Piero Azzoni Inserita: 3 ottobre 2006 Segnala Inserita: 3 ottobre 2006 - Vedo di piu' una spinta al settore data da servizi del tipo di intrattenimento (TV non ho capito cosa c'entrano questi servizi con il building automation ???
marcotozzini Inserita: 3 ottobre 2006 Segnala Inserita: 3 ottobre 2006 Hai ragione .... sono stato troppo rapido nel collegare le 2 coseEcco tutto il filo logicoE' oramai ovvio che tutte le reti di trasmissione dati stanno andando a convergere nella ETHERNETHo assistito a tentativi di imposizione di bus industriali quali CAN e PROFIBUS e con che risultato.....oggi ethernet industriale e relativo TCP/IP e' un obbligo !!!!Gli investimenti dedicati ai bus di nicchia non possono competere con gli investimenti enormi che vengono riversati sullo sviluppo di ethernet il risultato e' che mentre prima i bus "industriali" avevanocaratteristiche che potevano competere con ethernet oggigiorno il divario si e' incredibilmente ridotto per non dire che ethernet ha vinto rispetto a molti concorrentiI bus industriali saranno utilizzati sempre meno e solo dove ci sia necessita' di una caratteristica veramente particolare (es 2 soli fili per portare i dati - questo ethernet e future revisioni non lo avranno mai)Ma passiamo alla domoticaLa domotica si fa in edifici e c'e' da aspettarsi che questi impianti vengano fatti per lo piu' su edifici nuovi Allora negli edifici ci sara' sicuramente ethernet e connessioni per internet sia WiFI che in futuro WiMax o similiQuindi in questi edifici sara' naturale avere gia' una rete dati ad alta velocita' per l'appunto per vedere anche i film e TV ecc eccA questo punto perche' inventarsi un'altra rete per la domotica, cosi' poi ci drovranno pure essere dei bridge per scambiare le informazioni tra le due o piu' reti che convivono nell'edificio (senza contare che stiamo andando nel wireless e io vi dico che sto litigando con il mio vicino di casa che ha un rasmettitore TV wireless a 2.4GHz che mi abbuia 9 canali della mia WiFi ..... meno male che ce ne sono 11 disponibili !!! acc!!)Volete un esempio estremo di utilizzo .... i prossimi cellulari saranno Java compatibili come sempre e saranno anche WiFi per fare chiamate VoIP ..... guarda guarda se non abbiamo gia' sempre con noi un fantastico telecomando per la nostra rete e magari ci comandiamo le tapparelle prima di entrare in casaIo la vedo cosi' ......CiaoMarco
gi-tech Inserita: 5 ottobre 2006 Segnala Inserita: 5 ottobre 2006 posso capire le tue perplessita ma il principale scopo della domotica è semplificare il più possibile, integrando i vari dispositivi fra loro con un unico telecomando e non e fantascienza ma realtà. E poi se io voglio guardare la tv e basta gli atri telecomandi non li butto via.Naturalmente la domotica non è solo per l'intrattenimento, non avrebbe senso se no, principalmente serve per una gestine intelligente dei consumi energetici, tipo riscaldamento, condizionamento e illuminazione, a migliorare il comfort e cosa importante puo aiutare a vivere meglio persone anziano o diversamente abili.
marcotozzini Inserita: 6 ottobre 2006 Segnala Inserita: 6 ottobre 2006 Non fraintendermi, io non ho detto che l'intrattenimento domestico è uguale a domotica, le due cosesono diverseQuello che intendevo individuare era come sarà possibile arrivare a una domotica di massa bhe , anche qualcosa di meno Io non credo che siano i grandi produttori di materiale elettrico che sapranno imporre le loro scelte, oggigiornonessuno si fida più di scegliere prodotti proprietari così corri il rischio di non trovare ricambi in futuro(anche anni fa era così ma allora non c'era molto da scegliere)Ma mentre per home entertainment si trovano dispositivi anche nei supermarket (il banale trasmettitore video per TV ad esempio fino ad arrivare al piu' complicato server per DVD che fa stream video su rete senza fili WiFi),i dispositivi domotici li vediamo talvolta da piero angela a superquark A parte gli scherzi, questo denota che nel primo caso c'e' un forte interesse e investimenti per spingere il settorenel secondo caso la nicchia e molto ristrettaIo penso che già adesso nelle case della gente ci siano più access point WiFi che bus per la domoticaQuindi basare un sistema di automazione su bus ethernet (Wired o Wireless) sarà già un problema in meno da risolvere (ma attenzione si parla del problema fondamentale .... il cablaggio dei dispositivi !!!)inoltreGli impianti di domotica così per come li abbiamo adesso non sono intelligenti ma pretendono di esserloIo non credo che esista nessun impianto domotico che, se chiude le tapparelle, verifica che sotto ci sia la testa del figlioletto di 3 anni ....Questo è un esempio estremo per evidenziare come anche realizzare un impianto 'intelligente' è tutt'altro chebanaleSono assolutamente d'accordo che persone con problemi particolari possano già adesso beneficare di automatismi domestici, ma da qui a parlare di domotica come realtà ce ne passa ancora parecchioCome al solito: io la vedo cosi'CiaoMarcoP.S.Questo per dire che pensare di avviare uno sviluppo con la motivazione di risparmiare energiaè nobile ma purtroppo è la strada più lunga .....
del_user_56966 Inserita: 6 ottobre 2006 Segnala Inserita: 6 ottobre 2006 I bus industriali saranno utilizzati sempre meno e solo dove ci sia necessita' di una caratteristicaveramente particolare (es 2 soli fili per portare i dati - questo ethernet e future revisioni non loavranno mai)In tecnologia mai dire mai...
gi-tech Inserita: 6 ottobre 2006 Segnala Inserita: 6 ottobre 2006 Gli impianti di domotica così per come li abbiamo adesso non sono intelligenti ma pretendono di esserlonon intendo dire che i dispositivi sono intelligenti, visto che l'intelligenza artificiale ancora non esiste.L'intelligenza è del tecnico che gli dice che uscite attivare o disattivare in base a determinati ingressi.Per il discorso della domotica di massa ancora forse è presto ma un po alla volta ci si arriva, negli ultimi giorni parlando con tecnici e addetti alla formazione per la domotica viene fuori che anche costruttori edili iniziano a vedere come una risorsa fare impianti semplici domotici anche in piccoli appartamenti di 50, 60 mq, valorizzando ulteriormente i fabbricati.Riguardo alla scelta dei dispositivi conviene affidarsi a produttori che hannno un certo spessore sul mercato, evitando di cercare società che sono molto piccole o da poco sul mercato Io non credo che siano i grandi produttori di materiale elettrico che sapranno imporre le loro scelte, oggigiornonessuno si fida più di scegliere prodotti proprietari così corri il rischio di non trovare ricambi in futuronon credo proprio sia come dici ad esempio parlando di grandi produttori, uno fra tutti e la Bticino che con una massiccia campagna pubblicitaria e riuscita a diffondere il suo prodotto.Buona parte di impianti domotici sono realizzati con my home, anche se il protocollo è proprietario, per farti un esempio non anno voluto dare le specifiche sul protocollo scs neanche al cnr, il quale non ha dicerto interesse a creare altri prodotti domotici. Comunque con questo produttore non si corre il rischio che smettano di produrlo all'improvviso.Ciao Gianni
marcotozzini Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 Il protocollo SCS di BTicino fa comunicazioni criptate?CiaoMarco
Piero Azzoni Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 a cosa dovrebbe servire secondo te criptare le comunicazioni di un sistema domotico ?
penguin73 Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 Occhio perchè, come ogni tanto mi trovo a scrivere su questo sito, per quanto riguarda Bticino, SCS è proprietario, ma OpenWebNet no (guardate qui www.myopen-bticino.it) e con openwebnet si può accedere a tutto MyHome da tcp-ip liberamente. Il linguaggio OpenWebNet è pubblico. Io lo sto usando e mi sto trovando molto bene.
del_user_56966 Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 La vita di un prodotto per una casa produttrice e/o distributrice per un areacommerciale dipende solo dal rapporto costi/Fatturato, ogni prodotto in perditaè destinato a sparire dal mercato, e per tutti intendo tutti senza distinzioni di piccola e media e grande impresa,Quindi la definizione sono sicuro perchè lo vende una nota società, a già portato a errori di valutazionemigliaia di tecnici e altri seguiranno questo esempio se non riescono a capire il prodotto dal lato tecnico più che dalla facciata pubblicitaria.Ad oggi molti prodotti di varie case note sono in declino mentre altre case meno note continuano la loro carriera elegantemente per quello per cui sono stati sviluppati..Quindi chi decide la vita commerciale di un prodotto e solo la resa commerciale delprodotto stesso in rapporto ai costi della sua commercilizzazione, non tanto la sua validità tecnica, per questo sul mercato è più faciletrovare prodotti meno evoluti ma ben pubblicizzati che non prodotti tecnologicamenteavanzati ma non correttamente commercializzati, sono le regole di mercato.Aggiungo questo è "uno" dei motivi per cui la domotica non troverà pace fino a chenon verrà proposto un serio prodotto che accontenti sia l'installatore, sia il System Integrator,sia i professionisti più esigenti, anche nel rapporto costo/prestazioni.E per favore non confondete l'Home Automation con la "domotica nostrale" la definizione di Automation se il termine non è stato modificato ultimamente significa che l'impianto deve essere automatico cioè deve svolgere le proprie attività senza l'intervento dell'uomo, alcuni sistemi che vedo sul mercato non fanno altro che togliere cablaggio standard per posare più elettronica senza per questo dare funzionalità specifiche di vera automazione (Controllo degli impianti climatici quali trattamento aria, umidità, logica di controllo ecc..)Saluti Alen
Mario Maggi Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 Caro Ronny94, Dall'altra parte sono molto sensibile alle problematiche del risparmio energetico.Mi fa piacere, la seguente proposta potrebbe dare una mano, ma serve qualcuno che faccia degli studi sulla tensione piu' opportuna da impiegare. Parto dalla considerazione che col passare degli anni aumentano i carichi elettrici domestici alimentati internamente a tensione continua (esempio: computer, TV, alimentatori vari, lampade a risparmio energetico, media center, condizionatori con inverter, ecc.).Guardando avanti (5...anni?), credo che si possa proporre al mercato di realizzare un bus domestico a tensione continua che possa raccogliere:- energia da generatori fotovoltaici- energia da piccoli aerogeneratori- energia da fuel cell, con serbatoio per emergenza- eventuale energia dalla rete a 50 Hz, in caso di necessita'- sistemi di accumulo energetico centralizzatoTale bus dovra' essere affiancato al normale impianto elettrico domestico, rispettando le normative IEC.Tutte le prese e le spine di questo bus saranno diverse dalle attuali, e saranno ovviamente polarizzate, ci vorra' quindi una spina/presa dedicata.La tensione del bus dovra' essere scelta con molta attenzione, forse andra' bene 42 V (tensione usata nell'automotive, quindi alta disponibilita' di componenti per quella tensione) oppure 60 V o altra tensione. Su questo argomento (miglior tensione) c'e' da fare una tesi di laurea.L'uso di un bus a tensione continua con tensione simile a quella del generatore e del carico da comandare, permette la massima efficienza ed il minor costo. Sparirebbe cosi' l'inverter nel fotovoltaico nelle applicazioni dove non si richiede di mandare energia in rete.Come vedete, c'e' molto lavoro da fare, anche per aziende produttrici, per progettisti e per installatori.Esempio odierno: celle - inverter - carico costituito da alimentatore switching AC/DC - convertitore DC/DC per adeguare la tensione finaleDomani: celle - convertitore DC/DC POL per adeguare la tensione finale. Si saltano due passaggi, quindi due perdite di efficienza.Guardiamo avanti, forse si useranno come consuttori dei battiscopa in alluminio industrializzati. Sicuramente sulla continua si puo' sovrapporre un protocollo di comunicazione.Ovviamente si avrebbe facilmente l'illuminazione di emergenza a LED in tutte le stanze, utile quando manca tensione.Lo stesso sistema - se dimensionato opportunamente - puo' portare la potenza a dei "quadri" da appendere con la funzione di radiatori a infrarossi per il riscaldamento, azionati istantaneamente dalla presenza delle persone, nella massima sicurezza ed economia.Ciao Mario
Piero Azzoni Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 il tuo intervento e' talmente ovvio da essere banalema al contrario non considera un aspettoesistono due diversi livelliil livello zero del collegamentoil livello uno del controllo e del comandoper la verita' si potrebbe anche salire piu' in alto, ma mi fermo quila differenza tra la storia con cui e' nata l'automazione industriale e come sta nascendo quella civile e' che nel settore industriale si e' partiti dall'automazione e poi (molto poi) si e' arrivati al cablaggio, in quello civile si parte dal cablaggio e poi si realizza l'automazioneevidente che atualmente il punto focale non pio' piu' essere quale si la dominanza e di chi dei duedeve al contrario essere l'interscambiabilita' del datol'obiettivo e' che possa percorrere indifferentemente tutte le possibili strade- automatizzare l'abitazione cablandola tradizionalmente- cablare a bus senza automatizzare- cablare a bus ed automatizzare con un sistema dello stesso vendor- cablare a bus ed automatizzare con un sistema di un vendor totalmente diverso- cablare diversi bus con gateway- inserire sul bus (sui bus) diversi sistemi di controlloin questo senso mi lasci perplesso il tuo interventoil punto focale ritorna ad essere uno solo:IL BUS DEVE ESSERE STANDARD --- cio' definito ed assodato qualsiasi strada e' e sara' percorribileal momento quasi tutti i bus non sono assolutamente standard, tranne la scelta di chi, anziche' inventare a scelto di usare un bus standard che c'e' gia'
marcotozzini Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 a cosa dovrebbe servire secondo te criptare le comunicazioni di un sistema domotico ?Bhe se lo voglio utilizzare per una banca, istituti di vigilanza e tutti i posti dove ci sia sensibilità per la sicurezzaSe non ho la possibilità di avere ANCHE comunicazioni criptate corro il rischio che se un esterno riesce a raggiungere il bus avrà accesso a tutti i controlli dell'edificio (non occorre fare un buco nel muro, è sufficiente che in futuro si abbia la necessità di realizzare anche bridge senza fili -wireless- )E quindi il sistema non sarebbe valido per tutte le building automationInoltre in futuro vedrei ovvio far passare anche la videosorveglianza dal bus che ho cablato per tutto l'edificioE anche qui la criptatura potrebbe essere importanteOcchio perchè, come ogni tanto mi trovo a scrivere su questo sito, per quanto riguarda Bticino, SCS è proprietario, ma OpenWebNet noSiamo sicuri che è open oppure è solo documentatoIn un caso chiunque può modificarlo, nell'altro si può solo usarlo ma si deve stare alle decisioni (belle o brutte) di chi lo definisce
Piero Azzoni Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 (modificato) Il protocollo SCS di BTicino fa comunicazioni criptate? a cosa dovrebbe servire secondo te criptare le comunicazioni di un sistema domotico ? Bhe se lo voglio utilizzare per una banca, istituti di vigilanza e tutti i posti dove ci sia sensibilità per la sicurezza forse hai le idee un po' confuse, hai paura che si accorgano dall'esterno che hai lasciato accese le luci del cesso ?stai confondendo il bus di livello zero che unisce i/o con il bus al livello superiore che supporta le comunicazioni con la wan su internet a livello di cella abitativason tre cose che possono essere collegate ma svolgono funzioni profondamente diversenell'esempio specifico che tu fai penso che ticino, nemmeno nel 3000 di dia la possibilita' di accedere alla banca con il pulsante delle tapparelle Modificato: 7 ottobre 2006 da Piero Azzoni
marcotozzini Inserita: 7 ottobre 2006 Segnala Inserita: 7 ottobre 2006 (modificato) stai confondendo il bus di livello zero che unisce i/o con il bus al livello superiore che supporta le comunicazioni con la wan su internet a livello di cella abitativason tre cose che possono essere collegate ma svolgono funzioni profondamente diverseSarò onesto, non ho mai fatto un impianto domotico e conosco veramente poco di come sono implementatiattualmente questi 'robi'Ma se non sbaglio il discorso era partito molto piu' sul generale e sul futuristico (di solito nelle tesi universitarie ci si scrivono cose innovative)Comunque se per realizzare un impianto domotico attuale da collegare alla WAN abbiamo bisogno di 2 busdistinti (tu dici 3 ma non ho capito quale sia il terzo) la cosa non mi sembra molto intelligentePenso piuttosto che sia stata una conseguenza di 2 realtà che si sono avvicinate in tempi diversi (forse anni fa nessuno pensava che ci sarebbe stato bisogno di OpenWebNet) Se pensassimo ad una building automation su bus fisico ethernet non avremmo questa necessità, perche' su ethernet i problemi di isolare i vari nodi si risolvono a livello piu' alto (chiamiamolo software) in tutta onestà la cosa mi sembra molto piu' flessibileE anche una banca potrebbe cablare tutto con ethernet e decidere in un secondo tempo quali livelli di sicurezza assegnare ai vari nodi, quali nodi devono vedersi e quali no, il tutto con algoritmi tra i piu' affidabili perche' open e quindi gia' ampiamente analizzati e stressati da tuttiUn'ottima flessibilità non credete?Voglio fare un semplice esempio economico di quello che potrebbe esserePer coprire un'appartamento di 100mq con ethernet senza fili sono sufficienti 2 o 3 access point(prezzo cad. 50 euro circa) per un tot di 150 Euro senza dover cablare nienteSfido qualunque altro bus domotico a fili e senza a fare di meglioah poi con questa roba ci porto anche il Video e il VoIP ovvero ci faccio tv a circuito chiuso e i centralini telefonici, senza contare che mi ci collego ad internet con il portatile ....CiaoMarco Modificato: 7 ottobre 2006 da marcotozzini
EtaPhi Inserita: 8 ottobre 2006 Segnala Inserita: 8 ottobre 2006 L'idea di usare l'incarnazione wireless di ethernet (standard IEEE 802.x) per l'automazione domestica circola da qualche anno.Affinché si diffonda, è necessario risolvere alcuni problemi, tra i quali il consumo energetico.Un dispositivo (es. un telecomando) wireless deve avere potenza sufficiente per comunicare.I trasmettitori radio hanno un consumo di circa 50-100 mA sia in trasmissione che in ricezione.A differenza di un PC portatile, pensare di alimentarli con pile ricaricabili è impossibile perché con la tecnologia attuale o diventerebbero pesanti ed ingombranti (batterie più capaci) o sarebbero operativi per poco tempo.Alimentando detti dispositivi via cavo, i problemi di autonomia spariscono ma spariscono anche i vantaggi della tecnologia wireless: i cavi di alimentazione devono comunque esistere!Zigbee promette di realizzare dispositivi alimentati a batteria (non necessariamente ricaricabile) che usano lo stesso layer 1 (accesso fisico) di ethernet wireless (IEEE 802.11) e Bluetooth ma con una vita operativa di qualche anno.Sia chiaro, i miracoli non li fa nessuno: dispositivi con queste caratteristiche sono sensori o interruttori che passano la maggior parte del loro tempo ibernati in attesa di un evento (es. qualcuno prema il bottone), proprio come il telecomando ad infrarossi di un televisore.Zigbee prevede anche l'utilizzo di un algoritmo crittografico per realizzare comunicazioni sicure per ovviare alla mancanza di ******** (l'azienda ha richiesto la rimozione di questo marchio su PLC Forum)pria delle tecnologie via radio (il cavo realizza automaticamente una separazione fisica tra appartamenti...).Anche se Zigbee sembra risolvere molti problemi, sono scettico che eliminerà del tutto i cavi.La prova di ciò la ho avuta in una linea realizzata dall'azienda per cui lavoro che inizialmente prevedeva di utilizzare la tecnologia ethernet wireless per collegare i vari PC e PLC.In ufficio tutto funzionava, sul campo i disturbi degli inverter e degli altri dispositivi di potenza hanno suggerito di ritornare al caro vecchio cavo...In ogni caso, lo standard ethernet ed il protocollo TCP/IP sembrano emergere come scelte obbligate per chi si occupa di automazione domestica e non, anche perché c'è già chi riesce a trasmettere qualche decina di watt con i normali cavi UTP...
del_user_56966 Inserita: 8 ottobre 2006 Segnala Inserita: 8 ottobre 2006 In effetti a ragione Marco, questi livelli di connessione sono solo espressionedi sistemi "nati male" che sopperiscono all'incapacità di comunicare direttamentecon gli standard di rete quali il WI-FI e quindi devono usufruire di macchinosi Gatewayd'intefaccia, (Pc o similari..)Per usare una metafora a volte è come accoppiare un grande tubo da ( > 100 pollici ) con rubinetto di casa, questo problema rimane anche con ZeegBee visto che al massimo avremo 240 Kbaud teorici a 2,4 Ghz contro le centinaia di Mhz di alcuni sistemi in via sviluppo...Ma non tutto è perduto.. la tecnologia va avanti e gli standard proprietari "imposti commercialmente" non la possono fermare!.non vi sentite come se ancora oggi qualcuno volesse farci credere che la terra è piatta!! Alen
EtaPhi Inserita: 10 ottobre 2006 Segnala Inserita: 10 ottobre 2006 alen,il tuo messaggio merita una precisazione.Wi-Fi e tutti i sistemi che comunicano nella banda dei 2.4 GHz (per inciso la banda inizialmente lasciata libera per possibili conflitti con i forni a microonde) usano lo stesso standard IEEE 802.x e per questo possono convivere tranquillamente.Se però il tuo vicino usa uno dei tanti ripetitori video wireless, la banda che puoi utilizzare è molto inferiore.Avere qualche centinaio di MHz di banda non è sufficiente a giudicare negativamente le altre soluzioni che non utilizzano le ultime tecnologie wireless.Per farti un esempio (lo ammetto un po' estremo), considera la soluzione proposta da Wr[at]p per collegare gli elettrodomestici ad un sistema di automazione domestica.Elettrodomestico e concentratore comunicano tramite variazioni degli istanti in cui la tensione di alimentazione attraversa lo zero e con variazioni della corrente assorbita.La velocità di comunicazione è ridicola (qualche byte al secondo) ma ha costi molto bassi.Sia chiaro, ne ZigBee, ne il concentratore di Wr[at]p sono la soluzione all'automazione domestica.Lo stesso però vale anche per WiFi, dato che è solo un modo per realizzare una rete TCP/IP wireless.Un qualsiasi sistema di automazione domestica funziona al livello di applicazione e quindi anche chi usa WiFi deve ricorrere a gateway se deve integrare prodotti che usano protocolli di comunicazione diversi (a livello applicativo).
penguin73 Inserita: 10 ottobre 2006 Segnala Inserita: 10 ottobre 2006 Secondo me il tcp-ip sta diventando piano piano lo standard di fatto anche nella domotica. Ovvio che detta così non significa granche. Sopra il tcp-ip serve un linguaggio "standard" che tutti possano usare per inviare dei comandi a sistemi di domotica aventi un gateway su ethernet. Un idea è openwebnet. Non so onestamente se c'è qualcosaltro di simile (ho sentito parlare ad esempio di OSGI, ma non so bene che sia).
marcotozzini Inserita: 10 ottobre 2006 Segnala Inserita: 10 ottobre 2006 .. WiFi, dato che è solo un modo per realizzare una rete TCP/IP wirelessdire che è solo un modo mi sembra un po' limitativoLa problematica di realizzare una rete TCP/IP wireless non è come realizzare una qualunque altra cosaInfatti c'è dietro un mondo fatto anche di compatibilità con l'ambiente esterno attualee tante altre cose "GROSSE" in balloCon il WiFi ci stanno già facendo HotSpot negli aeroporti e grandi città; di access pointWiFi ne vendono a decine in tutti i grandi magazziniSe continua così, presto ci sarà una saturazione della banda, e mi aspetto anche che ipensatori stiano già cercando una soluzione .....Rimanere agganciati a questo treno garantisce molte più possibilità di sopravvivere chescegliere qualunque altra stradaState tranquilli che Netgear e soci non diranno mai:oops abbiamo scelto la strada sbagliata, ci spiace buttate tutto e passate alla WiFiNextGenMentre se per BTicino e soci il bus SCS non porta piu' guadagno non avranno problemi a dirloConcordo con quanto detto da EtaPhi sul consumo di WiFi, ma ......Adesso stanno mettendo WiFi anche sui cellulari di nuova generazione, quanto pensate ci impieghino ad abbassare i consumi del WiFi, tanto da renderlo comparabile con ZigBee(chi ci riesce vende tanti bei telefonini e non si parla di 100 pz/anno)OpenWebNet se ho ben capito è un'invenzione di BTicinoOnestamente non credo che BTicino riesca a riempire il mondo con il suo OpenWebNet(Solo una mia idea chiaramente)CiaoMarco
dcremonini Inserita: 9 gennaio 2007 Segnala Inserita: 9 gennaio 2007 Piero Azzoni ha scritto:e non torniamo ancora sulla vecchia barzelletta del risparmo energetico attuato con lo spegnimento dell'interruttore fisicodel resto, gia' in una discussione precedente ho sfidato chi ci crede a fare una misura elettroca rigorosanaturalmente non sulla radio del nonno, su un device di ultima generazioneesempio eclatante, i monitor lcdverificate e vedrete che dal punto di vista energetico l'interruttore non serve ad una beata favaA prescindere dal fraseggio e sebbene io sia favorevole alla domotica ti devo proprio contraddire.Il consumo in deep sleep mode di un monitor LCD può raggiungere anche gli 8W. Nel mio ufficio(esempio in piccola scala) disponiamo di 10 monitor da 19''. Ogni settimana lavoriamo 40 ore e le rimanenti 128 ore i monitor sono tutti in standby.Sprechiamo quindi:128 h * 8W * 10 postazioni = 10,24 KWhIl bilancio energetico quindi NON è irrilevante e tale potenza dissipata è, contrariamente a quanto affermi, piuttosto elevata soprattutto se si considera che non ha alcuno scopo.Infatti:1 - Il monitor è spento e non reagisce allo screen saver: consuma per nulla. Ingegneristicamente è senza senso.2 - L'ambiente degrada irreversibilmente e questo deve essere tenuto in conto esattamente come quando si compra l'automobile Euro 4 per inquinare meno3 - Se 10,24 KWh alle tariffe attuali comportano un esborso di circa 2,5 Euro a settimana e quindi circa 100 Euro/anno solo perché il produttore ha pensato di non far spegnere il monitor con la disconnessione fisica. Allora conviene collegare i monitor a multiprese con interruttore (costo 10Euro, durano una vita), quando esco dall'ufficio disabilito la multipresa e diminuisco la dipendenza dai paesi che ci vendono il petrolio a 60$/barile.Già che ci sono allargo la discussione anche ai televisori.Qui:http://reviews.cnet.com/4520-6475_7-6400401-3.htmlsi può osservare che il Sony KDL-V40XBR1 da 40'' in standby consuma come un piccolo televisore acceso: 24W. Sono molti ma per stare spento 1W dissipato è già troppo.
paolo.b Inserita: 18 maggio 2007 Segnala Inserita: 18 maggio 2007 Parlate molto di modbus, ma le distanze massime di tutta la rete sono circa 1000 metri. In una abitazione sono sufficienti, ma in una villa con garage esterno, gazebo in giardino, cancello a 100 metri, piscina questa distanza si supera facilmente.
del_user_56966 Inserita: 29 giugno 2007 Segnala Inserita: 29 giugno 2007 Vedo una Distinzione del livello fisico di trasporto to protocol prossima allo zero !!Alen
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