Vai al contenuto
PLC Forum


Protezione Impianto Elettrico


peppe974

Messaggi consigliati

Buon giorno,

sto eseguendo uno dei miei primi progetti che riguarda un laboratorio chimico (a piano terra) con uffici (al primo piano) e vorrei chiedere un vostro conforto/confronto.

1. Dall’analisi dei carichi, considerando i vari coefficienti di utilizzazione e contemporaneità, ottengo una corrente totale di impiego di 120A;

2. Contatore ENEL da 20kW installato in un armadietto non metallico (tipo Conchiglia) sul perimetro dell’edificio distante circa 20m dal quadro principale situato a piano terra.

Vorrei procedere in questa maniera:

a. Un magneto termico (C125A) differenziale (300mA selettivo) immediatamente a valle del contatore nell’armadietto perimetrale con bobina di sgancio per l’eventuale intervento dei vigili del fuoco;

b. un interruttore di manovra-sezionatore da 125A come generale del quadro principale;

c. trattandosi di un sistema TT, considerare i 300mA per il calcolo della resistenza di terra: Rt<50/0,3=166Ω;

d. supponendo la resistività del terreno ρ=100Ωm sarà sufficiente un picchetto a croce di dimensione 5cm*5cm, spessore 5mm e lunghezza 2m (lunghezza di infissione pari a L=175cm e raggio equivalente di circa r=2cm), la cui resistenza sarà: Rp=(ρ/2πL)*(ln(4L/r)-1)=44Ω

Che ne pensate?

Inoltre, sapreste dirmi se per questo tipo di attività occorre necessariamente un LPS?

Vi ringrazio sin d’ora.

Link al commento
Condividi su altri siti


sto eseguendo uno dei miei primi progetti

non ho capito se sei un ing,o un elettricista

Un magneto termico (C125A)

come mai un MTD cosi grande??

Contatore ENEL da 20kW

visto il tipo di contratto

poi aspettiamo le risposte degli altri esperti

Link al commento
Condividi su altri siti

Benny Pascucci

Quelli dell'amico acarrua sono dubbi più che leggittimi.

Se la tua Ib=120 A come speri di poter utilizzare una fornitura da 20 kW che ti consente di prelevare al massimo circa 40 A continuativamente....bah... :unsure:

Prima di parlare di terra, di LPS e quant'altro chiariscici i nostri dubbi... :rolleyes:

sto eseguendo uno dei miei primi progetti che riguarda un laboratorio chimico (a piano terra) con uffici (al primo piano) e vorrei chiedere un vostro conforto/confronto.
Non è che sei uno studente alle prese con il progettino per l'esame di Stato.... :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti

Benny,non credo che peppe974 sia uno studente ,dal suo nyckname desumo che 974 sia riferito al suo anno di nascita,fra l'altro egli in un suo precedente messaggio di una discussione a cui anche tu hai dato il

tuo utile contributo ,ha detto di lavorare per un non specificato ente.

Tornando all'argomento della discusione in atto ,è certamente da chiarire come si è giunto alla corrente di carico di 120A che equivalgono grosso modo ad una fornitura 60kW.

Ciao, e una buona domenica delle palme (purtroppo dalle mie parti sotto la pioggia).

Link al commento
Condividi su altri siti

Non è che sei uno studente alle prese con il progettino per l'esame di Stato

scusate se ho sbagliato a scrivere,bastava dirlo che era uno studente, :lol:

io pensavo fosse un ing,o un elettricista che magari era alle prese con il suo primo impianto.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ciao ragazzi,

scusatemi per avervi posto questi dubbi, evidentemente le ritenevo delle informazioni non importanti.

In ogni caso, sono un ing elettrico dipendente di una pubblica amministrazione e sto aiutando un collega (anche lui un ing però non elettrico che si occupa di tutt'altro) a stendere il progettino della sua nuova sede lavorativa.

Prima che nascano altri dubbi, vi dico già che, essendo io un dipendente pubblico non potrò firmare il progetto (la Costituzione Italiana non mi consente di svolgere la libera professione), ma lo firmerà il mio amico che è comunque iscritto all'ordine degli ingegneri.

Pertanto, i miei ricordi di progettista risalgono agli studi universitari e qualcosa nel tempo si è perso.

Il problema del carico in effetti era noto anche a me, ma questo deriva da una marea di prese che l'amico mi ha fatto mettere (prese in ogni angolo e per di più gruppi di 5/6 prese). Non so in effetti quante di queste prese verranno utilizzate (probabilmente quasi nessuna) comunque io ho progettato considerandole. la sua politica era "consideriamole non si sa mai".

Per quanto riguarda il contatore, invece, lui è partito dal presupposto che nella vecchia sede aveva lo stesso contatore che non ha mai dato problema di assorbimento. Per il momento ha trasferito tutto ciò che aveva nella veccia sede senza aggiungere altri carichi. Qualora, un domani, il contatore non dovesse reggere più, è disposto ad aumentare la potenza.

Spero di aver chiarito i vostri dubbi.

Link al commento
Condividi su altri siti

l problema del carico in effetti era noto anche a me, ma questo deriva da una marea di prese che l'amico mi ha fatto mettere (prese in ogni angolo e per di più gruppi di 5/6 prese)

ho capito,hai sommato la corrente di tutte le prese,allora se è cosi,devi montare un canale zincato,per tirare tutti i cavi. :lol:

bhe essendo un ing (elettrico)la cosa cambia...e di brutto...

Link al commento
Condividi su altri siti

io sono laureando e non ancora laureato in ingegneria elettrica; non ho quindi la pretesa e la presunzione di offrire una risposta completa.

In ogni caso penso che il numero di prese debba essere comunque considerato in virtù della contemporaneità di utilizzo; e non credo di affermare un eresìa...

A mio avviso la ricchezza del progetto è anche la capacità di stimare al meglio i carichi, appunto. Tutto il resto viene di conseguenza.

Circa le protezioni per esempio:

-) a partire dal punto di fornitura dovrebbe esser nota la potenza di c.c. disponibile, poichè se è vero che la portata dell' interruttore è importante, è fondamentale mettersi nelle condizioni per le quali l' interruttore riesca ad aprire il cortocircuito PRIMA di conseguenze irreversibili per l' impianto e per se stesso.

-) con lo stesso criterio penso si dimensionino le varie diramazioni, tenendo conto dei concetti di selettività e sezionabilità di parti dell' impianto

-) va valutata e studiata ogni condizione di posa, cui è legata una risposta della rete

-) infine la terra e le protezioni addizionali: ecco, addizionali sono le protezioni differenziali, ovvero sono a mio avviso necessarie ma non per forza sufficienti. La norma infatti impone di coordinarle con il valore di Rt, ma avere un valore più basso possibile di Rt non guasta.

Alla fine tre principi dovrebbero fortemente condizionare un progetto, sempre a mio avviso:

-) SICUREZZA

-) ECONOMIA DI SPESA, CONDUZIONE, MANUTENZIONE

-) RISCHIO DERIVANTE DA ADOZIONE O OMISSIONE DI DETERMINATE MISURE

Saluti, con molta umiltà

Link al commento
Condividi su altri siti

Benny Pascucci

Bravo AntonioST4...questo è parlare da ingegnere....o quasi... ;)

Permettimi, però, un solo appunto, altrimenti arriva Carlo Albinoni e ti mazzola... :D

La tua affermazione:

-) infine la terra e le protezioni addizionali: ecco, addizionali sono le protezioni differenziali....

non è corretta, infatti i la protezione diffrenziale svolge, se ben coordinata con il valore della Rt, una protezione contro i contatti indiretti. L'aggettivo "addizionale", quando si parla di differenziali, è riferito ai contatti diretti!

ho capito,hai sommato la corrente di tutte le prese
Alla luce dell'affermazione fatta nel primo post da peppe:
Dall’analisi dei carichi, considerando i vari coefficienti di utilizzazione e contemporaneità, ottengo una corrente totale di impiego di 120A;

a meno che non abbia assunto kc=ku=1, non credo abbia fatto così...

non potrò firmare il progetto (la Costituzione Italiana non mi consente di svolgere la libera professione)
Si può sempre indire un referendum.... :P

Ti offendi se ti consiglio di dare un'occhiata a questi miei video, inseriti nella sezione "I video di PLCforum", magari capisci anche dove hai toppato.... ;)

Modificato: da Benny Pascucci
Link al commento
Condividi su altri siti

Credo che voi abbiate più dimestichezza ed esperienza di me nella progettazione perciò ho scritto in questo forum per confrontarmi con voi quindi nessuna offesa.

Prima di iniziare questo progettino ho ripreso il buon libro di impianti elettrici di Gaetano Conte, su cui ho studiato all'industriale prima e all'università poi, e ho ben rivisto tutta la faccenda dei ku e dei kc (ovviamente non li ho posti uguali)... ma alla fine dei calcoli mi viene quel 120A.

Trascuriamo per il momento che il contatore sia di 20kW, supponiamolo idoneo al carico.

Fatemi capire se il ragionamento fatto per le protezioni è valido oppure dovrei seguire un'altra strada.

P.S.: non credo basti un referendum per cambiare la Costituzione Italiana. Certo un modo ci sarebbe per svolgere l'attività professionale, sarebbe chiedere all'amministrazione di lavorare part time però è una parte pure lo stipendio.

Link al commento
Condividi su altri siti

caro Benny,

accetto volentieri il richiamo sugli interruttori, a tutti può sfuggire qualcosa e me forse di più...

...per il resto....beh la strada per laurea è tutto sommato in piano, ovvero sembra superata la salita...

preferirei seguire mille corsi di docenti come te, imparerei qualcosa che si chiama PROFESSIONE...

grazie per la precisazione :thumb_yello:

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...