Alex72 Inserito: 8 settembre 2003 Segnala Share Inserito: 8 settembre 2003 Devo rendere un po' più sicura di com'è adesso una vecchia macchinetta da officina che sostanzialmente deve funzionare così: premo un pedale e il motore (0,75kW) inizia a ruotare in senso orario finchè non rilascio il pedale, analogamente con un altro pedale si manovra la marcia in senso opposto.Direi che non c'è bisogno di adottare alcun sistema di frenatura dato che, appena rilsciato il pedale la macchina si ferma pressochè all'istante.Io ho pensato di mettere un trasformatore a 24V che va ad alimentare le bobine di 2 contattori (uno per la marcia in un senso e l'altro per la marcia in senso opposto con un'interblocco meccanico che impedisca la chiusura contemporanea dei 2 contattori in caso di pressione su entrambi i pedali), e 2 interruttori di emergenza di cui uno n.c a fungo e l'altro n.c. comandato da una cordicella che delimita la zona di sicurezza intorno alla macchina.Supponiamo per ora che l'impianto di comando della macchina sia finito qui.Nel caso in cui durante il funzionameto della macchina per un qualunque motivo l'operatore azioni uno dei due interrutori di emergenza, ad esempio il fungo, come posso evitare che la macchina si rimetta immediatamente in moto se l'operatore sbolcca il fungo con il pedale ancora premuto?Grazie a tutti - Alessandro Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stefano.gallo Inserita: 8 settembre 2003 Segnala Share Inserita: 8 settembre 2003 La cosa più rapida che mi viene in mente di dirti (purtroppo devo lasciare il forum) è quella di appoggiare il fungo su un modulo di sicurezza (es. tipo Pilz). Questi può essere ripristinato mediante un comando apposito nella cui serie puoi mettere lo sgancio del pedale (ovviamente appoggiato su relè a guida forzata).Ciao Stefano Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
teo84 Inserita: 8 settembre 2003 Segnala Share Inserita: 8 settembre 2003 provo a dire la mia:si potrebbe mettere un contattore di linea che viene eccitato da un pulsante di "marcia" e in serie a questo pulsante due NC dei pedali e in parallelo l'autoritenuta , in questo modo quando viene fatto scattare il fungo prima che la macchina possa essere avviata di nuovo serve il consenso del pulsante di "marcia", che non può essere dato senza il rilascio dei pedali.Perdonatemi se è una cavolata Ciao Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
wnc Inserita: 8 settembre 2003 Segnala Share Inserita: 8 settembre 2003 Mi associo a quello che ha detto Stefano. Nel tuo ragionamento eviterei di mettere il trasformatore. Non c'è alcun motivo nel fare per forza il comando sotto i 50V sempre che a monte il tutto sia adeguatamente protetto contro contatti diretti e indiretti. Ciao Nicola Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alex72 Inserita: 9 settembre 2003 Autore Segnala Share Inserita: 9 settembre 2003 Innanzitutto ringrazio tutti e tre per la risposta.Ma io non sono esperto quanto voi quindi vi chiedo gentilmente alcuni chiarimenti sulle risposte che mi avete dato.Per NICOLA:Ho pensato subito ad una alimentazione a 24V perchè l'officina in cui è installata la macchina non è un ambiente molto "tranquillo" perciò con la 24V mi sento più sicuro.Ma anche se non ci fossero problemi di alcun tipo, non è un po' pericoloso azionare la macchina con 380V dietro al pulsantino di marcia?Inoltre, a parte il a parte quello economico, quali vantaggi ci sono a comandare la macchina a 380V anzichè a 24V?Per TEO84:Vediamo un po' se ho capito qualcosa dalla tua risposta.Tu useresti 3 contattori, tutti n.a., di cui i due di marcia oraria e antioraria (in parallelo fra di loro)comandati da un interruttore n.c. (cioè il pedale) e un terzo contattore a monte dei precedenti comandato da un pulsante di marcia n.a. e dotato di autoritenuta.Se così stanno le cose i due interruttori di emergenza n.c. vanno messi sull'autoritenuta, giusto?Già che ci sono approfitto per 2 domande di carattere generale per questi circuiti di comando:1) dove vanno messi eventuali fusibili di protezione e con quale criterio vanno dimensionati?2) supponendo che per alimentare il/i contattore/i sia necessario e sufficiente un trasformatore da 100W, vado incontro a problemi se ne metto uno di potenza abbondantemente superiore? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
wnc Inserita: 9 settembre 2003 Segnala Share Inserita: 9 settembre 2003 Le tensioni sono tutte ugualmente pericolose se non rispettano la curva (I,t) che il corpo umano può sopportare (la media della popolazione).- E' vero che i 24V non è ritenuta pericolosa ma ci può essere comunque un guasto sul trasformatore (se non è di isolamento) e il tuo circuito secondario può andare a 380V. - E' vero che la gente si sente più sicura con 24V ma è quando si ha la sensazione di sicurezza che succede qualcosa.Quindi: non è pericoloso azionare una macchina a 380V, o comunque è ugualmente pericoloso, sempre che a monte ci siano le protezioni dai contatti diretti e indiretti. Ma essendo le protezioni obbligatorie non conviene neanche usare un trasformatore di isolamento.CiaoNicola Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Pietro Buttiglione Inserita: 9 settembre 2003 Segnala Share Inserita: 9 settembre 2003 chiedevi dei fusibili:questa e' una delle norme + vecchie che esistano, credo di 40 anni fa x le macchine utensili:ogni volta che cambia la corrente nel filo o al limite che cambia la sezione del filo..li' DEVI mettere un fusibile accordato con la nuova corrente.Quindi se derivi una utenza da una linea che alimenta piu' utenze, li' ci va il fusibilesu ogni filo ...Aggiungo che i tipi di fusibili vanno coordinati in modo da permettere in caso dicorto di intervenire al fusibile piu' a valle. Per qs. quelli generali normalmente sono del tipoNH ritardati.Diverso e' il caso di fusibili che proteggono tiristori (I2t...)ciaopietro Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alex72 Inserita: 9 settembre 2003 Autore Segnala Share Inserita: 9 settembre 2003 Per NICOLAsempre che a monte ci siano le protezioni dai contatti diretti e indirettiDal basso della mia esperienza vorrei sapere, cosa si intende esattamente per "protezione dai contatti diretti e indiretti"? Puoi farmi qualche esempio concreto? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
wnc Inserita: 9 settembre 2003 Segnala Share Inserita: 9 settembre 2003 Per Alex721- Interruttore differenziale per la protezione delle persone con valore della resistenza di terra adeguata.Sistemi TT (fornitura ENEL): Rt<50/Idn con Rt: resistenza di terra Idn: corrente che determina l'intervento del differenziale (es. 300 mA) Sistemi TN (propria cabina di trasformazione): non è necessario mettere un differenziale perchè si tratta di un cortocircuito e quindi la corrente è limitata solo dall'impedenza dell'anello di guasto. Ossia il dispositivo di protezione della conduttora deve interrompere entro determinati istanti (A 400 V 0,2 s in condizioni ordinarie).Interruttore magnetotemico per la protezione della conduttora. Si protegge in tal modo la conduttura da -sovracorrenti (circuito elettricamente sano) -cortocircuito (guasto franco a terra o gausto fase-fase )Ci sarebbe molto altro da dire ma non mi piacciono i post troppo lunghi.2- Sono quasi sicuro. Stasera cerco il riferimento normativo.Ciao!!!Nicola Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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