Sempronio1960 Inserito: 1 novembre 2009 Segnala Share Inserito: 1 novembre 2009 Nel corso di uno scambio di idee del tutto teorico è stata considerata la possibilità di effettuare - in una stazione elettrica AT a doppia sbarra con interruttore di parallelo sbarre - il rinnovo di uno stallo di linea effettuando by-pass provvisori come sembra suggerire lo stralcio di un vecchio articolo, purtroppo giunto incompleto, del prof. Iliceto (più di qualcuno penso lo ricorderà). L'ipotesi in discussione è quella indicata in rosso, si vuole rinnovare lo stallo di destra (i tre sezionatori, l'interruttore ed il TA) e l'ipotetica stazione in discussione è costruttivamente lineare così come nella figura dello stralcioTutto ciò per poter effettuare i lavori di rinnovo mantenendo la linea in esercizio protetta dall'interruttore di parallelo sbarre. Che ne pensate? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Adelino Rossi Inserita: 1 novembre 2009 Segnala Share Inserita: 1 novembre 2009 con la modifica vengono a mancare i TA, i TV, gli scaricatori e il sezionatore di terra di linea.cambia il modello di gestione delle due linee che passano, (suppongo) in parallelo rigido sulla sbarra B.inoltre serve trasferire sull'interruttore di parallelo che attualmente è attrezzato con proprie protezionile protezioni tipiche delle linee, distanziometrica, minima impedenza, massima corrente di linea, (non di congiuntore), controllo del sincronoscopio e tutti gli altri automatismi comprese le misure di energia normali e fiscali. ecc, ecc. cambia anche la procedura di sicurezza in quanto viene a mancare il sezionatore di messa a terra di linea. l'adattamento è più semplice se si tratta di una cabina utente, ma è più complesso se ha flussi di energia che richiedono l'uso della distanziometrica o di altri dispositivi. per il quesito posto, andrebbe infatti allegato anche lo schema delle protezioni, delle misure e dei telecomandi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sempronio1960 Inserita: 1 novembre 2009 Autore Segnala Share Inserita: 1 novembre 2009 (modificato) Lo scambio di idee riguardava la possibilità di una soluzione alternativa alla seguentenel caso di sostituzione di S1, S2, S3, I e TA. Per le protezioni si considerava di affidarsi alla distanziometrica all'altro capo della linea ed all'amperometrica dell'interruttore di parallelo. Le misure d'energia, perlomeno quelle fiscali, non intervenivano in quanto si trattava di una rete d'utente con punti di fornitura esterni alla stazione. Il tutto solo per il tempo dell'intervento valutabile in un mese circa, durante il quale altrimenti si sarebbe dovuto mantenere "aperto" anche lo stallo della linea di sinistra messa in continuità metallica. Modificato: 1 novembre 2009 da Sempronio1960 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Adelino Rossi Inserita: 1 novembre 2009 Segnala Share Inserita: 1 novembre 2009 per la prima ipotesi,se è una cabina utente priva di generatori allora il discorso diventa più semplice e la distanziometrica non serve, (non ci dovrebbe essere).il secondo schema a mio parere non è gestibile.resta il fatto che in pratica è piuttosto difficile fare connessioni diverse in una stazione AT, (non indichi la tensione) nel rispetto degli isolamenti e della sequenza delle fasi. dipende dal layout di stazione. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sempronio1960 Inserita: 2 novembre 2009 Autore Segnala Share Inserita: 2 novembre 2009 il secondo schema a mio parere non è gestibile.Il mio interlocutore mi indicava il secondo schema come possibile in questo tipo di interventi, e il collegamento di continuità metallica fra le linee lo chiamava con il termine, per me nuovo e curioso, di "ammazzettamento". I collegamenti fra le diverse fasi nel secondo schema verrebbero realizzati con cavi opportunamente distanziati fra loro e "fissati" a terra tramite colonnine isolanti. Hai/avete riscontri a proposito? Ah, la tensione è 150 kV e la discussione riguardava una linea di due in entra-esci.Nel primo schema, che è una mia ipotesi, vedo una difficoltà quando i cavi di collegamento fra lo stallo di parallelo e la linea da collegargli provvisoriamente incrociano, anche se a quota diversa, l'altra linea: è vero che comunque bisognerebbe far riferimento ad un caso concreto. Ovviamente le due linee le collegherei alla stessa sbarra.Nel caso di rinnovo completo di uno stallo (interruttore, sezionatori afferenti e TA) c'è un modo standard di procedere o occorre studiare la lavorazione caso per caso? Penso soprattutto al sezionatore lato linea nel caso di due linee in entra-esci, volendo evitare il fuori servizio di una linea per mantenere la possibilità di alimentazione da due lati in altre stazioni della rete d'utente. Hai/abbiate pazienza se sto scrivendo castronerie, sono argomenti che sto rivedendo da quando ancora non avevo un capello bianco Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Adelino Rossi Inserita: 2 novembre 2009 Segnala Share Inserita: 2 novembre 2009 in poche parole è sempre difficile affrontare con chiarezza problemi complessi.al tuo terzo intervento capisco qualcosa di più.il termine di "ammazzettamento" si usa per dire l'unione rigida di due linee. se le linee appartengono ad uno stesso ente e rappresentano una linea interrotta in entra esci allora la soluzione potrebbe anche essere possibile.ripeto tutto dipende dal layout reale della stazione e dai suoi ingombri.va verificato anche la preparazione delle opere civili, basamenti, cunicoli ed eventuali telai di supporto, per adattare le nuove apparecchiature.la fattibilità del piano di lavoro e sicurezza dipende anche da che tipo di mezzidi sollevamento vengono utilizzati, dal loro ingombro e dalle vie di corsa per accedere alla zona cantiere in sicurezza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sempronio1960 Inserita: 11 novembre 2009 Autore Segnala Share Inserita: 11 novembre 2009 il termine di "ammazzettamento" si usa per dire l'unione rigida di due linee.Sempre parlando teoricamente, sto cercando di immaginare come si possa realizzare in pratica l'unione rigida di due linee (penso ad un entra-esci) a 150 kV. Scollegherei gli stalli dalle linee e collegherei le fasi corrispondenti sui sostegni in arrivo in stazione con dei cavi di lunghezza opportuna. Poichè così facendo bisogna garantire le distanze fra le fasi, oltre che rispetto all'ambiente crcostante, come ci si potebbe cautelare dallo sbandamento dei cavi di collegamento per azione del vento: tramite punti fissi rispetto al terreno realizzati con colonnine isolanti? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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