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Cosa Si Richiede Alla Domotica Per Essere A Norma Ue - ecco cosa deve svolgere di base un sistema d'automazione!


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del_user_56966
Inserito:

La comunità europea a decretato le nuove direttive e norme per l'applicazione delle funzionalità

di automazione per gli immobili ovvero la norma EN15232, tale norma prevede una serie ben definita

di funzioni che da adesso vanno esplicitamente dichiarate nella progettazione d'impianti efficienti dal punto di vista

energetico, questa è appunto la sintesi della raccomandazione della comunità in tal senso...

La metodologia comune di calcolo dovrebbe tenere conto di tutti gli elementi che concorrono a determinare l'efficienza energetica, e non più soltanto della qualità dell'isolamento termico dell'edificio. Tale impostazione integrata dovrebbe tenere conto di fattori quali gli impianti di riscaldamento e di raffreddamento, gli impianti di illuminazione, la posizione e l'orientazione dell'edificio, il recupero del calore ecc.

Le norme minime per gli edifici sono calcolate sulla base della metodologia di cui sopra. Gli Stati membri sono tenuti a stabilire le norme minime.

Leggi tutto..LINK

Riassumiamo insieme come deve essere recepito lo spirito della direttiva...

La metodologia comune di calcolo dovrebbe tenere conto di tutti gli elementi che concorrono a determinare l'efficienza energetica, e non più soltanto della qualità dell'isolamento termico dell'edificio.

Con questo termine la comunità Europea smentisce tutti coloro che intendono applicare i soli calcoli sull'efficienza energetica tramite le sole opere sull'isolamento termico dell'edificio... :rolleyes:

Tale impostazione integrata dovrebbe tenere conto di fattori quali gli impianti di riscaldamento e di raffreddamento, gli impianti di illuminazione, la posizione e l'orientazione dell'edificio, il recupero del calore ecc.

Con questo invece si sottolinea che il calcolo deve tenere di conto di quale automazione e controllo sono state integrate per gli impianti Termici e d'illuminazione in genere,

se si fa riferimento alla normativa EN15232 che stabilisce la scala di efficienza energetica finale dell'impianto si nota che un impianto che non adotti le

funzionalità tra quelle che OGGI sono uno standard europeo è classificabile come impianto NON ENERGETICAMENTE EFFICIENTE

ovvero si deve posizionare in classe D - NON ENERGY EFFICIENT.

e questo è quello che deve constatare il verificatore che certifichi l'impianto secondo tale direttiva!

Ma veniamo al progettista, installatore ecc..!

da quanto sopra si può constatare che:

dato che l'efficienza energetica è richiesta come presupposto basilare per tutte le nuove costruzioni e rifacimenti completi dell'impianto

che l'automazione degli impianti è uno dei requisiti richiesti per il calcolo dell'efficienza energetica e che questa assume un valore equivalente all'isolamento termico dell'edificio

che le sole parti edili non sono più sufficienti se non correttamente integrate con l'automazione degli Impianti in linea con le specifiche della EN15232

che esiste una normativa che descrive dettagliatamente cosa devono svolgere queste automazioni all'interno dell'immobile

che per mettere in grado il verificatore e certificatore di classificare gli Impianti in modo indiscutibile questi devono seguire strettamente la EN15232 e relative funzioni,

ben descritte (anche tramite l'uso di esempio concreto di applicazione pratica per ogni singola funzione richiesta)..

che l'automazione non deve essere improvvisata e deve comunque poter svolgere tutte quelle funzionalità richieste dalla normativa stessa

Non sembra ci sia spazio d'interpretazione personale della direttiva...

Ogni singola parte degli impianti normata deve seguire delle specifiche ben precise, cosi come per gli infissi a parità d'importanza l'automazione degli impianti

oggi troppo spesso nel pensare comune scambiata col solo nome di "Domotica" deve rispettare queste normative, partendo dal progettista elettrico sino ad arrivare all'installatore

si è tenuti a installare non tanto sistemi di Domotica generici ma solo impianti di automazione domotica che seguano correttamente la normativa europea

e che siano adeguati alla classe energetica scelta per tale immobile.


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del_user_56966
Inserita:

Responsabilità del Progettista d'impianti nella mancata applicazione della direttiva europea e dell'applicazione

dell'efficienza energetica richiesta.

Per fare chiarezza su quello che serve e quello che è futile e non richiesto si identifica un esempio lampante di errore grave che viene commesso

da molti progettisti, nella nuova definizione di impianto d'automazione domotica per una specifica classe Energetica, subentra il concetto

d'automazione e di funzionalità codificata in modo standard.

Per esempio:

Un Impianto di controllo Audio/video

Una serie di attivazioni luce manuali da PC-panel a parete e da IPad

Una qualsiasi comando manuale da IPhone, IPad, Touch, Pulsanti a parete ecc..

Uno scenario con Colori RGB

e cosi via, non sono affatto richiesti dalla normativa sull'efficienza energetica, quindi una soluzione di Domotica che utilizzi nella maggior parte delle applicazioni

comandi manuali e non le funzioni automatiche descritte dalla EN15232 rispetto al risparmio energetico è da considerare del tutto fuori norma!

Al contrario

Un sistema di Automazione Domotica che nell'abitazione come nel Building Automation che in modo autonomo o integrato permetta di controllare e regolare:

° Il Controllo di emissione

° Il controllo della temperatura dell'acqua nella rete (mandata e ritorno)

° Il controllo delle pompe di distribuzione

° Il controllo Intermittente della generazione e/o distribuzione

° Il Controllo del generatore

° Il controllo sequenziale di differenti generatori

° Il controllo di mandata aria ambiente

° Il Controllo mandata aria nell'unità trattamento aria

° Il Controllo sbrinamento recupero calore

° Il raffrescamento meccanico gratuito

° Il Controllo di temperatura di mandata

° Controllo Umidità

° Controllo in base alla Presenza

° Il controllo della luce diurna

° Il controllo delle schermature solari

° Il controllo centralizzato per l'utente

e più specificatamente nella sola Classe A

° La gestione degli impianti tecnici dell'edificio (TBM)

è perfettamente in linea con la direttiva europea e se le funzioni sono svolte seguendo la normativa EN15232

automaticamente da considerare come la regola d'arte in fatto d'efficienza energetica!...

Il consiglio che posso dare al progettista per evitare incomprensioni è di dare il codice della funzione da svolgere e non più la descrizione

visto che per quanto riguarda la normativa esistono dei codici ben precisi per classificare la funzione,

quindi al contrario di prima se sul progetto è riportato una semplice identificazione non potranno più essere nascere equivoci sull'automazione da svolgere

e sul risultato finale!

Quando un Installatore trova scritto una frase del genere,

Luce del Viale certificabile EN15232 F47C

sa (oppure si informa) a cosa si riferisce la richiesta del progettista!

In caso sia l'installatore stesso incaricato di eseguire un impianto in Classe C senza progetto, potrà comuqne identificare nella dichiarazione

di conformità specificare le funzioni svolte dall'impianto in riferimento al risparmio energetico (con notazione esplicita alla EN15232)

idem il verificatore che deve eseguire la certificazione energetica in fase di collaudo verifica la corrispondenza del progetto/impianto con quanto realmente

svolto dall'installatore, in questo modo non possono nascere equivoci in quanto la funzione essendo normata è ben nota in tutta la comunità Europea

Un domani anche un acquirente Italiano o estero più scaltro prima dell'acquisto potrà valutare il reale grado d'efficienza di un immobile

basandosi sulle funzioni dello standard riportate nella dichiarazione di conformità rilasciata dall'installatore.

Questo può essere un ottimo punto di riferimento per evitare che col termine Domotica si voglia far passare una qualche forma di risparmio energetico inesistente

ai fini dell'efficienza standard e realmente certificabile.

Si può concludere dicendo che la Domotica può non essere in linea con le direttive della Comunità Europea e quindi fuori norma rispetto al concetto di risparmio

energetico quando questa non svolga le funzioni standard richieste dalla normativa stessa.

Il consiglio che posso dare per differenziare una soluzione di Domotica non adeguata per svolgere appieno la normativa in fatto di risparmio energetico e relativa

certificazione d'efficienza energetica, da adesso in avanti quando ci si rivolge a soluzioni di Domotica che possono assolvere in modo autonomo o tramite opportune integrazioni

del caso tutte le funzioni richieste per una data classe d'efficienza energetica e quello di identificare tale soluzioni col termine di Automazione Domotica!

del_user_56966
Inserita:
da adesso in avanti quando ci si rivolge a soluzioni di Domotica che possono assolvere in modo autonomo o tramite opportune integrazioni

del caso tutte le funzioni richieste per una data classe d'efficienza energetica e quello di identificare tale soluzioni col termine di Automazione Domotica!

è chiaro che una soluzione di Domotica che non svolga le funzioni richieste dallo standard sull'efficienza energetica non può essere identificata

col termine di Automazione Domotica proprio per il semplice fatto che non svolge l'automazione in se!

Inserita:

bravissimo alen :thumb_yello:

questo post e il giusto compimento a quello di aretusa........

Non ho niente da aggiungere......

Mi auguro solo che questo topic sia visto da piu persone possibile....

Come anche l altro .....

Inserita:

Bene,

è chiaro il fatto che uno spartiacque è stato aperto!!

si fa presto a parlare di "automazione" ma realizzarla non è altrettanto semplice con molti dei sistemi domotici di maggior uso.

Vedremo i molti sistemi configurabili proprietari se saranno in grado di sostenere il confronto con sistemi programmabili ed aperti!

Quindi ai posteri l'ardua sentenza :rolleyes:

Inserita:

Bene, allora mi sto studiando la guida alla EN15232, e sto cercando di passare dalla teoria alla pratica pensando a che sistemi usare per raggiungere gli obiettivi di una classe A per un ipotetico appartamento residenziale...

Impianto caldaia, so già che lo troverò già bello e pronto, e su questo se interpreto bene credo di non dover fare granchè, nel senso che suppongo le caldaie attuali implementino già di per sè sistemi di regolazione a norma, perlomeno quelle che hanno il loro termoregolatore su bus montato in casa modulano la fiamma.... però come la metto con l'integrazione nell'automazione? Se voglio integrare la caldaia dovrei usare il termoregolatore (della net), sostituendolo al termoregolatore della caldaia ed andando a pilotare la stessa... ma perderei la modulazione della fiamma e quindi la funzione di risparmio della caldaia stessa...

Quindi primo dubbio da chiarire.

Climatizzazione: probabilmente l'appartamento sarà dotato di split nelle stanze pricipali, viene richiesto un controllo integrato di ogni stanza con gestione a richiesta, quindi dovrei fare sicuramente in modo di bloccare lo split se non c'è gente o se ci sono finestre aperte... semplice, uso i sensori dell'allarme e trasmettitori IR, potrei usare normalmente lo split col suo telecomando senza imporre un termoregolatore per ogni stanza da gestire? Direi NO visto che la norma chiede un controllo integrato.... ma a quel punto lo stesso termoregolatore potrei usarlo per gestire anche il riscaldamento a zone...

Ma allora per andare in classe A significa che devo imporre la realizzazione di un riscaldamento a zone (1 x stanza) e relativi temoregolatori?....

Questi i principali dubbi che mi vengono in mente su due piedi.... cominciamo da questi per tentare di fare un'analisi di ciò che nella pratica può e deve essere fatto per ottenere alte prestazioni energetiche?

Rispondetemi pure in codice EN15232 per consigliarmi soluzioni alternative ;)

del_user_56966
Inserita:
Impianto caldaia, so già che lo troverò già bello e pronto, e su questo se interpreto bene credo di non dover fare granchè, nel senso che suppongo le caldaie attuali implementino già di per sè sistemi di regolazione a norma, perlomeno quelle che hanno il loro termoregolatore su bus montato in casa modulano la fiamma.... però come la metto con l'integrazione nell'automazione?

Se voglio integrare la caldaia dovrei usare il termoregolatore (della net), sostituendolo al termoregolatore della caldaia ed andando a pilotare la stessa... ma perderei la modulazione della fiamma e quindi la funzione di risparmio della caldaia stessa...

Interpreta più correttamente la Norma, quale classe permette di avere un solo termoregolatore? la Classe C Oppure la Classe D?

sicuramente non la classe A e la Classe B mi sembra proprio che in qui casi serva un termoregolatore per ogni locale!

Quindi primo dubbio da chiarire.

Si ma se devi fare un impianto integrato come richiede la norma per certe classi, viene da se che deve essere scelto un prodotto integrabile...

il primo dubbio tuo in realtà è il primo dubbio che ho io riguardo al fatto che le Classi A e B attuali non rispettino queste normative sul risparmio energetico...

una caldaia che lavori in modo autonomo non può essere considerata a regola d'arte se il resto dell'impianto è totalmente integrato, in questo caso

devo dare perfettamente ragione alla norma, già il solo fatto di dover programmare dei crono della domotica e il dover programmare il crono della caldaia

in piedi davanti allo stesso... è una situazione di obsolescenza, mancanza totale di controllo remoto, impossibilità di gestione TBM richiesta dalla norme...

e difficoltà oggettiva nel controllo integrato tra logiche di risparmio e la caldaia stessa... :rolleyes:

Climatizzazione: probabilmente l'appartamento sarà dotato di split nelle stanze pricipali, viene richiesto un controllo integrato di ogni stanza con gestione a richiesta, quindi dovrei fare sicuramente in modo di bloccare lo split se non c'è gente o se ci sono finestre aperte... semplice, uso i sensori dell'allarme e trasmettitori IR, potrei usare normalmente lo split col suo telecomando senza imporre un termoregolatore per ogni stanza da gestire? Direi NO visto che la norma chiede un controllo integrato.... ma a quel punto lo stesso termoregolatore potrei usarlo per gestire anche il riscaldamento a zone...

Esatto con HomePLC il controllo degli split può avvenire nel modo da te descritto, utilizzando anche lo standard Home Security dove adesso si trovano le maggiori case di

produzione di sistemi di sicurezza, per gestire con un unico sensore e a regola d'arte la presenza e il controllo degli infissi come richiesto dalla normativa

se poi si pensa che con lo stesso impianto si riescono a risolvere fino a tre installazioni distinte l'applicazione di Home Security è conveniente sempre indistintamente

dall'applicazione della normativa sul risparmio energetico... dato che già risparmio tempo, soldi e lavoro ottenendo oltretutto la migliore integrazione ad oggi presente

nei sistemi d'automazione Domotica!

Ma allora per andare in classe A significa che devo imporre la realizzazione di un riscaldamento a zone (1 x stanza) e relativi temoregolatori?....

Questo è già previsto per la classe C, la classe A in realtà è identica alla classe B solo che richiede un controllo TBM più accurato, per questo

solo i sistemi che possiedono nativamente certe caratteristiche professionali saranno in grado di svolgere quanto richiesto senza dover aggiungere oggetti

integrati al momento per sopperire alla carenza di programmazione logica e come sospetto io ulteriori cavi Bus per i termoregolatori...

ovvero senza dover aggiungere un sistema di termoregolazione distinto al sistema originale, con relativi oneri accessori e gravi mancanze

di continuità funzionale nel controllo globale del sistema stesso... :lol:

Questi i principali dubbi che mi vengono in mente su due piedi.... cominciamo da questi per tentare di fare un'analisi di ciò che nella pratica può e deve essere fatto per ottenere alte prestazioni energetiche?

Rispondetemi pure in codice EN15232 per consigliarmi soluzioni alternative

non c'è bisogno di cercare molto se devi fare una classe C il controllo minimo richiesto è un termoregolatore per locale, quindi leggi le caratteristiche

della F1C e già partendo dalla prima funzione della EN15232 ti accorgi che la caldaia+ termo proprietario è adatta per impianti in classe D come mi sembra giusto che sia..

è un oggetto a se stante, con un unico ambiente controllato (= Inefficienza totale) e che non collabora col resto dell'impianto nell'ottenere un elevato risparmio energetico

e quindi appartiene appunto alla classe sconsigliata!

è l'ora che anche le caldaia e l'idraulico capiscano che l'integrazione è il fondamento dell'ottimizzazione complessiva, andando ognuno per conto proprio si ottengono solo

risparmi parziali e si possono solo causare disagi operativi il risparmio energetico globale non può essere garantito tanto meno il controllo richiesto dalla classe A e B...

quindi se trovi una casa con un termo solo e caldaia stand-alone sicuramente rispetto alla norma sul risparmio energetico non sei ne in classe B ne in classe A...

Inserita:
quindi se trovi una casa con un termo solo e caldaia stand-alone sicuramente rispetto alla norma sul risparmio energetico non sei ne in classe B ne in classe A...

direi nemmeno in classe C

Inserita:

F1C.... Mi sa che la tabella che possiedo io all'interno della guida della schneider non sia completa perchè questa che citi proprio non c'è! :(

Se qualcuno ha un link dove poter scaricare qualcosa di più completo lo ringrazio...

Ok, allora è come immaginavo, il mio dubbio riguardo la caldaia partiva dal fatto che osservando la tabella erano contemplate diverse soluzioni per l'ottenimento di classi A o B, ad esempio la SE11A fa riferimento ad una caldaia che alimenta più termoconvettori installati in ambienti diversi e la regolazione viene effettuata sulla temperatura della mandata parzializzando la fiamma in funzione della temperatura esterna... tu dici che questo non va bene, ma allora forse non ho capito come va interpretata la tabella visto che questa soluzione stando alla guida soddisfa la classe A sia nel residenziale che nel non residenziale???

Riguardo al controllo del riscaldamento qui ho 8 soluzioni che soddisfano la classe A (se interpreto correttamente, ma è abbastanza elementare...) e sono:

SE3A;SE5A;SE7A;SE8A;SE10A;SE11A;SE12A;SE14A

Da come ho capito io in base alle esigenze impiantistiche scelgo una di queste applicazioni e dovrei essere a norma per la classe A..... ho capito male?

Domani devo vedere una persona e dovrei spiegargli un pò come funziona questo discorso... spero di riuscire ad uscirne fuori! :superlol:

Grazie ciao!

Inserita:

Ciao aretusa,

visto le sigle che usi credo che quelli che vedi siano gli schemi Schneider elaborati e personalizzati rispetto agli originali della norma.

Comunque se SE11A corrisponde alla scheda F11A nello schema originale della norma, si vede che il fluido di mandata, regolato dalla

funzione, alimenta pù "ambienti".

Quindi questa funzione di regolazione è di classe A.

Però per mantenere la classe A in toto devi anche rispettare la F3A (credo corrisponda alla SE3A) che impone la regolazione in ogni singolo ambiente, supervisionata da TBM.

Studia, studia, se vuoi ampliare la conoscenza... :thumb_yello:

del_user_56966
Inserita:
Mi sa che la tabella che possiedo io all'interno della guida della schneider non sia completa perchè questa che citi proprio non c'è!

allora semplicemente non è la tabella dello standard... ;)

Da come ho capito io in base alle esigenze impiantistiche scelgo una di queste applicazioni e dovrei essere a norma per la classe A..... ho capito male?

esiste un riferimento incrociato tra funzione, classe, residenziale e non residenziale.. :)

Domani devo vedere una persona e dovrei spiegargli un pò come funziona questo discorso... spero di riuscire ad uscirne fuori!

non è difficile, però devi recuperare documentazione che parli in modo standard!

Inserita:

Ah ecco, evidentemente alle grandi aziende interessa creare più confusione possibile, forse è l'unico modo che hanno di vendere i loro sistemi... mi procurerò l'originale altrimenti ho capito che spreco solo il mio tempo andando dietro a sti cialtroni.

grazie.

Inserita:

La EN15232 sul sito uni è solo in inglese.

Su Ceiweb c'è la CEI 205-18 che nella descrizione però è definita come "Guida all’impiego dei sistemi di automazione degli impianti tecnici negli edifici

Identificazione degli schemi funzionali e stima del contributo alla riduzione del fabbisogno energetico di un edificio"

Qualcuno mi conferma che si tratta di una traduzione fedele dell'originale o si tratta di qualcosa di diverso che poi non mi trovo esattamente con lo standard?... Prima di spendere 95 euro meglio essere sicuri...

del_user_56966
Inserita:
Qualcuno mi conferma che si tratta di una traduzione fedele dell'originale o si tratta di qualcosa di diverso che poi non mi trovo esattamente con lo standard?...

si riguardo alla EN15232 è fedele, i qualche punto aggiungono solo un po di riferimenti ad altre norme sempre per pubblicità "al solito tipo Domotica"

affermando che l'impianto deve funzionare anche

in caso di isolamento tra due dispositivi (che è comunque impossibile se l'attuatore rimane isolato dal regolatore) e come al solito si scordano

spero per loro volutamente (altrimenti sarebbero ignoranti in materia) che oltre che

al taglio netto di entrambi i fili del Bus i guasti più frequenti sono:

un corto netto dei fili del Bus

un basso isolamento del cavo Bus

il guasto di un transciver di uno dispositivo (che equivale al corto del bus) specie dopo un temporale e visto che sono tutti in parallelo equivale al corto del Bus

oppure il guasto di buona parte dei transciver di comunicazione dei dispositivi in seguito a un extra tensione...

in pratica l'unico punto contestabile e secondo me completamente fuori dalla regola d'arte (sfido chiunque a dimostrare il contrario rispetto ai guasti suddetti) è quello,

questo è l'unica parte che sembra più una promozione commerciale che altro... :lol:

Inserita:
Da come ho capito io in base alle esigenze impiantistiche scelgo una di queste applicazioni e dovrei essere a norma per la classe A..... ho capito male?

no.......errore gravissimo enrico non una maTUTTE le devi soddisfare se vuoi la classe a.......

e sulla guida c è anche scritto!!

NOTA BENE: un sistema di automazione è di classe D, C, B o A se tutte le funzioni che implementa

sono rispettivamente almeno di classe D, C, B o A. Ciononostante anche implementazioni parziali possono

consentire risparmi energetici.

è per quello che è difficile ottenerla la classe a........ :thumb_yello:

nelle villette che sto progettando infatti stiamo cercando una caldaia con porta rj 45 modbus a bordo per integrare la regolazione senza gateway con hplc.......

ovviamente perchè saranno immobili in classe CASA PASSIVA con fabbisogno circa di 12 kwh !!!!

del_user_56966
Inserita:
è per quello che è difficile ottenerla la classe a.......

La difficoltà nel realizzare un appartamento in classe A se voglio rispettare la normativa

e poter dimostrare la validità dell'impianto deve poter dimostrare l'effettivo risparmio energetico tramite l'uso di sistemi TBM

idem si deve poter contare di una precisa diagnostica che rilevi i guasti e le anomalie delle regolazioni

si deve inoltre poter contare di funzioni automatiche e manuali che permettano l'ottimizzazione dei consumi

il tutto condito da una perfetta integrazioni tra tutte le componenti dell'impianto (Termoregolazione, ventilazione, Illuminazione ecc..)

quindi una classe A è difficile da ottenere, oltre ai costi accessori che non sono quelli della sola installazione ma anche quelli di taratura e messa a punto

del sistema nel tempo.

Ricordo che la Classe B prevede la stessa automazione della classe A ma senza questi requisiti di completezza e risoluzione.. la differenza tra le due

quindi sta solo nella potenzialità del sistema d'automazione di essere supervisionato e nel poter dare tutte le informazioni e controlli richiesti

per l'ottimizzazione dell'impianto...

nell'ottenimento della Classe A sembra proprio che sistemi giocattolo e i sistemi incompleti

e con bassa risoluzione delle informazioni non potranno quindi essere impiegati... :)

magari per sicurezza meglio chiedere al produttore una certificazione d'uso.. in modo che il prodotto sia garantito per svolgere tutte le funzionalità previste dalla EN15232

nelle villette che sto progettando infatti stiamo cercando una caldaia con porta rj 45 modbus a bordo per integrare la regolazione senza gateway con hplc.......

ovviamente perchè saranno immobili in classe CASA PASSIVA con fabbisogno circa di 12 kwh !!!!

quindi come dicevo sopra, non dovresti avere problemi visto che i sistemi HomePLC in standard EN61131-3

sono certificati per l'attuazione della EN15232 direttamente dal produttore...

secondo me questa certificazione e le funzioni utilizzate vanno anche riportate direttamente nella 37/08.. e cosi puoi sempre dimostrare che hai fatto tutto ciò che

era necessario per svolgere il tipo d'efficienza richiesto la classe energetica scelta ecoprogettualmente!... :thumb_yello:

Inserita:

a proposito alen te che ne sai una piu del diavolo.....

ne conosci qualcuna di caldaia come serve a me con quelle caratteristiche piu possibilmente anche inverter sulla pompa interna di mandata??

del_user_56966
Inserita:
ne conosci qualcuna di caldaia come serve a me con quelle caratteristiche piu possibilmente anche inverter sulla pompa interna di mandata??

mi sto facendo una cultura anche in quel senso... :lol:

visto che adesso i termo-idraulici dovranno sempre più collaborare con gli installatori elettrici e viceversa... se vogliono fare dei lavori

che svolgono le funzioni richieste dalle direttive... e che questo in parte già sta avvenendo almeno al nostro livello... vengo a conoscere

molte cose interessanti riguardo alle applicazioni in quel settore... però siamo solo agli inizi!.. :)

del_user_56966
Inserita:
a proposito alen te che ne sai una piu del diavolo.....

almeno sul risparmio energetico penso basti un po di buon senso...

comunque sono sicuro che queste direttive metteranno fine una volta per tutte all'installazione improvvisata

rendendo grazia a chi si informa e si tiene aggiornato sulle tecnologie più idonee per lo svolgimento del proprio lavoro...

differenzierà anche Eco-Architetti da architetti, progettisti da Eco-Progettisti e installatori da eco-installatori...

questo nel nostro caso significa che un "attacca fili" oggi può spacciasi per elettricista ma

non può sicuramente spacciarsi per eco-Installatore se non sa applicare correttamente l'automazione standard in ambito civile... ;)

del_user_56966
Inserita:

come si dice... basta chiedere!

devi ricercare caldaie che supportino lo standard OpenTherm come per esempio quelle della...LINK

se ti serve qualche info in più sullo standard...LINK

poi se vuoi usare il Modbus ti serve un gateway...LINK

Inserita:

Quindi per il controllo ad esempio del riscaldamento per soddisfare la classe A su quel sistema dovrei realizzare TUTTE le funzioni della tabella relativa al riscaldamento?

Io avevo capito che si sceglieva una delle tipologie in funzione del tipo di impianto perchè nella guida della schneider riportava poi gli esempi con schemi di impianto... adesso ho comprato la norma, ma devo stamparla per leggerla sul pc la sto solo consultando superficialmente, non riesco ad applicarmi! :senzasperanza:

Comunque davvero interessante questa materia, sono proprio curioso di vedere cosa succede, anche se rispetto agli installatori della mia zona immagino che potrebbero nemmeno accorgersi che esista e chiedersi per anni il motivo per cui arrivano ditte da fuori a fare determinati lavori, parlo sia di elettrici che di termotecnici.... stamane sono stato ad un incontro sulla 64-8 e nessuno di quelli con cui ho parlato sapevano della en15232, la maggior parte ha scoperto la nuova 64-8 solo perchè gli son tornate indietro le certificazioni o perchè l'argomento è venuto fuori tra le chiacchiere al banco del fornitore....

del_user_56966
Inserita:
Comunque davvero interessante questa materia, sono proprio curioso di vedere cosa succede, anche se rispetto agli installatori della mia zona immagino che potrebbero nemmeno accorgersi che esista e chiedersi per anni il motivo per cui arrivano ditte da fuori a fare determinati lavori, parlo sia di elettrici che di termotecnici.... stamane sono stato ad un incontro sulla 64-8 e nessuno di quelli con cui ho parlato sapevano della en15232, la maggior parte ha scoperto la nuova 64-8 solo perchè gli son tornate indietro le certificazioni o perchè l'argomento è venuto fuori tra le chiacchiere al banco del fornitore....

si è strabiliante sapere queste cose... :lol:

adesso come tu dici della schneider che ha un intero sito sull'argomento (anche se come dici tu ne parla in parte facendo riferimenti a codici dedicati)

cosi come ne parlano e fanno incontri sul tema aziende come ABB e SIEMENS... collegi dei Periti e Ingegnieri, associazioni ecc...

aziende più formate con cui stiamo lavorando fanno già scuole e uffici con queste automazioni...

e poi... il nulla!

sotto a questo migliaia di installatori che non sanno nulla della direttiva Europea, delle leggi Italiane, delle leggi attuative regionali, delle normative Europee..

Ragazzi non è una cosa dedicata a una nicchia riguarda tutti e non è facoltativa... chi vuole progettare oggi ne deve tener ben di conto...

Sono anni che chi propone domotica porta il risparmio energetico come stimolo per l'acquisto di questi sistemi, adesso che è la Comunità Europea a chiedere

in modo diretto e regolamentato di applicare queste funzionalità e ne redige schemi e funzioni creando di fatto uno standard Internazionale sull'utilità dell'automazione Domotica

che mi fate vi eclissate?... :lol:

Sveglia, non sono cose che dovremo fare fra 10 anni sono già qui e vanno fatte già con i progetti attuali... le case in classe D (non efficienti)

non sono più a norma!... ;)

del_user_56966
Inserita:
se ne trovi fammelo sapere.....

comunque Iacopo, se ci pensi bene con la programmazione puoi anche aggirare l'ostacolo delle delle comuni caldaie anche non integrabili!

il controllo lo puoi lasciare direttamente agli ausiliari della caldaia stessa che useremo solo come sicurezza, la caldaia la lasci sempre attiva al massimo

(se poi ha la sonda climatica meglio si arrangia per conto suo..)

e fai tu la modulazione del circuito esterno in base ai parametri che scegli, orari, programmazione dei vari crono degli ambienti ecc..

è chiaro che se non c'è richiesta la caldaia si limita direttamente per conto suo... potrebbe bastare una valvola di bypass come prescritto dalla EN15232

per regolare tutto il sistema in modo indipendente dal generatore...

se poi serve potresti anche vedere se è possibile in caso di lunghi periodi di inattività (in caso di ferie o altro..) togliere tensione e spegnerla forzatamente

se all'accensione tutto torna in linea e la caldaia è pronta a generare nuovamente.. il problema è risolto e l'integrazione tramite Bus diventa superflua...

forse è anche meglio cosi non leghi il cliente a un modello specifico di caldaia e/o marca.. dato che sono oggetti che nel tempo possono essere sostituiti

mettendo un altra caldaia al posto della prima l'impianto continuerà a funzionare senza problemi... mentre sia com'è con questi Standard empirici... :lol:

Inserita:
Quindi per il controllo ad esempio del riscaldamento per soddisfare la classe A su quel sistema dovrei realizzare TUTTE le funzioni della tabella relativa al riscaldamento?

Io avevo capito che si sceglieva una delle tipologie in funzione del tipo di impianto perchè nella guida della schneider riportava poi gli esempi con schemi di impianto... adesso ho comprato la norma, ma devo stamparla per leggerla sul pc la sto solo consultando superficialmente, non riesco ad applicarmi!

si le devi realizzare tutte .........

ad esempio nel sottosistema controllo di riscaldamento devi soddisfare la classe a per ogni funzione DIVERSA tipica di questo gruppo ed esempio.....

CONTROLLO DI EMISSIONE, F3A

CONTROLLO TEMPERATURA ACQUA NELLA RETE DISTRIBUZIONE ( MANDATA E RITORNO,F5A

ecc ecc.

questo perchè sono funzioni diverse finalizzate al raggiunguìimento della classe a per il sottosistema riscaldamento......

se una delle funzioni a valle di un dato sottosistema .....es riscaldamento o raffrescamento

non è in classe a .......allora tutto il gruppo non puo essere dichiarato in classe a........

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