Sempronio1960 Inserito: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserito: 14 febbraio 2011 (modificato) Scusatemi per l'imprecisione nell'esposizione. Voglio chiedere se c'è un motivo per cui nel cablaggio di un comando i contatti vari (pulsanti, autoritenute ecc.) siano sempre dalla stessa parte rispetto all'alimentazione. Allego un semplice schema per cercare di chiarire quello che voglio direC'è un motivo per cui i contatti S1, S2, S3 RT e quelli del K siano tutti collegati alla L1? Forse perchè occore che tutte le "apparecchiature" (K, H1, H2, H3) abbiano un "comune (L2 nel caso)?Inoltre nel caso di alimentazione in corrente continua, c'è un motivo per cui i contatti siano tutti dalla parte del positivo?Sperando di essere stato chiaro, vi ringrazio per l'attenzione. Modificato: 14 febbraio 2011 da Sempronio1960 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
StefanoSD Inserita: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 C'è un motivo per cui i contatti S1, S2, S3 RT e quelli del K siano tutti collegati alla L1? Forse perchè occore che tutte le "apparecchiature" (K, H1, H2, H3) abbiano un "comune (L2 nel caso)?Non c’è nessun motivo – potresti alimentare con L1 L3, oppure inserire un trasformatore per i comandi, non cambia nulla Voglio chiedere se c'è un motivo per cui nel cablaggio di un comando i contatti vari (pulsanti, autoritenute ecc.) siano sempre dalla stessa parte rispetto all'alimentazione.Sarebbe tutti i contatti sopra e la bobina sotto? – Puoi metterli come vuoi, però la chiusura e apertura per convezione va da sinistra a destra, come lo stile del tuo schema va benissimo. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Del_user_127832 Inserita: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 Stefano, se ho capito bene non si riferiva alla fase con cui alimentare gli ausiliari (che poi sarebbe in questo caso, quantomeno opportuno interporre un trasformatore è un'altro discorso), ma alla necessità di avere un comune a questi o interrompere indistintamente entrambi i conduttori del circuito ausiliario.In effetti la procedura corretta (non so se ricada nella direttiva macchine, ma anche a livello logico penso che la cosa sia automatica), è quella di avere un ritorno "comune" del circuito e un conduttore (L1 nel tuo caso) su cui si ricavano le varie "logiche" di funzionamento.saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 La tua domanda ha senso solo rispetto alla rappresentazione di quello schema. Se tu invertissi le lettere dei cavi, avresti che i contatti sono sul ritorno, rispetto ai numeri 1,2 e 3.In ogni caso quello schema non è a norma, come ti è già stato detto. Manca il trasformatore di isolamento degli ausiliari prescritto dalla EN60204-1. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magoxax Inserita: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 In effetti la procedura corretta (non so se ricada nella direttiva macchine, ma anche a livello logico penso che la cosa sia automatica), è quella di avere un ritorno "comune" del circuito In effetti non mettere a comune le bobine dei relè, oltre che essere pericoloso in caso di doppio guasto sugli ausiliari, può essere "incasinante forte" nel caso di apparecchi con alimentazione multitensione (ad esempio 24-240V). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
StefanoSD Inserita: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 Per me con riferimento allo schema, l’alimentazione dei comandi a 380 V – sia che si prenda da L1 – L2; o L3 – L1; non cambia nulla. Non discuto la norma, perché ci vorrebbe un trasformatore per i comandi aux, e un polo del secondario messo a terra, che si userà per comune bobine ect ect. - Diverso se l’alimentazione fosse fase e neutro, (sempre rif. Schema) in tal caso era giusto che il neutro facesse comune alle bobine ect ect. In continua per esempio 24 Vdc il filo comune alle bobine si adotta il negativo -- Bye. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sempronio1960 Inserita: 14 febbraio 2011 Autore Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 Stefano, se ho capito bene non si riferiva alla fase con cui alimentare gli ausiliari (che poi sarebbe in questo caso, quantomeno opportuno interporre un trasformatore è un'altro discorso), ma alla necessità di avere un comune a questi o interrompere indistintamente entrambi i conduttori del circuito ausiliario.In effetti la procedura corretta (non so se ricada nella direttiva macchine, ma anche a livello logico penso che la cosa sia automatica), è quella di avere un ritorno "comune" del circuito e un conduttore (L1 nel tuo caso) su cui si ricavano le varie "logiche" di funzionamento.Sì, la domanda non riguarda le fasi specifiche:-la necessità di un comune;-la necessità di un conduttore su cui si ricavano le varie "logiche" di funzionamento.Cercando di spiegarmi meglio, potrei mettere il K fra S2 e S3? Perchè no, se del caso?In continua infine, per il comune potrei usare il positivo invece del negativo? Perchè no, se del caso?P.S. E' una tavola dell'Ortolani-Venturi del 1991. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 14 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2011 E' evidente che se una bobina si eccita al passaggio di corrente (sia essa continua o alternata), la bobina si disecciterà indipendente da quale dei due capi di essi si aprirà la continuità del circuito. Non è questo il punto.Ma è buona norma, ancor prima che sancito, che il comando di una bobina sia da un lato solo di essa, per facilitare la lettura dello schema stesso. Dall'altro lato dei comandi si traggono tutti i comuni, che generalmente vengono raggruppati in una morsettiera equipotenziale. Così facendo, chi cabla è facilitato. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sempronio1960 Inserita: 15 febbraio 2011 Autore Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2011 Ho trovato l'argomento trattato nel Cap. 19 di "Fondamenti di sicurezza elettrica" di Carrescia, pg. 419 e seguenti, edizione 2008. Non ci sono però riferimenti a Norme: ne avete qualcuno? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
eliop Inserita: 15 febbraio 2011 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2011 La norma 44.5 art.9.1.4 richiede per i circuiti di comando che un polo del circuito di alimentazione sia collegato a massa,su questo polo non possono essere inseriti dispositivi di comando ad eccezione del contatto del relè termico. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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