RBAlfa Inserito: 21 novembre 2008 Segnala Share Inserito: 21 novembre 2008 Salve a tutti,per favore qualcuno mi spiega quando è davvero necessario utilizzare questo tipo di cavo?? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pierluigi Borga Inserita: 21 novembre 2008 Segnala Share Inserita: 21 novembre 2008 Cavo resistente al fuoco per tot minuti in determinate condizioni.....ma intendi quando è obbligatorio ? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RBAlfa Inserita: 21 novembre 2008 Autore Segnala Share Inserita: 21 novembre 2008 Intendo dire quando e dove va posato.Sto realizzando un impianto in un capannone ed il progettista mi ha fatto posare questo tipo di cavo per alimentare una blindo luce per delle lampade di emergenza alimentate da soccorritore installato dentro un locale tecnico REI.Non ha gran chè senso posarlo per tutto il capannone perchè primo le lampade non sono resistenti al fuoco e neppure la blindo luce....Avrebbe più senso posarlo all'interno del locale tecnico fino alla prima scatola di derivazione secondo me...Inoltre per i pulsanti di sgancio a lancio di corrente mi ha detto che non è necessario posare questo tipo di cavo nonostante passi all'interno dell'edificio.... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pierluigi Borga Inserita: 21 novembre 2008 Segnala Share Inserita: 21 novembre 2008 In genere lo utilizziamo per le luci di emergenza e uscite di sicurezza...se non diversamente richiesto e specificato.Se presupponi che l'incendio interessi una zona dello stabile, il cavo è resistente al fuoco per due ore(se non sbaglio) e quindi le lampade e targhe poste in altri punti continueranno a funzionare per il tempo necessario ad uscire....Poi certo le derivazioni e le lampade non sono resistenti al fuoco.Completamente diverso è il discorso per locali pubblici, cinema, alberghi. e soprattutto ospedali dove troviamo cavi LSZH low smoke zero halogen, cioè a bassa emissione di fumi e gas tossici corrosivi...Per un dettagliato riferimento normativo aspettiamo anche altri lumi... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
time Inserita: 22 novembre 2008 Segnala Share Inserita: 22 novembre 2008 Ciao RBAlfa,l'utilizzo del solo cavo resistenza al fuoco non basta a garantire il funzionamento del servizio di sicurezza ed è per questo che la normativa parla di conduttura resistente al fuoco e non semplicemente di cavo resistente al fuoco.Per conduttura si intende l'insieme del cavo e del condotto (es. tubo protettivo, canale, ecc.) che lo protegge e/o lo supporta.E' bene che questo concetto sia recepito visto che non servirebbe a nulla (o quasi) posare un cavo resistente al fuoco su di una canala se poi questa, sottoposta al fuoco non avendo alcuna resistenza al fuoco stesso cede o i suoi supporti cedono visto che in questo caso poco o nulla servirebbe il cavo resistente al fuoco che senza più un supporto cade se pur sia rimasto integro o comunque ancora in grado di compiere il suo onesto lavoro se non fosse che cadendo addio collegamenti.Di fatto la norma parla di conduttura resistente al fuoco per natura e/o per costruzione ad esempio posso realizzare una conduttura resistente al fuoco anche con del normalissimo cavo FG7OR posato entro un cunicolo od una tubazione interrata visto che detto cavo anche attraversando un luogo che prende fuoco egli rimarebbe integro per un bel pò di tempo e quindi continuerebbe a garantire l'alimentazione al proprio servizio di sicurezza.Se pensi è quello che osservi al progettista ed aggiungo che nel caso si sprigionasse un incendio nel reparto se non sei fuori entro pochi minuti non nè uscirai più visto che rimaresti soffocato dal fumo che si sprigiona (ci sono molte più vittime per il fumo uccide che per le ustioni) e quindi che utilità avrebbero le lampade accese per 30-40-60 o 90 minuti?In questi casi l'uso scellerato del cavo resistente al fuoco è inutile o quasi.Un ragionevole compromesso tra l'impiego generalizzato dei circuiti resistenti al fuoco e il loro impiego soltanto fino all'ingresso nei locali oggetto del servizio di sicurezza consiste nel garantire la resistenza al fuoco per le dorsali in modo da evitare che un principio di incendio proprio in corrispondenza della dorsale metta fuori servizio ad esempio le luci di sicurezza centralizzate (come nel tuo caso); diventa invece inutile nelle derivazioni, in prossimità degli apparecchi che cessano comunque di funzionare se investiti dalle fiamme.Per quanto attiene ala norma CEI 64-8 (art. 752.52.1) devono essere resistenti al fuoco i circuiti di sicurezza che attraversano i luoghi a maggior rischio in caso di incendio e non quelli che si sviluppano all'interno di tali luoghi posti al servizio dei luoghi stessi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
RBAlfa Inserita: 22 novembre 2008 Autore Segnala Share Inserita: 22 novembre 2008 ciao TimeIn pratica sono soldi buttati....Infatti non ha senso utilizzare questo tipo di cavo per le linee terminali, un pò come pensavo io...Se posso ti chiedo un'ultima cosa, le lampade di segnalazione per le uscite di emergenza (in questo caso ben 35 da 24W) sono in modalità SA sempre alimentate da soccorritore con cavo FTG10.Qui forse ha un pò più di senso utlizzare questo tipo di cavo perchè i circuiti partono dal locale tecnico e sono 15 (1 cavo 2-3 lampade) ma ha senso tenerle sempre accese? il consumo è di quasi 1KW. Quand'è che la norma prevede che le lampade debbano essere SA o SE?Grazieciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
time Inserita: 22 novembre 2008 Segnala Share Inserita: 22 novembre 2008 (modificato) Non ho capito se le lampade sulle uscite di emergenza sono di tipo autonomo oppure sono lampade "normali" alimentate dal gruppo soccorritore.Se fossero autonome non serve il cavo resistente al fuoco, se invece sono sotto gruppo allora il cavo resistente al fuoco è d'obbligo almeno per quanto attiene le dorsali.Per quanto attiene alle lampade in versione S.A. sono richieste nel caso in cui nelle condizioni normali (illuminazione artificiale ordinaria) le uscite di sicurezza non sono visibili. In questi casi vanno messe in risalto ed inoltre è dimostrato che qualora in un locale vi sia una o più zone buie, se in esse vi è una luce l'occhio umano è attratto da esse e quindi si ottiene il risultato voluto ossia di far individuare dove sono posizionate le porte di sicurezza.Nei casi in cui le uscite sono visibile in condizioni normali le lampade possono essere tranquillamente in versione S.E. (solo emergenza).Il classico esempio lo si ha nei cinema o in un teatro dove le luci in sala sono normalmente spente e quindi le uscite di sicurezza non si vedrebbero. Avendo le lampade sempre accesa sopra di esse, durante la permanenza nella sala stai tranquillo che le individui o quanto meno individui quella più vicina al tuo posto.Tieni presente che tante volte vengono fatte installare delle luci in versione S.A. anche se non richiesto in modo che nel locale quando non c'è nessuno e le luci sono spente, sia comunque presente un pò di luce che si sfrutta quale luce notturna (ad esempio se nel locale hai una telcamera opti di installare una S.A. invece di realizzare il circuito luce notturna). Modificato: 22 novembre 2008 da time Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
aleghost Inserita: 28 novembre 2008 Segnala Share Inserita: 28 novembre 2008 Se posso ti chiedo un'ultima cosa, le lampade di segnalazione per le uscite di emergenza (in questo caso ben 35 da 24W) sono in modalità SA sempre alimentate da soccorritore con cavo FTG10.se hanno la batteria tampone (gruppo autonomo di emergenzxa) a bordo non serve l'FTG10 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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