Nino1001 Inserito: 24 aprile 2004 Segnala Inserito: 24 aprile 2004 Il seguente post vuole evidenziare alcune incongruenze sulle Norme, ed essere spunto di discussione. Viene analizzato un ipotetico ( e vedrete anche) inesistente vecchio edificio in muratura piena (a), abitato (, arredato © e dulcis in fondo con carta da parati (d). Impianto elettrico effettuato con cordicelle sottilissime e tubazione di diametro irrisorio ( non so cos’altro mettere per aggravare la situazione). Secondo la normativa basta installare un magnetotermico differenziale e l’impianto magicamente diventa sicuro. Ma è sicuro? Le esigenze domestiche moderne sono diverse dai tempi andati, idem la qualità dei dispostivi elettrici e dei conduttori sia come sezione che come qualità.E’ vietato usare per V> 50V cordicelle di sezione inferiore a 1,5 mm2. Perché?Se voglio inserire delle cordicelle da 4 mm2 come linea portante è ovvio che da qualche parte devo recuperare spazio:1) Nel corridoio elimino i punti luce invertiti sostituendo il tutto con pulsanti e relè ( Vca=220, 4 viti, 2 di bobina e 2 separati di contatto). Dovendo pilotare un relè dal basso assorbimento,e per un tempo irrisorio perché non usare la cordicella da 0,5 mm2? Magari proteggendo il relè con un fusibile ritardato da 220Vca 200 ma (dovrebbe bastare…)2) Stesso criterio per accendere dispostivi esterni (autoclave o altro)3) Perché non portare (se è il caso) cordicelle da 1mm2 ai lampadari? Anche questi potrebbero essere protetti da fusibili da 1 o 2 Amper, oppure il cliente firma all’elettricistà una dichiarazione in cui è stato reso edotto che per ogni vano non puo’”usare” lampadari di potenza superiore ai 200 W.4) Ed il conduttore di protezione? Avendo guadagnato spazio con questo sistema una norma dovrebbe cosi’ recitare “ nei vecchi edifici l’elettricistà faccia il possibile per passare il conduttore di protezione, di sezione come capita prima, facendo il possibile per ottenere una resistenza molto bassa. Ovvero che da ogni lampadario o presa o dispositivo il differenziale scatti con una corrente di dispersione Fase – Terra di 30 mA .Daccordo non puo’ essere chiamta terra, ma è sempre meglio che non averla. E se in questo ipotetico impianto con cordicella giallo-verde di 0,5 mm2 ( forse ho esagerato ) il differenziale scatta è pur sempre una sicurezza.Ma cosi’ non và. Non è a Norma. Attendo critiche.Note:a) Muratura piena vuol dire alto costo per rifare le tracce abitato vuol dire che il cliente non saprebbe dove andare mentre fervono i lavoric) arredato vuol dire mobili antichi e pregiatid) carta da parati vuol dire in ottimo stato ( non so cos’altro inventarmi per aggravare la situazione)
rosso Inserita: 24 aprile 2004 Segnala Inserita: 24 aprile 2004 Come non darti ragione?é abbastanza stupido che si ritenga a norma un impianto vecchio di decenni con la sola installazione di un interrurrore magnatotermico-differenziale e non si ritenga a norma un impianto nuovo costruito nel miglior modo possibile date le circostanze da te descritte.Secondo me sarebbe utile modificare la norma almeno per i vecchi edifici ma purtroppo questo non spetta a noi, noi possiamo solo proporre e sperare che qualcuno ci ascolti!
rguaresc Inserita: 24 aprile 2004 Segnala Inserita: 24 aprile 2004 Quella del differenziale che sana tutto e' un'anomalia legislativa solo italiana. E' difficile che siano a posto gli impianti se si continuano a costruire le case abusivamente.1) 2) 1,5 mmq. per dare un minimo di resistenza meccanica. Questo vale per gli installatori. I cavetti stampati che l'industria usa per gli elettrodomestici possono essere piu' piccoli. E' verosimile che in sede normativa l'interesse dei fabbricanti di materiali prevalga su quello dell'elettricista con una situazione difficile. All'estero, per il residenziale economico, si fanno tranquillamente impianti a vista, non sottotraccia.3) hanno dato all'elettricista la responsabilita' tecnica dell'esecuzione e mi sembra giusto cosi', la sicurezza non puo' essere personalizzata a discrezione con i clienti che con una firma vanificherebbero tutto.4) Conduttore di protezione: se c'e' un corto netto fase-massa il conduttore di protezione non deve bruciare prima della fase. In impianti progettati, in certi casi, si puo' diminuire la sezione rispetto alla fase, ma bisogna comunque dimostrare che la I2t passante non li rovina.
Nino1001 Inserita: 24 aprile 2004 Autore Segnala Inserita: 24 aprile 2004 x rguarescHo ipotizzato la peggior situazione possibile. Perchè dici 1,5 mm2 per avere un minimo di resistenza meccanica?Questo vale per la messa in opera. Se i conduttori scorrono facilmente....facciamo la minima sezione possibile,se scorrono con difficoltà.....(mi riferisco ai relè)Per la cordicella di terra di sezione....0,5 mm2.... si fà per dire.... è ovvio che se si adotta la soluzione sopraesposta lo si fà anche per inserire una cordicella di protezione "decente". 2,5 mm2 con fase da 4 mm2 anche se non si ripetta il rapporto sezione cavo/sezione tubo. Comunque se( e qui casca l'asino) il magnetermico differenziale fà il suo dovere i fili non bruciano. E se tornassimo ai vecchi cari fusibili? Quest'ultimi almeno non ingannano. Non hanno un dispositivo meccanico (termico + meccanico) che possa guastarsi. FUS20A,----> Magnetotermico(diff.) da 16A. x rossoLEX DURA LEX. Ma forse il Consiglio dei Saggi ogni tanto potrebbero avvalersi della consulenza di semplici ed umili elettricisti. Dicasi " Come mettere in sicurezza i vecchi edifici, che và da sè che hanno tubi piccoli".Per carità non voglio dire che tutto cio' che ho detto sia oro colato.E che alcune cosucce puzzano di stupidità legislativa.
Gabriele Corrieri Inserita: 24 aprile 2004 Segnala Inserita: 24 aprile 2004 (modificato) Ciaonon sono un espertone, ma lavoro da quasi 10 anni nel settore dei cavi elettrici: la sezione 1,5 mmq è la minima sezione che garantisce un isolamento 450/750V (N7V-K se non dico eresie) e quindi la minima utilizzabile per impianti sottoposti a tensione di 230/400V.Un link a proposito ...http://www.latrivenetacavi.com/cavi_bassa.htmCiao Modificato: 24 aprile 2004 da Gabriele Corrieri
Malis Inserita: 24 aprile 2004 Segnala Inserita: 24 aprile 2004 Non voglio entrare nella discussione della normativa,anche se mio parere giusta in quanto pensata da persone che ne dovrebbero sapere più di noi comuni mortali (almeno teoricamnete),però io trovandomi nella situazione di avere un appartamento vecchio, come me lo descrivi e dovendolo mettere a norma avrei adottato un' altra soluzione ossia:Piuttosto che utilizzare i vecchi tubi avrei utilizzato, ed in commercio c'è di ogni tipo e costo, del canale tipo battiscopa (mi sfugge il nome preciso) nel quale avrei potuto passare qualsiasi tipo di cavo,inoltre questo ultimo e accessoriato di ogni ben di dio,cassette di derivazione ecc. ecc.Non so se hai presente l'articolo,a me sembra una soluzione elegante e pratica, probabilmente pensata proprio per queste circostanze,ma sopratutto avrei rispettato le normative vigenti rilasciando tranquillamente il mio certificato di conformità e,cosa non meno importante avrei fatto sonni tranqulli.
ClA Inserita: 25 aprile 2004 Segnala Inserita: 25 aprile 2004 Daccordo non puo’ essere chiamta terra, ma è sempre meglio che non averla.Sicuro?sono sempre stato del parere che piuttosto che avere un aterra non buona è molto più sicuro non averla....In casa la maggior parte degli incidenti avviene per contatto diretto.In assenza di terra, i contatti di tipo indiretto, mal che vada, si comportano come se fossero di tipo diretto.Viceversa una terra non efficiente mi può portare tensioni pericolose qua e là per l'edificio....
Nino1001 Inserita: 25 aprile 2004 Autore Segnala Inserita: 25 aprile 2004 x Gabriele Corrieri.che la 1,5 mm2 è la sezione minima è risaputo. Ho "stirato" al massimo un fantasioso edificio. Come dire:"a fare un ottimo impianto ex-novo sono capaci tutti (o quasi), ma un vero professionista accetta le piu' disparate situazioni" ( teoricamente, poi in pratica si valuta anche il costo/guadagno ovviamente.x Mails.Esatto Mails.Lo sprito della discussione era " Come fareste voi ? " " Quale potrebbe essere la migliore soluzione"ecc...ecc.... e poi mettersi a confronto. Ma anche criticare le norme se vogliamo. Ovvero: metti solo il differenziale e sei a norma, poi la signora sale sulla scala a forbice, prende una botta di corrente, il salvavita scatta, ma la signora ha già perso l'equilibrio,è finita con il sedere per terra, batte la testa e ci resta. Pero' è morta normativamente. Di corrente elettrica si muore in maniera statisticamente bassa....e sulle conseguenze della "botta" che ci si resta secchi piu' frequentemente ( almeno cosi' ho letto da qualche parte. E per i cardiopatici? Ovvero per coloro che dispositivi artificiali nel cuore, 30 mA per un tempo di 30 ms bastano a spedirli all'alro mondo? Uso delle canaline: Troppo facile risolvere il problema in questo modo (che poi al fin fine è il miglior lavoro al mino costo) . La mia vuol solo essere una "sfida" tecnica, non tanto l'uno contro l'altro ma contro se stessi.x CIAQualunque cosa mi stà bene.....purchè il differenziale scatti prima di "toccare". E se è sufficiente collegare la massa del lampadario ad un chiodo, perchè questo basta a far intervenire il differenziale, ed allora mettiamo il chiodo.
Suppalele Inserita: 26 aprile 2004 Segnala Inserita: 26 aprile 2004 Salute a tutti!!!PArtiamo da una piccola considerazione: qui parliamo di NORME e non di LEGGI. A livello giudiziario/penale, sono solo le LEGGI dello STATO che hanno valore.Le Leggi obbligano installatori e progettisti a realizzare/progettare impianti secondo la "Regola dell'arte" e utilizzando tutte le soluzioni tecniche che in quel momento sono messe a disposizione, al fine di realizzare impianti sicuri per le persone e per le cose.Dato che la Regola dell'arte e' una definizione troppo genrica, la Legge ti dice che se progetti/realizzi seguendo le Norme CEI, puoi considerare il tuo impianto realizzato a regola d'arte. Cio' pero' non toglie che tu non possa realizzare impianti senza seguire le Norme. Il problema ci sara' nel momento in cui, insede giudiziaria o dopo un controllo (p.es. ASL) tu dovrai dimostrare che cio' che hai realizzato e' a Regola d'arte (quindi dovrai sobbarcarti l'onere di tali verifiche/dimostrazioni).In sostanza le Norme sono testi di riferimento per poter realizzare impianti e non dover poi dimostrare la soluzione scelta.Tormando al quesito...1) 2) La 64/8 dice che per i circuiti di "potenza" la sezione minima e' di 1.5mmq, mentre per i circuiti di segnalazione e comando la sezione e' di 0.5mmq. L'importante e' che tali conduttori siano adeguatamente coordinati con il dispositivo di protezione dalle sovracorrenti e dai c.to c.ti3) Ritengo che potresti usare cordine da 1 mmq verificando che siano coordinate con il dispositivo di protezione. Non puoi pero' dichiarare che tale circuito sia conforme alla 64/8.4) Sono d'accordo con te sulla impossibilita'/difficolta' nei vecchi impianti di fare le cose esattamente come dice la Norma. Sinceramente, la risposta data dal MALIS credo sia la piu' pratica/veloce/economica.Pero', ritengo che le Norme vadano bene cosi'. Ritengo che una Norma ( epure un aLegge) debba dare dei limiti precisi e definiti, e lasciare poco di "liberamente interpretativo" (anche se non e' sempre cosi'). Credo che per un elettricista sia piu' semplice ricordare o avere una tabella con scritto che i cavi devono avere tal sezione o tal colore, piuttosto che dover verificare con calcoli se una cordina da 0.5 vada bene per far intervenire un diff. da 30mA (considerando il fatto che non tutti hanno le basi tecniche per farlo: molti non sanno nemmeno come ricavare la corrente avendo la potenza...).I limiti dati dalle Norme sono risultati da studi e sperimentazioni, i cui risultati hanno permesso di stabilire dei valori base che possano essere rittenuti validi nella maggioranza dei casi.L'edificio che devi modificare ti permette di rispettare tali limiti? Si? allora gli interventi sono limitati e poco onerosi. No? allora bisogna intervenire o con lavori onerosi oppure trovando altre soluzioni.Ciriciao!!
Nino1001 Inserita: 26 aprile 2004 Autore Segnala Inserita: 26 aprile 2004 OK Suppalele. Eccellente risposta. Un impianto (fantasioso) da me descritto è proprio un caso limite. Vechio che sia l'impianto ci sono sempre almeno due "tubicini", quindi il mio era uno spezzare il capello in quattro.
Claudio Monti Inserita: 26 aprile 2004 Segnala Inserita: 26 aprile 2004 :ph34r: (considerando il fatto che non tutti hanno le basi tecniche per farlo: molti non sanno nemmeno come ricavare la corrente avendo la potenza...)NON dovrebbero fare gli elettricisti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
ClA Inserita: 26 aprile 2004 Segnala Inserita: 26 aprile 2004 (modificato) Qualunque cosa mi stà bene.....purchè il differenziale scatti prima di "toccare".Mi spiace ma le cose non stanno così.Ti preoccupi tanto dei contatti di tipo indiretto (con la messa a terra e il differenziale che scatta prima del contatto).Ma in casa i contatti di tipo diretto sono i più critici.Sono di gran lunga i casi più frequenti di scossa e sono anche i più pericolosi.L'esempio classico della signora che prende la scossa cambiando la lampadina è significativo. Anche in questo caso la scossa più tipica è di tipo diretto (tramite la virola della lampadina). Per questo ci raccomandiamo tanto di levare tensione quando si fanno questi lavoretti, piuttosto che insistere tanto con la messa a terra che comunque mi protegge solo da una parte ristretta dei possibili incidenti.In questi casi (contatti diretti) il differenziale non potrà mai scattare prima del contatto.E la terra non c'entra nulla, anzi in molti casi è controproducente (infatti, con apparecchi a doppio isolamento è proibita).Per la protezione dai contatti di tipo diretto la terra non serve e il differenziale (da 30 mA) svolge una azione di tipo "addizionale".E' vero che non è accettabile che si prenda la scossa, sia pure nei limiti tempo-corrente del differenziale da 30 mA.La vera protezione sta nelle protezioni di tipo passivo: isolamento, distanziamento, prudenza, etc.Ma l'esperienza insegna che non sono sufficienti, e per questo che si usa il differenziale come protezione supplementare, come "paracadute".Rassegnati quindi: la terra, come pure il differenziale, non è sufficiente a prevenire tutte le scosse.Non esistono differenziali che scattano - in tutti i casi - prima di toccare. Non è possibile!!!Invece - insisto - una terra non buona può creare altri problemi.Quindi - anche se gli elettricisti mi daranno addosso - molto meglio non avere la terra piuttosto che avere una terra non buona!!!! Modificato: 26 aprile 2004 da ClA
ClA Inserita: 26 aprile 2004 Segnala Inserita: 26 aprile 2004 E per i cardiopatici? Ovvero per coloro che dispositivi artificiali nel cuore, 30 mA per un tempo di 30 ms bastano a spedirli all'alro mondo?Qui si apre una discussione che non finisce più.....La pubblicazione IEC 60479 ci "assicura" (notare le virgolette) che una scossa che rispetta la curva tempo-corrente di un differenziale da 30 mA è "sicura" almeno nel 95% dei casi o giù di lì.Per la cronaca, il tempo massimo di intervento per una guasto a terra di 30 mA è 300 ms non 30 ms!!!!Sicura significa che non causa la morte. Non certo che non sia percebile o dolorosa come molti erronamente credono.In ogni caso il differenziale interrompe la scossa, ma non la previene (se non nel caso di contatto di tipo indiretto), e se la scossa inizia con molta intensità (ve la ricordate la discussione sul corpo immerso nella vasca da bagno?) non grantisce nemmeno la vita.L'argomento è molto complesso e legato a tanti fattori.Per esempio il modo di instaurarsi della scossa (istantanea o crescente).La forma d'onda (che in generale non è certo una sinusoide) e l'eventuale angolo di inserzione, e via di seguito.In ogni caso vale sempre la teoria della "coperta corta". Tanto più un differenziale è sensibile (non solo come intensità della corrente di intervento, ma come tempi, come forma d'onda, etc) tanto più è soggetto a scatti intempestivi.Checché ne dicano i costruttori di differenziali, ogni apparecchio è una scelta di compromesso fra due esigenze opposte: la massima sicurezza e la tenuta agli scattti intempestivi.La sicurezza elettrica non è mai assoluta.In ogni caso bisogna smettere di pensare che la terra o il differenziale siano dei "salavavita" sufficienti da soli e evitare ogni rischio.Le cose più importanti, come sempre, sono la prudenza e il buon senso.
Nino1001 Inserita: 26 aprile 2004 Autore Segnala Inserita: 26 aprile 2004 CIA è ovvio che il differenziale non è il toccasana. La signora X non usa il buon senso e non apre il circuito prima di pulire il lampadario. Se è isolata da terra e tocca F/N finisce arrosto e buona notte ( quanto rompe stà signora!!!) . Facciamola scendere dalle scale và....La signora tocca un elettrodomestico guasto ( F al contenitore) , ma lei non lo sa. Quasi tutti gli elettrodomestici hanno dei piedini in gomma (lavatrici,frigo....). Se non ha una terra fatta male, prima si becca nà schicchera e poi scatta il differenziale(1). Se aveva uno straccio di terra (220V : 30mA) il differenzaile sarebbe scattato nel momento in cui si verificava il guasto ( si spera). (1) Ma quanti utenti, (elettriciti compresi) premono periodicamente il tasto TEST? X Claudio MontiC' di peggio.Molto peggio.
ClA Inserita: 26 aprile 2004 Segnala Inserita: 26 aprile 2004 Nino, il meccanismo di funzionamento del differenziale è come la hai descritto tu.Io da parte mia ribadisco quello che ho già scritto.Primo che in ambito domestico la maggior parte degli incidenti avviene per contatto di tipo diretto (soprattutto quelli mortali): si tocca la fase direttamento o tramite un conduttore che non costituisce una massa (es. velo di acqua o un cacciavite).Secondo che una terra fatta male, soprattutto in ambito condominiale, oppure quando la medesima terra serve a più linee parallele ognuna con la sua protezione differenziale, fa più male che bene.Io a casa mia non la voglio di certo. Un cavo lungo che gira di qua e di là per l'edificio, equipotenziale con le masse e magari con la vasca da bagno, così mal collegato a terra!Pensa a un cortocircuito fra fase e cavo di protezione. Mi dirai che allora scatta il differenziale. Ma se fosse guasto o se il corto circuito fosse avvenuto a monte di esso? Ti rendi conto che mandi sotto tensione la carcassa della lavatrice della sciura di sopra? che prende la scossa senza aver colpa (nè lei nè il suo impianto) ?. Ma anche se il differenziale interviene, qualora il corto circuito fosse di almeno 0.5 A (possibilissimo) il differenziale da 30 mA non sarebbe in grado di sganciare in tempi sufficientemente rapidi da garantire la sicurezza (lo sapevi?). E se tu hai tante piccole dispersioni su varie linee ognuna protetta da un differenziale, potresti tranquillamente superare la soglia dei 50 Volt senza che nessun differenziale intervenga (per questo alcuni suggeriscono l'uso aggiuntivo di sganciatori che misurano al tensione del caonduttore di protezione).Lo straccio di terra che dici tu (230 V / 30 mA = 1666 Ohm), checchè ne dicano attualmente le norme, è un valore così alto da considerarsi sbagliato. Non farmi dire di più..... ma ci sono buoni motivi per sperare che venga presto cambiato qualcosa nelle norme circa il dimensionamento della terra e il suo coordinamento col differenziale. Io me lo auguro. Nel frattempo non usare la formula 230 V /30 mA, ma sii molto più prudente. Per esempio di un fattore 10.Purtroppo l'invenzione del differenziale da 30 mA ha fatto male all'impianto di terra. Ha fatto credere - persino al normatore - che fosse sufficiente una terre da 1666 Ohm!!!Circa il macato uso del pulsante di test, sono d'accordissimo. E' una cosa grave.Il differenziale, che è un apparecchio piuttosto delicato, si incolla e poi non scatta più quando dovrebbe...
Malis Inserita: 27 aprile 2004 Segnala Inserita: 27 aprile 2004 Quello che dice Cia è purtroppo vero,infatti se supponiamo di avere un condominio e ognuno di essi è protetto da un diff.magn.termico con Ideltan 0.03 e supponiamo (può succedere) che ogni appartamento disperda 0.01 A,ovviamente il diff. non aprirà il circuito però sul conduttore di terra avremo una corrente pari a 0.01 per il numero di appartamenti esistenti.se ipotiziamo che gli appartamenti siano 10 avremo una corrente di 0.1 A.Immaginiamo che la signora a fianco della nostro appartamento stia toccando una massa estranea o la solita carcassa della lavatrice i ipotizzando che il contatto sia mano-piede o mano-mano con una resistenza del corpo umano di 700 Ohm,(perche ha delle buone scarpe) la signora verrà inconsapevolmete sottoposta ad una tensione di 70 V per un tempo indeterminato visto che a monte non vi è nessuna protezione se non quella di un magnetotermico di portata (vedi i nuovi contatori digitali) 63A curva DQuesto e quello che aveva detto Cia ed è quello che può succedere realmente in un condominio di nuova costruzione,quello che voglio dire io e che se in questa circostanze muore la signora, quest'ultima è morta a regola d'arte??Che io sappia la 64/8 non obbliga l'installatore a montare un diff. a monte della montante. :ph34r:
ClA Inserita: 27 aprile 2004 Segnala Inserita: 27 aprile 2004 Certo.Ma la soluzione non sarebbe un differenziale generale per tutto il condominio che sarebbe di sensibiolità bassissima (e chi dovrebbe metterlo? l'ente distributore?).La soluzione è una terra di resistenza molto più bassa dei fatidici 230 V / 30 mA.Potrebbe essere 230 V / (n . 30 mA). Ove n è il numero dei differenziali montati su linee parallele (per esempio 2 per ogni appartamento), oppure un altro valore da detreminare con buon senso.Un'altra soluzione è un "monitor" della tensione di terra (anni fa Ave aveva sposato questa tesi presentando una linea di apparecchi che poi non è mai entrata in commercio).Qusto - in ogni caso - è solo un esempio dei guai che può causare una terra poco valida, non è l'unico....
Nino1001 Inserita: 27 aprile 2004 Autore Segnala Inserita: 27 aprile 2004 Si è vero...al condominio non ci avevo pensato. Comunque la signora è morta, sulla lapide è riportato l'epitaffio"Volle vedere con mano se in un filo c'era tensione......................c'era!"
Ottava Inserita: 27 aprile 2004 Segnala Inserita: 27 aprile 2004 Ciao ragazzi,l'argomento è parecchio interessante, bisogna tenere conto che l'ultima Legge emanata dal nostro governo per mettere in sicurezza gli impianti è la ben nota 46/90 (che compie quest'anno 14 anni).Ne conoscete la storia?Prima della 46/90 l'ultima legge emanata (e utilizzata in parte ancora oggi) è il famosissimo DPR 547 del 1955, tra le due c'è stato poco altro e infatti chi si occupa della materia si rende conto di che cavolo d'impianti ci sono ancora in giro.A questo punto mi chiedo, perchè la sicurezza (di cui anche gli impianti elettrici fanno parte) è un punto fermo e imprescindibile della vita quotidiana sul posto di lavoro e in casa no?La maggior parte degli incidenti avviene proprio tra le mura domestiche, dove in teoria (rispetto al posto di lavoro) ci sentiamo più sicuri e passiamo la maggior parte del nostro tempo.Forse qualcuno dovrebbe riflettere in merito e gli operatori dil settore (elettricisti, periti, ingegneri ecc..) hanno sempre portato la croce, ma chi di dovere non si è mai preoccupato di ascoltarne le voci.
oiuytr Inserita: 27 aprile 2004 Segnala Inserita: 27 aprile 2004 se supponiamo di avere un condominio e ognuno di essi è protetto da un diff.magn.termico con Ideltan 0.03 e supponiamo (può succedere) che ogni appartamento disperda 0.01 AE' presumibile, pero', che i vari appartamenti siano alimentati su 3 fasi...è quello che può succedere realmente in un condominio di nuova costruzione,quello che voglio dire io e che se in questa circostanze muore la signora, quest'ultima è morta a regola d'arte??Parere tutto personale, ma non credo che sia a regola d'arte... Infatti le norme dicono di collegare i ferri di armatura all'impianto di terra. E anche se la resistenza di terra avesse un valore alto, abbiamo, pero', l'edificio in equipotenziale (cioe' fra il pavimento e la carcassa della lavatrice non c'e' [o e' molto bassa] differenza di potenziale), cosa IMHO molto piu' importante del valore in ohm della RT.Immagino gia' le discussioni, dopo questo post P.s.Per la precisione, non e' da calcolare 230V/30mA, ma 50V/30mA (50V=massima tensione di contatto ammessa dalle norme)
ClA Inserita: 28 aprile 2004 Segnala Inserita: 28 aprile 2004 E' presumibile, pero', che i vari appartamenti siano alimentati su 3 fasi...Sì, mi riduce il problema, ma non lo elimina affatto.....Infatti le norme dicono di collegare i ferri di armatura all'impianto di terra. E anche se la resistenza di terra avesse un valore alto, abbiamo, pero', l'edificio in equipotenziale (cioe' fra il pavimento e la carcassa della lavatrice non c'e' [o e' molto bassa] differenza di potenziale), cosa IMHO molto piu' importante del valore in ohm della RT.Sinceramente non condivido questo argomento...Se il collegamento è fatto bene, non è il pavimento che assume il potenziale dell'impianto di terra (a meno che non si abbiano fulminazioni dirette), ma viceversa, cioè di fatto è l'armatura dell'edificio che diventa un dispersore di fatto..... Semmai si può dire che facendo così si ottiene un buon dispersore di terra (ovviamente i cavi di protezione devono avere una adeguata sezione...). Per fare le cose per bene, allora, bisognerebbe avere un pavimento conduttivo equipotenziale a terra, ma questo sarebbe deleterio nel caso di contatti diretti!In ogni caso, anche se è obbligatorio collegare i ferri dell'armatura all'impianto di terra, non è obbligatorio avere costruzioni in cemento armato!!!Per la precisione, non e' da calcolare 230V/30mA, ma 50V/30mAGiusto, ho commesso un lapsus di tastiera, dovevo scrivere50 V / (n . 30 mA)
Malis Inserita: 28 aprile 2004 Segnala Inserita: 28 aprile 2004 (modificato) Nell'esempio del condominio l'unica soluzione adottabile a mio parere e quella di avere un ottimo impianto di terra.Oltre che un differenziale a monte con sensibilità inferiore.Pero mi sorge un dubbio, nell'ipotesi in cui la resistenza "corporea della signora che tocca una massa"sia inferiore alla resistenza di terra dell'intero impianto?Cosa succederebbe?Se non ricordo male la corrente in un circuito tende a seguire il percorso più facile e quindi in questo caso la signora.Correggetemi se sbaglio.Dimenticavo: cosa vuol dire sulle tre fasi..l'impianto di terra sarà comune sia che la linea sia monfase che trifase. Modificato: 28 aprile 2004 da Malis
ClA Inserita: 28 aprile 2004 Segnala Inserita: 28 aprile 2004 (modificato) Oltre che un differenziale a monte con sensibilità inferiore.Sinceramente non vedo in che modo sia possibile installare differenziali generali per un intero condominio. Ma anche se fosse possibile, non potrebbe essere per ovvi motivi un 30 mA.....nell'ipotesi in cui la resistenza "corporea della signora che tocca una massa"sia inferiore alla resistenza di terra dell'intero impianto?Cosa succederebbe?A questa domanda risponde la IEC 60479 che, fra l'altro, dà delle stime dell'impedenza del corpo umano in varie condizioni. Sulla base di queste considerazioni il normatore ha stabilito che la soglia di pericolosità in tensione per il corpo umano è 50 V (25 V negli ambienti più critici): con questa tensione, per quanto possa essere bassa l'impedenza di contatto e di conduzione del corpo umano, la corrente di elettrocuzione non raggiungerà mai valori pericolosi. E con questi 50 V ( o 25 V) si dimensionano gli impianti.Ovviamente sono valori convenzionali e di per sè opinabili. Così come il mitico 30 mA dei differenziali. Del resto se ci mettiamo a discutere queste grandezze di carattere biologico non se ne esce più..... Per fotuna che esistono delle norme che ci danno dei valori di riferimento. Ovviamente chi vuole essere ancora più prudente sa in che direzione muoversi.cosa vuol dire sulle tre fasi..Nell'ipotesi in cui le dispersioni verso terra delle singole linee monofasi fossero equamente distribuite sulle tre fasi, la corrente differenziale netta verso terra sarebbe nulla, senza alcun innanzamento di tensione del cavo di protezione. Questo fatto - statisticamente - riduce il problema della corrente verso terra dovuta alle dispersioni su ogni linea protetta da un proprio differenziale, ma non lo elimina affatto. Modificato: 28 aprile 2004 da ClA
amietta Inserita: 3 maggio 2004 Segnala Inserita: 3 maggio 2004 Qualcuno mi saprebbe dire la sezione di cavo necesaria per collegare il limitatore di corrente da 3KW nel locale seminterrato dello stabile al quadro elettrico in casa al VI piano ? Grazie mille
Nino1001 Inserita: 3 maggio 2004 Autore Segnala Inserita: 3 maggio 2004 Per una distanza fra il contatore e l'appartamento di 20 m almeno 6 mm2. ( V220 ,3 kW, cos(f) 0,8 dV%=1%dU= 6,875).
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