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Dubbio Sulla 46/90


tyree

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Ho una domanda su un argomento che è stato trattato più e più volte nel forum, ma probabilmente ho ancora troppe lacune e quindi avrei bisogno dell’aiuto di qualcuno di voi.

Cerco di descrivervi la situazione (sebbene non sia propriamente mio problema):

in un impianto industriale esistente c’è la necessità di installare un macchinario (impegnerà una superficie di 90m2 circa all’aperto) dotato di proprio quadro locale di comando. Supponiamo che io sia il fornitore e l’installatore del macchinario (con responsabilità di montaggio meccanico e collegamenti elettrici); il mio lavoro consiste quindi nel montaggio meccanico e nella posa e allacciamento elettrico del macchinario con alimentazione, 400V trifase, derivata da quadro di distribuzione esistente.

Questo presupporrà con ogni probabilità la creazione di un percorso cavi (per cavi di potenza e di segnale) da quadro di distribuzione esistente a quadro locale di comando; le distanze sono al momento sconosciute.

Supponiamo inoltre che il sottoscritto sia dispensato dal mettere mani su un quadro esistente.

L’intervento e la modifica da effettuarsi possono rientrare nella casistica della 46/90 e del regolamento di attuazione 447/91?

Vi ringrazio per l’aiuto e la cortesia.

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L'azienda Cliente acquisisce dal fornitore delle macchine aggiunte, tutti gli elementi necessari alla fornitura dei servizi, aria compressa, energia elettrica, rete di terra, energia elettrica, acqua di raffreddamento, logistica delle strade di accesso, stoccaggi delle materie prime e del prodotto finito, capannone se è coperto, protezioni antifulmine, inpianti di sicurezza, di emergenza e antincendio e quant'altro serva al funzionamento di una nuova area di produzione. Da incarico per il progetto delle utilities e di tutti i sistemi annessi e connessi. Sarà cura del progettista elaborare le specifiche ed il progetto in sintonia con le necessità aziendali e delle nuove macchine. In questo contesto verrà verificato il quadro elettrico aziendale di alimentazione per vedere se è compatibile. Sbagliare in questa fase, significa trovarsi con la nuova macchina installata ma non utilizzabile.

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in genere si considera "terra di confine" l'interruttore generale o il sezionatore del quadro elettrico della mnuova macchina : a monte il collegamento compete alla "fabbrica", a valle tutto è di competenza del fornitore della macchina

poi possono esserci accordi commerciali particolari, del tipo...se non vuoi farmi un ulteriore sconto, almeno occupati tu degli oneri di allacciamento...per esempio...

resta il fatto che un allacciamento anche di entità modesta in qualche modo modifica l'impiantistica esistente, che era stata progettata ed eseguita appunto secondo i criteri della 46/90

ma logicamente un fornitore di una macchina non sa come il progettista abbia disegnato l'impianto di distribuzione di un capannone...eseguito magari 10 anni prima !

un conto è avere un blindo di distribuzione in una officina, esempio...portata 400 A...tanto per dire...linea in arrivo da quadro distribuzione, protezione a monte..ecc.ecc.....

gli viene collegata una cassetta da 32 a con fusibili per alimentare un trapano....... beh...dormiamo sonni tranquilli

ma se magari viene installato un macchinario che assorbe 100 KW, non esiste unalinea, bisogna posizionarla da zero, deve essere aggiunto su un quadro elettrico un interruttore.... SI ! chiunque faccia l'impianto, il tutto deve essere progettato e una volta realizzato dichiarato conforme dall'installatore ( dico progettato perchè un grande impianto viene sicuramente posizionato in un luogo di lavoro superiore ai 200 m2.... )

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Ti ringrazio e sono pienamente d'accordo con quanto hai scritto, ma mi rimane un dubbio che nel post precedente non ho messo bene in evidenza.

Ipotesi 1. A è il fornitore e installatore del macchinario, B è il cliente e proprietario dell'intero impianto.

Supponiamo che A debba solamente fornire macchinario e posarlo dove stabilito, con quadro di comando e controllo dedicato (allacciamenti elettrici/pneumatici, o quanto altro necessario tra quadro locale e macchinario, sono a cura di A).

Ipotesi 2. A è il fornitore e installatore del macchinario, B è il cliente e proprietario dell'intero impianto.

A, in questo caso, ha anche il compito di creare, se necessario, un percorso cavi posando il cavo che dovrà alimentare il quadro locale da un quadro esistente sull'impianto (dopo verifiche del caso) oltre a quanto già scritto nella ipotesi 1.

Ipotesi 3. A è il fornitore e installatore del macchinario, B è il cliente e proprietario dell'intero impianto.

Si rendono necessarie opere civili (es.: basamenti o locali o vasche di contenimento, ecc.). A (che ha requisiti necessari per eseguire il lavoro) sarà incaricato anche di questa lavorazione. Questo ad esempio potrebbe voler dire integrare rete di terra (previa verifica).

Il dubbio (di approccio al problema) è questo: in quali casi A dovrà prendersi carico della presentazione della dichiarazione di conformità ai sensi della 46/90? Forse il dubbio si può circoscrivere all'ipotesi 1.

In secondo luogo la presentazione del progetto: escluderei l'ipotesi 1, ho qualche dubbio sulla 2.

Che ne pensate?

Grazie ancora

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Ho inserito il post precedente dopo luigi, ma seguiva la speigazione di adross.

Grazie luigi per il tuo parere; sicuramente mi stai aiutando a capire.

Modificato: da tyree
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