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Quadro Elettrico Di Distribuzione


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Inserito:

Un quadro di distribuzione è costituito da 2 sezioni. L'interruttore generale con fusibili da 160A. alimenta 2 sbarre di distribuzione da 125A. cadauna con cavi di lunghezza inferiore ai 3 metri. Le sbarre alimentano gli interruttori magnetotermici di ogni sezione. Queste sbarre devono essere almeno da 160A. cadauna per essere protette dall'interruttore generale o sono sufficienti essendo il carico per sezione inferiore a 125A.?


Inserita:

Sono sufficienti da 125A, in quanto non puo' passare una corrente maggiore

Inserita:

Le barre devono essere protette da sovraccarico in ogni caso. Se l'interruttore a monte di esse non è in grado di proteggerle (come un questo caso) devono essere gli interruttori a valle a farlo. Detto in altre parole la somma delle correnti nominali di tutti gli interruttori collegati a valle di ciascun gruppo di barre non deve superare la portata delle barre stesse.

Ciao!

Inserita:

Scusa francesco ma le sbarre non sono limitatrici per se stesse ma come dice bit il carico deve essere limitato a valle. Per il sovraccarico tutto bene, per il corto circuito sulle sbarre o sui cavi derivati, (più piccole),

queste sono protette dai fusibili a monte e sono quindi soggette alla corrente di C.C. a valle dei fusibili.

Sia le sbarre che i cavi devono quindi tenere conto di questo. per le sbarre non ci dovrebbero essere problemi

per i cavi non è indicata la sezione. La lunghezza dei cavi non è significativa se non viene indicata sopratutto la sezione degli stessi.

Inserita:

Per adross

Copio e incollo parte del post di netwalker

o sono sufficienti essendo il carico per sezione inferiore a 125A.?

(ho dedotto che la somma delle correnti di taratura delle protezioni di ogni sezione sia <=125A)

Quindi per le sovracorrenti siamo a posto. Per il cortocircuito, visto che netwalker non ha chiesto nulla, ho sottinteso che sapesse come gestirlo, ma in questo caso si parla di supporti, ancoraggi, forma delle barre, distanze, ecc.

Inserita:

Per un quadro con generale un sezionatore con fusibili da

160A il problema della tenuta al ct cto delle sbarre non

dovrebbe porsi in quanto è ragionevole supporre che i fusibili

riducano la corrente di picco a un valore inferiore a quello

per cui si debba ritenere il quadro esentato dalle prove

di tenuta. Le derivazioni se è improbabile possano

dare luogo a ct cto risultano protette dai loro rispettivi

interruttori divisionali

Inserita:

francesco scusa per la fretta nella risposta del post. tutto ok.

massimo, per la corrente di cc sul sistema principale derivato Ok,

ma ritengo che le connessioni a monte degli interruttori di distribuzione e gli interruttori stessi

devono tenerne conto. Ho visto personalmente una derivazione di un quadro eseguita

sottodimensionata e con un interruttore non adatto incendiarsi per un C.C.

E' vero che utilizzando fusibili i tempi di interruzione sono rapidi.

Inserita:

I quadri che hanno un dispositivo di protezione che

limita il valore di picco della corrente di corto

circuito a un valore minore di 15kA (nella 3°

edizione della CEI 17/13 nella 4° mi sembra siano

17kA) non hanno bisogno che siano sottoposti a

prove di tenuta al corto in quanto è sottointeso

che resistano. I fusibili con In=160A dovrebbero

essere sufficienti per correnti di corto circuito

presunte fino a 40kA. Le derivazioni dalle sbarre

se sono effettuate in modo che il corto risulti

impossibile la loro tenuta al cortocircuito è determinata

dal dispositivo a valle , altrimenti se il cortocircuito

sulle derivazioni non è impedito esse devono avere la stessa

tenuta delle sbarre principali. Le sbarre principali di un

quadro non dovrebbero mai essere sottoposte a un corto circuito

ma nella realtà non è cosi, piu di una volta è capitato che

installatori mentre assiemavano quadri suddivisi in sezioni

lasciassero chiavi o altri attrezzi appoggiati sulle sbarre

omnibus che risultavano accessibili per potere essere giuntate.

I risultati sono stati corto circuiti magari a valle di

2 o 3 trafo in parallelo da 1250 kVA, per fortuna tutte le

volte che é capitato questo (un paio di volte in 15 anni)

i generali di macchina hanno aperto e le sbarre non hanno fatto

una piega, l'attrezzo dimenticato ovviamente è stato sempre

semi carbonizzato

Inserita:

è vero che se la somma degli interruttori derivati dalle sbarre è inferiore a 125 A può andar bene, ma se fra 6 mesi un'altra impresa ha il compito di aggiungere un'interruttore non può sapere che le sbarre erano sottodimensionate quindi io consiglio le sbarre da 160 A o i fusibili da 125A.

Inserita:

La protezione dal sovraccarico non è citata in modo esplicito nella CEI 17-13 e dovrebbe

adeguarsi ai dettami della 64-8. In questo caso la corrente nominale della protezione

dovrebbe essere uguale a 0,9 Iz essendo la protezione dei fusibili , quindi i fusibili dovrebbero

essere da 100A. I fusibili da 100A limitano la corrente di picco a valori inferiori a 17kA per

correnti di corto circuito presunte fino a 100kA quindi il problema della tenuta al corto circuito

delle sbarre in pratica non si porrebbe essendo fino a questo valore esentati dalle prove

di tipo per stabilire la tenuta la corto circuito.

Comunque per le norme la protezione di sovraccarico non è obbligatoria se gli utilizzatori

non ne sono soggetti o se i fattori di contemporaneita sono unitari

Inserita:
è vero che se la somma degli interruttori derivati dalle sbarre è inferiore a 125 A può andar bene, ma se fra 6 mesi un'altra impresa ha il compito di aggiungere un'interruttore non può sapere che le sbarre erano sottodimensionate quindi io consiglio le sbarre da 160 A o i fusibili da 125A.

L'obiezione è comprensibile, ma se la seconda impresa non sa lavorare è solo colpa sua. Prima di modificare un quadro è necessario SEMPRE valutare tutti gli aspetti dell'intervento. L'impresa che dovrebbe aggiungere l'interruttore è tenuta a riverificare tutto il quadro.

Lo stesso varrebbe anche per la verifica della dissipazione termica allora. Magari in un quadro avanza del posto ma non può essere utilizzato poichè la dissipazione è già al massimo. E lo spazio in più magari è stato lasciato appunto per problemi di dissipazione.

Non si può prevedere tutto ciò che un giorno potrebbe essere fatto all'impianto.

La compentenza richiesta a noi è richiesta anche a chi viene dopo di noi.

Ciao!

Inserita:
L'obiezione è comprensibile, ma se la seconda impresa non sa lavorare è solo colpa sua. Prima di modificare un quadro è necessario SEMPRE valutare tutti gli aspetti dell'intervento.

Concordo.

Ciao

Davide

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