netwalker Inserito: 4 marzo 2004 Segnala Inserito: 4 marzo 2004 Un quadro di distribuzione è costituito da 2 sezioni. L'interruttore generale con fusibili da 160A. alimenta 2 sbarre di distribuzione da 125A. cadauna con cavi di lunghezza inferiore ai 3 metri. Le sbarre alimentano gli interruttori magnetotermici di ogni sezione. Queste sbarre devono essere almeno da 160A. cadauna per essere protette dall'interruttore generale o sono sufficienti essendo il carico per sezione inferiore a 125A.?
oiuytr Inserita: 4 marzo 2004 Segnala Inserita: 4 marzo 2004 Sono sufficienti da 125A, in quanto non puo' passare una corrente maggiore
bit Inserita: 4 marzo 2004 Segnala Inserita: 4 marzo 2004 Le barre devono essere protette da sovraccarico in ogni caso. Se l'interruttore a monte di esse non è in grado di proteggerle (come un questo caso) devono essere gli interruttori a valle a farlo. Detto in altre parole la somma delle correnti nominali di tutti gli interruttori collegati a valle di ciascun gruppo di barre non deve superare la portata delle barre stesse.Ciao!
adross Inserita: 5 marzo 2004 Segnala Inserita: 5 marzo 2004 Scusa francesco ma le sbarre non sono limitatrici per se stesse ma come dice bit il carico deve essere limitato a valle. Per il sovraccarico tutto bene, per il corto circuito sulle sbarre o sui cavi derivati, (più piccole), queste sono protette dai fusibili a monte e sono quindi soggette alla corrente di C.C. a valle dei fusibili.Sia le sbarre che i cavi devono quindi tenere conto di questo. per le sbarre non ci dovrebbero essere problemi per i cavi non è indicata la sezione. La lunghezza dei cavi non è significativa se non viene indicata sopratutto la sezione degli stessi.
oiuytr Inserita: 5 marzo 2004 Segnala Inserita: 5 marzo 2004 Per adrossCopio e incollo parte del post di netwalkero sono sufficienti essendo il carico per sezione inferiore a 125A.?(ho dedotto che la somma delle correnti di taratura delle protezioni di ogni sezione sia <=125A)Quindi per le sovracorrenti siamo a posto. Per il cortocircuito, visto che netwalker non ha chiesto nulla, ho sottinteso che sapesse come gestirlo, ma in questo caso si parla di supporti, ancoraggi, forma delle barre, distanze, ecc.
MASSIMOPC Inserita: 5 marzo 2004 Segnala Inserita: 5 marzo 2004 Per un quadro con generale un sezionatore con fusibili da160A il problema della tenuta al ct cto delle sbarre nondovrebbe porsi in quanto è ragionevole supporre che i fusibiliriducano la corrente di picco a un valore inferiore a quelloper cui si debba ritenere il quadro esentato dalle provedi tenuta. Le derivazioni se è improbabile possanodare luogo a ct cto risultano protette dai loro rispettiviinterruttori divisionali
adross Inserita: 5 marzo 2004 Segnala Inserita: 5 marzo 2004 francesco scusa per la fretta nella risposta del post. tutto ok.massimo, per la corrente di cc sul sistema principale derivato Ok,ma ritengo che le connessioni a monte degli interruttori di distribuzione e gli interruttori stessi devono tenerne conto. Ho visto personalmente una derivazione di un quadro eseguitasottodimensionata e con un interruttore non adatto incendiarsi per un C.C.E' vero che utilizzando fusibili i tempi di interruzione sono rapidi.
MASSIMOPC Inserita: 5 marzo 2004 Segnala Inserita: 5 marzo 2004 I quadri che hanno un dispositivo di protezione chelimita il valore di picco della corrente di corto circuito a un valore minore di 15kA (nella 3°edizione della CEI 17/13 nella 4° mi sembra siano17kA) non hanno bisogno che siano sottoposti a prove di tenuta al corto in quanto è sottointesoche resistano. I fusibili con In=160A dovrebberoessere sufficienti per correnti di corto circuito presunte fino a 40kA. Le derivazioni dalle sbarrese sono effettuate in modo che il corto risultiimpossibile la loro tenuta al cortocircuito è determinatadal dispositivo a valle , altrimenti se il cortocircuitosulle derivazioni non è impedito esse devono avere la stessa tenuta delle sbarre principali. Le sbarre principali di unquadro non dovrebbero mai essere sottoposte a un corto circuitoma nella realtà non è cosi, piu di una volta è capitato cheinstallatori mentre assiemavano quadri suddivisi in sezioni lasciassero chiavi o altri attrezzi appoggiati sulle sbarreomnibus che risultavano accessibili per potere essere giuntate.I risultati sono stati corto circuiti magari a valle di2 o 3 trafo in parallelo da 1250 kVA, per fortuna tutte le volte che é capitato questo (un paio di volte in 15 anni)i generali di macchina hanno aperto e le sbarre non hanno fattouna piega, l'attrezzo dimenticato ovviamente è stato sempresemi carbonizzato
lelao Inserita: 5 marzo 2004 Segnala Inserita: 5 marzo 2004 è vero che se la somma degli interruttori derivati dalle sbarre è inferiore a 125 A può andar bene, ma se fra 6 mesi un'altra impresa ha il compito di aggiungere un'interruttore non può sapere che le sbarre erano sottodimensionate quindi io consiglio le sbarre da 160 A o i fusibili da 125A.
MASSIMOPC Inserita: 6 marzo 2004 Segnala Inserita: 6 marzo 2004 La protezione dal sovraccarico non è citata in modo esplicito nella CEI 17-13 e dovrebbeadeguarsi ai dettami della 64-8. In questo caso la corrente nominale della protezionedovrebbe essere uguale a 0,9 Iz essendo la protezione dei fusibili , quindi i fusibili dovrebberoessere da 100A. I fusibili da 100A limitano la corrente di picco a valori inferiori a 17kA percorrenti di corto circuito presunte fino a 100kA quindi il problema della tenuta al corto circuitodelle sbarre in pratica non si porrebbe essendo fino a questo valore esentati dalle provedi tipo per stabilire la tenuta la corto circuito.Comunque per le norme la protezione di sovraccarico non è obbligatoria se gli utilizzatorinon ne sono soggetti o se i fattori di contemporaneita sono unitari
bit Inserita: 6 marzo 2004 Segnala Inserita: 6 marzo 2004 è vero che se la somma degli interruttori derivati dalle sbarre è inferiore a 125 A può andar bene, ma se fra 6 mesi un'altra impresa ha il compito di aggiungere un'interruttore non può sapere che le sbarre erano sottodimensionate quindi io consiglio le sbarre da 160 A o i fusibili da 125A.L'obiezione è comprensibile, ma se la seconda impresa non sa lavorare è solo colpa sua. Prima di modificare un quadro è necessario SEMPRE valutare tutti gli aspetti dell'intervento. L'impresa che dovrebbe aggiungere l'interruttore è tenuta a riverificare tutto il quadro.Lo stesso varrebbe anche per la verifica della dissipazione termica allora. Magari in un quadro avanza del posto ma non può essere utilizzato poichè la dissipazione è già al massimo. E lo spazio in più magari è stato lasciato appunto per problemi di dissipazione.Non si può prevedere tutto ciò che un giorno potrebbe essere fatto all'impianto.La compentenza richiesta a noi è richiesta anche a chi viene dopo di noi.Ciao!
dvd Inserita: 7 marzo 2004 Segnala Inserita: 7 marzo 2004 L'obiezione è comprensibile, ma se la seconda impresa non sa lavorare è solo colpa sua. Prima di modificare un quadro è necessario SEMPRE valutare tutti gli aspetti dell'intervento.Concordo.Ciao Davide
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