zac Inserito: 5 giugno 2003 Segnala Inserito: 5 giugno 2003 ancora dubbi sulla Icc; supponiamo di avere due casi:1) ho un corto a valle del trasformatore -TR-, tramite le caratteristiche del TR, della linea e della impedenza del carico posso determinare la Icc in quel punto e quindi scegliere opportunamente l'interruttore per proteggere le apparecchiature a valle del TR; ora, in relazione a tale guasto cosa accade al primario del TR? per scegliere l'interruttore a monte del trasformatore mi serve la Icc1 al primario relativa alla Icc prima calcolata; è sufficiente moltiplicare tale Icc per l'inverso del rapporto di trasformazione?2) il corto stavolta si verifica a monte del TR; mi metto nei panni dell'enel, come faccio a scegliere l'interruttore per proteggere il TR a valle? dovrei applicare il teorema di Thevenin, generatore ed impedenza equivalente? in quel caso dovrei conoscere le caratteristiche di tutto ciò che sta a monte, generatori, linee, etc o c'è qualche altro metodo?ciao a tutti e scusate la lunghezza;zac
rguaresc Inserita: 5 giugno 2003 Segnala Inserita: 5 giugno 2003 1) Un corto al secondario si riflette al primario secondo l'inverso del rapporto di trasformazione come dici. Conviene far intervenire l'interruttore lato BT lasciando un ritardo a quello MT. Il potere di interruzione dell'interruttore MT non deve solo far fronte a un corto BT, ma anche a un corto MT ai suoi morsetti di uscita.2) L'ENEL usa dei suoi standard, Chiedendo li comunicano. Di solito La Icc lato media per la tensione e per la radice di 3 fa 500 MVA. Il corto dipende solo da cio' che sta a monte del guasto noi non possiamo calcolarlo.
bit Inserita: 5 giugno 2003 Segnala Inserita: 5 giugno 2003 La icc a valle del trasformatore dipende in gran parte solo dallo stesso e comunque considerando solo le caratteristiche del trasformatore si commette un errore prudenziale (il valore reale sarà sempre minore).La icc a monte del trasformatore ovviamente non dipende dallo stesso, ma solo dalle caratteristiche della linea a monte.
zac Inserita: 7 giugno 2003 Autore Segnala Inserita: 7 giugno 2003 ok ok mi avete tolto qualche dubbio, ma ritornando al punto 2 se io lavorassi per l'enel dovrei comunque sapere tutto ciò che c'è a monte del guasto altrimenti non potrei fare un analisi approssimata, sono troppe le variabili che condizionano l'evento no??? e quindi teorema di thevenin, giusto?grazie mille ad entrambizac
rguaresc Inserita: 7 giugno 2003 Segnala Inserita: 7 giugno 2003 (modificato) Si, il progettista ENEL dovrebbe calcolare la corrente di corto, ma la cosa e' complicata dal fatto che la rete europea e' tutta interconnessa e calcolare l'esatta impedenza della sorgente per ogni utente sarebbe pazzesco. Semplicemente l'ENEL usa dei suoi standard, per le cabine alimentate a 22 kV dichiara Icc< 12,5 kA e si limita a verficare che l'impedenza del trasformatore che fornisce la tensione MT sia sufficientemente alta. L'utente deve rispettare questo valore anche se il suo allacciamento ha una corrente di corto molto piu' bassa perche' e' lontano dal trafo. L'ENEL puo' modificare i suoi impianti restando entro quella Icc senza costringere gli utenti a cambiare le protezioni.L'uso di uno standard piuttosto del calcolo serve a questo. Modificato: 7 giugno 2003 da rguaresc
zac Inserita: 9 giugno 2003 Autore Segnala Inserita: 9 giugno 2003 rguaresc grazie per la disponibilitàciaozac
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