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Il Bestiario Degli Impianti Elettrici - il peggio che avete mai visto


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Inserita: (modificato)

Vi racconto cosa mi è capitato ieri, si tratta di un vecchio impianto anni '60 che ho già citato in precedenza.

Il mio amico, per spegnere la luce, sfiora la placca del doppio interruttore e si prende una scossa piuttosto forte.

Utilizzando il cercafase, toccando la placca con la punta, osserviamo che la lampadina si accende :o

Una volta sezionato l'impianto, smonto l'interruttore doppio (BTicino serie superdomino con placca in ottone non originale, forse per altra serie, adattata segando i bordi dell'apparecchio) e trovo esattamente ciò che mi aspettavo: un conduttore unipolare schiacciato da una graffa :blink:

Al doppio interruttore arriva la fase in modalità entra ed esci, perchè alimenta anche due prese e un ronzatore. Da detto interruttore si deriva una fase, collegata con una spece di nodo da marinaio, terminante in una scatola posta in corrispondenza sull'altra faccia del muro. La scatola conteneva un interruttore, poi scollegato, i fili sono rimasti e sono stati coperti con un pò di carta, poi il tutto è stato chiuso con il gesso :ph34r:

Rimuovo tutti i conduttori relativi a quell'interruttore, ora costituenti solo un pericolo in più, e sostituisco il conduttore danneggiato, controllando anche il resto dell'impianto.

Ciao.

Modificato: da LB81

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Del_user_23717
Inserita:

Beh, forse per un impianto anni '60 ancora ancora non mi stupirei di trovare "certe cose", ma sono tutti quelli anni '90 che mi lasciano a bocca aperta!!! :angry:

  • 4 weeks later...
Ing. Michelangelo
Inserita:

Ciao a tutti,

era già da un po' che non ritornavo qui sul forum!

Molto bella questa nuova grafica.

Comunque... gli "elettricisti" (persone che rilasciano pure fior di certificazioni) del paese tornano a colpire...

Sono stato chiamato dal titolare di un agriturismo per un consulto circa il perché la centralina della cappa in cucina non regolava più la velocità del motore più e perché saltava la corrente di tanto in tanto in tutto l'agriturismo lasciando gli ospiti al buio.

N.B. l'agriturismo è alimentato dalla trifase più neutro.

1) la centralina era stata rotta dal manipolo di supertecnici: la sua scatola è stata usata come scatola di derivazione, dietro alla scheda c'era un ottimo malloppo di fili che chiudendo il coperchi ha fatto pressione rompendo la circuiteria: centralina da cambiare.

2) apro il quadro di distrubuzione e iniziano le meraviglie:

A) un unico differenziale per tutto l'agriturismo così se entra acqua nei lampioni fuori si rimane al buio...

B) generale quadro sotto il differenziale: magnetotermico C20 già caldo con mezza cucina non in funzione... direi leggermente sottodimensionato...

C) utenze cucina divise in utenza 380V e utenze 230V (penso strano come modo di dividere le utenze :huh: ... sarà...)

D) seguo i fili che alimentano i vari magenetotermici e cosa fanno per ottenere la 230V? collegano il neutro e una fase... caricando tutte le utenze monofase sulla prima fase di modo da ottenere un carico simmetrico ed equilibrato. :blink:

Evidentemente con le soluzioni "seconda fase neutro" e "terza fase neutro" si ottengono tensioni diverse dalla 230V.... :(

Al che parte la revisione dell'impianto per togliere tutti i dubbi.

A) azzurro usato a volte come conduttore di fase :ph34r:

B) gli interruttori interrompono tutti sul neutro, la fase è diretta alle lampade in modo da garantire la sicurezza di chi va a cambiare una lampadina :huh:

C) il rele passo passo funziona in un modo tutto suo con strani collegamenti di neutri, pulsanti e fasi di modo da garantire la fase diretta sempre al lampadario e l'interruzione del neutro :lol:

D) dei cavi in una guaina non si sfilano... cosa esce tirando con il pappagallo? una bella giunta col nastro dentro alla guaina...

E) lampade di emergenza appese e mai collegate, con il morsetto della batteria ancora da innestare.

F) in un gabinetto i cavi entrano di un colore in una guaina ed escono all'altro capo di un altro, invertendo giustamente nero neutro e azzurro fase.

Credo di aver descritto tutto!

Bello no? Almeno è artistico!

  • 2 weeks later...
Inserita:

Bari: su una via affollatissima del centro murattiano della città stanno ristrutturando un noto negozio in franchising di biancheria intima. Ho scorto una presa collegata direttamente al contatore Enel; a questa presa vengono attaccati piccoli elettroutensili, come trapani, smerigliatrici nonché levigatrici. Ora, dato che il nuovo contatore Enel non è una protezione come quelli vecchi (basati su magnetotermico), dove sta una possibile protezione? D'accordo montare una presa proprio per estrema emergenza (per collegare un portalampade come quelli usati nelle officine, e farsi luce in caso di guasti dell'impianto privato) ma per utilizzare elettroutensili...? Non è una scelta un po' temeraria?

Inserita:

senz'altro e' cosi'

basterebbe un magnetrotermico (meglio anche il differenziale) e la dicitura 'PRESA X USI D'EMERGENZA .

ivano65

Inserita:
basterebbe un magnetrotermico (meglio anche il differenziale) e la dicitura 'PRESA X USI D'EMERGENZA
... magari pure interbloccata

non ti capisco, se installo correttamente una presa e la proteggo correttamente, pure con il differenziale perche' dovrebbe essere limitata all'emergenza, una presa cosi' installata la possono usare cani e porci

evidente che questo non vuol dire che va bene "nessuna protezione"

ma se l'ottica e' l'estremissima estema emergenza installero' una presa, protetta solo da una base 10x38 da 16 A e derivata direttamente dal contatore; a questo punto si che e' corretto scrivere < da usare solo in caso di fuori servizio dell'impianto e solo da personale specializzato >

Del_user_23717
Inserita:

Piero, mi hai anticipato, mi chiedevo anche io perchè una presa adeguatamente protetta dovesse essere nominata "presa d'emergenza"

Inserita: (modificato)

Avevo letto di quello che aveva collegato un congelatore ad una presa a monte del mt casalingo in modo da partire serenamente per le vacanze. Ho letto pure che in caso di guasto si rendeva pericoloso l'impianto dell'intero edificio. Ma ciò avviene perché il nuovo contatore Enel non è un mt?

Figuriamoci a collegare A MONTE del contatore Enel; sarebbe furto di energia elettrica e poi, un corto potrebbe provocare conseguenze incredibili, se non dovesse intervenire il mt di cabina! E anche lì sarebbe fastidioso; un intero quartiere al buio finché non arriva la squadra di tecnici.

Modificato: da virgilio72
Inserita: (modificato)

i pericoli sono due: nel caso di corto circuito il MT del contatore elettronico potrebbe non intervenire con evidente pericolo d'incendio

nel caso di guasto verso massa andrebbe in tensione l'intero impianto di terra e tutto cio' che ad esso e' collegato con conseguenze facilmente immaginabili.

se si vuole andare in vacanza tranquilli si puo' installare per il solo frigorifero un differenziale autoriarmante.

il collegare qualcosa prima del contatore oltre che un furto e' UN VERO ATTO DELINQUENZIALE.

se fatto in un condominio potrebbe provocare una strage in caso di guasto.

X piero AZZONI : quello che dici e' vero , infatto quando l'ho installata ho usato un MT da 6 A.

se fatto come ho descritto risulta una presa a norme a tutti gli effetti quindi e' inutile impedirne l'uso.

ivano65

Modificato: da ivano65
Inserita:
il collegare qualcosa prima del contatore oltre che un furto e' UN VERO ATTO DELINQUENZIALE.

se fatto in un condominio potrebbe provocare una strage in caso di guasto

le esagerazioni non giovano ad un corretto monito nei confronti di atti scorretti

collegare qualcosa prima del contatore comporta due problemi:

- il primo e' di ordine penale, si chiama furto

- il secondo e' di ordine tecnico, la linea cosi' costruita non e' protetta

in caso di guasto e' quasi sicuro che la linea abusiva avrebbe seri danni

si suppone che la linea enel a monte del contatore sia adeguatamente protetta

in linea di massima lo e', enel lavora quasi sempre bene

se non lo fosse, ferma restando la responsabilita' penale per il furto, le conseguenze sarebbero le stesse che si verificherebbero in caso di rottura e cto/cto della linea, per scavi, cadute di tubi o strutture od altro

le stragi sono un'atra cosa

non vorrei sembrare presuntuoso ma penso che la mia interpretazione dei fatti, pur esemplificata, sia piu' vicina alla realta' di quella di ivano

Inserita:
si suppone che la linea enel a monte del contatore sia adeguatamente protetta

in linea di massima lo e', enel lavora quasi sempre bene

se non lo fosse, ferma restando la responsabilita' penale per il furto, le conseguenze sarebbero le stesse che si verificherebbero in caso di rottura e cto/cto della linea, per scavi, cadute di tubi o strutture od altro

Ho infatti letto proprio in questo topic che si parlò di un elettricista che applico i puntali del tester (posizionato in amperometrica) sui conduttori (fase+fase!!!) a MONTE del quadro di una scuola. Fiammata spaventosa e scattò il magnetotermico in cabina Enel. Quindi si può pensare che le sicurezze esistano, anche per i casi estremi.

A proposito, nell'estate '94, due mie conoscenti (gemelle monozigote) mi raccontarono che andò in corto l'asciugacapelli e saltò la corrente in TUTTO LO STABILE. Che cos'era successo di così grave? Forse le protezioni dell'appartamento erano difettose, al punto che la corrente di corto attraversò tutto l'edificio? E si era nel '94, i limitatori Enel erano magnetotermici e sganciavano anche in caso di corto.

Inserita: (modificato)

per piero azzoni

sarebbe meglio che fosse come dici tu, ma da casi reali la realta' e' piu' simile a quella che ho detto io.

ho sentito sia pompieri sia tecnici enel su incendi di contatori ( sempre durante i temporali )

tanto per dirtene una : un paio d'anni fa' in un paese confinante con il mio un ubriaco ha investito un contatore enel .posto su una recinzione privata ;oltre ad averlo distrutto ( poco male) il cavo ha preso fuoco fino alla cabina.

se era un cavo interno ad un'abitazione puoi immaginare le conseguenze

pensa ad una fase che vada in contatto con l'impianto idrico del palazzo , magari all'ora in cui si fa' la doccia.

fortunatamente negli ultimi anni il furto di corrente sembra drasticamente diminuito, per cui il pericolo e' quasi nullo.

ivano65

Modificato: da ivano65
Inserita:
Ho infatti letto proprio in questo topic che si parlò di un elettricista che applico i puntali del tester (posizionato in amperometrica) sui conduttori (fase+fase!!!) a MONTE del quadro di una scuola. Fiammata spaventosa e scattò il magnetotermico in cabina Enel. Quindi si può pensare che le sicurezze esistano, anche per i casi estremi.

Con cabina enel intendevo quella privata dove è localizzato l'interruttore generale con i gruppi di misura

Inserita:

Privata, cioè che il mt può essere azionato dall'utente ma le riparazioni possono essere fatte solo dall'Enel?

Inserita:

ciao, siccome l'impianto è abbastanza esteso e con notevole potenza impegnata è presente una struttura in cemento dove all'interno trovi il mt generale e i gruppi di misura. E' gestibile solo dall'utente, in quanto non è presente il trasformatore privato. (è come se fosse il mt che hai nel classico gruppo di misura)

Inserita:
mi raccontarono che andò in corto l'asciugacapelli e saltò la corrente in TUTTO LO STABILE.

Un mio amico fece saltare la corrente a tutto il suo condominio, circa 30 appartamenti, quando collegò una lampadina per bassisima tensione (meno di 12V) ad una presa.

La lampadina esplose all'istante! Probabilmente, le protezioni della cabina erano già sottoposte ad una corrente non molto inferiore a quella nominale, ed è bastato un improvviso picco di corrente per farle intervenire.

Ciao. :)

Inserita:
CITAZIONE

mi raccontarono che andò in corto l'asciugacapelli e saltò la corrente in TUTTO LO STABILE.

Un mio amico fece saltare la corrente a tutto il suo condominio, circa 30 appartamenti, quando collegò una lampadina per bassisima tensione (meno di 12V) ad una presa.

La lampadina esplose all'istante! Probabilmente, le protezioni della cabina erano già sottoposte ad una corrente non molto inferiore a quella nominale, ed è bastato un improvviso picco di corrente per farle intervenire.

Dico io...e le protezioni del singolo appartamento??? Non saltarono prima di creare questo pasticcio?

Ho letto tempo fa di un pischelletto che aveva messo in un abat-jour una lampadina ad attacco E17, ma a 24V. Questa si fulminò senza esplodere, e scattò proprio il differenziale (ma forse voleva dire magnetotermico) ma non lasciò al buio un intero edificio.

Inserita:

Quando avevo circa 12 anni

Trovai in garage un autoradio vecchia da cui uscivano tanti fili

trovai anche una presa e cominciai a provare a collegare 3 fili alla presa

inserita la presa scattava il differenziale

riarmato il differenziale provai altri 3 fili diversi

finite tutte le possibili combinazioni ( l'autoradio puzzava un po' ) senza poter ascoltare la musica

decisi il mio futuro lavoro.

Saluti

Luca

Inserita: (modificato)

Io già a nove anni avevo appreso che per collegare certi equipaggiamenti alla rete elettrica, occorre un trasformatore. Molti apparecchi erano già premuniti di trasformatore (interno) e bastava collegare la spina alla presa, ma in altri ne era necessario uno esterno. Del resto, bastava guardare il tipo di connettore; se è un minijack è chiaro che vuole una tensione bassissima.

Ma qual è il tuo lavoro?

Modificato: da virgilio72
Inserita:

Io non avevo ancora appreso certe "malizie"

adesso progetto , programmo e testo macchine automatiche

e riesco ad alimentare correttamente un'autoradio ( casse coprese......................) :rolleyes:

ciao

Luca

Inserita:

Io sono attirato dalla programmazione, dall'intimità degli elaboratori e così, da laureato magistrale in economia e commercio, mi sono iscritto in informatica seguendo i miei sogni. Proprio ieri ho verbalizzato il primo esame (architettura degli elaboratori)! Molte materie, tra cui le matematiche, sono state convalidate perché le avevo fatte ad economia.

  • 2 weeks later...
omega impianti srl
Inserita:

Buongiorno a tutti, siamo una new entry.

Devo dire forum interessante, e vista la palla al balzo ... "balziamo" anche noi.

Successo non molto tempo e fà raccontato da fornitore affidabile ( conosco l'installatore e sò che è possibilissimo ) :

cliente : " devi cambiarmi il trasformatore non funziona "

fornitore : " ma scusa, è nuovo. Controlliamolo ..."

Dopo alcune verifiche del caso ...

cliente : " si l'ho collegato bene ... 0-220-380 con R S T ... vedi che ho fatto bene ? "

Cavo alimentazione azienda per Enel 20KW : Gomma nera "vecchio stampo" 4x4 mmq ( a vista avrà circa 20 anni il cavo ) con colorazione bianco/giallo/rosa/nero - impianto realizzato 8 anni fà. Secondo voi la protezione linea ?

Gruppo rifasatore per una grossa azienda che chiedeva controlli sul rifasamento : rifasatore di 2 anni, non ricordo la potenza ma Vi assicuro non piccolo ( la dimensione è circa h2xL1xP0,6 mt ) senza il T.A. inserito sulle fasi ...

E poi c'è crisi per aziende serie a causa di preventivi con prezzo sotto il valore del materiale ...

Bye bye alla prossima

rossielettronic
Inserita:

Si però queste sono poi le persone che possono rilasciare la certificazione............

Non aggiunco altro!!!

Inserita:

Ciao a tutti,

visto che qui se ne leggono di tutti i colori, ve ne racconto una delle mie :-)

premesso che sn un ing informatico (se siete prevenuti nei confronti degli ing vi giustifico!), che sn neolaureata ma che comunque mi piace giocherellare con gli impianti elettrici ed elettrnici, una volta dovevo realizzare un alimentatore a 24V.

compro trasformatore 220-24 e saldo 4 diodi per fare un ponte a doppia semionda. fin qui tutto ok. tutto funziona e niente scoppia, solo che il tester mi dà un valore strano: 36 Volt!

sapevo che non era possibile fare un amplificatore con 4 diodi così ho studiacchiato e ho finalmente capito a che serve il valore efficace!

incredibile la differenza tra la teoria e la pratica!

ma non sn l'unica ad avere problemi: un ing con 26 anni di esperienza mi ha chiesto di collegare due motori in parallelo ma con alimentazioni diverse...come si fa? ho immaginato che volesse usare un relè a doppia uscita ma ha detto di no.

boh

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