Stefan Inserito: 4 dicembre 2003 Segnala Inserito: 4 dicembre 2003 Salve a tutti, mi trovo ad avere un trasformatore separatore di rete 230/230 2KVA. Secondo voi in quale punto del circuito di un laboratorio mi conviene inserirlo ? Appena fuori dal contatore e prima di magnetot. e salvavita, dopo, ecc.Aspetto i vostri competenti pareri. Ciao.
bit Inserita: 4 dicembre 2003 Segnala Inserita: 4 dicembre 2003 Dipende dallo scopo dell'installazione.Spiega meglio cosa vuoi fare e perchè.Ciao!
ClA Inserita: 4 dicembre 2003 Segnala Inserita: 4 dicembre 2003 Se ti serve per la sicurezza di chi fa le prove, mettilo il più possibile vicino al setup di prova, sul tavolo da lavoro.
Stefan Inserita: 5 dicembre 2003 Autore Segnala Inserita: 5 dicembre 2003 Ciao ragazzi, volevo separarmi dalla tensione di rete per sicurezza mia e delle apparecchiature ad esso collegate.Sul tavolo da lavoro non è proprio possibile pesa 40 KG !!! Dal laboratorio ove l'ho prelevato non mi ricordo se era prima o dopo il quadretto elettrico degli interruttori. Che ne dite ?Un saluto e grazie per le risposte.
bit Inserita: 5 dicembre 2003 Segnala Inserita: 5 dicembre 2003 Io lo metterei immediatamente a monte del tuo quadretto di laboratorio. Poi ti ricrei un sitema TN collegando il neutro a terra (gli impianti IT mi ispirano poco, ci vogliono troppe attenzioni) e riproteggi il tutto con idoneo interruttore magnetotermico differenziale.Anche se non è nel laboratorio basta che il collegamento sia quello.Se intendi proteggerti dalle sovratensioni monta degli scaricatori tra primario e terra (F-Pe e N-Pe).Buono sarebbe avere il trasformatore di isolamento con schermo tra primario e secondario.Ciao!
ClA Inserita: 5 dicembre 2003 Segnala Inserita: 5 dicembre 2003 Forse mi sfugge qualcosa.ma se lo scopo del trasfomatore di isolamento è proteggere l'operatore di prova non bisogna ricreare il neutro a valle collegandolo terra, solo così si può evitare che toccando un filo a caso (solo uno per volta) non si prenda la scossa. E' un sistema un po' costoso ma efficace: Si fa in sala operatoria come nei laboratori di elettrologia.Il trasformatore va messo il più vicino possibile al luogo di utilizzo dell'enegia elettrica (non necessariamente "sul" tavolo, ma comunque in modo che sia ben chiaro cosa è sotto trasformatore di isolamento e cosa eventualmente no).Che casini e che rischi quando si hanno in giro sia prese isolate che non isolate.....
Stefan Inserita: 8 dicembre 2003 Autore Segnala Inserita: 8 dicembre 2003 Non è che adesso abbia le idee più chiare.Va bè. Ciao a tutti e grazie a chi ha risposto o risponderà.
MASSIMOPC Inserita: 1 gennaio 2004 Segnala Inserita: 1 gennaio 2004 Un trasformatore di tale tipo secondo me pùò avere solo due finalitàe cioè o lo si collega solo per disaccoppiare le apparecchiature dallarete normale e minimizzare la corrente di corto circuto che potrebbeincollare i contatti di apparecchiature elettromeccaniche delicate(comunque un trafo da 2KVA 230/230 può dare una corrente dicto cto al secondario di 240-250A considerando una vcc% di 3,5)senza avere alcuna funzione di protezione contro i contatti indirettioppure può servire per effettuare la protezione dai contatti indirettitramite separazione elettrica. In questo caso come si diceva le cose non sono semplici come si diceva in un intervento precedente.La tensione non deve essere sup. a 500V e qui ci siamo, le parti attivenon devono essere connesse a terra e separate da quelle di altricircuiti, le masse devono essere collegate tra loro tramite collegamentiequipotenziali non connessi a terra. Nel caso di primo guasto a terranon si avrebbe intervento delle protezioni in quanto la corrente non trovavie di circolazione , nel caso di secondo guasto su fase diversale protezioni devono intervenire per i 230v in 0,4s. Il secondo guastonon dovrebbe esserci in quanto occorrerebbe istallare un controlloredi isolamento che ci avvisa del primo guasto che và subito riparato Un sistema decisamente complesso
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