bit Inserito: 14 dicembre 2003 Segnala Inserito: 14 dicembre 2003 La misurazione della resistenza di terra richiede di solito apparecchi specifici e relativamente costosi.Essa può essere effettuata con il metodo dei picchetti, lungo e laborioso e a volte im**ibile da realizzare, e con il metodo dell'impianto campione.Quest'ultimo prevede che si possa misurare la resistenza tra l'impianto in esame e un impianto campione, ritenibile a resistenza trascurabile. L'impianto campione può essere un secondo impianto di terra, una rete di tubature, una struttura metallica interrata o il neutro enel.In particolare il neutro enel è comunemente utilizzato dagli strumenti multifunzione per una rapida misura della resistenza di terra, effettuando la misura direttamente da una presa dell'impianto elettrico.La misura è affetta dell'errore dell'incognita resistenza di terra della cabina enel, presa come campione dalla misurazione, ma l'errore è sicuramente per eccesso e la misura è ritenuta valida.Volendo utilizzare questo metodo per effettuare la misura della resistenza di terra dei miei impianti TT ma volendo evitare di acquistare quei costosi strumenti appositi, ho studiato un sistema voltamperometrico per effettuare la misura, che riterrei valido, ma preferisco avere un vostro parere.Questo è lo schema del circuito che realizzo per fare la misura:Come vedere utilizzo solo due tester e un generatore di tenzione alternata (un trasformatore con un secondario da 24 Vac).La misura viene effettuata in due volte: a pulsante aperto rilevo la tensione indicata da V che comprenderà la tensione fornita dal mio generatore e una eventuale tensione presente tra neutro e terra. Poi a pulsante chiuso misuro la corrente che scorre nell'anello neutro-terra, indicata da A.Faccio il rapporto tra tensione a pulsante aperto e corrente a pulsante chiuso e ottengo l'impedenza totale del mio anello.Essa dovrebbe comprendere:-la resistenza del mio impianto di terra-la resistenza dell'impianto di terra della cabina enel-la resistenza del conduttore di neutro dalla cabina alla mia utenza-la resistenza interna del trasformatore (il generatore alternato)-la resistenza dei collegamentiCome si può vedere la misura è affetta da errore per eccesso, come d'altronde è anche con i costosi strumenti commerciali che effettuano la misura allo stesso modo.Vorrei far presente che la resistenza di terra è comunque una grandezza che varia nel tempo e che anche con strumenti professionali commerciali spesso si ottengono misure diverse sullo stesso impianto nello stesso momento.Credo che dichiarare che la resistenza di terra è ad esempio 30 ohm, quando in realtà è 25 ohm e il limite massimo per il coordinamento con le protezioni differenziali è 1660 ohm non sia un grave errore.Secondo voi è comunque un metodo valido?Ciao a tutti!
ClA Inserita: 15 dicembre 2003 Segnala Inserita: 15 dicembre 2003 Un metodo pratico (non "a norma" ma comunemente utilzzato dagli elettricisti nel secolo scorso) è quello della lampadina. La colleghi prima fra fase e neutro e poi fra fase e terra da provare. Misuri le correnti e calcoli la resistenza di terra (più esattamente calcoli la differenza di resistenza fra terra e neutro). Sostanzialmente non è molto diverso da quello che proponi tu.Se ti accontenti di una valutazione grossolana, ad occhio valuti la differenza di luminosità (che deve essere minima).Ripeto: non lo propongo come il metodo corretto, è però un metodo molto semplice ed economico.
LaRocca Inserita: 15 dicembre 2003 Segnala Inserita: 15 dicembre 2003 Ciao..Guarda qui, force ti da una meglio idea:http://www.elektro.it/misura_terra/misura_terra_1.htmlSpero ti serve il link
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