èil paese delle carte bollate. Se la carta è a posto tutto il resto non conta.Telegiornale odierno. Dichiarazioni del sindaco di Barletta."La denuncia della pericolosità in caso di abbattimento della palazzina era una denuncia anonima, quindi non si è dato corso a nessuna azione. Poi esiste una legge che in caso di ristrutturazione di un isolato permette di abbattere un singolo edificio."Quindi legalmente è tutto in ordine! Son morte 5 persone, è un evento di Dio. Si vede che era il loro destino. E si che, il giorno prima del crollo, eran venuti i tecnici comunali ad ispezionare il fabbricato.Se un fabbricato crolla il giorno dopo l'ispezione, immaginiamoci cosa può succedere dopo un'ispezione di un impianto elettrico. Già ma gli impainti elettrici non li ispeziona nessuno. L'importante che ci sia una DiCo. Poi se l'impianto elettrico è fatto a membro di segugio, ma chissene...La carta è in regola.Alla faccia delle persone serie che lavorano bene ed onestamente. Alla faccia delle persone competenti.La vera riforma strutturale sarebbe quella che prevede la responsabilità personale di chi esegue i lavori, indipendentemente da partite IVA, DiCo, iscrizioni agli albi e collegi. Ma per fare questo bisognerebbe che la magistratura arrivasse a sentenza in pochi giorni dalla denuncia. In alcuni stati civili è la regola, non da noi che, secondo classifiche OCSE, siamo dopo il Sudan. (senza offese per il Sudan).
Nino1001 Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 che prevede la responsabilità personale di chi esegue i lavoriFino alla consegna del manufatto, poi c'è la scusa che chiunque potrebbe averlo manomesso.Se sono certo che pago severe sanzioni per tutto ciò che concerne casa mia mi tutelo con:1) Controllo dell'impianto elettrico da parte di un mio tecnico di fiducia.2) Mi informi per bene, anche tramite internet...perchè no?2) Un'assicurazione il cui premio è ovviamente inversamente proprozionale alla qualità della casa.3) Ma l'assicurazione stabilirà se l'impianto è di qualità spedendo a casa mia un suo tecnico.Insomma....la mia attenzione sarà massima se qualcuno mi colpisce in maniera diretta nel mio portafogli.La DICo o la DIRI, e credo di averlo dimostrato, è inutile perchè facilmente aggirabile e di impossibile controllo.
Maurizio Colombi Inserita: 9 ottobre 2011 Segnala Inserita: 9 ottobre 2011 Ma se metti in dubbio la mia parola quando scrivo una mia personale esperienzaScusami tanto, elab69, se ho lasciato intravedere quanto dici, ma tu scrivi da Rimini = Romagna, io da Piacenza = Emilia, che insieme formano l'Emilia Romagna.Bene allora ci sono solamente qualche centinaio di Km. in linea d'aria.......ma due diversi sistemi di interpretazione della Legge (o meglio di un Decreto Ministeriale)! Ne ho già parlato TANTISSIME volte: ho realizzato l'impianto con regolare dichiarazione per un locale di civile abitazione con potenza massima di 3,5 KW......e a tutt'oggi c'è attivo un locale commerciale con potenza fornita da ENEL, di 6 Kw!!!!! Come la mettiamo? Chi ha sbagliato? Io no di certo! Ho dichiarato apertamente che il mio "manufatto" può "sopportare" 3,5 Kw..........e basta! Questo a confermare quanto detto da Livio:Se la carta è a posto tutto il resto non conta.e di conseguenza quanto scritto da Nino:La DICo o la DIRI, e credo di averlo dimostrato, è inutile perchè facilmente aggirabile e di impossibile controllo.E' QUANTO.......
Nino1001 Inserita: 10 ottobre 2011 Segnala Inserita: 10 ottobre 2011 ho realizzato l'impianto con regolare dichiarazione per un locale di civile abitazione con potenza massima di 3,5 KWE per fare questo potrebbe bastare benissimo la fattura con la descrizione: per impianto elettrico monofase alimentato a 230Vca, 50Hz e potenza d'esercio 3,5 kW. Vedi allegato progetto.Dove l'allegato progetto, per un impiamnto civile, è una paginetta con un breve elenco dei materiali usati e siccome, dove più dove meno un elettrecista lavora sempre con lo stesso metodo di volta in volta caria solo la marca dei frutti civili dove posso scrivere "cineserie forniti dal clienteTre anni fa feci una villetta unifamiliare "abbondante" per cliente danaroso. Stampai,fotocopiai e fascicolai (esagerando sulla carta) lo schema elettrico, la telefonia interna, l'allarme, la videocitofonia, la serranda elettrica....un bel volumetto..presentato prima del...ehm...conto...a già c'era pure la rete in ogni stanza...Scritta così sembra ch'io abbia fatto chissà cosa...però fu un lavoro comodo e...ehm...pubblicitario...beh...qualcosa bisogna pur inventarsi per battere la concorrenza...ah c'era anche la predisposione per il gruppo elettrogeno e le torce a led a 12 V centralizzate su gruppo di continuità...avevo anche fotocopiato le istruzione del crepuscolare....
Nino1001 Inserita: 10 ottobre 2011 Segnala Inserita: 10 ottobre 2011 Ho dimenticato di scrivere la cosa più importante: il "malloppo cartaceo" non aveva il compito principale di fare bella figura con il cliente ma il corteggiarmi il cognato che sapevo che da lì a poco avrebbe costruito.S'è scelto un collega.
vinlo Inserita: 10 ottobre 2011 Segnala Inserita: 10 ottobre 2011 Ho dimenticato di scrivere la cosa più importante: il "malloppo cartaceo" non aveva il compito principale di fare bella figura con il cliente ma il corteggiarmi il cognato che sapevo che da lì a poco avrebbe costruito.S'è scelto un collega. :roflmao: Scusami Nino, ma è troppo forte questa
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