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Relazione Tra Lunghezza Linea E Corrente Di Inserzione Trafo Bt/bt


gianlu74

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Buon giorno. Volevo chiedere se esiste una relazione tra lunghezza di linea e corrente di inserzione di un trasformatore. Mi spiego, considerato un trafo bt/bt (100 KVA) e a circa 200 metri l'interruttore magnetotermico (con magnetica a 1250 A fissa) nel punto di consegna, è possibile che a causa della eccessiva lunghezza l'inserzione non venga riconosciuta come un corto circuito vist la magnetica molto bassa?

Vi chiedo questo perchè mi è capitato di vedere questa situazione con un trafo da 100 KVA e un interruttore schneider da 160 A TMD con magnetica (corto ritardo da 1250 A).

So che vi può sembrare strano, ma non riesco a spiegarmi perchè l'interruttore non intervenga all'atto dell'inserzione del trafo, riconoscendo appunto l'inserzione ome un cto-cto.

Avete qualche suggerimento?

Gianluca

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Io penso che il tmd non riesce ad apprezzarne il tempo

comunque sarebbe interessante calcolare la curva di rush e confrontarla con la curva del tmd.

Sarebbe utile. È facile, smanettando su internet trovi tutti i dati che ti servono.

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Grazie per gli interventi.

Anche io pensavo a una questione di tempi, anche se ogni qual volta che parlo con i costruttori di trafo di isolamento mi raccomandano sempre un interruttore con una magnetica adeguata (superiore alla corrente di inserzione del trafo) e che comunque sia rispettosa della corrente di corto circuito minima a fondo linea (in questo caso lo è).

Il fatto è che all'inserzione del trafo mi aspetto una corrente che sia almeno 15 volta la nominale ovvero In = 144,5 A x 15 = 2.167 A che è un valore enorme se confrontato con i 1250A dell'interruttore. Guardando le guide schneider ho verificato che anche loro consigliano degli interruttori diversi, ecco perchè il dubbio sulla lunghezza della linea.

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La corrente di inserzione dipende fortemente dalla tensione di inserzione. Una variazione della tensione del 1 % puo' far variare la corrente di inserzione del 10% e questi valori dipendono da come e' costruito il trasformatore.

Se la linea e' lunga, ha una certa impedenza. Nel processo di inserzione la tendenza ad assorbire una forte corrente causa una caduta, per cui la tensione effettiva di inserzione e' minore ed e' minore anche il picco di corrente di inserzione.

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Benissimo.

Quello che mi sfugge e che in base al tuo ragionamento(o meglio quello che capisco io dal tuo ragionamento ) e che dovrei avere una tensione inferiore (causa c.d.t.) nel punto in cui ho inserito il trafo e cioè a circa 200 metri dal punto di fornitura, ma nel punto di fornitura (dove è installato l'interruttore) come sarà la tensione e quindi la corrente di inserzione?

Ti ringrazio.

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Cioè se è la corrente di picco che crea la c.d.t. che determina a sua vola una minore tensione di inserzione sul trafo questa corrente di inserzione (di picco) deve però, nei primissimi istante circolare, (altrimenti non ci sarebbe cdt) e essere sentita dalla protezione a inizio linea, che è la prima subito dopo il contatore del gestore.

Grazie ancora.

Gianluca

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La corrente ha lo stesso valore sia a inizio linea che al carico.

corrente di inserzione (di picco) deve però, nei primissimi istante circolare,

giusto, pero' circola in misura ridotta. Man mano che sale da zero a valori multipli della In progressivamente aumenta la caduta e diminuisce la tensione al trasformatore limitando cosi' il valore massimo che raggiungera'. Avviene una reazione negativa per effetto dell'impedenza di linea

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perfetto!!! Quindi mi confermi che lo stesso impianto, senza quella linea di 200 metri (poi verifico la reale cdt anche perchè è stato usato un cavo (4 cavi unipolari) da 120 mmq e a occhio non so quale potrà essere la cdt) avrebbe avuto un po di problemi con la magnetica dell'interruttore?

ma secondo la tua esperienza con un trafo in resina - un buon trafo di isolamento da 100 KVA- quanto può essere la diminuzione della corrente per ogni punto percento di diminuzione di tensione. il dato 1 a 10 che citavi prima puo essere ragionevole, esiste un modo per determinare questo legame dai dati del trafo.

Scusa le tante domande a raffica non vorrei esagerare, ma è importante per me è importante un confronto magari utile anche per gli altri amici del forum.

Ciao.

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esiste un modo per determinare questo legame dai dati del trafo.

non viene dato, dipende essenzialmente dalla saturazione del ferro, dall'induzione di progetto, ma non viene dichiarata. Per il costruttore usare un'induzione alta riduce il peso del ferro ed aumenta il fenomeno. A grandi linee un trafo con induzione alta potrebbe ronzare di piu' a vuoto, ma il rumore dipende anche da altre cause. Un criterio potrebbe quello di valutare il peso del ferro, un trafo con piu' peso a parita' di KVA dovrebbe essere meno sfruttato e causare una sovracorrente minore.

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Un bel problema!!.

Quindi per stare tranquilli conviene installare direttamente un interruttore con magnetica regolabile oppure scegliere un interruttore con una magnetica fissa ma maggiore della corrente di avviamento del trafo e rispettoso della corrente di cto cto a fondo linea.

Confermate?

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Semplicemente riguarda un impianto fv da 99,36 KVA collegato in bt e il trafo da 100 KVA lo uso come separazione con la rete del distributore. Tutto qua :)

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