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Impianto Di Terra Capannone - devo collegarmi all'impianto di terra esistenza


Marco__

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Ciao a tutti.

Volevo fare una domanda.

Sto realizzando il progetto di un impianto elettrico in un capannone industriale (di circa 900 mq) per una azienda metalmeccanica. Questo capannone dista circa 40 metri da un altro capannone (sempre della stessa azienda) e verrà alimentato sempre dallo stesso contatore ENEL. Mi sono fatto dare dal committente la denuncia dell'impianto di terra già esistente. Non viene riferito nessun valore di resistenza di terra misurato e quindi provvederò a fare un'altra misura della resistenza di terra esistente. Quello che ora chiedo è questo.

L'impianto di terra per il nuovo capannone lo posso fare separato o devo collegarlo all'impianto di terra esistente? Sicuramente dovrò adeguarlo perchè ho una protezione differenziale più alta a monte per il nuovo capannone (0,5A selettivo).

Inoltre, se devo collegarmi all'impianto esistente, devo portarmi al collettore di terra già esistente?

Saluti

Marco

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L'impianto di terra per il nuovo capannone lo posso fare separato o devo collegarlo all'impianto di terra esistente? Sicuramente dovrò adeguarlo perchè ho una protezione differenziale più alta a monte per il nuovo capannone (0,5A selettivo).

Non sono esperto di impianti elettrici, però suppongo di si, devi collegarti all'impianto di terra esistente a meno che tu non abbia due contatori ENEL distinti ed eventualmente, se necessario, adattare l'impanto di terra alle esigenze del nuovo impianto (es. se la Id del differenziale è differente). Nel tuo caso, essendo Id=500mA, occorre che Re(resistenza di terra) sia minore o uguale al rapporto tra la tensione di contatto limite ammessa (50V in tal caso, altrimenti sarebbe 25V per locali medici, stalle e cantieri edili) e la corrente di intervento entro 5s dei dispositivi di protezione a massima corrente, oppure la corrente nominale d'intervento Idn di interruttori differenziali (quella maggiore) espressa in ampere:

Quindi occorrerà che tu verifichi che sia: Re<= 50/0,5 = 100Ohm

Quello che però non sò e lascio la parola ai più esperti (qui serve BENNY) è questo: se tu per esempio fai il tuo impianto di terra per il nuovo capannone e da qui devi collegarti all'impianto di terra esistente, non sò se puoi collegarti direttamente al primo dispersore di terra vicino che trovi (basta che la distanza tra dispersori in profilato sia almeno 6/7 volte la loro lunghezza se non ricordo male), oppure se devi andare a collegarti fino al collettore di terra del quadro che c'è nel capannone già esistente. Dico questo perchè già il nuovo capannone dista 40 metri da quello già esistente, quindi se dal collettore del tuo nuovo quadro devi andare fino al collettore del quadro del capannone già esistente mi sembra una bella distanza (saranno suppongo 70/80 metri di cavo). Comunque questo non te lo sò dire.

Saluti

Edge

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Benny Pascucci
Quello che però non sò e lascio la parola ai più esperti (qui serve BENNY) è questo: se tu per esempio fai il tuo impianto di terra per il nuovo capannone e da qui devi collegarti all'impianto di terra esistente, non sò se puoi collegarti direttamente al primo dispersore di terra vicino che trovi
Eccomi.... ;)

Data la distanza tra i due capannoni, anche se il contatore è unico, se non vi sono impianti comuni tra i due, gli impianti di terra potrebbero, in linea teorica essere anche separati e indipendenti. Infatti, ciò che preoccupa, in questi casi è una eventuale differenza di potenziale che potrebbe esistere tra i due impianti di terra.

A me però, la soluzione dei due impianti separati non piace molto, nonostante la distanza e a prescindere dalla esclusione di impianti comuni, che magari in un prossimo futuro si potrebbero sempre presentare. Quindi, credo sia molto meglio ricorrere ad un impianto di terra unico per entrambi i capannoni.

Non c'è alcuna prescrizioe, nè necessità tecnica di collegare l'impianto elettrico del secondo capannone al collettore del primo. A mio avviso si può benissimo realizzare l'impianto di terra del secondo capannone e collegare fisicamente questi in un punto dell'impianto di terra del primo capannone, magari nel primo pozzetto con picchetto disponibile, se poi si vuole fare una cosa ancora più sicura si può realizzare almeno un altro collegamento in un altro pozzetto.

Per quanto riguarda i valori vanno bene quelli indicati dall'amico edge.... :thumb_yello:

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Nel tuo caso, essendo Id=500mA, occorre che Re(resistenza di terra) sia minore o uguale al rapporto tra la tensione di contatto limite ammessa (50V in tal caso, altrimenti sarebbe 25V per locali medici, stalle e cantieri edili) e la corrente di intervento entro 5s dei dispositivi di protezione a massima corrente, oppure la corrente nominale d'intervento Idn di interruttori differenziali (quella maggiore) espressa in ampere:

Quindi occorrerà che tu verifichi che sia: Re<= 50/0,5 = 100Ohm

Non c'è alcuna prescrizioe, nè necessità tecnica di collegare l'impianto elettrico del secondo capannone al collettore del primo. A mio avviso si può benissimo realizzare l'impianto di terra del secondo capannone e collegare fisicamente questi in un punto dell'impianto di terra del primo capannone, magari nel primo pozzetto con picchetto disponibile, se poi si vuole fare una cosa ancora più sicura si può realizzare almeno un altro collegamento in un altro pozzetto.

Grazie mille ragazzi! :thumb_yello:

Ho capito. Infatti Benny non avevo trovato nulla sui miei libri di testo, anche di TuttoNormel, che mi delucidasse in merito al fatto che fosse possibile collegarsi al primo picchetto vicino. Sicuramente il discorso della d.d.p. che può venirsi ad instaurare tra i due impianti di terra è molto importante, però l'idea di un impianto separato mi dava dei dubbi e ora me gli avete chiariti.

Non c'entra nulla con l'impianto in esame, però mi sorge una curiosità: l'impianto di terra attuale nel vecchio capannone ha due picchetti di terra posti a circa 10 metri l'uno dall'altro; se invece di tale configurazione avessi avuto 4 picchetti posti lungo il perimetro e collegati fra loro a formare un anello, avrebbe dato problemi particolari (squilibri?) collegare l'impianto di retta del nuovo capannone al primo picchetto vicino dell'impianto di terra esistente considerato che quest'ultimo ha una configurazione ad anello? Penso di no, però era una curiosità...

Grazie ancora di tutto

Ciao,

Marco

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Benny Pascucci
l'impianto di terra attuale nel vecchio capannone ha due picchetti di terra posti a circa 10 metri l'uno dall'altro; se invece di tale configurazione avessi avuto 4 picchetti posti lungo il perimetro e collegati fra loro a formare un anello, avrebbe dato problemi particolari (squilibri?) collegare l'impianto di retta del nuovo capannone al primo picchetto vicino dell'impianto di terra esistente considerato che quest'ultimo ha una configurazione ad anello?
No, Marco, non avrebbe dato luogo ad alcuno squilibrio.... ;)
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l'impianto di terra attuale nel vecchio capannone ha due picchetti di terra posti a circa 10 metri l'uno dall'altro; se invece di tale configurazione avessi avuto 4 picchetti posti lungo il perimetro e collegati fra loro a formare un anello, avrebbe dato problemi particolari (squilibri?)
Due dispersori mi sembrano pochi, per un impianto di un capannone in ambito metalmeccanico - hai provato la resistenza totale? – In un impianto di terra che io feci tanti anni fa in un capannone metal meccanico, avevo messo tre dispersori per ogni lato del capannone, tanti perché non si raggiungevano i valori prescritti, e collegati ad anello con piatto rame all’interno, del capannone all’altezza di due metri. Scusate per O.T. :)

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No, Marco, non avrebbe dato luogo ad alcuno squilibrio....

Grazie Benny, scusa per la domanda un pò stupida. :rolleyes: Pura curiosità per imparare qualcosa che semmai non sapevo :unsure:

Due dispersori mi sembrano pochi, per un impianto di un capannone in ambito metalmeccanico - hai provato la resistenza totale?

Mah, il progettista avrà fatto determinate valutazioni spero. Comunque non ho ancora fatto la misura di terra perchè ho appuntamento tra qualche giorno dal committente dove effettuerò sia la misura di terra che di resistività del terreno in modo da fare un lavoro possibilmente certosino. Non ho trovato documenti da comparare dove fosse indicata la resistenza di terra, nè sulla relazione del precedente progettista, nè su denuncia ISPESL.

Grazie ancora come sempre.

Ciao,

Marco

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Non ho trovato documenti da comparare dove fosse indicata la resistenza di terra, nè sulla relazione del precedente progettista, nè su denuncia ISPESL

hummmm...... <_<

La cosa è sospetta.

Nell' incartamento delle verifiche periodiche all' impianto di terra (2/5 anni a seconda dei casi) dovrebbe esserci il valore di Rt.

Non è che (per caso) il tuo cliente non ha mai fatto tali verifiche? (che, faccio per ricordare, sono un obbligo)

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Non è che (per caso) il tuo cliente non ha mai fatto tali verifiche? (che, faccio per ricordare, sono un obbligo)

Infatti, è sorto pure a me il dubbio. Anche perchè il vecchio capannone è stato fatto nel 2004, e quindi considerando verifiche ogni 5 anni in tal caso (non è un luogo MARCIO), dovrei avere i documenti della verifica del 2009, cosa che invece non ho. <_<

Marco

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