Stefano.Cnx Inserito: 8 marzo 2011 Segnala Share Inserito: 8 marzo 2011 Salve a tutti. Volevo sapere, solo a livello di concetti (spero non servano per forza complicate formule matematiche per la risposta..), come mai si collega il riferimento 0Vdc degli alimentatori in continua a massa. Fra l'altro mi chiedevo: se sono gli stessi costruttori delgi alimentatori che non ne fanno un collegamento interno, vi sono quindi anche dei casi in cui è meglio non effettuare tale connessione... Grazie a chiunque voglia ridurre la mia ignoranza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 8 marzo 2011 Segnala Share Inserita: 8 marzo 2011 Negli alimentatori in continua serve per avere lo zero al livello potenziale della terra, così da evitare ddp pericolose per alcune apparecchiature sensibili. Al contrario, in altre apparecchiature (per esempio oscilloscopi per misurare tensioni di rete) si preferisce lasciare il riferimento di tensione flottante, così che si porti al potenziale della grandezza da misurare.Nel caso dei secondari dei trasformatori ausiliari, lo prescrive la normativa, per evitare che un guasto a terra possa far eccitare intempestivamente le bobine dei teleruttori. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Stefano.Cnx Inserita: 10 marzo 2011 Autore Segnala Share Inserita: 10 marzo 2011 Ciao. Grazie per la risposta innanzitutto, e chiedo scusa se non sono velocissimo nel proseguire il forum, anche magari solo per un semplice "grazie e ok, ho capito", è che ho tempo a disposizione molto scarso. Volevo proseguire con NoNickName allegando piccola immagine (e spero di esserne capace, mi pare di essere un pò imbranato anche nell'usare l'editor del forum....) di appunto fatto a penna per verificare se ho capito quanto hai detto. Allora: - il punto 1 è il caso di polo secondario non collegato a massa. Un guasto fra il comando "C" e la bobina "B" verso massa, portandosi ad un potenziale non definito, potrebbe anche non essere un cortocircuito bensì una vera e propria tensione di attivazione, non voluta e quindi pericolosa - il punto 2 è il caso di polo secondario collegato a massa: il guasto fra il comando "C" e la bobina "B" diventa per forza di natura "corto / circuito" ed in primis interviene la protezione fusibile o chi per lui.... Ho quindi capito giusto? E se così fosse: è corretto quando si porta un polo a massa, il punto 2, mettere la protezione unipolare solo sul polo opposto, come ho scarabocchiato giustappunto nell'immagine? Ed infine un'ultima domanda: il ragionamento fatto, l'ho impostato sulla tua citazione: --> Nel caso dei secondari dei trasformatori ausiliari, lo prescrive la normativa, per evitare che un guasto a terra possa far eccitare intempestivamente le bobine dei teleruttori. <-- scritto così pare che tale problema di avvio intempestivo sia solo appannaggio delle bobine in alternata (parlando di secondari di trasformatori), ma effettivamente mi sorge spontanea la domanda: non è lo stesso discorso per i secondari degli alimentatori in continua?, invece citati solo a livello per --> evitare ddp pericolose per alcune apparecchiature sensibili <-- Detto in altro modo: se nello scarabocchio che ho allegato, invece di disegnare il secondario di un trasformatore, disegnavo il secondario di un alimentatore, con il polo 0Vdc a massa, tutto il discorso fatto vale uguale? Grazie anticipate, resto in attesa... Ciao (e spero che l' immagine allegata funga) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Del_user_127832 Inserita: 11 marzo 2011 Segnala Share Inserita: 11 marzo 2011 Seppure i disegni siano viziati da qualche errore, il concetto è quello.Il modo corretto di collegare le bobine e in generale i dispositivi ausiliari, anche quando ricavati da opportuno trasformatore, è quello di mettere in comune e a terra uno dei due poli, su questo ramo inoltre, non vanno inseriti comandi. L'altro polo invece sarà quello su cui si inseriranno le varie logiche di funzionamento (contatti) e sarà protetto da apposito fusibile contro il cto. cto. verso l'altro polo (e quindi verso terra). Così facendo, e facendo in modo che tutte le masse delle apparecchiature siano equipotenzializzate, un guasto a terra sul polo "protetto" si trasforma in un cto. cto. e in ogni caso la bobina si troverebbe tra due poli a potenziale nullo, quindi senza possibilità di attivazioni intempestive.saluti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Stefano.Cnx Inserita: 12 marzo 2011 Autore Segnala Share Inserita: 12 marzo 2011 Grazie Attilio per la precisazione. PS: quali sono gli errori nel disegno? ci tengo a capire bene l'argomento.... --> riguardo la protezione: va quindi bene unipolare sul polo non messo a terra? Ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
eliop Inserita: 12 marzo 2011 Segnala Share Inserita: 12 marzo 2011 Affinchè ci sia l'eccitazione intempestiva della bobina ci deve essere un doppio guasto a massa e non uno .E' da sottolineare l'importanza del collegamento al polo di terra del trasformatore di tutte le masse che fanno parte del circuito di comando.E' il caso di precisare che ai fini della protezione contro l'azionamento accidentale ,non necessariamente il polo del trasformatore deve essere collegato ad un punto a potenziale zero nel significato del segno grafico,è sufficiente che sia connesso alle masse del circuito secondario.Poichè queste sono in genere collegate ad un impianto di terra ,ai fini della protezione contro i contatti indiretti ,le due esigenze finiscono per essere soddisfatte entrambi dal "solito collegamento a terra".Come protezione va bene il dispositivo unipolare sul polo non collegato a massa,sull'altro polo è ammesso solo il contatto n.c. del relè termico perchè si trova in prossimita' della bobina da escludere la possibilita' che si verifichi un guasto a massa in tale tratto ;il discorso vale sia per alimentazione da trasformatore ,sia da raddrizzatore in continua . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
NoNickName Inserita: 12 marzo 2011 Segnala Share Inserita: 12 marzo 2011 scritto così pare che tale problema di avvio intempestivo sia solo appannaggio delle bobine in alternataTi hanno già risposto, ma io non ho mai scritto che l'esigenza sia unicamente appannaggio delle bobine in alternata. Ho scritto "trasformatori ausiliari". Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Stefano.Cnx Inserita: 2 aprile 2011 Autore Segnala Share Inserita: 2 aprile 2011 Ciao a tutti, scusate il ritardo, spero di riuscire a riprendere la discussione e che non sia finita nel dimenticatoio... Un 'sorry' a NoNickName, riguardo la definizione "Trasformatori Ausiliari" --> è la parola "trasformatore" che 'scolasticamente' mi fa pensare subito alla specifica macchina elettrica che traforma solo l'alternata.... Per eliop riprendo la tua citazione " ...Affinchè ci sia l'eccitazione intempestiva della bobina ci deve essere un doppio guasto a massa e non uno " Riesci ad allegare un disegno, anche molto stilizzato? Sarò un pò duro di comprendonio, ma spesso capisco meglio con un pò di simbolismo da schemi elettrici.... Intanto grazie a tutti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
magoxax Inserita: 2 aprile 2011 Segnala Share Inserita: 2 aprile 2011 Se ti sai accontentare... (non sono Caravaggio).es5pg72.zip Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Stefano.Cnx Inserita: 12 aprile 2011 Autore Segnala Share Inserita: 12 aprile 2011 Grazie a magoxax e anche a tutti gli altri. Sicuramente ora ho più a fuoco l'argomento. PS: se chiunque "passa ancora di qua" e vuole aggiungere qualcosa in più al già detto, io per un pò, anche se non riesco mai di frequente, cercherò di guardare ancora la discussione.... in ogni caso ancora grazie a tutti!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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