ivano65 Inserita: 21 marzo 2010 Segnala Inserita: 21 marzo 2010 probabilmente serve per spegnere il boiler a temperatura raggiunta o quando l'acqua e' troppo calda qui si rischia un vero bagno CALDO ( ed anche l'ultimo probabilmente).purtroppo non e' la prima volta che vedo assurdita' del genere.tanto per dirtene una , ho visto di persona chiedere all'idraulico di far passare il tubo dei fumi di una stufa a metano sopra la vasca , cosi' si sfruttava il calore.OVVIA la risposta dell'idraulico.DA notare che un elettricista aveva posto sopra la vasca ( praticamente a livello ) una piattina per alimentare una presa esterna.fortunatamente non ci sono mai stati incidenti.ivano65
Luca Bettinelli Inserita: 21 marzo 2010 Autore Segnala Inserita: 21 marzo 2010 Visto i componenti utilizzati sembra un impianto anni 60, all'epoca era prassi normale installare il boiler sopra la vasca, e con ovviamente l'interruttore a fianco, sarebbe stato peggio se fosse stato un impianto nuovo!
Del_user_127832 Inserita: 21 marzo 2010 Segnala Inserita: 21 marzo 2010 Si, forse proprio dei primi anni '60 l'interruttore è marchiato Fulgor. Il fatto è che la fortuna prima o poi può far cilecca... Questa foto l'avevo fatta tempo fa in casa dei mieni nonni. Molte persone anziane si abituano a convivere in certe situazioni, ma è logico che un proprietario di casa possa affittare un immobile in queste condizioni? Anche il proprietario direte voi, ovviamente può non capirne niente di sicurezza elettrica, e quindi? Ci si ritrova a riverificare l'assenza di un organismo competente e funzionante in materia di sicurezza (non solo elettrica) degli immobili destinati a locazione.Siamo sempre nel campo delle utopie...
ivano65 Inserita: 21 marzo 2010 Segnala Inserita: 21 marzo 2010 purtroppo confermo cio' che dice bettinelli ed aggiungo che era ' normale' ( si fa' ovviamente per dire ) sentire al telegiornale l'ennesima vittima folgorata nella vasca proprio per questi boiler.DA notare che oggi con l'avvento dei differenziali non danno piu' nessun problema di sicurezza.ivano65,
Del_user_127832 Inserita: 21 marzo 2010 Segnala Inserita: 21 marzo 2010 (modificato) Per la "gioia" di Bettinelli, questo è molto più recente ed è sempre sopra la vasca... per la serie: passano gli anni, ma le abitudini.... non cambiano ! Modificato: 21 marzo 2010 da Attilio Fiocco
mzara Inserita: 21 marzo 2010 Segnala Inserita: 21 marzo 2010 l'interruttore è marchiato FulgorPerchè si è rovinata la scritta......era Folgor......azione
oscarangeli Inserita: 23 aprile 2010 Segnala Inserita: 23 aprile 2010 Fin da piccolo sono sempre stato appassionato di elettricità, e ricordo che avevo 12-13 anni quando, facendo visita alla mia bisnonna che viveva in una casa costruita negli anni '70, ero rimasto stupito dalla presenza di un interruttore per la luce sulla stessa parete della doccia, dentro il perimetro del piatto doccia. Al che, incuriosito e spaventato, ho chiesto se nessuno avesse mai preso la scossa facendosi la doccia. Una prozia, che viveva assieme alla mia bisnonna mi confessò che effettivamente lei aveva preso la scossa una volta, ma per fortuna non mentre si stava facendo la doccia. Non so ora se la situazione permanga così, spero tanto di no.Un'altra situazione classica in cui mi sono imbattuto è di trovare una presa alimentata con un cavo 4G1,5 e con i due conduttori nero e marrone in parallelo, perché così, a dire dell'elettricista, "porta più corrente" A proposito di spine. Esistevano fino ad alcuni anni fa delle spine 10/16A (sì, delle spine). Si chiamavano "Angel", dal nome del loro inventore (un tale Angelo, marito di una mia insegnante), ed erano dotate di spinotti montati su una guida che tramite due molle venivano mantenute nella distanza dei 16A. Premendo due pulsanti ai lati si potevano avvicinare gli spinotti e farla entrare nelle prese da 10A.
dreamcontrol Inserita: 30 aprile 2010 Segnala Inserita: 30 aprile 2010 Queste 38 pagine di Bestiario sono uno spasso (sorvolando il fatto che il 50% di questi sono potenzialmente mortali…)A tal proposito mi vengono in mente alcune cose da me viste all'interno di cantieri industriali:- Modifica su una linea di di trasportatori comandati da un vecchio armadio con logica a relè: la "punta di diamante" della ditta a cui ci si appoggiava per i lavori in cantiere, un signore 50enne a capo di una squadra di ragazzi, mi si avvicina pensieroso maneggiando un relè a ritenuta meccanica (tipo latch-unlatch) dicendomi: <<Capo, questo relè non funziona... l'ho premuto ed è rimasto bloccato>>. - Lo stesso individuo, supervisionando il lavoro dei propri ragazzi, non si accorse che la discesa di un cavidotto da loro costruito arrivava al quadro con un'angolazione apparente di 75-80°. Alla risposta che "tanto va bene ugualmente", gentilmente gli fornii un filo a piombo per rifare il lavoro.- Visto, all'interno di un quadro elettrico, una giunta fatta con il nastro beige del tipo medicale per fissare le bende. Il bello era che l'avevano poi verniciato con la bomboletta spray nera (infatti erano stati spruzzati pure i fili blu)- Una volta il cantierista elettrico (ahimè collega di trasferta) stava tagliando con la mola a disco staffe e canaline per un cavidotto. Era ormai quasi sera, ed era uno spettacolo vedere la scia di scintille andare direttamente dentro un quadro elettrico con le porte aperte, 4 o 5 metri alle sue spalle..- Personalmente ho dovuto ripassare, durante una messa in funzione, tutti i collegamenti a un quadro con un migliaio di morsetti perché la ditta che li aveva effettuati si era "dimenticata" di spelare i fili dei cavi verso il bordo macchina, serrando la vite direttamente sull'isolante, in almeno un filo su cinque (e un altro filo su cinque, invece, non era stato serrato).
StefanoSD Inserita: 30 aprile 2010 Segnala Inserita: 30 aprile 2010 Un giorno venni incaricato di prevedere una illuminazione provvisoria al porto. Doveva arrivare una nave rispetto il solito molto più grande. Si doveva illuminare una “bita” (ancoraggio). Chiesi all’officina elettrica di stabilimento di preparare una fotoelettrica con mt 35 di cavo e spina. All’indomani, arrivò l’elettricista e fissò il faro, puntato sulla bita, e stese tutto il cavo sino alla presa. Però lungo il percorso del cavo notai che vi era un nodo; scherzando dissi all’elettricista: “credi che il faro funzionerà con questo nodo? Ah! Disse, non mi sono reso conto, provvedo subito; poi vedo che ritorna con l’estremità del cavo (spina) e ripassa tutto il percorso del cavo per togliere il nodo. Sono stato cattivo vero?
Mirko Ceronti Inserita: 30 aprile 2010 Segnala Inserita: 30 aprile 2010 Sono stato cattivo vero?Nient'affatto !!! Tutti abbiamo bisogno di "mangiare", ma......siffatta incompetenza in materia, va PUNITA !!!!
StefanoSD Inserita: 30 aprile 2010 Segnala Inserita: 30 aprile 2010 Il quarzone.Molto tempo fa, però vivo in me questo ricordo. Mi trovavo a eseguire il montaggio della sala controllo di una centrale elettrica per conto della società A.E.G. Avevo una squadra di giovani freschi freschi di diploma e di laurea. C’era uno che chiamo con un nome di fantasia Piero, che mi seguiva come un’ombra, aveva una gran voglia d’imparare, tanto che era sempre chiedendo com’è questo quell’altro Ecc. ecc. Io ogni tanto, mi mettevo a discorrere con un mio collega”Nello” appassionato di radio, come me. Un giorno mentre parlavo con Nello di bobine, di circuiti accordati e di quarzi, vicino c’era Piero, che intervenne: ma cos’è il quarzo? Nello gli spiegò cosa fosse e a cosa servisse un quarzo, lui rispose: una specie di mattoncino, ho capito! E passa! L’indomani Nello notò un Mattone, di quelli a “face a vista” che si usano per le facciate delle ville. Nello, ridendo mi dice guarda il quarzo di Piero! A me venne subito in mente di fare uno scherzo, presi un trapano e feci tre fori per ogni lato nel mattone, e ci piantai tanti fili da 1,5 colorati, nei fori e stuccati bene, e i fili tutti arricciati. Parlai con Giannino, il mio aiutante di campo, e gli dissi: Io con Nello ci mettiamo a parlare con Piero, nel mentre appari tu con questo mattone sulle spalle, e cammina senza badare a noi, e tu cerca d’assecondarmi. Bene ci troviamo a parlare con Piero, a un tratto passa Giannino col mattone sulla spalla mentre fischia. Io chiamo: ei Giannino!! Da dove hai tolto quel quarzo? Mi risponde da un Contronic che è andato fuori servizio. La reazione di Piero: quarzooo? Insegue Giannino, di dietro gli strappa il mattone che aveva in spalla, se lo mette sulla mano sinistra e con le nocche della mano destra batteva sul povero mattone esclamando: “Che quarzooo! - Che quarzone! - Senti Sunda com’è duro… sembra mattonee! Io rispondo: Infatti è un mattone!!!
Maurizio Colombi Inserita: 1 maggio 2010 Segnala Inserita: 1 maggio 2010 e tu cerca d’assecondarmiBeh, gli scherzi più belli nascono proprio con un protagonista ed una buona "spalla" Comunque, stefano, non ti facevo così burlone!!!!!
StefanoSD Inserita: 1 maggio 2010 Segnala Inserita: 1 maggio 2010 Ciao Maurizio, grazie del... complimento???
StefanoSD Inserita: 2 maggio 2010 Segnala Inserita: 2 maggio 2010 Consegne di cambio turno.Una domenica passata bene, in divertimento, però alle 22.00 dovevo montare in turno, con la mia squadra, quindi stanco. Pensavo che se non ci fossero problemi in sospeso in stabilimento, e se tutto fosse tranquillo, mi liberavo la mia scrivania dalle carte, mi sarei steso una coperta e avrei dormito, talmente ero stanco. Tra l’altro con nessuna paura, perché i superiori non erano contrari; dicevano: ” così quando capita, il guasto siete riposati”. Bene arrivo, già all’ingresso in portineria, gli operai della produzione, cominciano ad avvisarmi: C’è lo scarico nave fermo per guasto allo scaricatore bauxite. Poi vedo anche il mio collega, che m’informa a voce. Non mi resta che andare a prepararmi, prima di recarmi al porto, leggo il registro delle consegne, del mio collega appena smontato. Le consegne non erano d’aiuto, dicevano: chiamato per guasto alle funi di sospensione benna. Controllato il selsyn, controllato, i punti 0 – 9 – controllato, relè, controllato il pulsante uomo morto, controllato quello, quell’altro. Alla fine chiude con queste righe: HO CONTROLLATO TUTTO E’ RIMASTO SOLO IL GUASTO. Vado, finisco l’intervento, e rientro in stabilimento, però non avevo gradito la relazione scritta del mio collega; così nella sua relazione aggiunsi: DAL MOMENTO CHE IL PROBLEMA NON E’ STATO RISOLTO PERCHE’ NON HAI CHIAMATO IL FALEGNAME?
Maurizio Colombi Inserita: 2 maggio 2010 Segnala Inserita: 2 maggio 2010 complimento???Certo che è un complimento, a me piace moltissimo integrare la realtà lavorativa con momenti di allegria.Sempre però con un'occhio di riguardo a non far decadere gli scherzetti in episodi volgari e/o pericolosi.Negli anni del servizio di manutenzione......che allora si chiamava "ispezione elettrica" ne sono successe tante che ci vorrebbe un anno per raccontarle tutte!!!!
StefanoSD Inserita: 2 maggio 2010 Segnala Inserita: 2 maggio 2010 Un cesto pieno di (cigliegge) lampade avariate.Un giorno, incaricai l’elettricista pinco-pal di controllare quante lampade a incandescenza ci fossero da sostituire nelle sottostazioni. - Alla fine della giornata, gli feci il buono per prelevare a magazzino trenta lampade. - L’indomani pinco-pal con le lampade si recò nelle sottostazioni per la sostituzione, e lo rividi dopo un’ora. - Mi disse: “tutte le lampade che ho prelevato sono tutte avariate… difettose” – perché non accendono? Rispondo, umm scoppiano! – scoppiano? Andiamo in sottostazione per vedere… vedo un cestino rifiuti pieno, di lampade guaste. - Guardo una lampada e, leggo… gli dico: Ca…o, ma non vedi che sono a 24 Volt? - Almeno rifletti, ti saresti dovuto accorgere alla prima lampada, e non distruggerle tutte e trenta. - Pensate che era venuto per farsi fare un altro buono di prelievo. - Aveva sbagliato anche il magazziniere, perché nel buono prelievo era indicato il voltaggio 220 Volt.
Del_user_127832 Inserita: 8 maggio 2010 Segnala Inserita: 8 maggio 2010 Un giorno, incaricai l’elettricistaperché non accendono? Rispondo, umm scoppiano!non vedi che sono a 24 Volt? - Almeno rifletti, ti saresti dovuto accorgere alla prima lampada, e non distruggerle tutte e trenta.Scusa Stefano, ma in base a quale requisiti sceglievate gli "elettricisti" ? sorteggio?
StefanoSD Inserita: 9 maggio 2010 Segnala Inserita: 9 maggio 2010 Scusa Stefano, ma in base a quale requisiti sceglievate gli "elettricisti" ? sorteggio? Ciao Attilio, come stai bene? Hai letto le mie c...te? - Per rispondere alla tua domanda: Sai com’è, i sindacati dicono che devono mangiare anche loro. - L’amico delle lampadine Pincopal era con un’impresa elettrica di montaggio. - Poi l’aveva assunto la società dello stabilimento. - Egli tra l’altro per l’impresa aveva eseguito molti terminali per tensione 6 kV per i collegamenti dei trasformatori. - Bè tutti i terminali fatti da pincopal in un tempo di due anni sono saltati tutti causando fuori servizi, che noi chiamavamo “fuori servizio Pincopal” per non dire il vero nome. - Poi aveva fatto scoppiare un quadro in laboratorio chimico. - Non si era riuscito a sapere da lui cosa avesse fatto, era sempre evasivo. - Dalle nostre indagini avevamo capito che per provare se c’era tensione, aveva messo un grosso cacciavite tra due fasi. No, Attilio, per le poche volte che mi è capitato di esaminare cinque o sei persone per la società, (del quarzone) avete capito; usavo questo metodo: All’interessato facevo vedere uno schema, dove c’era una batteria a 12 V cc che alimentava un trasformatore, rapporto 1/10 - all’uscita del trasformatore una lampada, e chiedevo a che tensione funzionasse la lampada. - Per risposta: Se mi mandavano a fanculo, continuavo il discorso. - Mentre se mi rispondevano che la lampada doveva funzionare a 120 Volt gli dicevo che l’avrei richiamato. Ciaooooo
Maurizio Colombi Inserita: 9 maggio 2010 Segnala Inserita: 9 maggio 2010 una batteria a 12 V cc che alimentava un trasformatoreBellissimo sistema....con una domanda hai 1000 risposte
StefanoSD Inserita: 9 maggio 2010 Segnala Inserita: 9 maggio 2010 Ciao Maurizio, come stai, bene? Ti vedo sempre sorridente.
Maurizio Colombi Inserita: 9 maggio 2010 Segnala Inserita: 9 maggio 2010 Ti vedo sempre sorridente.Bisogna "far buon viso a cattiva sorte"........
LB81 Inserita: 11 maggio 2010 Segnala Inserita: 11 maggio 2010 (modificato) In piena zona 0 (interno vasca da bagno)la stessa foto comprende un bestiario idraulico: i flessibili sono in tensione (si spera solo in quel senso.. )Ciao Modificato: 11 maggio 2010 da LB81
Mirko Ceronti Inserita: 4 giugno 2010 Segnala Inserita: 4 giugno 2010 Qualche tempo fa, nell'azienda dove prestavo servizio come manutentore, arrivò un macchinario nuovo per assolvere ad un certo tipo di produzione, ed ovviamente era da piazzare, e da collegare.Come sempre quando ci si appresta a questi lavori, prendo il manuale di istruzioni della macchina, e gli do un'occhiata. Ad un certo punto, mentre leggo le caratteristiche elettriche (potenza, assorbimenti, tensione Etc..) sul foglio di dichiarazione di conformità alle normative europee (foglio recante il timbro e la firma di un ingegnere facente capo ad uno studio tecnico) leggo :Attenzione, questo macchinario gode della caratteristica di assorbire sul filo di collegamento del Neutro, la stessa corrente che assorbe sulle fasi .Come ? Me lo rileggo, ma dice proprio così....! Inoltre, se si tratta di una "caratteristica" (come scrivono loro) perchè dicono ATTENZIONE, e c'è pure il triangolino col simbolo pericolo a fianco ? Una caratteristica ti fa godere di una risorsa, e non soffrire di un problema. Guardo la macchina, e noto che è composta da 16 settori tutti uguali alimentate in monofase. Quindi ?? Boh, il mistero s'infittisce, per cui decido di aprire il quadro elettrico e di dargli un'occhiata. Apro e.....Aaaahh....capito ! Il genio che aveva progettato l'impianto di distribuzione delle fasi alle singole 16 sezioni, ne aveva collegate 8 fra R ed N, altre 8 fra S ed N, e la T ?? Il polo a valle dell'interruttore quadripolare generale infatti era vuoto....! (vedi disegno) Chiaro quindi il perchè questa macchina sul Neutro assorbiva le stessa corrente che sulle fasi, quello che era meno chiaro, era il perchè di codesta bislacca trovata. Prendo il telefono, e chiamo la casa costruttrice, e mi faccio passare il responsabile della parte elettrica. Quando mi risponde, gli esterno la mia perplessità, chiedendogli appunto il come mai su 16 settori, sono stati serviti da 2 sole fasi invece che tutte e tre.Mi risponde (un po' ironico) che la scelta di quel collegamento era ovviamente dovuta al fatto che il numero 16 non è divisibile per 3. :goofy: Accidenti.....magnificato che fui da questa evoluta lezione di alta matematica scientifico-applicativa, decido senz'altro di ringraziarlo ricambiando con un'altrettanta ponderata docenza sul tema, notoficandogli che sì, il 16 non è divisibile per 3, ma che se loro avessero collegato 5 settori sotto la fase "R" ed il Neutro, 5 settori sotto la fase "S" ed il Neutro, e....6 settori fra fase "T" e sempre il Neutro, forse non si era eseguita una ripartizione perfetta, ma.....MOOOLTO MEGLIO che caricare a somaro 2 fasi, e tenere la terza lì vuota a fare da scorta....!Replico' quindi che la mia era una soluzione opinabile come tante altre, e che quando si è in fase di progetto ci si trova a dover fare delle scelte che poi possono venir discusse, ma alla fine si cerca sempre di ottenere l'ottimo col minimo........! Siccome (replicai) che a me pareva tutt'altro che "l'ottimo" (come lo definiva lui) e che la macchina era ancora tutta da montare, avrei senz'altro approfittato dello stato in cui si trovava per scombinare quel collegamento illogico, e per distribuire i carichi sotto le 3 fasi proprio come come avevo appena suggerito.Ah...NO...!!!! (disse) Poichè quella macchina reca una dichiarazione di conformità con la firma ed il timbro di uno studio tecnico privato facente capo all'ingegnere che lo aveva firmato, e qualsiasi non autorizzata modifica avrebbe causato la decadenza di tutti i documenti normativi allegati al macchinario acquistato.ORA....mi domando (e chiedo), anche se una normativa specifica sull'equilibrio degli assorbimenti sulle 3 fasi non esiste (o non esistesse), esiste comunque una logica di buonsenso che dovrebbe indurre a tenere conto di ciò, norme a prescindere.Sto' ingegnere quando ha visto la situazione assorbimenti, almeno lui non poteva intimargli di ricablare la distribuzione delle alimentazioni cosicchè non uscisse da quella fabbrica un accrocco così collegato ? No, ha cercato invece un'escamotage facendo passare per "caratteristica", il grossolano errore di uno staff-elettrico altrettanto miope. Morale ? Dovetti allacciare la macchina così com'era, ed una volta avviata, ad un test con la pinza amperometrica è risultato : 16 Amper su una fase, 16 Amper sull'altra, zero (ovviamente) sulla terza, ma.....16 Amper anche sul neutro, a suffragio di come abbiamo così senz'altro goduto, di quella splendida caratteristica che è l'avere il neutro carico come le fasi anche con utilizzatori monofasi tutti uguali....mavaaaaaaa !!!!!!E comunque a ben pensarci di che mi lagno ? Io ho comunque 3 cavi su cui fluisce la stessa corrente, ed un altro (mancante) su cui la corrente è (ovviamente) zero. Proprio come in un sistema trifase equilibrato, per cui alla fine cosa cerco ? P.S. dopo 2 anni, l'azienda dove lavoravo, acquistò un' altra macchina uguale a quella, ma.....stavolta i carichi erano distribuiti 5 - 5 - 6........ma tu vè che strano.....!!!!
davman Inserita: 4 giugno 2010 Segnala Inserita: 4 giugno 2010 vedo che la parola difetto è sinonimo di caratteristica nel dizionario di parecchie aziende!tempo fa una nota azienda di sicurezza, produceva una centrale antifurto con un trasformatore rumorosissimo, il responsabile dell'assistenza tecnica della filiale italiana mi rispose alla stessa maniera: è una caratteristica.
lory13 Inserita: 6 giugno 2010 Segnala Inserita: 6 giugno 2010 per provare se c’era tensione, aveva messo un grosso cacciavite tra due fasi.Gia' che c'era poteva metterci un dito, o meglio ancora la lingua, che e' umida e la corrente si sente meglio.
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